Di Antonio Mellone (del 28/02/2014 @ 20:34:07, in Compostaggio, linkato 3656 volte)

Non ci si può mai rilassare un attimo in questo paese.

Guardate che io avrei altro per la testa, come, per dire, i miei libri, le ricerche econometriche, il cinema, i concerti ed il teatro, e poi anche il racconto tratto da storie vere – la cui redazione ho dovuto più volte interrompere - sul tema dei miei matrimoni (matrimoni, dico, non prigioni, come quelle immortalate da Silvio Pellico – anche se a volte le due cose pare coincidano  – né tantomeno i matrimoni di quell’altro Silvio, il delinquente più votato dagli italiani, cioè Silvio pelvico). Matrimoni, dicevo, nei quali mi son cimentato in diversi ruoli, dall’invitato al paggetto, dal chierichetto al testimone, dall’organista all’aiuto-fotografo, e via di seguito, ma mai (ancora) in quello del marito.

 
*
 

Dunque mi piacerebbe essere in tutt’altre faccende affaccendato. Invece, purtroppo, mi tocca di leggere di qua e di là interventi vergati da alcuni miei rappresentanti politici occupanti poltrone a palazzo Orsini, i quali son riusciti, in men che non si dica, e nonostante i buoni propositi sbandierati nel corso delle loro campagne elettorali, a superare, quanto a danni, gli Unni e gli Ostrogoti messi assieme.

*

La Roberta se n’è uscita ultimamente pure con la storia del mega-impianto di riciclo rifiuti, candidando ufficialmente Galatina ed il suo territorio quale centro di gravità permanente di “un impianto di compostaggio integrato, che comprenda cioè sia la fase anaerobica [o analerobica, ndr.] che quella aerobica”. “L'impianto – sempre a detta della vice-sindachessa - avrà una portata di circa 30.000 tonnellate di rifiuti organici [dovrebbe essere all’anno, ndr.] a servizio di tutta l'area centrale della Provincia di Lecce”.

E’ chiaro? L’assessora e il suo sindaco, pensando di unire l’umido al dilettevole, forse in nome della democrazia partecipata (Roberta, do you remember?), o di una politica di sinistra (o meglio sinistrata) hanno deciso di candidare “ufficialmente” il territorio di Galatina e dintorni a luogo ideale per chiudere, secondo le loro menti eccelse, questo benedetto ciclo dei rifiuti.

Con codesti comunicati pensano di trasmettere un rassicurante senso di compatibilità e armonia ambientale pensando che i cittadini si facciano abbindolare come tanti allocchi. Oddio, in molti casi vanno sul sicuro, colpiscono e affondano eccome, visto il livello culturale in cui versa l’abitante medio di Galatina, la bella addormentata nel fosco.

*

Ma cerchiamo di ragionare un po’ con i numeri.

30.000 tonnellate all’anno di rifiuti solidi organici significherebbe che i circa 28.000 cittadini di Galatina e frazioni dovrebbero produrre pro-capite più di una tonnellata annua (non stiamo parlando di 100 ma di 1.000 chilogrammi a persona), e badate bene, non di rifiuti, ma della sola frazione umida di questi rifiuti (come bucce di banane, mele, patate, cipolle, scarti vegetali dell’attività agricola, culinaria et similia), cioè quasi 2,8 chilogrammi al giorno di quella roba lì.

Nemmeno il più grande ghiottone e sprecone della storia di tutti i tempi ha mai prodotto 2,8 kg giornalieri di resti, avanzi, rimasugli organici predigestione (cifra, invero, non raggiungibile neanche se agli scarti predigestione sommassimo le deiezioni post-digestione).  

Mi direte: ma non siamo solo noi; se li convinciamo, ci sono anche i 5.500 abitanti di Soleto, e poi i 4.000 di Sogliano, ed i quasi 6.000 di Corigliano, ed i 9.000 di Cutrofiano, e giacché anche i 15.000 di Galatone ed i 31.000 di Nardò, eccetera eccetera.

Certo, allarghiamo pure il raggio d’azione. Ma i conti non tornano ugualmente.

Se ognuno di noi, poniamo, producesse in media 200 grammi al giorno di umido da utilizzare per il compostaggio (non ditemi che siete così sciuponi da produrne di più) al fine di raggiungere le 30.000 tonnellate annue (tren-ta-mi-la-ton-nel-la-te), cioè 82 tonnellate al giorno di rifiuti da compostare, avremmo bisogno di un bacino d’utenza di oltre 410.000 abitanti.

