gen072011
Di nuovo i Dialoghi di Noha, ancora una volta ci si ritrova tutti insieme a discutere e confrontarsi su temi di grande attualità; cosa che accade, ahimè, sempre più di rado.
È il 2 gennaio e nella stupenda sala settecentesca adiacente al Bar Settebello, da poco ristrutturata e valorizzata in ogni suo dettaglio architettonico, è data l’opportunità, a chiunque ne abbia voglia, di partecipare ad un incontro-dibattito che intende analizzare, sotto l’attenta lente del cittadino, niente meno che l’Unità d’Italia, proprio nell’anno della ricorrenza del 150° anniversario. Ma nell’accogliente sala riecheggia anche un’altra data, oltre a quella famosa, il 1861: qualcuno infatti parla di bicentenario, di 1811, di unità del feudo di Noha con quello di Galatina, di appropriazione non autorizzata di un territorio di 1000 anime, ovviamente con annessi culturali, storici e architettonici.
Due date quindi, quella del 1811 e del 1861, che dovrebbero sancire un’unità politica e culturale, ma che in realtà dimostrano essere due sipari dietro ai quali si nascondono gli interessi di alcuni, a discapito dei molti. Attenzione, qui si raccontano i fatti, questa è storia, e dovrebbe far da maestra, come sostiene Cicerone. Ecco, quindi, che per l’occasione, di fronte a un attento e partecipe uditorio, si susseguono gli interventi di Antonio Mellone, Marcello D’Acquarica e del prof. Egidio Zacheo, scrittore, giornalista e docente di Politica Comparata e Storia delle Istituzioni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento.
Ognuno dice la propria liberamente, sentendosi tutelato in ciò dalla Costituzione Italiana (che non poteva non essere ricordata con la lettura di alcuni suoi articoli), senza ergersi a detentore di chissà quale verità, senza imporre alcunché, arricchendo il discorso con eventi e date storiche, dandogli valore con citazioni e riferimenti bibliografici, riportando documenti e video. Un contributo enorme al dibattito è offerto dal prof. Zacheo, che ha ricordato quanto sia importante continuare a perseguire, senza mai stancarsi, quell’unità politica che è sempre venuta meno in Italia, e allo stesso tempo ha invitato i cittadini a essere attivi, a dare un seguito nel loro piccolo all’unità culturale dell’Italia, che ha anticipato di secoli quella politica, a valorizzare la res pubblica e abbattere i muri dell’egoismo, che siamo abituati a costruirci intorno.
Un approfondimento culturale indispensabile è offerto anche da un video, preparato da Marcello D’Acquarica e disponibile sul sito noha.it, che oltre a fare da introduzione all’incontro, ha cercato anche di trovare alcuni termini di paragone tra la situazione nazionale e quella locale.
La serata si è conclusa con un elenco di motivi per cui valga la pena restare oppure andar via da questo paese. Non abbiamo ancora preso una decisione, intanto però ci uniamo di buon grado al motto finale: “siamo qui con voi, perché l’unione fa la forza”.
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