dic182015
Qui tra poco nascerà un Dio. Arriverà come un faro sui cocci, facendo brillare i frantumi e gli sfondi, gli scorci e le prospettive.
Ci costringerà a fare i conti, non solo quelli degli acquisti a strascico in un centro commerciale, ma quegli altri che aumentano le insolvenze, quelle che c’indurranno a chiedere a questo figlio-padre di rimettere i nostri debiti, a saldo e stralcio.
Sarà giorno di nascita di chi tende l’orecchio e scruta con speranza dentro il buio.
La cometa converge non su palazzi opulenti, ma sopra baracche salvate per i capelli.
Porta la buona notizia che rallegra gli umili e angoscia i potenti.
Niente di questa festa deve lusingare i benpensanti, pronti a dimenticarne il senso e tenersi l’occasione commerciale.
Tra queste pietre nascerà un Dio per chi è finito solo, per il viandante, per la svestita sul marciapiede, per chi ha avuto una porta in faccia, per il licenziato a tutele crescenti, per una ragazza mai baciata, per il padre a cui è sottratto l’abbraccio ad una figlia da parte della ex, per chi è in affanno, steso in una corsia d’ospedale, costretto dietro le sbarre.
È in suo favore che, a Natale, si abbassa il ponte levatoio della fortezza di Noha.
il 25, 26 e 27 dicembre 2015 e l'1, il 3 e il 6 gennaio 2016
Commenti
Lascia un messaggio