È di ieri la disposizione di servizio della direzione generale della Asl di Lecce per l’attivazione del reparto di Riabilitazione nell’Ospedale di Galatina. La Asl è pervenuta a questa decisione «tenuto conto della attuale situazione epidemiologica che richiede l’immediata disponibilità di posti letto da dedicare ai pazienti affetti da Covid-19».
A Galatina sono previsti 24 posti letto di Riabilitazione, ma comprendiamo il momento difficile che porta a un’attivazione più che dimezzata dei posti letto previsti (24), meno chiara la scelta della Asl di annullare la guardia attiva di cardiologia, dal 1° marzo, per cui è in servizio solo da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20. In questa situazione così difficile certo non possono essere soppressi servizi salvavita, men che meno in un ospedale che ricovera anche i contagiati.
È necessario che sia ripristinato il reparto di Cardiologia perché la sua soppressione non è compatibile con le patologie che afferiscono nell’Ospedale. La mia presa di posizione non vuole essere polemica, ma costruttiva. In questo momento non possono esserci battaglie di posizione, rivendicazione di diritti acquisiti se non quelli che riguardano la sicurezza dei lavoratori. Serve la coesione di tutti, serve mettere da parte visioni personalistiche, ma mi aspetto che la Asl tenga conto delle necessità dell’Ospedale di Galatina le cui peculiarità sono indiscutibili tant’è che sin da subito è stato individuato come ospedale per la cura dei contagiati e da ieri il direttore generale della Asl ha dichiarato l’esame dei campioni saranno effettuati anche nel Laboratorio analisi del nosocomio.
Aspetterò la fine dell’epidemia per ricordare alla politica che da due anni sto combattendo una battaglia insieme ai cittadini del distretto socio-sanitario di Galatina per difendere l’Ospedale e quanto sta accadendo in questi giorni conferma che avevamo ragione a lottare per mantenere l’offerta di assistenza e cura, ma sin da ora chiedo che la Asl rimedi alla mancanza della Cardiologia per dare sicurezza ai pazienti.
Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis
Giampiero De Pascalis
Il Covid-19 ci ha messo davanti a delle realtà insolite, quasi surreali. Inermi assistiamo alla privazione delle nostre più scontate libertà, al distacco dalle nostre più care abitudini. Tra noi giovani meridionali fuori sede c’è chi è partito dalle città del Nord, spaventato da una minaccia sconosciuta, oppure c’è chi prova a resistere lontano, in una stanza di Milano, con il pensiero rivolto verso i propri parenti.
Ma è proprio in queste circostanze che chi scrive ha deciso di prendere l’iniziativa. Per una serie di ragioni. Perché non ci piace esser stati definiti “untori” e irresponsabili. Perché riteniamo che in situazioni così drammatiche, lo spirito civico e la voglia di fare deve essere messa al servizio della comunità. Perché, data la nostra giovane età, non possiamo permetterci di non reagire anche rimanendo a casa e rispettando le decisioni del governo.
Ci siamo messi in contatto tramite Skype e abbiamo deciso di formare un think-tank chiamato Fero. Il nome nasce dall'esigenza di “portare, condurre, generare” delle soluzioni concrete per la nostra collettività e per metterci al servizio oggi di ciò che ci è più caro, la nostra città. Per accendere quel fuoco che caratterizza (e al diavolo chi ci definisce sdraiati) l’indole di noi giovani.
“È difficile guardare quello che succede” dice Paolo, studente di medicina al San Raffaele di Milano “e avere la sensazione di non poter fare nulla, di non poter dare un aiuto concreto alla propria città. Sentivo l'esigenza di lasciare un messaggio forte, rispetto a tutto quello che sta succedendo in Italia in queste settimane. Così ho chiamato Simone, Enrico, Edoardo, Gianni e Giuseppe.”
“Appena ricevuta la telefonata di Paolo, ci siamo subito resi disponibili per far nascere questo crowdfunding su GoFundMe per l’ospedale di Galatina: il Santa Caterina Novella si trova ad affrontare una crisi senza precedenti e le risorse a sua disposizione non bastano a gestire la pandemia. Ed è per questo che, nel nostro piccolo, provvederemo ad aiutare il nostro nosocomio. Lo facciamo perché di fronte a un'emergenza non è importante stabilire chi ha preso la decisioni migliori, o rimanere fermi in un sordo immobilismo. Ciò che conta è dare il proprio contributo. Ognuno di noi ha fatto la propria parte, lavorando anche fino a tarda sera affinché tutto fosse pronto in pochi giorni”
In collaborazione con il Nucleo Operativo Protezione Civile – Onlus Galatina (come garanzia di trasparenza e chiarezza nella gestione dei fondi), abbiamo sentito i responsabili e i medici dell'ospedale della nostra città. Insieme a loro, abbiamo individuato alcune attrezzature necessarie e per questo da acquistare. Ecco la nostra “lista della spesa”:
Grazie a Nicola e a Mattia questo messaggio rimarrà stampato su una T-Shirt, una mappa di Boetti surreale, in cui i due paesi in prima linea per l'emergenza Covid-19 sono lasciati soli a gestire una situazione senza precedenti . Il prodotto è interamente Made in Italy e va nella direzione di un sostegno alle aziende di produzione, stampa e distribuzione locali. Il ricavato dalla vendita sarà devoluto all’acquisto dei dispositivi medici. La T-Shirt verrà riservata a donazioni di contributo pari o superiore a 40 euro. Una parte dell'importo, ottimizzato in base al numero degli ordini, sarà riservato alla stampa e distribuzione della T-Shirt.
Oggi possiamo fare la differenze. Anche con un piccolo contributo.
(L’avvio della raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe è prevista per le ore 12 di Venerdì 13 Marzo, tramite lancio dalla pagina Instagram del Think-Tank Fero)
Quando vi sono sciagure gli sciacalli sono sempre in agguato!
In tempo di coronavirus, si sono travestiti da operatori sanitari in grado di scoprire a domicilio chi ha contratto la malattia.
Son giunte, infatti, segnalazioni in merito a telefonate, per la maggior parte a persone anziane, da sedicenti volontari della Protezione Civile, che, dopo aver chiesto informazioni sulla situazione del nucleo familiare, se vi sono casi di raffreddore, tosse e febbre, fanno sapere che passeranno il giorno dopo per fare loro il tampone, adducendo a pretesto che disposizioni della Regione Puglia obbligano tutti ad essere sottoposti ad accertamenti.
Se non è una bufala (in questo periodo sono tantissime quelle che circolano sui social), è una vera truffa! Come successo all’inizio dell’infezione in Lombardia, si tratta di delinquenti che, con la scusa di sottoporre a tampone, approfittano per rubare denaro, gioielli e quanto possono portar via dalle abitazioni.
Il Partito Democratico si augura che la notizia non sia vera, ma se lo fosse, è bene che gli organi di informazione e di comunicazione la diffondano e chiedano la massima attenzione, senza creare allarmismi.
E’ utile ribadire che le persone autorizzate ad effettuare qualsiasi accertamento sono esclusivamente gli operatori dell’ASL, che intervengono dopo che il paziente ha comunicato per telefono di non sentirsi bene, di avere tosse e febbre, e dopo aver verificato, sempre per telefono, le sue condizioni di salute. Nessun altro può entrare in casa!
PARTITO DEMOCRATICO
CIRCOLO DI GALATINA