Semplice. Basta interpretare la Costituzione a proprio piacimento, a partire dall’articolo uno, senza scordare il trentasei.
Praticare il politically correct, facilitare il vocabolario, semplificare il numero dei pensieri riducendoli all’Unico. Seminare ignoranza in modo da trasformare in miraggio la coscienza di classe. Ridurre lo studio all’alternanza scuola-lavoro, più che renderlo occasione di interrogativi critici.
Promuovere a Cavalieri del Lavoro i padroni e quasi mai i loro operai. Confondere le acque facendo credere alla classe dominata di essere la dominante. Ritenere che i sindacati firma-tutto facciano gli interessi dei loro assistiti. Scaricare sui lavoratori la cagione della loro oppressione.
Stimolare la guerra tra poveri e mortificare la lotta di classe. Continuare a estrarre plusvalore dalle fasce più deboli della popolazione. Parlare di Legalità scordando la Giustizia. Reputare il Liberismo come passaggio obbligato alla Modernità. Far credere che la disoccupazione sia colpa dei fannulloni.
Considerare certi diritti come un optional. Lasciare al palo i salari e portare acqua al mulino dei profitti. Caldeggiare il lavoro a titolo gratuito. Dare la colpa al cuneo fiscale con l’assunto secondo il quale la questione retributiva sia un problema meramente redistributivo. Prendere per verità assoluta il fatto che il salario minimo sia di intralcio a “sviluppo e crescita”. Vedere gli stipendi come un costo e non come un pezzo di società da rispettare.
Non capire che il saccheggio dei beni comuni è l’altra faccia del profitto. Pensare che il fine ultimo delle politiche economiche non siano il benessere e la piena occupazione, ma la “concorrenza e la competitività”. Parlare in continuazione di merito e di competenti (confondendone gli epigoni con i leccapiedi), e, dio non voglia, di resilienza.
Spacciare per labouristi i partiti che promuovono lavoro flessibile, mobile, in affitto, esternalizzato, in subappalto, facilmente licenziabile, riunito in false cooperative, così, per essere “al passo coi tempi”. Condonare l’evasione contributiva. Celebrare i funerali dei morti sul lavoro come se niente fosse. Non cogliere il fatto che smart-working è “divide et impera”, capitalismo che entra in casa, controlla, comanda con algoritmi, e assorbe tempo libero. Definire Occasione lo sfruttamento, tipo i part-time con prestazioni di otto ore al giorno.
Ammettere come normali le liberalizzazioni, le aperture festive, i turni massacranti, e venderli a suon di slogan: “24 ore su 24”, “sette giorni su sette”, o “365 giorni all’anno”. Travestire di Opportunità le molestie morali, le minacce velate e le intimidazioni edulcorate come metodo di gestione delle cosiddette risorse umane. Chiamare risorse umane le persone.
Prenderle per il culo con la festa del primo maggio.
Antonio Mellone
Le Domande di ammissione all’erogazione dei Buoni Spesa potranno essere presentate entro il 3 maggio alle ore 12. Le Domande possono essere inviate via mail all’indirizzo protocollo@cert.comune.galatina.le.it direttamente dagli interessati oppure tramite un Patronato o un Caf.
Il modulo si può trovare sui siti www.comune.galatina.it e www.ambitozonagalatina.it.
Il termine ultimo è stato fissato in quanto tutte le risorse previste dall’OCDPC n. 658 del 29/03/2020 sono ormai in fase di completa assegnazione. In meno di un mese gli operatori dei Servizi sociali hanno esaminato le istanze e destinato oltre 200.000 euro a quasi 700 le famiglie assegnatarie dei Buoni, con oltre 2000 cittadini beneficiari.
Per ogni ulteriore informazione, anche relativa a tutte le iniziative messe in campo dall’Amministrazione Comunale per fronteggiare l’emergenza socioeconomica, gli interessati potranno contattare gli Uffici comunali ai numeri telefonici appositamente dedicati, oppure sui siti istituzionali del Comune di Galatina e dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina o sulla pagina Facebook “Ambito Territoriale Sociale di Galatina”.
