set252017
Domenica 24 settembre, come volontari di FareAmbiente Laboratorio di Galatina-Noha, abbiamo collaborato con il gruppo GST ( gruppo speleologico tricase) alla pulizia della neviera Avisu a Sogliano. Con il presidente dell'associazione, Marco Piccinni (in tuta gialla in una delle foto) e il suo vice Giuseppe Fallone, avevamo già preso accordi per offrire il nostro aiuto al lavoro di risanamento di quell'enorme voragine in quel di Sogliano, che di fatto si sta intasando con montagne di rifiuti gettati abusivamente da gente a dir poco incivile.
Gli speleologi che si sono calati nel pozzo, profondo all'incirca venti metri, hanno dato inizio all'attività di rimozione dei rifiuti gettati da incivili senza scrupoli. "Con il lavoro di un giorno - dice Giuseppe - faremo molto poco, per rimuovere tutte le porcherie che stanno là sotto, ci vorrebbe un mese di lavoro". Questa gentaglia che di umano ha molto poco e che gettano i loro rifiuti ovunque, possiamo definirli dei veri e assassini. Perché la sotto, oltre a vetture intere demolite e tanti altri rifiuti delle attività umane ( sarebbe meglio dire porcane, cioè da veri porci), là sotto, dicevo, sono stati gettati decine di contenitori di fitofarmaci ancora pieni. Questi prodotti, sappiamo tutti che se ingeriti sono mortali. Ma diluiti, attraverso il dilavamento delle acque piovane, finiscono nelle falde da cui tutti stiamo attingendo. Quindi questo è un atto definibile omicidio di massa. Non chiediamocelo più il perché in questa zona il cancro miete più vittime che in altre zone.
set202017
Dopo aver superato la prima fase di smarrimento vedendo il vuoto lasciato dallo sradicamento dei due pini “storici” davanti alle case di corte del Palazzo Baronale, ci siamo chiesti come finirà questa storia e se il rischio di essere demoliti saranno ancora altri pini e/o le casiceddrhe di Cosimo Mariano, secondo bene culturale di Galatina in ordine di importanza per il F.A.I. (Fondo Ambiente Italia) e per i cittadini di Noha.
Premesso che:
set172017
set112017
Abbiamo volutamente concentrato questo convegno all'abitato di Noha, perché siamo convinti che prima di preoccuparci dello stato di civiltà degli altri paesi, abbiamo il dovere di preoccuparci del nostro.
Sabato 16 settembre alle ore 19:00 piazza S Michele Noha.
Tutti sono invitati a partecipare.
FareAmbiente Lavoratorio Galatina-Noha
set052017
Sentiamo dire da molti nostri concittadini che loro non condividono il fatto che noi, volontari di Fareambiente Laboratorio di Galatina, durante le nostre giornate ecologiche, puliamo campi e strade raccogliendo i rifiuti.
Non lo condividono perché, secondo loro, è il Comune che dovrebbe trovare i colpevoli mettendo delle telecamere e sanzionandoli adeguatamente.
Specifichiamo che:
mentre tutti attendiamo con trepida ansia che il Comune provveda a far rispettare la legge, cogliendo in fragrante i colpevoli e sanzionandoli come si deve,
ago292017
A proposito di Legge n. 257 del 1992.
La produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992, compresa la vendita.
La sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti paesi. Le polveri contenenti fibre d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie, come per esempio l'asbestosi, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico), e il carcinoma polmonare.
L'amianto è stato utilizzato fino agli anni ottanta per la coibentazione di edifici, tetti, navi, treni; come materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale Eternit) utilizzato per fabbricare coperture per tetti, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, e inoltre nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d'attrito per i freni di veicoli, guarnizioni), ecc.
La forma più presente di amianto nelle nostre case la ritroviamo nel materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di composito fibro-cementizio (noto anche con il nome commerciale Eternit) utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie.
ago222017
NOI NON PULIAMO! MANIFESTIAMO CONTRO LA SCORZA ATAVICA DI CHI AMA LA MORTE E NON LA VITA.
Dal punto di vista organizzativo, possiamo dire molto bene. Abbiamo avuto la collaborazione diretta dell’Assessore all’Ambiente e ai Beni Culturali, Avv. Cristina Dettù, la presenza dei Vigili Urbani e l’intervento molto efficace degli operatori di Monteco che hanno portato via quasi subito, tutti i rifiuti raccolti nelle aree ai margini delle due vie interessate dalla manifestazione.
Abbiamo avuto il piacere di avere con noi anche alcuni cittadini di Galatina che hanno apprezzato molto l’iniziativa.
