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Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno
Di Albino Campa (del 28/05/2010 @ 17:34:51, in Fotovoltaico, linkato 4246 volte)

La frase del titolo è un’esclamazione di Lorenzo Tomatis, uno dei maggiori oncologi del dopoguerra morto nel 2007.

crf “Così ci uccidono”, Emiliano Fittipaldi, Rizzoli, Milano, 2010.

Vogliamo un paese produttore di energie e quindi quasi certamente di rifiuti tossici o un bel paese?

La salvaguardia della natura va fatta a prescindere dal colore politico. Le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di fare il bene per il popolo in maniera democratica. I cambiamenti di simpatia da un partito all’altro non devono influire sulle scelte guidate dalla ragione. La mia osservazione in merito a contrada Roncella, è volta alla difesa di quel territorio, che altrimenti verrebbe devastato dall’ennesimo impianto fotovoltaico. Oggi è una superstite area naturale, ancora incontaminata da prodotti di scarto dell’uomo. E non può essere paragonata a nessuna distesa di pannelli, nemmeno se sopra vi si dipingessero diecimila ulivi secolari o prati di papaveri rossi. Se ognuno di noi avesse più cura del proprio spazio, saremmo un paese civile. Purtroppo non è così.

Non è necessario essere professori o geni dell’economia per chiedersi da che parte sta la verità. Sarebbe sufficiente confrontarsi democraticamente (e lottare per mantenere questo diritto), informarsi ed avere un briciolo di attenzione per il mondo che ci circonda, comprese le attività di alcuni furbi rivolte esclusivamente al proprio lucro. Il territorio in quanto ambiente di vita per tutta la natura, fatta di flora e fauna e non di cemento e immondezzai, non ci appartiene. Lo abbiamo ereditato dai nostri predecessori, e siamo altresì obbligati a lasciarlo ai nostri successori indenne il più possibile da inquinamenti di ogni sorta.

Oppure  pensiamo davvero di essere eterni o di poter arraffare tutto per portarcelo all’altro mondo?

I pannelli fotovoltaici di per sé inquinano, e non solo per le parti in plastica o derivati usate nella struttura o per i cablaggi vari, ma per il fatto stesso che per costruirle si inquina ma soprattutto un terreno ancora allo stato naturale si riempie di carcasse di alluminio, ferro e silicio. Ma visto che è proprio necessario procedere al fotovoltaico sarebbe bene utilizzare gli spazi già occupati da case, palazzi e capannoni (ce ne stanno a bizzeffe) prima di ricoprire i residui centimetri quadrati di terra a nostra disposizione.

Il problema allora non sta nella scelta del fotovoltaico, ma nel fatto che si finisce sempre per esagerare. Gli utili diretti spesso vanno a quei pochi che sfruttano il meccanismo degli incentivi, ribaltando sui poveri cittadini il costo sociale. A questi ultimi restano le briciole, le macerie da smaltire a fine ciclo degli impianti, i problemi ecologici derivanti dallo scempio ambientale, oltre che il costo degli incentivi (che di fatto sono pagati da tutti i contribuenti).

Oramai dovremmo sapere tutti che una richiesta maggiore di energia da parte del mercato serve solo a produrre ulteriori forme di inquinamento, sia nella fase di produzione dell’energia stessa (vedi scorie e rifiuti tossici vari) che nelle migliaia di oggetti usa e getta di cui stiamo riempiendo la terra. Senza accorgercene stiamo chiedendo di avere ulteriori “beni” spargi veleni: altre televisioni, altre luci da accendere, altre auto da rottamare, altri viaggi low-cost, altre inutili autostrade, altre TAV, altre piattaforme petrolifere, altre antenne per la telefonia, altri ponti sugli stretti…

Più questo trend cresce e più aumentano le aree pericolose per la salute pubblica, compresi i depositi tossici per decenni, secoli e millenni.

I turisti non verranno nel Salento, a Galatina, a Noha o in qualche altro paese intorno a noi per vedere distese di fotovoltaici o foreste di pale eoliche o, peggio ancora, coste ricoperte di colate di cemento sottoforma di ville, alberghi, capannoni o villaggi turistici. Gli spot pubblicitari sul nostro Salento ci parlano di mare, di coste naturali e di un territorio ancora indenne da segnali di inquinamento e di stupidità umana. Facciamo in modo che questa volta non si tratti della solita propaganda ingannevole.

La difesa di questo patrimonio di benessere dal vandalismo consumistico o dalle paventate sedi di nuove Cernobil, con connessi depositi di scorie radioattive, dovrebbe essere per ognuno di noi il primo obiettivo da raggiungere.

