Di Antonio Mellone (del 10/04/2018 @ 21:54:24, in NohaBlog, linkato 1765 volte)

Stamattina al bar m’è andato il caffè di traverso.

E stavo pure rischiando un aneurisma cerebrale per il superamento dei picchi di guardia della pressione arteriosa. Mica per il caffè (oltretutto decaffeinato), ma perché m’è venuta la felice idea di dare un’occhiata al Diciamo Giornale più letto in loco, vale a dire il Quotidiano [non il Fatto, quell’altro: lo strafatto, ndr.].

Perché?

Date un’occhiata, per favore, alle pagine 2 e 3 del giornale datato 9 aprile 2018, e ditemi voi se non sono tutte da incorniciare.

Si parte con l’Economia - probabilmente studiata su Millionaire (o forse nel Billionaire) - con un bel titolone: “I lacci della burocrazia frenano gli investimenti «Più facile in Russia»”.

L’autore piagnucola su quanto sia “faticoso programmare investimenti sul territorio” [poverini, come sudano, e soprattutto come s’offrono, ndr.], e sul fatto che questo benedetto “sviluppo” e questa sacra “riqualificazione del territorio” sono costretti a scontrarsi contro il “‘muro in cemento’ della burocrazia” [mica con quell’altro meno metaforico, cioè con il muro di calcestruzzo, nossignore, ndr.].

E, mamma mia,  ma quanto tempo si perde per creare “strutture turistico ricettive extra-lusso” visto che stiamo qui ad interrogarci “ancora sull’impatto ambientale delle stesse”. Meglio dunque dare subito il via alle Opere che farne fare una Via.

Be’, in effetti non si capisce come mai, nonostante lo “Sblocca-Italia”, in Puglia ci siano delle riserve naturali non ancora trasformate in “eco-resort”, foreste di ulivi secolari non ancora destinati a “villaggi all-exclusive”, porti selvaggi non ancora corretti in “porti turistici”, e torri antiche non ancora convertite in “case-vacanze”.

Il “giornalista” continua a parlarci di “riqualificazione” [quando sento questo lemma avverto subito puzza di fregatura: il solito malpensante, ndr.], riqualificazione, dicevo, di “una fortezza che risale al 1450, nella marina tra Savelletri e Torre Canne” per “realizzare […] un centro per avvenimenti sociali, culturali e matrimoni”.

E certo, il matrimonio di lusso prima di tutto. Poi – ma solo se rimarrà qualcosa del banchetto nuziale – tutto il resto, come la storia, gli studi, la ricerca, l’arte, l’intangibilità del patrimonio culturale, e dunque l’articolo 9 della Costituzione.

Nell’altra pagina, un altro Diciamo Articolo dal titolo: “Da Colaninno a Briatore: voglia di Puglia, e poi la fuga” [per fuga s’intenderà la sfiga del Twiga, ndr.], con tanto di riporto del Pensiero Unico Briatoregno, tipo: “Nel Salento siete indietro di 30 anni”, e poi ancora: “Vi servono alberghi a picco sul mare”, e altre delizie del genere.

Non manca il doveroso riferimento al progetto dell’“Oasi Sarparea” di Mrs Daighton, la lady di ferro (e cemento) inglese che s’è messa in testa, anch’ella, di farci sviluppare come si deve, e con decine, che dico, centinaia di nuovi posti di lavoro. A completare la grande opera, e a far schizzare il Pil locale, mancherebbe soltanto un novello centro commerciale, un bel gasdotto nuovo di zecca, e l’eradicazione di un po’ di ulivi (ma solo qualche decina di migliaia, tra sani e curabili) con la scusa dell’emergenza Xylella.

Sapete da dove son nate queste due interessantissime pagine di Economia & soprattutto Commercio quotidiano [roba da 110, lode, e calcio in culo accademico, ndr.]? Dal racconto della storia di un magnate [che sarà probabilmente voce del verbo, ndr.], uno “tra i 300 più ricchi della Svizzera”, desideroso di ballare in Puglia, un uomo di 73 anni dall’occhio vispo e una bella $ sbarrata incisa nell’iride: il signor René de Picciotto. Un nome che è tutto un programma.

