mar192015
Straordinario obiettivo raggiunto dall'Amministrazione comunale di Galatina, che per il terzo anno di fila ha avuto approvati e finanziati i progetti di Servizio Civile Nazionale.
A testimoniare l'eccellente risultato è l'Assessore alle politiche giovanili Andrea Coccioli: "Con grande entusiasmo e soddisfazione posso comunicare la positiva conclusione del procedimento di valutazione dei progetti di Servizio Civile ordinari presentati dall'assessorato alle politiche giovanili e redatti anche quest'anno da Giampaolo Bernardi. Oggettivamente si tratta di risultati importanti, riconosciuti e premiati dalla commissione e che posizionano il Comune di Galatina tra le eccellenze della progettazione regionale del servizio civile con una percentuale di approvazione e finanziamento dei progetti del 100%. Continuiamo così a raccogliere i frutti del duro lavoro portato avanti con la convinzione di voler far bene, e teniamo fede all'impegno assunto con i giovani che vivono il territorio: quello di offrire loro un'opportunità di crescita personale e l’acquisizione di competenze importanti e utili anche nel loro prossimo futuro professionale.
Sabato 21 febbraio, ore 21:50, ho ricevuto una telefonata alla quale non ho potuto rispondere. Alle ore 21:58 ecco vibrare nuovamente il telefono; un sms: ‘morto don Donato’. Una fortissima fitta di dolore mi ha stretto il cuore come in una morsa e, quelle tre parole, una affianco all’altra come nessuno avrebbe mai voluto leggere, mi hanno fatto cadere una lacrima. E in quella goccia salata, tanto densa da far fatica a percorrermi tutto il viso, c’era tutta l’amarezza e il dolore nell’aver perduto una persona che ho sempre considerato a me cara, più di tante altre. Io ho perso un amico, come ha detto anche padre Francesco, ma ho anche perso una persona buona e fedele, un ispiratore, un pensatore moderno, un filosofo d’altri tempi, un moderatore d’animi, la linea di partenza dalla quale ho dato il via allo sprint più lungo della mia vita. Ho perduto, insieme a te, il significato della satira, la sempreverde luce della speranza e il sorriso celato nelle pieghe più cruente della vita. Ho perso uno che oggi definirebbero ‘opinionista’, uno stravagante abitudinario, uno che insegna metodo, un vero giornalista. Non ho mai capito, infatti, il perché tu mi facessi tante domande.
mar172015
Mi hanno seminato il primo settembre ed era il primo quarto di luna. Sentivo ribollire in me la vita e avendo bisogno di energie arraffavo con disperazione tutto intorno.
Ahimè, quel che c'era fra le zolle di terra spremuta erano solo sali chimici. Dovetti ripiegare sui liquidi. L'acqua non mancava, ma aveva un sapore strano, niente a che fare con i ricordi genetici dei miei avi.
Mi sentivo strano ogni giorno di più e tutto quello che mangiavo e bevevo senza tregua mi faceva rigonfiare a vista d'occhio. In un batter d'occhio venni fuori dalla terra e ad appena 30 gg di vita, mi tagliarono le radici.
Eravamo tutti uguali: obesi e lacerati. Tutti in linea impacchettati come sardine. All'alba fummo caricati su un camion, e tutti dissero che noi “spediti fuori zona” avremmo avuto più fortuna. Tra viaggi, trasbordi e stazionamenti, vidi ancora tre albe.
mar162015
Che tu sia un amante della lettura o che soffra di un’intolleranza particolare verso ogni forma di scrittura, arriva il momento nella vita in cui incontrerai il tuo libro. C’è gente che lo trova abbandonato su una panchina alla fermata dell’autobus; altri lo ricevono in dono da un amico, da un genitore, da un’amante; altri lo trovano per caso nascosto su uno scaffale di una libreria tra centinaia di altri volumi o relegato in un angolo di una disordinata bancarella di un mercatino dell’usato o dimenticato tra migliaia di cianfrusaglie nel ripostiglio di una nuova casa; altri ne leggono una recensione su un giornale o seguono il consiglio di qualcuno che prima di loro se ne è innamorato; ci sono persone che trovano il libro della loro vita perché incuriositi dalla piega inusuale del sopracciglio e dall’increspatura del labbro superiore di una donna che lo leggeva in treno.
Ci sono infinite circostanze che portano ad incontrare il proprio libro, strade traverse che incrociano più e più volte la via maestra e che talvolta scegliamo di ignorare. Così è stato per Il medico di corte di Per Olov Enquist, romanzo di cui voglio consigliarvi la lettura e che annovero tra i libri che, per vari motivi, hanno aggiunto qualcosa al mio modo di vedere e affrontare la vita.
mar152015
Gentile Daniela Sindaco,
in qualità di cittadino di Noha avrei bisogno di alcune informazioni in merito al romanzo comunale che ha per oggetto la vecchia scuola elementare di Noha di piazza Ciro Menotti ristrutturata ma anche no (per via di una cabina elettrica dal sen fuggita, anzi dal senno sfuggita). La quale scuola, dico, invece di diventare centro culturale polivalente, com’era nelle iniziali intenzioni del pubblico investitore, sembra essersi trasformata in un centro pollivalente, (nel senso di pollaio, con l’aggiunta di oche starnazzanti a destra e a manca).
