Chi l’avrebbe mai detto che nel corso di questa esilarante campagna elettorale la bandiera No-Tap avrebbe messo d’accordo quasi tutte le cosiddette forze politiche in Diciamo competizione (prodromica delle prossime venture grandi intese).
Da un lato abbiamo addirittura il proletario Berlusconi (già presidente-partigiano, nonché presidente-operaio) che si mette a sciogliere inni e canti a favore di chi si oppone a un’opera “anacronistica e devastante” [il cavaliere decaduto parla appunto di Tap e non anche, per dire, del Ponte sullo Stretto che invece sembra essere la soluzione di tutti i mali d’Italia e soprattutto di Sicilia - tipo il Traffico di Johnny Stecchino, ndr.]; dall’altro lato (della stessa medaglia), nientepopodimeno che Mr. D’Alema, leader Massimo di Leu (acronimo di Lies Easily Uploads: bugie facilmente scaricabili), il quale, in compagnia dei suoi novelli ineffabili cortigiani in lista (d’attesa), è diventato d’emblée così convintamente No-Tap, che al confronto Gianluca Maggiore sarebbe un consulente marketing della multinazionale di ‘sto gas (ovvero uno dei tanti troll a costo zero per perorarne la causa).
A volte mi vengono dei dubbi atroci, e mi chiedo: Ma se tutti sono contro questa Tap, vuoi vedere che alla fin fine la Tap l’ho voluta io (magari a mia insaputa)?
In tutto codesto partitico fervore No-Tap, del PD (acrostico sempre più asintotico a quello di una imprecazione blasfema) nemmeno un’alzata di spalle. Meglio far finta di nulla, e parlare d’altro. Sissignore, il tema Tap è un vero tabù: vietato addirittura farne cenno nei comizi. Troppo rischioso. La cosa fa perdere consensi. Sicché non conviene mica svegliare il can che dorme (anzi, i cani, al plurale - ce ne stanno a bizzeffe). Preferibile inserirlo nel Programma, tanto chi lo legge.
E in effetti, nel programma di questo Participio Passato, dopo le solite palle sul “cambiamento di paradigma” (quale?), sull’“Accordo di Parigi sul clima” (Oh, Paris, Paris), sulla “cessazione di produzione di energia elettrica da carbone nel 2025” (campa cavallo), sullo “Svi-lup-po So-ste-ni-bi-le” (in sigla SS), su “qualità e bellezza [che] sono alla base della nostra economia”, sull’“azione di penetrazione delle rinnovabili” (chissà cosa intenderanno precisamente per penetrazione), e sul fatto che “l’unico sviluppo possibile passa dalla tutela e valorizzazione dell’ambiente” (che geni, che idee inedite), ecco che viene fuori la vera indole del cosiddetto pensiero piddiota: “Due rimangono gli obiettivi principali: ridurre i prezzi dell’elettricità, rispetto alla media UE, e azzerare il differenziale di prezzo all’ingrosso tra il gas italiano e quello del Nord Europa. Per il gas, che riveste un ruolo importante nella fase di transizione, sarà importante migliorare le infrastrutture di interconnessione accrescendo nel contempo la sicurezza degli approvvigionamenti. Occorre rendere veramente competitivo il mercato elettrico e del gas, dando piena attuazione a quanto previsto dalla recente legge sulla concorrenza, con un consumatore consapevole in grado di operare in un mercato trasparente e di facile accessibilità, anche grazie alla standardizzazione delle offerte e alla comparabilità dei prezzi, con una regolamentazione tesa a far sì che la maggiore concorrenzialità si traduca in una vera riduzione delle tariffe”. [sic].
Insomma tutto e il contrario di tutto, espresso in forma così bisbetica, capziosa e inintelligibile che i poeti ermetici al confronto sarebbero dei principianti. Non so voi, ma io, nel leggere questi periodi d’un fiato, in mancanza di brevetto in apnea (diurna), ho rischiato seriamente l’ipossia.
