Siccome ormai per definizione ogni nuova legge elettorale è sempre peggiore della precedente - e l’ultima definita Rosatellum (pensata e votata da partiti sadomaso) non fa eccezione alla regola - è molto probabile che nessuno dei gruppi concorrenti vincerà alle prossime elezioni del 4 marzo: ergo tutti diranno di aver vinto.
E’ che le persone sono indecise davvero su chi riversare il proprio suffragio, o meglio disagio universale diretto: cioè non sanno se votare i sodali del sottoscrittore dei contratti con gli italiani siglati allo scrittoio in simil-mogano nel corso dei sempiterni programmi vespasiani, ovvero optare per i partiti decostituzionalizzati (ne esistono a bizzeffe, come i comuni denuclearizzati), vale a dire i candidati che hanno sostenuto fino all’altro giorno il Referendum (o Reverendum) per trasformare la nostra carta costituzionale in un morbido rotolone Regina (stavolta non nel senso della monarchia).
Non aspettiamoci nulla di nuovo da un elettorato che, nei secoli dei secoli fedele, seguiterà a credere agli asini vaganti nell’aere, a dar retta ai voltagabbana, a sostenere i chiacchieroni, a tifare per i barzellettieri, ad applaudire le pericolose macchiette della politica addirittura a chilometro zero. In maniera più prosaica a offrirsi a: diversamente onesti, amici degli amici, bancarottieri, legislatori ad personam, allergici alla verità, corrotti & corruttori, e novelli vandali (o vangàli) di questa terra al cui confronto Attila sarebbe un floricoltore.
Non c’è niente da fare: la gran massa dei votanti non desidera altro che d’essere trattata ancora una volta a fasci in faccia.
Temo che gli elettori (li conosco per antica dimestichezza con la Sociologia) continueranno a farsi del male con quella benedetta matita, sicché non daranno mai potere al popolo (che, a questo punto, pare potere non voglia punto) e, pensando di fare chissà cosa di nuovo, si metteranno a votare i liberi e uguali (a quelli di prima).
I tanti che oggi si strappano le vesti come novelli Caifa per via del fatto che qualche furbastro iscritto ai cinque sterline non ha rimborsato quello che gli altri bellamente s’intascano senza batter ciglio (ma solo cassa), decideranno di mettere una croce più che sui cinque stelle sui cinque trivelle, e così sia. Altri ancora, vista la novità anche al Sud, voteranno la mezzasega nord, ma giusto per “andare oltre” (i limiti della decenza). Come se non bastasse, chi tiene famiglia non potrà non suffragare certi personaggi in cerca di elettore al cui confronto Razzi e Scilipoti sarebbero Winston Churchill redivivo [a proposito vi consiglio la visione al cinema del recente sublime film di Joe Wright “L’ora più buia”, ndr.], nonché accademici della Crusca. Il resto della ciurma, infine, affascinato dai Cetti e Cette Laqualunque de noantri, dimostrerà ancora una volta quanto il concetto di cittadini liberi e pensanti sia di esclusiva pertinenza delle ipotetiche del terzo tipo.
Come andrà a finire è presto detto.
Ancora una volta, “per senso di responsabilità” e soprattutto “continuità”, “per rassicurare i mercati”, “perché ce lo chiede l’Europa”, “perché se no lo spread s’impenna”, “per non bloccare la crescita” (crescita?), e altre menate del genere, avremo un nuovo (nuovo?) governo di larghe scemenze (altrimenti dette intese), e quindi le solite facce e le medesime politiche neo-liberiste, spolpa-stato, annienta-diritti, precarizza-lavoro, distruggi-territorio, uccidi-scuola e aiuta-multinazionali.
Tutti insieme appassionatamente, responsabilmente, crescentemente, uniformemente, continuamente verso il disastro.
Antonio Mellone
E' proprio il caso di dire che quando tutto gira bene si raggiungano grandi traguardi.
L’anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato un anno straordinario; primo perché nel mese di Luglio abbiamo superato alla grande la prima visita ispettiva dell’ASL dopo due anni dall’accreditamento della nostra sede, e poi perché abbiamo raggiunto un traguardo che non ci aspettavamo: le 490 donazioni in un solo anno.
I nostri donatori in questo sono stati dei grandi protagonisti, insuperabili, bravi, è grazie a loro che certi traguardi si raggiungono. E quando parlo di traguardi non mi riferisco al mero risultato pocanzi detto, ma mi riferisco alle centinaia di vite salvate. Questo i donatori della nostra sezione (non solo Nohani) lo hanno capito bene e rispondono ai nostri appelli ad oltranza, come una partita giocata ai calci di rigore, una volta io, una volta tu.
Questo penso che sia stato anche il motivo per cui nel 2017 siamo stati “premiati” diciamo così assegnandoci ben 12 giornate di raccolta tra cui 6 di Sabato pomeriggio e 6 di domenica mattina. “Premio” maggiorato per il 2018 con l’assegnazione di ben 14 giornate di raccolta, 5 pomeridiane e 9 di domenica mattina. A mio avviso questo ha favorito i nostri donatori che hanno più possibilità di organizzare le loro donazioni, perché se un donatore è impossibilitato una volta probabilmente sarà disponibile per la prossima. È chiaro che dal punto di vista trasfusionale, ogni raccolta deve essere produttiva per non disperdere le poche risorse che ci sono, sia quelle economiche , sia quelle umane. Possiamo dire però che la nostra sezione ha sempre garantito e registrato raccolte superiori alla media e a volte anche di gran lunga. Tiriamoci su le maniche quindi e iniziamo a darci da fare tutti insieme per un altro anno di vite da salvare, perché se un anno finisce un altro è già iniziato e come sempre è iniziato con la Festa del Donatore e di ringraziamento appunto, svolta Sabato 13 Gennaio, nella quale alla presenza di donatori e cittadini comuni, sono stati premiati ben 73donatori benemeriti, tra cui la donatrice Mariella Serafini premiata con la medaglia d’Oro, dal Presidente della Fidas Leccese Emanuele Gatto per aver effettuato 60 donazioni.