Antonio Mellone

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 10/04/2018 @ 21:24:44, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1627 volte)

La storia non fa salti. Con il vescovo Orazio Fortunato varchiamo la soglia del 1700, e iniziamo, grazie anche ai registri redatti e conservati con più rigore, ad avere notizie più dettagliate circa la chiesa particolare di Nardò e quindi anche di Noha. Una curiosità: come si evince dalle immagini, tutti (o quasi tutti) i Vescovi del tempo erano muniti di baffi, barba, ovvero, come nel caso del Vescovo Fortunato, di pizzetto.

La redazione  

ORAZIO FORTUNATO (1635 – 1707)

 

Vescovo di Nardò dal 10 gennaio 1678 al 23 luglio 1707

Dal 1678 al 1707 i Pontefici furono:

                        Innocenzo XI (1611-1689)                           Papa dal 1676 al 1689

                        Alessandro VIII (1610-1691)                       Papa dal 1689 al 1691

                        Innocenzo XII (1615-1700)                         Papa dal 1691 al 1700

                        Clemente XI (1649-1721)                           Papa dal 1700 al 1721

 

            Arciprete di Noha:

            Don Ant. Donato Palamà (1625-1689),         parroco dal 1650 al 1689

            Don Nicolantonio Soli (1662-1727),               parroco dal 1689 al 1727

 

            Orazio Fortunato nacque in Sant’Arcangelo di Lucania il 18 gennaio 1634.

            Il 6 dicembre 1666 Alessandro VII (il nostro Fabio Chigi) lo nominò protonotario apostolico. Il 6 ottobre 1670, a 36 anni,  fu eletto Vescovo di San Severo (Fg) da Clemente X, papa dal 1670 al 1676. Dopo circa otto anni, il 10 gennaio 1678 fu trasferito alla diocesi di Nardò da Innocenzo XI.

            Era una persona dotta, padre dei poveri, amante della giustizia, e oratore sacro di grande fama.

            Lo stesso anno in cui venne a Nardò, diede inizio alla visita pastorale della diocesi, della quale ci ha tramandato un’ampia relazione. Nel 1680, terminata la visita pastorale, nei giorni 9, 10 e 11 giugno, celebrò il primo sinodo diocesano, le cui costituzioni sono pervenute integre sino a noi.

 

Il Club per l'UNESCO di Galatina, in collaborazione con il Comune di Galatina, intende celebrare la memoria di quei Giovani Galatinesi che il 19 Aprile 1903, ricorrenza e festa del Cristo Risorto, caddero uccisi, vittime della miseria e dello sfruttamento, ma che, allo stesso tempo, con il loro sacrificio, contribuirono al risveglio delle coscienze civili del Salento, e finalmente alla pronuncia di uno dei Primi Contratti di Lavoro tra Contadini ed Agrari.

Il programma dell'evento prevede:

Sabato 14 Aprile 2018, Auditorium Liceo Artistico di Galatina in Via Martinez, 4

Ore 17.30 - Saluti del Sindaco  Marcello Amante, dell'Assessore al Turismo  Nico Mauro e dell'Assessore alla Cultura  Cristina Dettù.

Convegno sui fatti del Cristo Risorto, con la partecipazione di Giancarlo Vallone Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Lecce, di Salvatore Coppola Storico, di Pino Gismundo Segretario Generale CGIL Puglia, di Maurizio Nocera Storico, di Valentina Fragassi Segretaria Generale CGIL Lecce, di Ninì De Prezzo Segretario Provinciale SPI Lecce. Modera Salvatore Coluccia, Presidente Club per l'UNESCO di Galatina.

Ore 18.30 - Presentazione del Saggio "Per amore di libertà, I caduti del Cristo Risorto - 19 Aprile 1903" di Giuseppe Serra, Edizioni Club per l'UNESCO di Galatina.

Ore 19.00 - Presentazione dello Spettacolo di Elio Coriano "Galatina 1903, Pane, lavoro e Sangue", con Elio Coriano testo e voce narrante, Stella Grande canto, Vito Aluisi musica e canto.  

 

È giunta al secondo appuntamento la rassegna letteraria “Dammi una L. Libri, linguaggio e libertà” fortemente voluta dall’assessorato alla Cultura del Comune di Galatina.

Si terrà domenica 15 aprile alle 17:30, presso la splendida cornice del Museo Cavoti di Galatina, l’incontro con Antonella Tamiano, autrice del libro Come Frammenti di Stelle, che dialogherà con Antonietta Martignano, Presidente Archeoclub Terra d’Arneo, con il sindaco Marcello Amante e con l’assessore alla Cultura Cristina Dettù.

