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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 29/11/2024

Oggetto:

Progetto per un impianto di digestione anaerobica per il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi con produzione di biometano, sito in agro di Soleto, zona industriale Galatina-Soleto.

Ente proponente FORENERGY SRL.

"Gentile signor sindaco, assessori e consiglieri del comune di Galatina, signore e signori".

Quando si tratta di prendere in considerazione argomenti come l’impianto di trattamento rifiuti in questione, e quindi impianti produttori di rischio, dovremmo preoccuparci prima di tutto della questione sanitaria ambientale del nostro Distretto. E cioè dei danni che si possono sommare alla situazione attuale, che non è delle migliori.

Detto questo, dovremmo anche cercare di dare il giusto peso alla parola “opifici insalubri “, dicasi anche “produttori di rischio”. Con “Rischio” si intende di “veleni”, con cui a sua volta, nel gergo circostanziale, si vuol dire “causa principale di malattie tumorali”, ed è provato dalla scienza.

Sindaco, assessori e consiglieri tutti, rivolgo a Voi un appello: “Non cadiamo nell’errore dell’abitudine. L’abitudine ci allontana delle reali responsabilità, non abituiamoci a NON cercare le cause, prevenire è meglio che curare. Sappiamo anche che all’abitudine spesso segue l’indifferenza, o ancora peggio l’ignavia.

Dobbiamo quindi tenere presente che Asl, attraverso il Registro dei Tumori ad inizio 2023, seppure con dati del 2017, ha dichiarato ufficialmente che Galatina è il Distretto sanitario con la percentuale maggiore di malattie tumorali, maggiore rispetto alla media regionale, che a sua volta risulta pari a quella del Piemonte e della Liguria, seconde solo alla Lombardia, regioni molto industrializzate, senza avere le industrie, la Puglia intendo.  Giusto per chiarire il concetto del rapporto fra veleni e occupazione. Oltre al danno pure la beffa.

https://www.sanita.puglia.it/web/rt/rapporti

Gli stessi dati sono elaborati e pubblicati qualche mese prima dalla Lilt della provincia di Lecce. (www.legatumorilecce.org info@legatumorilecce.org).

Dal 2020 lo sostiene anche REPOL (Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese, coordinata dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Lecce, insieme ad ARPA Puglia e alla Provincia di Lecce, con la partecipazione di Università del Salento, ARESS, CNR (Istituti di Fisiologia Clinica e di Scienze Ambientali e Climatiche), Osservatorio Epidemiologico Regionale (OER), INAIL e Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNAM). Lo studio ha confermato la persistenza di un’area cluster per tumori polmonari maschili nel Salento centro-adriatico corrispondente ai Comuni di: Galatina, Galatone, Maglie, Sternatia, Zollino, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Soleto, Cursi, Neviano, Collepasso, Seclì, Melpignano, Castrignano dei Greci, Sogliano Cavour, la cosiddetta “area cluster” centro-salentina.

REPOL ci mette in allarme anche per il consumo di territorio, risultiamo infatti come il Comune con il maggior consumo di territorio in tutta la provincia. La situazione si va aggravando per via delle centinaia - e anche migliaia - di ettari (Galatina 82km2 – 8.200 Ha) dedicati ad impianti fotovoltaici su terreni agricoli, apparentemente facili da ritenere idonei per via del deserto provocato dal disseccamento degli ulivi, che in pratica supplivano alla mancanza di parchi alberati che nelle nostre città mancano da sempre.

Secondo i progetti riportati sul sito del MASE (Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica), al posto degli alberi avremo, il 20% o forse il 50%, forse ci lasceranno solo le scogliere, tutto per il recupero di energia solare. E nel suo nome non risparmieranno interi siti storici. I nomi degli impianti in fase di progetto parlano già da soli: Il Duca; La Lama; Santa Barbara; Masseria Giumente; San Vito; Guidano; Torre Pinta, ecc. Compresi gli attraversamenti e la nuova centrale di conversione, sempre a Galatina. Non si tratta di essere “Nimby” (Non nel mio cortile) caro Sindaco, ma di creare ciò che serve alla comunità, per la regola della prossimità, per lasciare lo spazio utile alla biodiversità e alle future generazioni.  E per fare questo non serve un elettrodotto sottomarino di 300 km fra Salento e Grecia. Così facendo non lasceremo nessuna scelta alle nuove generazioni, o pannelli o rifiuti.

 

Marcello D’Acquarica

di  Noi Ambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 

I ragazzi delle classi quarte della scuola primaria di Noha, insieme agli studenti della scuola secondaria, hanno avuto l’opportunità di partecipare a un incontro speciale con il vicepresidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Lecce e alcuni operatori dell’associazione. L’incontro, che ha avuto luogo nella loro scuola, ha avuto l'obiettivo di sensibilizzare i giovani studenti riguardo alle difficoltà quotidiane affrontate dalle persone cieche e ipovedenti.

L’evento è iniziato con una spiegazione chiara e semplice sulla differenza tra cieco e ipovedente. I relatori hanno utilizzato un linguaggio accessibile e illustrato come le persone con problemi di vista possano vivere una vita indipendente, nonostante le sfide. I ragazzi hanno appreso che, mentre il cieco ha una perdita totale della vista, l'ipovedente ha una visione parziale e quindi percepisce l'ambiente in modo diverso.