Intanto volevo chiederti se avessi notizie di prima mano in merito al reale stato del cantiere di quell’edificio scolastico, soprattutto riguardo al famoso allaccio alla rete elettrica con i (sembra) necessari 50 kw in grado di mettere finalmente in funzione ascensore, apparecchiatura fotovoltaica (sai, per ammortizzare i costi della struttura) e soprattutto impianto di riscaldamento e condizionamento dell’aria (il che ci eviterebbe - per esempio nei pubblici convegni con interventi di relatori e/o pubblico anche esterni – oltre al freddo e al caldo, a seconda, altresì la solita figura da paese del terzo mondo). Sul tema potresti chiedere lumi, diciamo così, al tuo compagno di partito (o dipartito), al secolo ing. Andrea Coccioli, meglio noto come l’assessore del fare (ma soprattutto del dire).
mar152015
Continua a suscitare e destare grande stupore ed incredulità ciò che avviene nel Centro Polivalente per Minori di Noha, immobile utilizzato, da qualche tempo, per feste di compleanno e ricorrenze varie che niente hanno a che vedere con la destinazione e l’uso istituzionale del fabbricato.
Si organizzano, quindi, feste di compleanno da parte di soggetti privati l’ultima è quella tenutasi la sera del 07.03.2015 - autorizzate, non si capisce a che titolo e con quale autorità, dal rappresentante del Comune nella frazione che, a quanto pare, dispone anche delle chiavi dell’immobile. Circostanza, questa, accertata dal Comando dei Vigili Urbani di Galatina, intervenuti durante la predetta serata.
Ora, al di là di ogni altra considerazione e valutazione, tale situazione è del tutto inimmaginabile ed incomprensibile e non si capisce come ciò possa accadere nella gestione di una struttura pubblica, senza che alcuno intervenga per porre fine a tali abusi. E’ il loro personale modo di interpretare il mandato ricevuto dagli elettori?
mar132015
“Decidere per essere il meglio di sé”. Con un titolo chiaro dall’obiettivo netto, si prepara la giornata del 16 marzo prossimo in cui Daniele Cutroni parlerà di Love Economy Strategy. Presso il Centro Polivalente di Noha, dalle 9 alle 16,30, si potranno affrontare tematiche che puntano a cambiare le regole del business a cui le aziende sono solitamente abituate e ad affrontare i cardini della Love Economy Strategy. Chi volesse prenotarsi per partecipare alla giornata può chiamare direttamente in salone allo 0836.602115.
fonte: gruppomimi.it
mar122015
Nel Centro Polivalente di Noha sabato si festeggiava un compleanno privato. Chi ha autorizzato l’uso dell’immobile?
Sembra non sia proprio la prima volta che succeda. Pare proprio che il centro Polivalente di Noha venga utilizzato spesso per attività che nulla hanno a che fare con i fini isitituzionali dell’immobile. E’ successo anche sabato, 7 marzo, allorquando verso le 20.45 il Centro era illuminato a giorno ed il vialetto costellato di piccole fiaccole che illuminavano il percorso esterno. La cosa ha incuriosito o forse indispettito qualcuno per questo ennesimo utilizzo improprio dell’immobile comunale tanto da chiedere l’intervento della polizia municipale che infatti è intervenuta nella persona dei marescialli maggiori Valerio Marra e Valerio Vergine.
Senza voler anticipare quanto sicuramente verbalizzato dai sottufficiali della polizia municipale si dice che all’interno si stesse svolgendo una festa per il compleanno di uno degli abitanti della frazione e che per poter procedere all’addobbo ed ai festeggiamenti i festanti abbiano avuto l’autorizzazione da parte di un consigliere comunale della frazione.
mar102015
Vi siete mai chiesti qual è la prima cosa che facciamo appena svegli? C’è chi si stiracchia, chi guarda fuori dalla finestra alla ricerca di un raggio di sole, chi sbuffa, chi borbotta, chi sbadiglia. Tutto ciò dopo o poco prima di aver lanciato un’occhiata all’ora. Tutti i nostri risvegli cominciano con il prendere atto dell’ora in cui ci troviamo e a seconda di questa prendiamo le nostre decisioni: restiamo ancora un po’ a letto (se ci siamo svegliati prima che la sveglia suonasse) oppure saltiamo giù dal letto (se ci siamo riaddormentati) e corriamo. La sveglia detta i ritmi e le corse della nostra vita. Corriamo a lavoro, corriamo a prendere i figli da scuola, corriamo a casa per non perdere l’inizio del nostro telefilm preferito, corriamo a comprare il regalo per il compleanno del nostro partner. Facciamo tutto di corsa, perché da qualche anno a questa parte non riusciamo più a stare nei tempi.
Siamo, in altre parole, diventati schiavi del tempo. Ci sembra di non avere più abbastanza tempo per poter fare le tante cose di cui abbiamo riempito la nostra vita: il corso di inglese, di nuoto, la palestra e poi come se non bastasse la corsetta, il corso di ballo, la cena con gli amici, con i parenti, con gli ex compagni di scuola e di università e via dicendo. Un fiume di attività che ci ostiniamo a portare avanti, continuamente angosciati dalla paura di non potercela fare. Non siamo più capaci di oziare, che non significa non fare nulla, ma piuttosto riappropriarsi del tempo per il bene di se stessi, per riflettere sulle cose, cogliere le sfumature, apprezzare i particolari e godere della bellezza della vita.