Ora mi domando e dico: nell’eventualità non dovessimo farcela da soli a produrre tutta questa spazzatura [sic], da dove arriverebbe la quota restante di rifiuti per il trattamento? Chi la controllerebbe? Cosa conterrebbe? E poi ancora: di che dimensioni dovrebbe essere questa struttura integrata per accogliere ottantadue tonnellate quotidiane di spazzatura umida? E quanti camion dovrebbero arrivare e ripartire quotidianamente da e per Galatina per scaricare in questo benedetto impianto 82 tonnellate giornaliere di frazione umida di rifiuti?

*

Mille altri dubbi, perplessità, domande (che ovviamente non troveranno mai risposta da parte di questi Renzi de noantri), mi passano ora per la mente. Ma ne parlerò nelle prossime puntate (tra qualche giorno) sempre su questi schermi.

*

Sicché i miei matrimoni continueranno ad attendere il loro turno.

Pazienza: questo ed altro, per non andare a finire in un mega-impianto di compostaggio. Anzi per evitare di esser preso in ostaggio.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 27/02/2014 @ 22:51:36, in Comunicato Stampa, linkato 2698 volte)
Il nuovo Coordinamento di Sinistra Ecologia Libertà Galatina, insediatosi da poco più di una settimana, è da subito a lavoro per la stesura di una nuova agenda politica che guardi a Galatina come a città del futuro, che possa prima di tutto essere città di cultura.
«La mia storia» dice Francesco Luceri (Coordinatore cittadino) «come sa bene chi in questi anni ha seguito le mie vicende personali, è un costante e pubblico impegno per la cultura e il recupero del patrimonio culturale e artistico della nostra terra. In Italia occorrono nuove idee che non solo sappiano guardare alle potenzialità anche economiche della cultura, ma che sappiano soprattutto realizzarle. I giovani di oggi, la generazione NEET, non è fatta ‒ come insinuano ‒ di giocatori di console multiplayer, troppo schizzinosi e poco inclini al lavoro. Sono una risorsa attenta e preparata. I giovani di oggi, molti galatinesi miei coetanei, hanno voglia di lavorare per costruire qualcosa di duraturo e stabile, il proprio progetto di vita. Gli eredi di imperi economico-commerciali devono smettere di parlare per noi e prendere atto della fortuita combinazione di eventi che li ha affetti di snobismo umano. Cosa chiediamo veramente noi giovani di oggi?
 
Di Antonio Mellone (del 27/02/2014 @ 13:24:14, in Ex edificio scolastico, linkato 3549 volte)

Ho degli amici masochisti che non mi lasciano un minuto in pace. Voglio dire che pare godano nel segnalarmi degli articoli (si fa per dire) apparsi su “Il Quotidiano di Lecce” (un giornale – si fa sempre per dire – che di mia sponte non sfiorerei nemmeno con una canna; ma che sembra ancora il più letto a Galatina e dintorni. Ed ho detto tutto).Il trafiletto sbucato come brucacchia in data odierna ha per titolo "Centro polivalente di Noha: quando l’entrata in funzione?" a firma di tal G. Tun.

Non voglio qui entrare nel merito della sintassi del componimento (e ce ne sarebbe da chiosare, eccome), ma soffermarmi su alcune corbellerie (come si fa a concentrarne così tante in così poche righe?) disseminate fra quelle colonne; tipo che “l’immobile è ubicato nella frazione di Noha in piazza San Michele Arcangelo” (falso, è situato da tutt’altra parte, per la precisione in piazza Ciro Menotti); che l’edificio “fino a pochi anni addietro era utilizzato a scuola elementare” (vent’anni e passa sembrano “pochi anni addietro” all’autore del carme); che “l’immobile per renderlo operativo bisognava dotarlo di una potenza elettrica di circa 50 kw quindi di una linea elettrica ad alta tensione, mentre al momento viene fornita solo in bassa con un allaccio da cantiere da 10 kw” (non è proprio così, sia i 50 che i 10 kw sono sempre tecnicamente in “bassa tensione”: per evitare figuracce il “giornalista” si sarebbe potuto informare sull’argomento da egli stesso trattato, semplicemente chiedendo lumi al suo elettricista, senza la necessità di scomodare un ingegnere elettronico).

