mag062016
Ecco, di seguito, un altro brano rinvenuto di recente tra le carte di don Donato Mellone (1923 -2015). Si tratta del discorso tenuto dal defunto patriarca di Noha nel mese di ottobre 1967, in occasione dell’inaugurazione della nuova Casa Canonica, il palazzo che domina piazza San Michele e che oggi ospita Casa Betania.
Il discorso è inedito, mentre alcune delle foto qui riprodotte (grazie allo studio Fotografico Pignatelli di Noha) furono pubblicate ne “Il sogno della mia vita”, il volume da me curato sugli scritti di don Donato e uscito nel 2008 per i tipi di Panìco Editore di Galatina.
In quel volume - ricordo agli interessati - pubblicai all’insaputa dell’autore (vale a dire dello stesso don Donato) alcuni suoi elaborati manoscritti rinvenuti per caso in dei quaderni (quaderni-cimeli) che stavano per essere gettati nella spazzatura. La grafia di quei fogli è chiara e precisa, e in fondo facilmente leggibile da chiunque vi si assuefaccia dopo tre o quattro pagine di lettura.
Fu una scoperta, non un’invenzione letteraria; non un ritrovamento per aggiungere un’aureola intrigante ad una persona che non ha mai ricercato il clamore, né pensato di ergersi su piedistalli più o meno alti.
Se si fosse trattato di un diario forse non avrei scritto e pubblicato quegli appunti, né questi nuovi discorsi spuntati per caso di recente da un altro archivio: un diario è pur sempre un segreto, è parte riservata. Queste pagine sono invece l’esercizio per parlare dal pulpito, parole “erga omnes”, per tutti.
Credo sia importante divulgare ancora oggi queste note, se non altro per dimostrare a tutti - semmai ve ne fosse ancora il bisogno - che la Storia non fa salti.
Antonio Mellone
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Eccellenza Rev.ma, autorità, carissimi fedeli,
la festa che ci ha riuniti insieme è festa di tutta la parrocchia, perché lo stabile che oggi viene inaugurato è Casa della parrocchia e di tutti i parrocchiani.
Come ha ricordato il presidente di G.M. ricorre proprio in questi giorni l’anniversario della mia venuta a Noha con l’incarico di vostro parroco. Ebbene, dopo quattro anni da quella data finalmente anche la parrocchia di Noha ha una nuova casa decorosa, accogliente, moderna. Ne sentivamo, eccome, la mancanza. Perché oggi, in una parrocchia, non basta più la chiesa a richiamare i fedeli, ma accanto al luogo di culto non possono mancare i locali per gli incontri di studio e per il divertimento. Ed ora, che li abbiamo, possiamo esserne orgogliosi e soddisfatti.
Non son mancate le difficoltà, non son mancati gli ostacoli, non son mancate neppure le critiche, ma ormai, grazie a Dio, siamo giunti in porto.
Consentitemi allora di ringraziare quanti mi hanno aiutato nella realizzazione di quest’opera: in primo luogo Sua Eccellenza Mons. Vescovo [Antonio Rosario Mennonna - (1906 -2009) – la cui imitazione, allo scrivente, riusciva alla perfezione, ndr.] che con il suo consiglio mi ha sempre sostenuto ed incoraggiato; ringrazio il progettista e direttore dei lavori, l’ing. Sig. Pietro Piscopo; ringrazio la Ditta Mandorrino Pompeo e le diverse maestranze che hanno eseguito alla perfezione il lavoro; ringrazio quanti di voi mi hanno appoggiato; e ringrazio anche quanti hanno criticato, perché anche quelle critiche mi sono state utili.
Un particolare ringraziamento a colei che ha voluto donare [non si conosce il nome, non essendo riportato nel dattiloscritto. Se qualcuno dei nostri lettori fosse a conoscenza, è pregato di scriverlo in nota, ndr.] questa bella statua della Madonna Immacolata. Una protettrice migliore per questa nuova casa parrocchiale non potevamo desiderarla. A Lei dunque affidiamo la nostra parrocchia e questa nuova casa parrocchiale.
Se sarà Lei a guidare il nostro lavoro di formazione e di apostolato possiamo ben sperare per l’avvenire della nostra parrocchia.
La chiesa del Concilio molto attende da noi tutti sacerdoti e laici. Particolarmente da voi, militanti nelle organizzazioni cattoliche. Ebbene, ora che la casa ce l’abbiamo possiamo ancora di più impegnarci a vivere e ad operare alla luce del Concilio, ad attuare le sue indicazioni, a tradurle in opere di vita affinché il volto della Chiesa risplenda sempre più nel nostro tempo. A gloria di Dio, per il bene e la pace degli uomini, delle famiglie e del mondo intero.
Sac. Donato Mellone
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