La matassa della vecchia scuola elementare di Noha è ben lungi dall’essere sgarbugliata: c’è un continuo scaricar di barili da una società ad un’altra, da un “responsabile” ad un altro, e soprattutto c’è da costruire questa benedetta cabina per l’energia elettrica.
Ma sapete voi cosa significhi costruire una cabina elettrica all’interno della scuola? Potete provare ad immaginare che cosa serva per ottenere codesto ulteriore “prodotto finito”? Proviamo a ragionarci insieme. Per la costruzione della cabina de quo, servono una serie di personaggi ed interpreti (del resto stiamo parlando di un film dell’horror), unitamente ad un insieme di fatti e condizioni che, senza necessariamente rispettare l’ordine di apparizione, potrebbero essere identificati nei seguenti elementi come: l’individuazione della sua ubicazione, un progetto da far predisporre (e speriamo che la soluzione dei problemi non venga affidata ancora una volta ai progettisti ed ai “tecnici” che li hanno creati), l’approvazione del progetto, il reperimento dei fondi per finanziare il progetto, l’identificazione della ditta che dovrà occuparsene previa aggiudicazione di  una gara, l’inizio e poi la fine dei lavori, il collaudo, la loro consegna, ed infine - se Dio vuole, purché nel frattempo non siano di nuovo cambiate le leggi che magari, per l’allacciamento alla rete elettrica nazionale, richiedano in loco una piccola centrale nucleare in miniatura – e solo infine, avverrà il tanto agognato allacciamento.

 
Di Albino Campa (del 21/09/2012 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 2768 volte)

Carissimo Antonio
Lo sconcerto provato leggendo il tuo articolo mi spinge malgrado non sia avvezzo (i miei scritti rarissimi e alquanto striminziti nel testo di esposizione, sono viscerali e sentiti) a risponderti.  Quello che scrivo può essere pure sgrammaticato per via della mia scarsa cultura ma essere intriso di cazzate proprio no, qualcuna concedimelo capita a tutti di dirla ogni tanto nel contesto di un discorso (saremmo dei presuntuosi asserire che il nostro dire è tutto oro colato) ma che io abbia il guinness dei primati delle cazzate sparate in solo quattro righe mi sembra proprio eccessivo.
In quelle righe hai colto “ ironia, sagacia e mordacia ” annaffiate da abbondante salivazione e con riferimento al mio nome da “ linoleum “ (che poi visto che il linoleum è un pavimento non so in che cosa calza), sicuramente volevi dire “ olio di lino “ che ne è uno dei componenti. In altri termini nell’accezione etimologica mi hai definito “ untore e lecchino “ aggettivi che respingo con determinazione  in quanto sono da me più lontano possibile e dal modus vivendi mio e della mia famiglia. Anche  se hai giustificato e corretto in un certo qual modo nel proseguo del tuo articolo queste tue gratuite affermazioni mi sento in obbligo (mi scoccia sinceramente farlo) di puntualizzare quanto segue:

 
Di Antonio Mellone (del 22/09/2012 @ 00:00:00, in Eventi, linkato 5936 volte)

Inizia il 28 settembre con una decina colpi secchi mattutini, seguiti dal battagliare del campanone della chiesa madre, la solennità di San Michele Arcangelo, protettore di Noha, quella che chiude la stagione delle mille feste patronali che brillano d’estate in tutta la Puglia, dal Gargano a Santa Maria de finibus terrae.
Per tre giorni anche Noha si veste della fantasmagoria dei colori dei festoni per non sfigurare al cospetto del suo bel santo che passa in processione, “ondoleggiando” con il suo pennacchio sulle teste dei nohani e dei pellegrini oranti e compunti. Subito dopo le preci, i panegirici, le coroncine e l’incenso, le strade risuoneranno al rumorio della folla pronta a correre intorno ai deschi a corroborare il corpo.

