Sono passati più di tre mesi dal cambio di appalto di pulizia e servizi vari presso gli immobili del Comune di Galatina, eppure per i 13 lavoratori storicamente impiegati in queste attività non si intravede ancora la luce in fondo al tunnel. Nonostante il passaggio sia avvenuto a parità di condizioni, infatti, solo 12 dipendenti hanno mantenuto il loro posto di lavoro. Alcuni di essi si sono visti decurtare il monte ore settimanale. Tutti invece hanno dovuto accettare una retribuzione mensile ridotta.

Inaccettabili violazioni. “Siamo di fronte ad una serie di violazioni del contratto collettivo e del capitolato d’appalto, davanti alle quali il sindacato non può tacere”, spiega la segretaria generale della Filcams Cgil Lecce, Daniela Campobasso. “Abbiamo cercato un’interlocuzione con la Holding Service, la società che da dicembre 2024 gestisce l’appalto, seguendo tutti i canali a nostra disposizione, incluso un incontro presso l'Ispettorato del Lavoro. Spiace constatare che la ditta ci abbia opposto, fino ad oggi, una sostanziale indisponibilità ad affrontare temi per noi fondamentali. Ci sembra preoccupante che, a tre mesi dal cambio appalto, non sia stato possibile addivenire ad un tavolo che vedesse coinvolte tutte le parti in gioco, inclusa la committenza”.

 Committenza. A prendere di petto la situazione, dovrebbe essere ora l’amministrazione comunale. La sindacalista chiama in causa direttamente il sindaco di Galatina, Fabio Vergine: “Sorprende il persistente silenzio dell’amministrazione comunale, nonostante i continui solleciti da parte dei lavoratori e del sindacato affinché si facesse garante del buon andamento dell'appalto. Va dato atto al Comune di aver ricevuto la Filcams per ascoltare la posizione di lavoratrici e lavoratori in merito a quanto sta accadendo. È purtroppo altrettanto vero che in seguito a quell’incontro, l’amministrazione non ha fatto seguire alcuna azione concreta, nonostante i precisi impegni assunti in quella sede, addirittura con tanto di indicazioni su modalità e tempistiche di intervento, poi completamente disattese. Un tale atteggiamento da parte di azienda e amministrazione pregiudica non solo gli interessi del personale che noi rappresentiamo, ma più in generale la corretta gestione di un appalto pubblico ed il servizio reso alla cittadinanza. Per questo chiediamo ancora una volta un tavolo alla presenza di tutte le parti coinvolte, in assenza del quale metteremo in atto ogni azione utile a difendere i diritti dei nostri iscritti”.