Ma dove il G.Tun. ha superato se stesso - ignorando probabilmente di cosa egli stesso stesse scrivendo – è stato nel riportare con tanto di virgolette la stupidaggine attribuita al consigliere Gervasi, che suona così: “Chiedo, inoltre, di conoscere per quale motivo non vi sia stato ancora l’allaccio alla rete elettrica? [sic]”. Cosa centra in quella frase il punto interrogativo rimane un mistero; ma soprattutto bisognerebbe far sapere al Gervasi ed al suo cronista-per-caso che questo benedetto allaccio esiste, e da tempo, ma non è sufficiente per far funzionare tutti ma proprio tutti gli impianti.

Infine, nel pezzo de quo (questo si arguisce, salvo errori od omissioni, anche da titolo virgolettato) pare come se la ristrutturata vecchia scuola elementare di Noha fosse chiusa al pubblico e quindi non ancora funzionante. Ovviamente non è così. Funziona eccome, grazie agli eroi del Cesfet (Info: centropolivalentenoha@cesfet.it referente  dott.ssa Giuseppina Vizzino) che nonostante tutto da mesi hanno messo su “una realtà ricreativa e formativa” con tanto di “percorsi di sostegno e recupero scolastico”, inoltre “i ragazzi sono coinvolti in diverse attività creative e di espressione come laboratori, teatro, canto e danza creativa”

*

Chissà quando sarà stata l’ultima volta che l’autore di queste frasi a piacere ha messo piede a Noha, prima di parlarne così compiutamente. Forse “pochi anni addietro”, sempre secondo il suo metro.

*

Povera editoria (tema già sviluppato in un altro intervento a firma – per esteso - del sottoscritto, pubblicato su questo sito non più tardi del 7 febbraio scorso, dal titolo “Contraffatto Quotidiano”, a proposito di un altro brano di fantasia apparso, guarda caso, sul medesimo Geniale).

Sì, povera stampa, ultimamente corroborata anche da una novella categoria di “giornalisti”: quelli che non solo non sanno scrivere, ma nemmeno leggere.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 27/02/2014 @ 07:17:46, in Comunicato Stampa, linkato 2382 volte)
Per la serie di incontri "Dialogoi sto monastiri", Notizie storiche e culturali intorno alla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, terzo appuntamento Venerdì 28 febbraio 2014 alle ore 18,30, presso  la Sala di Cultura Francescana della Basilica, con l'intervento della Dott.ssa Rossella Schirone, Docente di Storia delle Religioni presso la Facoltà Teologica Pugliese di Lecce, ed esperta della Storia degli Ebrei e di  Ebraismo in Terra d'Otranto tra il III ed il XV Secolo; la curatrice ci guiderà nella conoscenza della vicenda storica, religiosa e culturale degli Ebrei a Galatina, nella contea di Soleto, e più in generale in Terra d'Otranto, chiarendo i rapporti della Comunità Ebraica salentina con la Famiglia degli Orsini del Balzo; presenta la Dr.ssa Emilia Frassanito, Libraia e Titolare della Libreria Fiordilibro.  "Nel Quattrocento gli ebrei di Galatina erano sicuramente presenti in Via Marcantonio Zimara, come segnala il Tetragrammaton (per gli ebrei, l’impronunciabile quadrilittero nome di Dio, JHWH) inciso sulla finestra nella corte del civico 10. La Famiglia dei Conti Orsini Del Balzo, almeno sino agli anni Trenta del Quattrocento, ebbe grande stima degli ebrei, cosa dimostrata dai continui rapporti con la comunità ebraica, improntati alla tolleranza;  Maria d’Enghien si fidava ciecamente di loro, tanto da affidare la cura della sua salute al medico ebreo mastro Giacomo; nota la benevolentia del principe Giovanni Antonio nei riguardi degli Ebrei, mal sopportata dal papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini), che considerava il riottoso feudatario del Balzo come nemico della fede, ed "eretico poiché incoraggia  la perfidia ebraica”.
 
Di Antonio Mellone (del 25/02/2014 @ 21:39:06, in Ex edificio scolastico, linkato 3321 volte)

Meno male che almeno qualche politico risponde alle lettere che pubblichiamo su questo sito. Peccato però che nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta dei destinatari delle missive, anche se non disperiamo che prima o poi qualche anima pia con responsabilità di governo da noi interpellata con tanto di nome e cognome si faccia viva in qualche modo anche su questo sito. Non fosse altro che per bon ton istituzionale, o semplice, diciamo così, buona creanza.