 
Di Antonio Mellone (del 25/09/2012 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 3784 volte)

Carissimo Lino,
non buttarti giù in questo modo. Uno che scrive una lettera come la tua, tutt’altro che “striminzita nel testo di esposizione”, e infarcita di lemmi ed espressioni del tipo “malgrado non sia avvezzo”, “ [i testi] viscerali e sentiti”, “accezione etimologica”, “il modus vivendi”, “il mio compiacimento”, e ancora “eufemismo”, “PRAGMATISMO”, e mille altre amenità forbite e ricercate, è tutto men che affetto da “scarsa cultura”.
Che gli strafalcioni, tuttavia, siano sempre in agguato è ben risaputo e possono capitare a tutti: chi non scrive non incorre mai in errore, né di ortografia, né di grammatica, né di sintassi, né di altro tipo. Al massimo si macchia del peccato di omissione (che credo sia uno dei più gravi).

Se ho segnato con il [sic] e successivamente messo tra virgolette il tuo “soluzionare” è stato per evidenziare invece le tue doti di neologista. Guarda che “soluzionare” non è poi così ripugnante, tanto che l’ho utilizzato nel prosieguo del mio articoletto, pur sempre tra virgolette (ma solo per questioni di copyright).
“Soluzionare” rende l’idea, e non è peggio di mille altri verbi che ormai s’utilizzano correntemente, ma non sempre correttamente, come “implementare”, “monitorizzare”, “taggare”, “scannerizzare”. Ma tant’è.
Quanto al mio “linoleum”, sì, è l’olio di lino, il quale con opportuni processi non solo ossidativi, passando dallo stato liquido allo stato solido, diventa il linoleum (di cui sono composti i pavimenti). Lino-oleum = linoleum, c’est plus facile, come per il Sanbittèr.

 
Di Antonio Mellone (del 28/09/2012 @ 00:00:00, in Cultura, linkato 3992 volte)

A San Michele esce il nuovo libro di Marcello D'Acquarica "In men che non si dica", edito da  L'Osservatore Nohano. Bellissimo, imperdibile, una storia vera, un esorcismo generazionale.
In in questo libro c'è un pezzo di noi, delle nostre famiglie, della nostra comunità e soprattutto della nostra umanità. 
Regalalo o fattelo regalare (o regàlatelo) per la festa patronale di Noha.
Ecco di seguito la prefazione di Antonio Mellone.

In men che non si dica Marcello D’Acquarica scrive libri. E te lo comunica così, senza tanti preamboli, con la sua solita pacatezza.
Come capita ad alcuni fra noi, anche questo ragazzo è pieno di frasi che gli girano in testa e che hanno bisogno di uscire allo scoperto per scongiurare il rischio di incagliarsi. Anche stavolta il fiume in piena delle parole di Marcello ha trovato sbocco nelle pagine di un libro, questo, grazie ad uno spettro che ancora imperterrito s’aggira per Noha: L’Osservatore Nohano
In questo volume dove il vero ed il verosimile si fondono in una storia (e spesso fanno la storia) Marcello sembra aver esorcizzato il dolore di quella croce che ha nome di emigrazione. E mentre tu ringrazi il tuo Dio per avertela risparmiata, pensi che molte famiglie di Noha dovettero sopportarne una (o più di una), e per alcune di esse fu di cotale pesantezza che chi è credente potrebbe trovarne una di maggior gravezza soltanto in quella che portò il Cristo.
La redenzione però può avvenire in mille modi.
Marcello ha pensato bene di pagare il riscatto del rapimento sentimentale dalla sua terra seminando parole come semi nei solchi, raccogliendone poi i frutti nelle pagine e nelle icone di questo libro, dove si canta di stupori d’infanzia, di saggezze di vecchi, di lavoro nei campi, di viaggi della speranza, di vita e di morte.

