Ma cosa s’erano messi in testa quei rompicoglioni di alberi di pino marittimo? Di continuare a rimaner colà per anni, come se nulla fosse, quasi per diritto acquisito, grazia divina o usucapione centenaria?
Pensavano di esser meglio dei loro cugini di campagna, vale a dire gli ulivi, destinati a scomparire dalla faccia del Salento per decreto ministeriale?
Nossignore. Qui a Galatina e frazioni siamo così solerti nell’applicare le disposizioni di fra’ Martina ministro, che sindaco e giunta sfornano ordinanze di abbattimento alberi (e, giacché all’opera, anche colate di comparti edilizi, circonvallazioni, aree mercatali e centri commerciali) manco fossero i pasticciotti dell’Ascalone la domenica mattina.
E niente, dice che dobbiamo farcene una ragione.
Pensavamo (sbagliando anche stavolta) che la sega comunale si fermasse al primo bellissimo pino punito con la pena capitale (il famoso Pino Insegno) nel mese di settembre 2017 per aver osato intralciare la corsa di un camion, o cosa diavolo fosse, andato a impigliarvisi con tutte le corna; invece è andata oltre programmando lo sterminio di tutto il viale alberato di via Castello perché d’intralcio a traffico, asfalto, cemento, mattoni, portoni d’ingresso, muri, cessi, case, autotreni, auto, moto e forse pure aerei di passaggio.
Insomma, qui tagliano alberi come fossero nastri inaugurali.
A proposito di democrazia partecipativa, la popolazione di Noha non ne sapeva niente o punto. Ma tanto, se pur l’avesse saputo, difficilmente avrebbe mosso il culo dal divano e più di un neurone alla volta per storcere il muso, alzare ciglio o proferir verbo contro un’altra decisione, l’ennesima, che sta trasformando la nostra terra nel Deserto del Sacara [sic].
Signora mia, in questo mondo di sottosopra potrebbero devastare la campagna con il fotovoltaico, impiantare un centro commerciale nei pressi di Collemeto, varare una centrale nucleare in piazza San Michele, fare la Tap a Melendugno e altre amenità del genere, con le mani in tasca e fischiettando. Tanto i diretti disinteressati ti risponderebbero con il solito onomatopeico “embè?”.
Non so voi, ma io, visto l’inquietante tasso di infiltrazione politica sto pensando seriamente di trasferirmi a Casal di Principe.
Antonio Mellone
La rassegna letteraria “Dammi una L”, organizzata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Galatina, arriva al terzo appuntamento. Domenica 20 maggio alle ore 21, presso il Circolo Arci Levèra, sito in via Bellini a Noha di Galatina, sarà ospite il giornalista, direttore de L’Espresso e opinionista televisivo in diverse trasmissioni di approfondimento su la7 (Propaganda Live, Maratona Mentana) Marco Damilano.
Lo scrittore presenterà il suo ultimo libro "Un atomo di Verità", scritto per far luce su tutta la vita del Presidente della Democrazia Cristina Aldo Moro, ammazzato dalle Brigate Rosse. Come ha avuto modo in molte occasioni di sottolineare lo stesso Damilano, di Moro si parla spesso solo degli ultimi 55 giorni della sua vita, e cioè del rapimento, del sequestro e dell’assassinio. Il libro descrive la figura umana e politica, la vita privata, quella pubblica, lo stile utilizzato nel dibattito partitico, la sua pacatezza, i modi e le caratteristiche.
“La rassegna letteraria rappresenta un momento importante – dice l’assessore Dettù – per lo sviluppo della cultura, perché si avverte la voglia dei cittadini di partecipare a convegni, eventi, dibattiti, di essere parte integrante della società, di informarsi e formarsi, di creare una relazione diretta con autori, scrittori e artisti senza filtri. La conoscenza è l’unico mezzo che abbiamo per crescere, per capire, per essere liberi.”
Ufficio Stampa Marcello Amante
Le notizie di questi giorni sull’ennesima operazione di giustizia che vede coinvolto il clan Coluccia hanno risvegliato in noi il bisogno di testimoniare che esiste anche un’altra Noha rispetto a quella tristemente nota nelle cronache giudiziarie. E noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarla, attraverso la gestione dell’immobile confiscato alla mafia in Via Bellini, nei tanti singoli e nelle solide realtà associative che resistono e si ritrovano nei valori della solidarietà, dell’accoglienza, della condivisione, e dell’affetto.