L'incontro è stato arricchito dalla presenza di Tor, un cane guida, che ha affascinato i ragazzi. L'operatore ha spiegato come, grazie all'addestramento specifico, Tor aiuti una persona cieca a orientarsi e a superare gli ostacoli che si trovano sul suo cammino. Grazie al cane guida, infatti, la persona cieca riesce a muoversi autonomamente, percependo gli ostacoli attraverso comandi che Tor esegue con grande precisione.

In aggiunta, è stato illustrato come il bastone bianco, un altro strumento fondamentale, permetta alle persone con disabilità visiva di esplorare l'ambiente circostante. Il bastone non solo aiuta a rilevare ostacoli e irregolarità del terreno, ma offre anche un supporto psicologico, aumentando la sicurezza di chi lo utilizza.

Durante la dimostrazione, gli studenti hanno avuto modo di provare in prima persona come funziona il bastone bianco e di provare come una persona cieca possa affrontare ostacoli come gradini, strade trafficate e marciapiedi sconnessi. È stato un momento di grande coinvolgimento e riflessione, che ha permesso ai ragazzi di comprendere meglio le difficoltà quotidiane che le persone con disabilità visiva affrontano.

L'evento ha avuto un impatto significativo sui giovani, che hanno mostrato molta curiosità e interesse per il tema trattato. I ragazzi, infatti, hanno dimostrato di essere sensibili e consapevoli delle difficoltà delle persone cieche e ipovedenti, e l'incontro ha dato loro l'opportunità di imparare l'importanza della solidarietà e del rispetto verso le persone con disabilità.

In conclusione, questo incontro si è rivelato una preziosa lezione di vita, che ha permesso agli studenti di Noha di conoscere meglio il mondo delle persone cieche e ipovedenti, stimolando in loro una maggiore consapevolezza e una mentalità più inclusiva. Grazie a eventi come questo, le nuove generazioni possono imparare a rispettare le differenze e a comprendere che, con il giusto supporto, tutti hanno il diritto di vivere una vita piena e indipendente.

 Rosanna Lagna

 

Venerdì 29 novembre alle ore 18:00, nella Sala francescana di cultura della Parrocchia di Santa Caterina, in Piazza Orsini, è previsto un primo appuntamento del Ciclo “Orizzonti: I media oggi” con un incontro dal titolo: “Il direttore della fotografia” con il nostro concittadino, Luigi Martinucci, un’eccellenza nel suo ambito professionale.

Quali i possibili argomenti che saranno trattati durante il dialogo tra l’ospite e il Presidente dell’associazione, Mario Graziuso?

Si potranno esaminare i diversi ruoli e le diverse competenze di coloro che agiscono all’interno di un set, ma in particolare un approfondimento sarà dedicato al ruolo del direttore della fotografia, di colui che si occupa della luce, o meglio degli effetti della luce, sul girato e sulla resa di un film.  Egli, infatti, è colui che, assieme al regista, decide e determina il tipo di luce da usare in una scena e come illuminare quella data scena. Si tratta di una figura fondamentale all’interno di una troupe cinematografica.

Qualcuno ha definito il direttore della fotografia “un vero e proprio veggente”: sua è, infatti, la visione globale, sua la partitura visiva di un’opera cinematografica. Dalla lettura della sceneggiatura deve essere in grado immediatamente di immaginare la scena, ancora prima, forse, del regista e dell’attore. Egli è interprete del proprio regista, del suo pensiero e dell’immagine che il regista stesso ha in mente.

Luigi Martinucci nasce il 5 agosto 1968 a Galatina e nel 1987 si trasferisce a Bologna dove inizia ad interessarsi di fotografia. Dal 1992 si occupa, come direttore della fotografia, di cinema e documentari sia in pellicola sia in digitale, ma è nel video digitale che già dagli anni 90 approfondisce in modo particolare la sperimentazione, alla ricerca di nuove soluzioni tecniche. Si forma seguendo i corsi di direzione della fotografia della cineteca di Bologna con Robbie Muller, Peppino Rotunno, Vittorio Storaro, Marcello Gatti.

Nel 2009 è stato ammesso all’ Associazione Italiana Autori Della Fotografia Cinematografica (A.I.C.) e sempre nello stesso anno alla European Federation of cinematographer (IMAGO). Dal 2000 è docente di fotografia digitale per conto dell’istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata di Roma (ISFCI), nei corsi di formazione delle regioni Emilia Romagna e Lazio, nella scuola L.U.S. diretta da Marco Müller e nel Centro Studi Teatro Ateneo dell’Università La Sapienza di Roma all’interno del quale ha collaborato con Marco Bellocchio per la realizzazione del cortometraggio Appunti per un film su zio Vania. Dal 2015 è membro della European film Academy (EFA).

Numerosi i premi in ambito nazionale ed internazionale ed il suo lavoro si dipana tra lungometraggi, cortometraggi, documentari, teatro e televisione.

L’ultimo suo impegno è nella serie del 2023 Netflix Original “Adorazione” con la regia di Stefano Mordini.

Mario Graziuso

 

Fotografie del 29/11/2024

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