Stavolta – ma invero non è la prima - ha dato qualche segnale di vita il consigliere comunale Carlo Gervasi della cosiddetta opposizione. Il quale dopo aver scritto a mo’ di commento in calce alla nostra lettera di qualche giorno fa quanto segue: “Credo che ci sia poco da chiedere all'assessore Coccioli perché il giorno della inaugurazione farsa ad Antonio Mellone spiegai come stavano le cose in merito alla mancata "progettazione" della cabina elettrica”, aggiunge: “Mellone conosce anche per merito di chi fu consentita la provvisoria fornitura di energia elettrica che a tutt'oggi è ancora quella del cantiere. Farò una interrogazione in consiglio comunale non più per conoscere la causa del ritardo ma per sapere quali saranno i costi dell'opera. .........!!!!????[sic]”.

Al netto dei puntini di sospensione, dei punti esclamativi e dei punti interrogativi, posto che il sottoscritto ignora “per merito di chi fu consentita la provvisoria fornitura di energia elettrica che a tutt’oggi è ancora quella del cantiere”, atteso che il fatto non sia di fondamentale importanza (vuoi vedere ora che il merito sia proprio del mio interlocutore?) sembra che Carlo Gervasi trascuri in questo lapidario intervento il concetto, questo sì imprescindibile, di responsabilità.

*

Perché, caro consigliere, non vuole lei conoscere la causa e soprattutto il responsabile di questo ritardo, che, salvo errori od omissioni, si sta protraendo? E se li dovesse già conoscere, perché non ne declina le generalità, chiedendo al Comune di promuovere una qualsiasi forma di azione di responsabilità e dunque di risarcimento? Non dovrebbe esistere, anche nella pubblica amministrazione, il principio per il quale chi sbaglia dovrebbe in qualche modo pagare, indennizzando la collettività? Oppure, visto che si tratta dei soldi di Pantalone, con il solito pragmatismo di maniera (che tanti danni ha procurato alle casse degli enti pubblici), è meglio tacere, sopire, troncare, far finta di nulla e cercare di salvare il salvabile? Ma che modo di ragionare è codesto?

Detto questo, dobbiamo riconoscere a Carlo Gervasi una certa prontezza di riflessi nel presentare al Sindaco una bella interrogazione “parlamentare”, nella quale, più o meno, chiede al primo cittadino quanto noi abbiamo a nostra volta chiesto all’assessore Coccioli (sperando che almeno questa volta qualche risposta ci sia).

Questa interrogazione campeggia a tutta pagina su Galatina.it con un bel titolo a caratteri cubitali: “Vecchia scuola elementare di Noha – Sindaco, qual’è la situazione?” (con tanto di apostrofo tra “qual” ed “è”).

Peccato che, oltre al normale copia-incolla (si fosse limitato a questo, tutto sarebbe filato liscio come l’olio) il consigliere opponente ci ha messo del suo aggiungendo di voler conoscere “in quale modalità la stessa venga attualmente usata ed eventualmente da chi”. Ma santo cielo, per conoscere questa cosa arcinota a cani e porci (basta interrogare il sito di Noha) non c’è bisogno di formulare una domanda in carta da bollo o scalare una montagna.

Basta solo saper leggere. Senza nemmeno il bisogno di saper scrivere.

Antonio Mellone
 
Di Redazione (del 25/02/2014 @ 21:26:59, in Comunicato Stampa, linkato 2788 volte)

Venerdì 7 marzo, dalle 17.00 alle 19.00, il Centro Aperto Polivalente di NOHA, gestito dal Cesfet, organizza la I Edizione di “Pentolaccia in festa”. La manifestazione è indirizzata a bambini e ragazzi che vorranno rivivere la tradizione della pentolaccia. Ospite della serata sarà YURILLUSIONIST con effetti speciali di bolle di sapone ed un fantastico spettacolo di magia. Il costo d’ingresso è di 3 euro.

Il Centro Aperto Polivalente di Noha, da alcuni mesi,  sta diventando una forte realtà ricreativa e formativa per i ragazzi nohani e paesi limitrofi. Oltre a percorsi di sostegno e recupero scolastico i ragazzi sono coinvolti in diverse attività  creative e di espressione: laboratori, teatro, canto e danza creativa.

 
Di Redazione (del 25/02/2014 @ 21:17:34, in Comunicato Stampa, linkato 2539 volte)

Le liste civiche Galatina in Movimento, novaPolis Galatina, Galatina altra e Movimento per il Rione Italia manifestano, con preoccupazione, tutto il loro sconcerto e imbarazzo.

Sconcerto nel vedere disatteso ogni principio di buona pratica amministrativa quando, il Sindaco Montagna e la sua squadra assessorile, continuano ad operare con piglio autoritario e presuntuoso, ritenendo superflue, se non fastidiose, la trasparenza e la condivisione dei progetti, trattando i galatinesi più da sudditi che da cittadini.