Ma torniamo alle larghe intese di Destra, Centro-Destra e Centro [chiedete a Nanni Moretti se D’Alema ha mai proferito qualcosa di Sinistra, ndr.] per rivolgere un pensiero deferente alla Lega (specialmente ai deputati Bizzotto, Fontana, Borghezio, ecc.), a Forza Italia (nelle persone di Gardini, La Via, Pogliese, ecc.), al PD (con i vari Picierno, Bonafè, Kyenge, Cozzolino, Soru, nonché l’ineffabile Paolo De Castro, già Ministro delle Politiche Agricole, e molti altri) e ovviamente a Liberi e Uguali (tipo Panzeri e Zanonato: liberi chissà da cosa e uguali a chissà chi), per ricordare che giusto qualche giorno fa al Parlamento Europeo tutti insieme appassionatamente questi signori largo-intendenti hanno votato contro un emendamento che bocciava il finanziamento a Tap di 1,5 miliardi di euro da parte della BEI (Banca Europea degli Investimenti).
Risultato: un bell’OK alla distruzione della Puglia e del senso dello Stato con i soldi nostri. Sissignore, per quanti sforzi facciamo di certi politici non riusciremo mai a pensare abbastanza male.
Di questo passo, anche stavolta seggio per loro farà rima con peggio per noi.
Antonio Mellone
L’ERREDI Taranto frena la corsa di recupero dei salentini , imponendo loro lo stop al quinto set di una gara tecnicamente ed emotivamente partecipata dai due sestetti.
I ragazzi di mister Narracci , confortati dal colpaccio messo a segno domenica scorsa a Potenza, mettono in campo tecnica e spavalderia, per poi rivedere quest’ultimo atteggiamento quando capitan Guarini e compagni prendono il largo.
La risposta del gruppo di mister Stomeo è determinata , con un’applicazione nella lettura degli schemi avversari che la vedono guidare sempre in testa(6-2,12-7,19-19) , per poi subire il sorpasso definitivo degli jonici(25-22), complici cinque errori punto in battuta.
Nel secondo set la reazione dei bianco-blucelesti è decisa ma lucida: i punteggi parziali dicono 8-5, 16-9, 21-13 evidenziando la buona vena di Lentini e Iaccarino che incrementano le loro percentuali d’attacco, rispettivamente con 56% e 67%, portando in parità la gara.
Il ritorno ,nel terzo set, dei padroni di casa con un break importante di + 7, viene rintuzzato punto a punto da un Buracci puntiglioso ed efficace che trascina i suoi sul 21 pari ,con un Calò che dopo aver dato il cambio a Muccione mette a segno un punto importante. Uno svarione arbitrale sul 20-20 penalizza l’Olimpia SBV che cede il set a 23 .
Nella quarta frazione mister Stomeo parte con rotazione P6 e conferma la diagonale Calò-Buracci ; Corsetti dà fiducia con buonissime percentuali di ricezione(60%) ed è chiamato in causa più frequentemente dal suo palleggiatore , che stampa il muro del 19-14 alla prima linea tarantina.
La parità dei set è raggiunta con il punteggio di 25-16 che rimanda l’esito della gara al tie break. Nel quinto set il punteggio corre sul filo dell’equilibrio, senza che nessuna delle due compagini metta a segno dei break importanti tali da rendere il vantaggio incolmabile.
Si arriva al 14-13 per i padroni di casa , con un Buracci leggermente sotto tono dopo aver schiacciato ben 45 palloni e aver messo a segno 24 punti che ne fanno il miglior realizzatore dell’incontro. Poi i tre errori al servizio diventano determinanti nell’economia della gara e i giocatori tarantini festeggiano la seconda vittoria consecutiva della gestione Narracci.
Per mister Stomeo un punto che alimenta ancora la speranza di riagguantare la quart’ultima posizione , ma soprattutto una prova convincente dei suoi ragazzi , con un Lentini a doppia cifra(16 punti) ed un Guarini sempre battagliero.
Domenica arriva la Giocoleria Potenza dell’ex Amodio e del salentino Luperto con una diagonale importante Parisi-Palmeri(ex Cerignola) che non dovrà essere sottovalutata.
Siamo ancora in corsa ragazzi!
ERREDI TARANTO - OLIMPIA GALATINA 3-2
(25-22, 19-25, 25-23, 16-25, 15-13).