 
Di Antonio Mellone (del 12/10/2012 @ 18:42:04, in Ex edificio scolastico, linkato 3550 volte)

Mentre qualche rappresentante politico nostrano, incontrandoci per caso alla festa patronale di San Michele (di ritorno dalla titanica fatica di fungere – qui la u potrebbe essere sostituita dalla i - da orante e compunto codazzo della sacra statua portata in processione), ci riferisce verbalmente (tanto verba volant) che “mai e poi mai” lascerà qualcosa di scritto in merito allo scandalo del deserto che avanza inesorabile intorno alla vecchia scuola elementare di Noha, qualcun un altro dal “fronte opposto” – virgolette obbligatorie – sta dimostrando ancora una volta una prontezza di riflessi degna di una mummia, tanto che, se proprio volessimo rintracciarne il fantasma o ascoltarne finanche un pensierino da seconda elementare, probabilmente potremmo esser costretti ad organizzare una seduta spiritica.

 
Di Antonio Mellone (del 15/10/2012 @ 21:31:34, in Ex edificio scolastico, linkato 3394 volte)

C’è pure chi s’è scocciato di leggere questi fastidiosi articoli che hanno per tema un problema irrisolto (quello della vecchia scuola elementare di Noha, ristrutturata ma anche no), piuttosto che nausearsi del fatto che sono stati spesi (finora indarno) unmilionetrecentomilaeuro per risistemare un “contenitore” di aria fritta. Anzi di aria calda e fredda, rispettivamente d’estate e d’inverno, visto che non funzionando l’aria condizionata per mancanza di energia elettrica, la vecchia scuola elementare di Noha, riportata al suo antico splendore – si fa per dire – si trova nello stato adatto per godere di quello che si definisce clima continentale. Sì, siamo fatti così, noi altri. Ci dà fastidio il tono, o il semitono, utilizzato nel vergare un articolo, ma senza entrare nel merito; guardiamo alla pagliuzza ma ci scordiamo della trave, non cogliendo il senso del dramma, dell’isolamento, dello  scoramento, della sciatteria di cui siamo vittime sacrificali.

 
Di Fabrizio Vincenti (del 17/10/2012 @ 23:04:04, in Cronaca, linkato 2818 volte)

Corre voce che in Salento, qualche spettabile medico, impiegato di turno presso le varie aziende ospedaliere, che ricordiamolo bene sono strutture pubbliche, finanziate con soldi pubblici (cioè nostri), nonostante ci si presenti con la ricetta dopo anche svariate settimane di attesa per un controllo, richieda agli sventurati pazienti, preoccupati per le loro diagnosi, soldi in contanti. Ricordiamo bene a tutti quanti che i medici impiegati presso le aziende ospedaliere già percepiscono uno stipendio di tutto rispetto (provate a spulciare le loro retribuzione su internet, sono pubbliche) e non possono ASSOLUTAMENTE chiedere denaro quando visitano nel mentre sono impiegati di turno presso un’azienda pubblica come può essere un nosocomio. Poiché regna tanta omertà, ed è quella che rende il sud come il nord una schifezza, si invitano tutti gli sventurati di turno, senza aspettare sempre Striscia la Notizia, ad andare direttamente dal comando della Guardia di Finanza più vicino e denunciare questi criminali senza scrupoli, senza farsi tanti problemi. Nessuno può chiedervi altri soldi se è impiegato di turno presso una struttura sanitaria pubblica se non il ticket sanitario che tutti ben conosciamo.

 
Di Albino Campa (del 18/10/2012 @ 23:48:00, in NohaBlog, linkato 2920 volte)
Domenica prossima 21 ottobre 2012 alle ore 10.30. RaiRo organizza una visita guidata alle bellezze di Noha. La visita guidata partirà dalla Masseria Colabaldi, con i suoi vari manufatti di diverse epoche, i resti messapici, il menhir di Noha, la domus di età romana, la casa Rossa, il palazzo baronale, i resti del castello con la torre provvista di ponte levatoio in pietra, le celebri casiceddhe ed i misteri intorno alla loro costruzione, la chiesa matrice dedicata a S. Michele più volte ricostruita, l’orologio pubblico, i resti della vecchia chiesa dell’Odegitria denominata ” Piccina ” la celebre Trozza, il Calvario. Una passeggiata per rivivere i vecchi fasti di Noha, rimasto comune libero ed indipendente fino al 1811 prima di essere fagocitato da Galatina.
 

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