Di Redazione (del 09/12/2015 @ 21:38:03, in Comunicato Stampa, linkato 1724 volte)

Anche per il 2016 si rinnova l’appuntamento "Vivi i luoghi della cultura 7 giorni su 7".

Il Palazzo della Cultura Zeffirino Rizzelli,  aperto 7 giorni su 7, prosegue il suo programma di apertura alla Città, avviato nel 2012, dall’Assessorato alla Cultura e Polo Biblio-Museale, con un’offerta di proposte  rivolte a ragazzi di varie fasce di età  e ad adulti, realizzate dalle  Associazioni  C.A.Sa (Comunità degli Animatori Salesiani di Lecce,  Egerthe onlus, In-possibile, Libere Associazioni e l’Università Popolare “Aldo Vallone”,  che  animeranno, da gennaio a dicembre, la Biblioteca comunale “Pietro Siciliani”.

“Biblioteca aperta”, dice l’assessore Daniela Vantaggiato, grazie alla collaborazione degli operatori, dei giovani del Servizio Civile Nazionale e dei tanti volontari delle associazioni cittadine, risorse importanti di una città che cresce”.

 
Di Albino Campa (del 06/12/2015 @ 22:02:36, in Presepe Vivente, linkato 1811 volte)
 
Di Antonio Mellone (del 04/12/2015 @ 22:22:45, in Presepe Vivente, linkato 3297 volte)

I trafiletti da inviare a “quiSalento” devono essere concettosi, stringati, lapidari; contenere alcune informazioni essenziali, incuriosire il lettore, indurlo a visitare i luoghi e partecipare alle manifestazioni. Ormai lo so bene per averne scritti e spediti a decine, se non a centinaia, nel corso dei quasi quindici anni di vita di questa bella rivista: brani, articoli, reportage, servizi sul conto di Noha e dintorni, a proposito di eventi, beni culturali, libri, feste patronali, concerti, sfilate, presepi viventi e fiere dei cavalli.

Quest’anno, nel vergare il passo sul prossimo venturo presepe vivente nohano, non son mica riuscito a fermarmi alle solite dieci quindici righe d’ordinanza, tanto che ho dovuto inviare a Marcello Tarricone e alla Cinzia (che è dolcissima e non so come faccia a sopportarmi) una mail che non finiva più. Sì, mi son fatto prendere la mano, sicché temo che i miei amici della redazione dovranno lavorare non poco di lima e forbici per far quadrare i conti dell’impaginazione.

Ma credo di esserne scusato.

Infatti, come fai a non dire che il presepe vivente di questa edizione avverrà in un luogo incredibile nel cuore della cittadina di Noha, un palcoscenico unico al mondo, un piccolo mondo antico che nessuno pensava di poter rivedere, anzi rivivere, chiuso com’è stato fino a ieri da un alto muro di cinta per abbondanti quattro o più decenni?

 

C’ è poco  da fare, quando qualcosa la vogliono fare costi quel che costi la fanno. Se poi si tratta di far passarella e ruotare la coda, basta un fischio. Il problema nasce quando qualcosa non la vogliono fare.  Giusto per fare un esempio (solo uno dei tanti in quanto quasi simile) il sindaco Montagna e l’assessore Coccioli li avrò sentiti e letti almeno una decina di volte impegnarsi che presto avrebbero fatto  realizzare la famosa cabina che avrebbe permesso all’ENEL di  allacciare il nuovo contatore che avrebbe dato piena funzionalità al Centro Polivalente di Noha .

“Sarà realizzata entro l’anno”  diceva Coccioli, ma non diceva mai l’ anno a cui si riferiva. E’ così di anni ne son passati un bel po’; è passato il 2012, poi il 2013, poi il 2014 e siamo ormai agli sgoccioli del 2015 ma della cabina nessuna traccia. Son riusciti persino a costringere ll’ENEL a dover staccare, per la loro inadempienza, il contatore di cantiere e quindi lasciare senza luce l’immobile. Ora vanno avanti con un gruppo elettrogeno.

L’ultimo richiesta di avere spiegazioni  alle inadempienze del sindaco e dell’assessore, peraltro del suo stesso partito,  è stata fatta in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale dalla consigliera Daniela Sindaco la quale aveva presentato un’interrogazione consiliare chiedendo, in sintesi, il perché dei ritardi. L’assessore Coccioli rispose che “avrebbe indagato”.

Veramente ci stava ben poco da indagare in quanto il tutto è frutto esclusivamente di cattiva volontà nel fare qualcosa, magari determinata anche dal maggior o minor peso specifico che ogni consigliere PD riveste all’interno del proprio partito.

Tutto ciò si ricava anche dalla lunga serie di bugie sempre addotte per giustificare l’inadempienza tra cui è sempre spiccata quella della mancanza di disponibilità liquide perché vedremo ora l’esempio pratico che allorquando vogliono reperire i soldi riescono a farlo benissimo e li trovano.

