Ancora una volta la solita parte dellopposizione si avventura in comunicati improbabili con argomentazioni qualunquistiche, opportunistiche e strumentali. Al netto dei soliti sproloqui, mai unidea concreta, mai una proposta seguita da un progetto realizzabile. Dopo quasi un anno, sembra ancora prigioniera nel film di quella campagna elettorale che lha vista sconfitta.
Allordine del giorno la ZTL e la nostra idea di città, quella chiaramente indicata nel programma elettorale delle Civiche con un centro antico vivo e vissuto, che torni ad essere il cuore pulsante della città.
In questidea il nostro centro antico non può che essere TOTALMENTE APERTO al commercio, ai ragazzi, alla movida, al passeggio, alla cultura, alle famiglie, alle manifestazioni, non certo al traffico veicolare indiscriminato che inevitabilmente dovrà essere limitato.
Un senso di comprensione verso chi oggi opera nel centro antico ci ha portato a scelte responsabili che riducono solo lievemente lorario di apertura: unora al mattino (posticipando dalle 6 alle 7) ed unora la sera (anticipando dalle 20 alle 19), confermata la chiusura del sabato e dei giorni festivi, già prevista lo scorso anno nellordinanza 53/D/2017. Un giro di vite, senza salti nel buio ma nella giusta direzione.
Riduttivo però sarebbe soffermarsi solo sulla regolamentazione degli orari della ZTL senza tenere nella giusta considerazione latro tassello che sarà notizia dei prossimi giorni: il cartello delle iniziative e delle manifestazioni allo studio degli assessori Dettù e Mauro che con il Sindaco Amante, in collaborazione con associazioni, commercianti e privati, stanno progettando lestate galatinese.
Non è più tempo per il conservatorismo sterile predicato da una parte dellopposizione, servono idee e la forza di metterle in atto ed è questo il terreno su cui tutta lamministrazione Amante intende cimentarsi.
Vito Albano Tundo
Capogruppo Galatina in Movimento
A quasi un anno di distanza si ripropone il problema della chiusura del centro storico di Galatina e limmagine desolata del cuore della città deserto. Ancora una volta si tratta delliniziativa di una maggioranza che ha poche idee e per giunta confuse. Come è loro abitudine scelgono la strada più semplice per illudersi di agire, ma i rimedi che adottano sono peggiori del male.
Questa mattina gli operatori delle attività produttive del centro storico hanno chiesto il mio supporto dopo che si sono visti calare dallalto, quindi senza alcuna concertazione, un provvedimento di chiusura ancora più restrittivo rispetto a quello messo in atto lo scorso anno. La chiusura è anticipata alle 19 nei giorni feriali (lo scorso anno era a partire dalle 22.30) e per tutto il weekend a partire dalle 19 del venerdì (lo scorso anno era limitata al sabato sera e alla domenica). Ho ben viva nella memoria la fortissima tensione sociale che si generò con i provvedimenti del commissario straordinario che portarono i commercianti alla serrata, ma non mi sarei aspettato che il sindaco Amante agisse dimperio dopo aver sbandierato in campagna elettorale che loro erano il nuovo e che le scelte sarebbero state partecipate e condivise.
bello camminare nel centro storico senza auto, ma serve una progettualità per farlo vivere e, soprattutto, servono idee valide e investimenti. Lecce ha fatto scuola con il suo recupero e rivitalizzazione del centro storico. Era unaltra epoca, con maggiori possibilità economiche, ma il metodo rimane più che valido. Chiudere è la coda del progetto, latto finale dopo che si sono messe in moto politiche di promozione del territorio. Per rendere vivo il centro storico non basta un cartellone di eventi, che sarebbe un aiuto e a Galatina neppure cè, ma serve un progetto di medio-lungo periodo.
Il nostro centro storico si trova in uno stato di grave degrado perché sinora cè stata attenzione per piazza San Pietro e per una parte della zona su cui affaccia la Basilica, il resto è sconfortante. Il cuore della città non appartiene a chi ci abita o a chi ci lavora, ma è patrimonio di tutti i cittadini compresi quelli delle frazioni e scelte importanti come la fruizione del centro storico vanno condivise per arrivare a soluzioni di equilibrio dei diversi legittimi interessi.
Non si può pensare di chiudere senza un piano traffico, senza pensare a unintegrazione con piazza Alighieri e corso Principe di Piemonte. giusto mantenere chiusa la strada che passa davanti alla Basilica per preservare questo gioiello dai danni che il traffico può causarle, ma - allo stato attuale - la chiusura del centro storico nel suo complesso può essere riconfermata con le stesse modalità dello scorso anno partendo da metà giugno sino a metà settembre e non dall1 maggio come ha pensato di fare il sindaco.
Questa amministrazione, invece di fare atti sterilmente autoritari, si preoccupi di studiare misure utili a incentivare la ristrutturazione delle abitazioni, a stimolare lapertura e il rilancio delle attività produttive, a fare di piazza San Pietro un contenitore capace di attrarre spettacoli di qualità, a ridare la luce alla Pupa, a rendere fruibili i tesori architettonici della città concordando e sostenendo lapertura della Basilica. Nello stato in cui si trova il centro storico, linasprimento dellorario di chiusura è inutile: il sindaco ascolti le ragioni di chi lavora e dà lavoro, ci ripensi.
Il consigliere di opposizione della Lista De Pascalis
Giampiero De Pascalis