L’energia è necessaria, ma la terra è indispensabile. Non ne abbiamo altre sulle quali poter vivere.

Marcello D’Acquarica

 

Commenti

  1. # 1 Di  Fabrizio (inviato il 29/05/2010 @ 10:01:42)

    Marcello, sono completamente d'accordo con te! Se solo si sfruttassero i tetti dei capannoni per impiantare questi pannelli fotovoltaici, dando anche dei contributi economici a chi sceglie energia pulita, tutto sarebbe molto più accettabile. Non si può "imbrattare" un territorio così splendidamente selvaggio da questi marchingegni. Se da una parte vogliamo incrementare il turismo, è inaccettabile dall'altra parte fare scempio del paesaggio. Se solo si mettessero prima una mano sulla coscienza...

  1. # 2 Di  salvatorecito (inviato il 30/05/2010 @ 11:34:01)

    bisogna camminare a piedi e tutelare l'ambiente,sempre e costantemente.
    Oggi,la spiaggia della puritana Gallipoli pulita dai volontari,e altre spiaggie tipo quelle vicino stadio Antonio Bianco.
    Forse neanche, 24 ore dopo tutto sara' come prima?
    Spero che,mi sbagli.
    Basta poco che c'e'vo?
    Ricordate tale spot pubblicibario?

  1. # 3 Di  Marcello D’Acquarica (inviato il 01/06/2010 @ 18:29:24)

    Grazie Fabrizio perchè condividi con noi la presa di posizione della difesa della terra. Una voce nelle piazze, grida che il territorio Italiano visto dall'alto è sempre più coperto da ville e autostrade. Abbiamo 4 case procapite e quasi sempre con le tapparelle abbassate perchè non le usiamo. Paghiamo (noi) le sovvenzioni alla nostra agricoltura per importare cibi coltivati chissà dove che buttiamo via per metà perchè marci e senza sapore, intanto le terre le copriamo di immondizie. Di questo passo i nostri nipoti quando dovranno vangare per campare dovranno farlo nelle montagne di rifiuti e pure tossici. Penso male?
    Ad maiora.

  1. # 4 Di  ERNESTO SPARALESTO (inviato il 02/06/2010 @ 17:28:03)

    queste accuse al vetriolo, tra un politico e un'altro a Palazzo Orsini,non giova a nessuno specie,a quei cittadini onesti.
    Smettetela di prendervela tra di voi in consiglio comunale ieri 1 giugno,neera la dimostrazione, e'inutile ricorrere al TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE,come sentivo da qualcuno,e' tempo di voltare pagina.
    Forza e coraggio, CHIUDETE SUBITO A GALATINA CENTRO STORICO, e' stillicidio....

  1. # 5 Di  salvatorecito (inviato il 03/06/2010 @ 10:44:21)

    ieri di ritorno da Torre dell'Orso,con amici di Bologna,all'altezza del mitico "Pippi Specchia"la Giovanna mi fa:sorbole che strade di m.....a,non si potrebbero rifare?
    Ed io,rivolgo questo invito al primo cittadino dott.Giancarlo Coluccia,non si potrebbe rifare il manto stradale all'altezza del "Pippi Specchia"?
    Dimenticavo,strisce orizzontali e verticali e'd'obbligo ok?
    Buon lavoro.

  1. # 6 Di  Fabrizio (inviato il 03/06/2010 @ 11:04:29)

    Marcello, purtroppo "la situazione internazionale, politica ed economica non è buona", canta Celentano in una sua canzone. Ormai non si tratta né di schieramenti politici né di idee condivise, ma di una mancanza di coscienza etica che salvaguardia il bene comune. Ogni cosa è buona per speculare, non importa più la difesa del territorio e la salute della popolazione. Respiriamo i fumi delle fornaci della "Colacem", dove si brucia di tutto (ho appreso da fonti certe che in quei forni vengono distrutti rifiuti tossici se non armi in disuso e sostanze nocive), eppure sembra che nessuno se ne accorga o meglio nessuno intende vedere. Mi chiedo se per dare lavoro alla gente del sud bisogna per forza denigrare il territorio o intossicare gli abitanti...

  1. # 7 Di  Sasa' (inviato il 05/06/2010 @ 12:45:37)

    volevo far presente che,i campi in via Chieti,angolo via Riccione palazzetto sport Fernando Panico,"stannu menati",se volete io potrei gestirli, se vi va.
    O dare il compito a qualch'altro ben venga.
    Privati vi sto dando un'opportunita'di lavoro veramente ghiotta non fatevela sfuggire,e'un occasione unicA.

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