GALATINA: Corsetti 7, Rossetti , Iaccarino 6, Lentini 16, Apollonio (L), Muccione 1 , Calò 2, Pierri (L), Persichino( n.e.), Petrosino 3, Buracci 24,Guarini 7 Coach: Stomeo.
ERREDI TARANTO: Mancini(L), Civita 6, Abbondanza 12, D’Amicis, Flemma 18, Primavera 9, Russo 13, Pacucci, Mingolla 1,Piscitelli 6,Panzetta 1,Gasbarro 8, Zoccola Coach Narracci.
Piero de lorentis
AREA COMUNICAZIONE
OLIMPIA SBV GALATINA
Restiamo sconcertati davanti all’inadeguatezza ed al pressapochismo dell’amministrazione Amante che emerge con ancora più evidenza ogni qual volta si abbia a che fare con bandi, incarichi e prestazioni di vario genere.
Molta gente si aspettava un’amministrazione all’insegna della trasparenza, della legalità e del cambiamento, ma nei fatti e nelle scelte politiche si sta rivelando invece un’amministrazione autoreferenziale e inadatta.
Basti guardare e leggere l’avviso pubblico di selezione di un esperto avvocato del comune, caratterizzato da errori e superficialità ingiustificabili per un atto emanato da un ente pubblico, tanto da aver suscitato la denuncia di un organo esperto del settore come l’Associazione Giovani Avvocati Amministrativisti Salentini.
In una loro nota, i giovani Avvocati rilevano come nell’avviso emanato dal comune manchino criteri oggettivi e predeterminati come anche l’indicazione del punteggio minimo-massimo da attribuire a ciascun parametro al fine di avere un quadro oggettivo in base al quale stilare una graduatoria di merito.
Ancora più grave è la previsione di una commissione giudicatrice composta da soli due componenti(segretario e dirigente), quando invece la legge prescrive in questi casi sempre un numero dispari di membri giudicanti.
Errori gravi ed imperdonabili che rendono questo avviso ingiusto ed illegittimo, tanto da suscitare la minaccia di contestazione ed impugnazione dell’atto nelle sedi opportune sia da parte dell’Associazione dei giovani Avvocati sia da parte di altri professionisti interessati alla selezione.
Da un punto di vista politico, questa mancata fissazione di criteri oggettivi e predeterminati sembra voluta proprio per lasciare libertà e discrezionalità alla commissione giudicatrice ed al Sindaco, dal momento che la scelta dell’avvocato esperto non passerà attraverso una graduatoria di valutazione dei titoli, prevista per legge nella selezione di questo tipo di figure, ma esclusivamente dai gusti e dalle pretese del Sindaco Amante. Una circostanza allucinante che suona come una presa in giro nei confronti dei tanti professionisti interessati all’avviso pubblico.
A questo punto, alla luce di queste incredibili lacune e leggerezze, non sappiamo se quanto denunciato dall’Associazione Giovani Avvocati Amministrativisti Salentini risponda al vero, ma considerando che le perplessità sono state sollevate da un organo competente e preparato nel settore in questione, chiediamo al Sindaco Amante di ritirare il provvedimento, elaborando e presentando uno conforme alla legge e che soprattutto sia più equo, trasparente e meritocratico a tutela e garanzia di tutti gli interessati.
Inoltre la difesa d’ufficio del giornale di fiducia dell’amministrazione che cita la sentenza n.2526 del 29/05/2017 Sezione V del Consiglio di Stato a sostegno dell’atto emanato dal comune, dimostra di non averne letto attentamente il contenuto, dal momento che la sentenza non entra nel merito delle regole da seguire per la scelta e la valutazione dei candidati. Quella sentenza del Consiglio di Stato specifica solamente chi tra il tribunale ordinario ed il tribunale amministrativo regionale sia competente su questioni inerenti la selezione di figure esterne ex art. 110 TUEL.
Chiarito ciò, considerando che il bando presenta diversi aspetti di illegittimità, nell’eventuale elaborazione di un nuovo avviso pubblico di selezione suggeriamo al Sindaco di avvalersi della consulenza di esperti del settore e magari di iniziare a documentarsi autonomamente con precisione e rigore in modo da potersi difendere da solo la prossima volta.
Il Segretario
Pierluigi Mandorino