Imbarazzo quando, nel relazionarsi con altre amministrazioni quale quella regionale in “contiguità” politica, sembra che l’Amministrazione galatinese non abbia un normale dialogo istituzionale finendo per assumere posizioni ufficiali discutibili, tali da provocare reazioni ufficiali (vedasi il comunicato dell’Assessore Nicastro apparso nei giorni scorsi sui siti locali e la diatriba dialettica con il Consigliere Regionale Galati)

Preoccupazione, in fine, per i seri danni che la superficialità di questa Amministrazione rischia di far ricadere sulla città anche negli anni a venire.

Contestiamo, altresì, al Sindaco Montagna e ai suoi Assessori il metodo della totale e sistematica NON INFORMAZIONE e DISINFORMAZIONE che sempre più sta caratterizzando il loro operato.

 
Di Antonio Mellone (del 22/02/2014 @ 14:45:40, in Ex edificio scolastico, linkato 4034 volte)
Consultando alcuni siti internet di Galatina ho notato con piacere che lei non lesina l’utilizzo di carta e penna per vergare comunicati-stampa o rispondere alle interviste dei giornalisti di turno o anche, diciamo così, replicare alle istanze del popolo.
A questo punto, colgo anch’io l’occasione per rivolgerle alcune domande, ovviamente nella veste di semplice cittadino, certo di ottenerne risposta. 
Non si preoccupi più di tanto: il tema da trattare non è poi così vasto da spaziare e comprendere tutti gli ambiti di sua competenza, e non abbraccia le problematiche che vanno dagli impianti sportivi ai cimiteri (un domani, se vuole, ne potremmo pure parlare), ma è circoscritto ad uno ed un solo argomento, sul quale avrà accumulato ormai copiosa documentazione, oltre che una sua personale opinione (onde per rispondere sarebbero sufficienti poche righe e non ponderosi trattati).
Voglio tornare, allora, sul tema della vecchia scuola elementare di Noha, ristrutturata di tutto punto, ma ahimè, ancora non al 100%, se è vero come è vero che ad oggi, per via del mancato allaccio alla rete elettrica con i famosi 50kwh (se non erro esiste solo quello “provvisorio” o “di cantiere” di 10 kwh) all’interno di quel bene culturale ci sono alcune cose fondamentali, dunque non bazzecole, che sono tuttora fuori uso. Mi riferisco all’ascensore, all’impianto di riscaldamento e di condizionamento, nonché all’impianto di pannelli fotovoltaici installato sulla terrazza di quella scuola.
Vorrei chiederle, a questo proposito, quanto segue.
 
Di Redazione (del 21/02/2014 @ 22:37:54, in Un'altra chiesa, linkato 2651 volte)
Campeggia a tutta pagina, su uno dei maggiori quotidiani di oggi, il titolo a caratteri cubitali: "Presi i ladri ma la reliquia di Wojtyla non si trova". Come se il fatto fosse di interesse nazionale e di una gravità senza pari, tra i mille reali problemi che affliggono la vita sociale, politica ed economica di questo Paese. Di notte, dei ladri si sono introdotti nella chiesetta di san Pietro della Ienca, al Gran Sasso, trafugando un reliquiario ed un crocifisso.
Apriti cielo! Notizie sui giornali e sui telegiornali, locali e nazionali; interviste a Vescovi e sacerdoti; interrogativi sulle Messe nere e sedute spiritiche. In particolare, nell'ascoltare la notizia dal telegiornale della sera, mi sono sentito come un marziano catapultato in un mondo extra, incomprensibile e impossibile ad ogni comunicazione. Come prete avrei dovuto fremere di sdegno, stigmatizzando una società "senza più religione!" Avrei dovuto segnarmi col segno della croce e pronunciare giaculatorie riparatrici contro la vergognosa "profanazione". E invece sono rimasto freddamente indifferente dal fatto e fortemente disgustato dalla generale indignazione. Si è parlato e scritto di "alto valore", di "dissacrazione", di "pubblica ignominia", come se avessero sequestrato il padreterno, quando invece si trattava di un semplice pezzetto di stoffa macchiata di sangue.
 

Canto notturno di un pastore ...

Categorie News


Catalogati per mese:


Gli interventi più cliccati

Sondaggi


Info


Quanti siamo

Ci sono  persone collegate

Seguici sui Canali di

facebook Twitter YouTube Google Buzz

Calendario

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
14
16
17
25
28
29
30
 
             

Meteo

Previsioni del Tempo

La Raccolta Differenziata