 
Di Redazione (del 03/12/2015 @ 18:29:38, in Comunicato Stampa, linkato 2769 volte)

Dal 8 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 vieni a scoprire l’incanto degli affreschi della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina ma non solo. Qui tra ricchi portali e chiese barocche si mescolano i ricami più dolci ed eleganti del rococò. Da piazza San Pietro con il monumentale fronte della Chiesa Matrice a vicoli improvvisi con chiese piccole e grandi, conventi, cappelle. E ancora, immergetevi nei suoni affascinanti della Grecìa Salentina, l’unione dei comuni nei quali gli anziani ancora parlano il griko, dialetto dalla fortissima influenza greca: il viaggio prosegue così a Carpignano Salentino, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Soleto e Sternatia.

 
Di Dante De Ronzi (del 01/12/2015 @ 20:41:57, in NohaBlog, linkato 3919 volte)

Prima dell'inaugurazione del Cavallino Bianco, avvenuta domenica 29 novembre, su un noto network ho così commentato: ACUSTICA ZERO. CONTENITORE DEL NULLA. MONUMENTO ALLA RETORICA DEL PASSATO ED ALLO SPRECO DEL PRESENTE.

Oggi, a fari spenti, sento il dovere di spiegare ed informare i cittadini di Galatina e non solo.

Cominciamo col dire che obiettivamente l'immobile in oggetto non ha mai avuto alcunché di artistico e architettonico che lontanamente ci facesse avvicinare ai teatri storici d'Italia. Non parlo della Scala di Milano o della Fenice di Venezia o del San Carlo di Napoli, ma neanche del Petruzzelli di Bari o del Paisiello di Lecce.

La fama del Cavallino, per dirla tutta, si è creata nel dopoguerra per un fenomeno di costume dai profili Boccacceschi: I VEGLIONI. Ne vogliamo parlare? Bene facciamolo senza ipocrisia.

Quegli eventi rappresentarono per quegli anni il trionfo del peccaminoso e della trasgressione che una volta l'anno si celebravano in occasione del carnevale.

Un vero raduno pagano, osteggiato con forza dal mondo ecclesiastico. Una ribellione laica al perbenismo imperante, al bigottismo pervasivo la vita delle nostre comunità.

 

L'autore, per il nostro tramite, ringrazia tutti i presenti, in particolar modo il presidente del Circolo Culturale "Tre Torri" di Noha, i soci del sodalizio e i loro gentili ospiti.
 
Di Redazione (del 30/11/2015 @ 07:37:21, in Comunicato Stampa, linkato 2152 volte)

Lunedi 30 novembre alle ore 18,30, presso l’Auditorium “G. Martinez” dell’omonimo  Liceo Artistico  di Galatina, sarà presentato in prima nazionale Salento Rock Andato via senza salutare per i tipi di Kurumuny,  il primo libro di Francesca Malerba.

L’incontro è promosso ed organizzato dalla Libreria Fiordilibro, con il patrocinio del Comune di Galatina, l’IISS “P. Colonna” e la collaborazione di Inondazioni.it.

Interverranno il Sindaco Dott. Cosimo Montagna, l’Ass. re alla Cultura prof.ssa Daniela Vantaggiato, la Dirigente dell’IISS prof.ssa Maria Rita Meleleo, il dott. Livio Romano scrittore e il dott. Antonio Liguori corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno. 

Salento Rock. Andati via senza salutare ricorda un passato recente della storia di Galatina.     

Il romanzo è basato su fatti realmente accaduti in Salento tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ’90. La vicenda ha luogo principalmente a Galatina, scossa, come altri piccoli centri, dal rapido aumento della tossicodipendenza. A causa dell’elevato consumo di eroina per via endovenosa, nei primi anni ’90 scoppiò

 
Di Marcello D'Acquarica (del 28/11/2015 @ 09:59:36, in NohaBlog, linkato 1324 volte)

Questa polvere quieta fu 
signori e fu dame
e giovani e fanciulle,
fu riso, arte e sospiro
e bei vestiti e riccioli.
E questo inerte luogo fu la 
dimora estiva
Dove api e fiori il loro ciclo 
orientale compirono,
Poi anch'essi ebbero fine.

(Emily Dickinson)

Così come ebbero fine anche
le giovani carni,
scarne di fame, 
arse dal sole
e unte dalla miseria 
dell'antro di un frantoio,
in cui l’aria ridondava
di vecchi rantoli
e odori di stalla,
e non sempre furono gioie
e nemmeno sorrisi,
solo rapide  occhiate
a volte di pianti
rassegnati. 
Subirono
l'onta d'esservi nati, fuori, 
ai margini di quello stesso 
giardino
che fu dei lor signori.

Marcello D’Acquarica

 

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