L’Assessore ai Servizi Sociali
In questo periodo di “Didattica a Distanza” ove oltre alle insegnanti anche le famiglie stanno compiendo grandi sacrifici con i propri figli, a Cutrofiano come nel resto d’Italia d'altronde, per il coinvolgimento di più materie scolastiche esiste un'iniziativa denominata: “caccia al tesoro didattica”.La caccia al tesoro è suddivisa in più tappe ed ogni tappa persegue un obiettivo di ogni materia.
Da un testo descrittivo, più materie si uniscono e... “Petali di Fiori” possono diventare operazioni di matematica, “un’ape che vola” può diventare colei che passa da un fiore all’altro e invece del nettare trova termini nuovi/sconosciuti per i ragazzi da cercare sul vocabolario con il cui significato ci si collega ad altre materie scolastiche.
La Caccia al Tesoro è un’attività multidisciplinare, e le insegnanti hanno creato un testo con tanti indizi tanto da portare anche con la farfalla dal nome ITA-LIA a far conoscere l’intero testo dell’Inno di Mameli, un brano che alcuni credono finisca alla prima strofa, e che si ripete la stessa per 3/4 minuti. Con questa iniziativa si è voluto dare giusta importanza alla conoscenza dell’Inno di Mameli ed al suo significato, oltre che come “compito” una volta trovate le parole all’interno della Caccia al Tesoro studiarlo e ricordarlo a memoria.
Gli alunni delle classi 3A, 3B, 4A, 5A della scuola primaria del Plesso “V.M. Maselli”, dell’Istituto Comprensivo Don Bosco di Cutrofiano, insieme alle famiglie e agli insegnanti, pur con le difficoltà della didattica a distanza, si sono fatti “Portatori sani di futuro”.
Il coraggio e la speranza si leggono nei loro occhi e li hanno espressi con i colori della nostra bandiera, affidandoli alle ali della farfalla ITA-LIA, che ha il compito di accarezzare tutti i cuori volando sulle note dell’Inno Nazionale.
Per la realizzazione dell’iniziativa, i ragazzi coinvolti sono stati coadiuvati e incoraggiati da Antonio Melegari e Marco Forte rappresentanti di due associazioni del territorio rispettivamente l’Ass.ne Cult. Sud Ethnic e la locale Pro Loco. Le Associazioni citate in questo periodo di emergenza, non hanno mai lasciato da soli i cittadini di Cutrofiano, creando delle iniziative e sostenendo manifestazioni (virtuali) affinchènessuno si sentisse solo.
Sono stati coinvolti circa 80 bambini, ai quali è stata assegnata una base musicale e coinvolgendo anche i genitori gli stessi hanno registrato l’Inno di Mameli e grazie alle tecnologie moderne il tutto è stato confluito in un unico indirizzo in modo da sincronizzare il tutto e mettere le circa 80 registrazioni tutte insieme. L’Inno di Mameli è preceduto dalle letture affidate a quattro ragazzi in rappresentanza delle classi 3A, 3B, 4A, 5A della scuola primaria del Plesso “V.M. Maselli”, dell’Istituto Comprensivo Don Bosco di Cutrofiano.
Si è voluto stimolare “l’aspetto artistico e sensoriale” di ogni ragazzo affidando a loro il compito di esprimersi realizzando dei disegni dedicati a “La Nostra Fiaba” inserita all'interno della Caccia al Tesoro didattica.
A Cutrofiano, oltre 35 postazioni sparse nel paese diffonderanno in due momenti di Venerdì 1 Maggio l’Inno di Mameli cantato dai circa 80 ragazzi coinvolti.
- Alle ore 12:00 diffusione audio nel paese dell’Inno di Mameli
- Alle ore 12:30 pubblicazione sui canali social Li Ucci Festival e Pro Loco Cutrofiano del Video realizzato con i disegni dei ragazzi
- Alle ore 19:00 diffusione audio nel paese dell’Inno di Mameli
Marco Forte