La nostra associazione Levèra è stata accolta con entusiasmo e grande disponibilità.
In questi due mesi di convivenza con il tessuto sociale nohano abbiamo voluto trasformare l’immobile confiscato alla mafia, non in un inutile e ipocrita vessillo alla legalità, ma in un luogo a servizio dei bisogni comunitari.
La cultura, il riconoscimento della bellezza nelle cose e nelle persone, l’affermazione dei diritti per tutti, sono i nostri strumenti per il cambiamento sociale e l’abbandono dei vecchi meccanismi che alimentano l’illegalità.
Teatro, musica, letteratura, ambiente, salute, promozione del territorio, doposcuola sociale e a breve l’apertura della palestra popolare, sono le declinazioni del nostro impegno.
Abbiamo voluto affrontare la gestione del bene confiscato guardando in una direzione completamente nuova. Pur consapevoli della presenza della criminalità e di una cultura connivente, per rassegnazione, non ci siamo lasciati vincere dalla stanchezza che ci accomunava ai tanti cittadini onesti ed insieme a loro vogliamo costruire un’altra realtà, rigenerando spazi e coscienze, lasciandoci sospingere dal vento di Levèra, carico di entusiasmo, energia, e voglia di libertà dai condizionamenti.
Arci LEVèRA
Ancora una volta Galatina agli onori della cronaca per MAFIA!
Le notizie apparse negli ultimi giorni sugli organi di stampa locali raccontano della straordinaria capacità del clan Coluccia di controllare il territorio di Galatina e le zone limitrofe nella gestione di attività illecite, ma spesso anche di quelle lecite; dal recupero crediti, alla “protezione” degli imprenditori che vogliono espandere il proprio business o semplicemente lavorare tranquilli, fino al tentativo di penetrare in settori pubblici. Dalle intercettazioni emerge perfino la minaccia di far saltare in aria il municipio di Galatina, per punire il sindaco, reo di interferire con gli interessi criminali del clan.
Esprimiamo nei confronti del Sindaco Marcello Amante e dell’intera amministrazione comunale la nostra solidarietà e il pieno sostegno ad ogni azione atta a contrastare infiltrazioni mafiose e, più in generale, l’illegalità. Pieno sostegno nei confronti del Vice Questore Giovanni Buono, degli investigatori e della Procura impegnati nell’inchiesta.
Le indagini hanno portato alla luce uno scenario inquietante; la mafia che si sostituisce alle istituzioni per regolare le controversie fra cittadini, per indirizzare l’economia, per controllare la microcriminalità ed anche per condizionare l’esito delle competizioni sportive.
Ci sono evidentemente fette di popolazione che riconoscono il ruolo criminale dei Coluccia e che si riferiscono agli stessi per risolvere i loro problemi, quasi ritenendo che gli stessi rappresentino una forza parallela a quella dello Stato.
È giunta l’ora di prendere le distanze da questi comportamenti criminali e dire BASTA!!!!
Il contrasto alla mafia è una priorità per il MoVimento 5 Stelle ed i suoi portavoce.
Saremo sempre dalla parte di quanti intraprenderanno azioni atte a contrastare ed estirpare questo cancro della nostra terra. Non è più il momento dell’omertà e della paura. Le istituzioni, lo Stato, devono essere dalla parte dei cittadini.
Liberiamo la città dalla MAFIA!!!
Invitiamo tutti gli esponenti delle forze politiche di Galatina e delle frazioni, presenti in consiglio comunale e non, a prendere le distanze da tali condotte e dal clan Coluccia che ci auguriamo venga smantellato al più presto e chiediamo a tutti i cittadini di unirsi per pretendere una città libera dalla MAFIA!!!
#Coraggio #NoAllaMafia
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” #GiovanniFalcone
il portavoce in Comune Paolo Pulli
il portavoce in Senato Dino Mininno
il portavoce alla Camera Leonardo Donno