La nostra donatrice Mariella è la quinta tra i nostri donatori che hanno raggiunto tale traguardo ed anche la seconda tra le donne che ha donato di più, eccola ritratta nella foto scattata durante la Festa del Donatore insieme al Presidente Provinciale Emanuele Gatto.
Antonio Mariano
FIDAS News Febbraio 2018
Ha preso il via per l’anno scolastico 2017/18 il progetto di “Avviamento allo sport” organizzato dalla Showy Boys in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Polo 3” di Galatina. La società bianco-verde ha stabilito una partnership con la scuola primaria basato su iniziative che contribuiscono alla diffusione della disciplina sportiva quale strumento in grado di conseguire importanti traguardi formativi.
Il progetto voluto dalla Showy Boys, riconosciuta dalla Fipav Scuola Regionale di Pallavolo e insignita del Marchio d'Argento quale certificazione di qualità per l'attività giovanile, prevede un’attività motoria e sportiva e di avvio alla pratica del minivolley tra gli studenti della Città.
“L’obiettivo è la diffusione del gioco della pallavolo come momento ludico e di aggregazione – spiega il tecnico federale Orazio Codazzo, responsabile del progetto e del settore minivolley della Showy Boys - i ragazzi possono imparare alcune nozioni tecniche ma soprattutto sviluppare quelle capacità coordinative di base che oggi sono l’elemento essenziale di ogni pratica sportiva”.
L’attività prevista dallo staff di allenatori consiste nello svolgimento di un programma sviluppato ad hoc per le classi della scuola primaria e che vede gli alunni impegnati sino alla fine dell’anno scolastico.
Soddisfazione per la collaborazione con la società sportiva galatinese è stata espressa dal dirigente scolastico prof.ssa Rosanna Lagna soprattutto in virtù dell’importanza di un progetto che si propone di promuovere l’educazione motoria e ludico-sportiva finalizzata alla crescita culturale, civile e sociale dei più giovani.
www.showyboys.com
Il 13 Febbraio 2018 il Tribunale di Lecce ha dichiarato il fallimento della Centro Salento Ambiente nel silenzio generale e nell’indifferenza quasi totale della classe politica cittadina, in particolare della maggioranza e del Sindaco Amante.
Constatiamo con amarezza come solo in un paese come il nostro una società partecipata dal comune arrivi al fallimento, causato sopratutto dalla mala amministrazione, dagli sprechi e dal clientelismo, senza che nessuno si ponga il problema di chi siano stati i responsabili di un debito che anche stavolta graverà sulle tasche dei già pesantemente vessati cittadini galatinesi, per colpe imputabili alla cattiva politica.
Per la nostra città questo è l’ennesimo caso di fallimento non solo da un punto di vista economico ma soprattutto politico e per questo non riteniamo giusto che venga nascosta la polvere sotto il tappeto, occultando con essa anche le responsabilità di chi ci ha condotto a questo disastro.
Inoltre i crediti vantati dalla CSA nei confronti del comune, che ricordiamo essere il socio di maggioranza, sono tali per cui la dichiarazione di fallimento inevitabilmente potrebbe trascinare sull’orlo del baratro anche il comune che già prima di questa sentenza si trovava in stato di predissesto, con gli occhi puntati addosso dalla Corte dei Conti.
Per tutte queste ragioni chiediamo al Sindaco Amante che venga fatta urgentemente chiarezza sulla vicenda CSA invitandolo ad utilizzare tutti gli strumenti ispettivi e di controllo politico-amministrativo che lo Statuto comunale mette a disposizione, al fine far emergere nefandezze e misfatti.
Il Partito Socialista, troppe volte ingiustamente criticato e additato strumentalmente come il partito della mala gestione politica cittadina pur essendo stato tra i pochi ad amministrare con oculatezza i bilanci della CSA, consapevole della necessità di dover agire con trasparenza davanti all’ennesimo scempio di una classe politica inadeguata, si dichiara ampiamente disponibile a collaborare tramite il proprio consigliere comunale Peppino Spoti a qualsiasi attività ed iniziativa volta a fare chiarezza sulle responsabilità, tutelando al contempo gli interessi dei cittadini galatinesi.
Sino ad oggi nulla è stato detto e nulla è stato fatto a riguardo, fatta eccezione per la proposta di transazione volta a chiudere il contenzioso tra comune e Centro Salento Ambiente portata ed approvata in Consiglio comunale dalla maggioranza, salvo poi essere respinta durante l’assemblea dei soci della CSA. Una vicenda questa a dir poco ambigua, dal momento che ci saremmo aspettati che il voto sulla transazione sottintendesse un accordo preventivo tra il Sindaco e le altre parti in causa. Invece l’insuccesso della proposta di transazione, successivo al voto in Consiglio, lascia emergere qualche dubbio e ci porta a riflettere ed a domandarci se tutto ciò sia stato frutto di manifesta incapacità politica oppure se il Sindaco per chissà quale ragione abbia preferito portare al fallimento la transazione e con essa anche la CSA.
Il Segretario
Pierluigi Mandorino