E’ invece veramente sconvolgente la realtà trovata in mezzo a tutto quel nerume residuo dell’incendio, dove svolazzano tutt’ora fibre di materiali tossici risultanti dalla combustione che finiscono nei nostri polmoni e sicuramente non fanno bene.
E’ sconvolgente che gli abitanti di quella zona (quelli che hanno manifestato il loro pensiero con parole e omissioni), siano convinti di aver fatto bene a bruciare e che fosse più pericoloso avere intorno a casa delle sterpaglie secche, che tanto non sarebbero mai diventate una foresta impenetrabile, vista la siccità prolungata di sette mesi,
piuttosto che diossina in aria e in terra per secoli e seculorum. Amen.
ago092017
Non credo che non ve ne siate accorti anche voi che il paesaggio che si vede in giro per la nostra amata terra, con tutte le campagne e gli alberi bruciati, è molto triste. A causa della siccità e il caldo torrido la vegetazione è in evidente sofferenza. Non credo che non abbiate notato quanta tristezza si evince da tutti quei prati nero fumo, che solo a passargli vicino, l’odore acre di paglia bruciata mozza il respiro. Non credo che non ve ne siate accorti che su quei prati neri, oltre alla paglia carbonizzata che penetra i polmoni di tutti, sono rimaste le carcasse incombuste e deformate di tanti rifiuti ( soprattutto oggetti domestici: tv, valigie, scarpe, vasi, bottiglie, pneumatici, frigoriferi, ecc.) gettati prima degli incendi, con evidente strafottenza da incivili masse organiche senza coscienza.
Tutto questo penalizza la nostra dignità, di persone civili.
Noi crediamo che si possa ancora fare qualcosa per evitare questo scempio. Vi chiediamo di non gettare più i rifiuti nell’erba e di non bruciare più i prati. Forse la legge non riuscirà a punirvi, forse, ma la Natura lo sta già facendo. I fumi tossici e le fibre volatili che il vento sparge nell'aria, contribuiscono alle formazione di gravi malattie. O pensate davvero che le malattie riguardino solo gli altri e voi che amate bruciare ne siete immuni?
SMETTIAMOLA DI FARE GLI SPORCACCIONI E COMINCIAMO A RAGIONARE.
SIETE TUTTI INVITATI ALLA MANIFESTAZIONE. CON LA VOSTRA PRESENZA DIMOSTREREMO INSIEME CHE NOI AMIAMO VIVERE IN UN AMBIENTE PULITO E SOPRATTUTTO SANO.
fareambiente - Laboratorio di Galatina
lug172017
1. Buttiamo
2. Bruciamo (puliamo)
3. Disinfestiamo.
Qualcosa non va. Il caldo? La siccità? Si, certo. Contribuiscono, ma abbiamo le prove che gli attori di questo scempio sono umani, e non solo di questo pianeta ma, probabilmente, pure nostri concittadini. Non sono affari miei? Infatti, sono affari di tutti, almeno di chi vuole impegnarsi e avere l’umiltà di sforzarsi a R A G I O N A R E per capire che forse la civiltà è un’altra cosa.
Ultimamente quando spazziamo la terrazza di casa (e pure dentro casa, dicono i miei amici Maria Rosaria e Fernando Sindaco) ci ritroviamo a raccogliere mucchi di paglia carbonizzata. Certo che il vento fa un bel lavoro in quanto a energia, deve tirare su da terra e anche trasportarle da lontano, un sacco di cose. E chissà quante di queste “pagliuzze” o fibre, come vengono chiamate in gergo tecnico, si infilano nei nostri polmoni.
Ma tanto non si vedono e quindi, qualcuno potrebbe pensare, che ce ne frega a noi? Vero? L’importante è buttare via gli oggetti che non ci servono più e poi dargli fuoco, cosi teniamo lontani pure gli animaletti, tipo lucertole, topi e serpenti.
Praticamente paghi uno e prendi tre.
A pensarci bene però non sono così lontani i posti da cui arrivano queste fibre nere. Fibre, certo. Non si tratta solo di paglia o erba carbonizzata.
Se le ho analizzate? Non ce n’è bisogno. Basta andare a vedere gli incombusti che sono rimasti in terra dopo gli incendi. Centinaia di oggetti di consumo quotidiano: vasi di fiori, bottiglie in vetro e in plastica, scarpe, attrezzi da lavoro, sanitari, copertoni, tubazioni varie, lattine, secchi di calce, attrezzi per dare il bianco, lastre di eternit (..nit e non …net, praticamente cancro sicuro) ecc. ecc.