Denunciamo spesso l’incapacità di questa Amministrazione nel saper gestire gli spazi pubblici, men che meno le sorti dei propri concittadini. Più volte abbiamo dichiarato il nostro dissenso a determinati atti amministrativi che si rivelano deleteri per la nostra Città e per le frazioni.
I “nani e le ballerine” colpiscono ancora e non fanno altro che gettare fumo negli occhi in questa nostra società che ha bisogno di attenzione e cura, di particolari atti amministrativi volti a salvaguardare il benessere della popolazione che ad oggi pensiamo sia governata da persone incapaci e soprattutto poco attente.
Notiamo con rammarico che da più di due anni tutta la prassi amministrativa è incentrata su due pilastri che la caratterizzano: “relativismo” (che è il male del secolo), laddove ogni cosa è un controsenso dell’altra e “alla buona”, per cui ogni azione, ogni singola azione dalla più grande alla più piccola è frutto di maschere per nascondere gap di incapacità, con il rischio di far pagare le conseguenze a chi non merita tutto ciò, i cittadini!
Veniamo anestetizzati da una magica ruota panoramica istallata su terreno argilloso e allacciata alla rete elettrica pubblica per nascondere le piaghe evidenti di una Amministrazione che continua a condurre una città senza visione. Così siamo costretti a denunciare ancora una volta una situazione che è l’apice di tutto ciò che abbiamo precedente detto, seppur nella semplicità dell’”opera” scopriamo che è la parte del tutto e come tale rappresenta a pieno questi ultimi due anni e mezzo di amministrazione Vergine. Non ci è bastato vedere il monumento del Cesari adagiato (o meglio accantonato) in un angolo della villetta omonima per lasciar spazio ad un mega babbo natale, in barba al buon senso, dopo la cittadinanza onoraria al Com.te del 61° Stormo (tutto il contrario di tutto, sic), ora ci tocca ammirare anche questa pseudo iniziativa ecologica dell’ultima ora di cotanti fusti rossi riempiti da ulivi che fan bella mostra di sé sparsi qua e là per la Città.
Al di là delle costatazioni che qualsiasi osservatore attento e scevro da assoggettamenti politici potrebbe farsi circa la modalità di ripristino degli stessi bidoni in barba all’ecologia considerando i prodotti usati per lavaggio e ritinteggiatura, vorremmo soffermarci sul posizionamento: angoli, marciapiedi, passaggi pedonali, scivoli pedonali, zone di incroci. Ci sembra tutta fantascienza ma non è altro che verità.
A Noha, ad esempio, il posizionamento di questi fusti (che sembra più un deposito) non fa altro che ingombrare il passaggio degli abili, in quanto disposti quasi a precisione su marciapiedi o scivoli o punti pedonali già di per sé stretti e irregolari che costringono il pedone a spostarsi lungo la carreggiata, difficoltà già evidenti, e non osiamo immaginare per chi è costretto a muoversi su sedia a rotelle. Ci chiediamo per questo la funzione del Garante per le Disabilità nominato dal Sindaco Vergine, ci chiediamo il senso di tutto ciò ma soprattutto facciamo appello a questa Amministrazione per rimuovere o quantomeno posizionare questi fusti in punti che non impediscano il passaggio con il buon senso che speriamo questo Natale possa portare in dono.
Michele Scalese – Segretario PD Noha
Loredana Tundo – Cons. Comunale CON
Lunedì 16 dicembre alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, è previsto il terzo appuntamento del Ciclo “Antichi e nuovi sapori”, con un incontro con Davide Ascalone e sua figlia Giorgia dal titolo “Il pasticciotto tra storia e cultura”. Dialogherà con gli ospiti il Presidente Mario Graziuso.
Per un argomento che avesse come tema il dolce principe di Galatina, oramai conosciuto, diffuso ed apprezzato dovunque, non si poteva non invitare colui che rappresenta la decima generazione di una famiglia che ha scritto la storia della pasticceria nel nostro territorio, gli Ascalone (Scalone in origine), Davide Ascalone. Sin dall’età di 10 anni egli è in bottega con il padre Andrea ed impara l’arte grazie agli insegnamenti, non solo del suo amato padre, ma anche del caro nonno Salvatore.
Insieme a lui ospiteremo la figlia Giorgia che aiuta il padre, grazie ad una consolidata formazione professionale nell’ambito della pasticceria, ottenuta con tirocini formativi, esperienze lavorative in Italia e all’estero, il conseguimento di crediti formativi universitari e la frequenza ancora non conclusa di un corso di alta formazione pasticcere presso il Centro Arte Scienza e Tecnologia degli Alimenti (CAST Alimenti) di Brescia.
Nel suo curriculum ritroviamo tra le sue competenze quella di sperimentare nuove ricette, creando abbinamenti insoliti e usando lavorazioni tradizionali e contemporanee, ottenendo prodotti gustosi e originali.
Nel dialogo con gli ospiti cercheremo di ricostruire un po’ della storia della loro famiglia, rivivremo alcuni vissuti familiari particolarmente significativi, ricorderemo pagine imperiture legate alla presenza del loro locale e della loro produzione, così come si è evoluta nel tempo, mantenendo un costante riferimento alla tradizione dolciaria del loro marchio, ma anche aprendosi verso nuove proposte con il loro desiderio di sempre riuscire a soddisfare il gusto della loro clientela di ogni provenienza.
Mario Graziuso