Al centro del dibattito ci sarà, appunto, il libro che racconta otto storie al femminile tutte ambientate nel Salento, storie che narrano le vicende di donne che combattono contro la solitudine, la malattia, la dipendenza dal gioco. Vicende contemporanee che insegnano ad affrontare, apprezzare e migliorare la propria vita, dopo averla riscattata.

 

Da quello che testimoniano le foto di oggi (07 aprile 2018) risulta lampante un degrado poco degno di una bella città quale Galatina. Il parco giochi realizzato all'interno del recinto scolastico non è utilizzabile. L'incuria regna sovrana. Nessun rispetto per i bambini. A chi attribuiamo questo lassismo?

Ci aspettiamo che qualcuno risponda in maniera netta, chiara e senza giri di parole perché sta succedendo tutto questo.

 

Andrea Coccioli

Segretario del circolo PD di Galatina

 

La scuola statale Istituto comprensivo Polo 3 di Galatina, continua a mettersi in gioco dopo aver aderito al progetto nazionale “S3 - All together we can spike”, proposto dalla Federazione Italiana Pallavolo, riconosciuto dal MIUR e destinato agli alunni di Istituti Scolastici di ogni ordine e grado.

Il carattere innovativo del progetto che ha inteso “rivoluzionare” il gioco della pallavolo è già sintetizzato nella denominazione del progetto ,finalizzato alla realizzazione del gesto tecnico della schiacciata: “S” come Spike, schiacciata, il gesto tecnico che assume un ruolo centrale all’interno della pratica pallavolistica; S3,le iniziali di 3 parole chiave: sport, squadra, salute.

Questo il pensiero della Dirigente scolastica professoressa Rosanna Lagna:

“Il coinvolgimento del nostro Istituto scolastico al progetto della Federazione Italiana Pallavolo per il tramite della società S.B.V. OLIMPIA GALATINA è stato di ampio respiro e fortemente condiviso dalla docente di educazione motoria professoressa De Bonis . L’obiettivo finale di promuovere la pallavolo, e lo sport in generale, è stato certamente raggiunto grazie anche all’azione del tutor federale Laura Pendenza, in simbiosi con la nostra docente, che anche negli anni passati ha collaborato con il Polo 3  nel progetto Giovani “ VOLLEY e SCHOOL” . Sono soddisfatta di questa iniziativa e sempre pronta a sostenere progetti dedicati alla promozione dell’attività sportiva, accogliendo innovazioni ,capaci di entusiasmare e stimolare la curiosità degli studenti.”

 

L’Ambito Territoriale Sociale di Galatina sta avviando in questi giorni il servizio  di integrazione scolastica a favore di alunni disabili frequentanti gli Istituti comprensivi dei Comuni dell’Ats, assegnando 5 Operatori Socio Sanitari che vanno ad aggiungersi al personale specializzato già in servizio messo a disposizione dalla ASL. Il servizio,previsto dall’art. 92 del Reg. Regionale 4/2007, si pone come obiettivo il sostegno alle attività didattiche degli alunni con disabilità, rimuove gli ostacoli di natura fisica, psichica e ambientale che impediscono la piena fruizione del diritto allo studio, promuove la frequenza delle scuole primarie e secondarie di primo grado e supporta la famiglia alleviandone il carico di cura.

Il personale socio-sanitario appena inserito fornisce una risposta alle richieste di scuole e famiglie  che segnalavano da tempo le carenze dell’assistenza agli alunni, in quanto il personale della Asl, che  fino ad oggi si è fatta quasi integralmente carico del servizio, risultava insufficiente a soddisfare tutte le necessità dei minori. Infatti, gli alunni interessati al servizio sono 44, mentre gli operatori Asl sono 23 a cui vanno ad aggiungersi 2 educatori e, in questi giorni, i 5  operatori dell’Ats.

 
Di Albino Campa (del 04/04/2018 @ 22:32:16, in PhotoGallery, linkato 2014 volte)
 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 04/04/2018 @ 21:41:38, in Comunicato Stampa, linkato 1482 volte)

Continua con la dodicesima puntata la “saga” dei vescovi di Nardò, e quindi anche quella degli arcipreti curati della chiesa particolare di Noha. Siamo ormai a un buon punto del ‘600, e al periodo in cui fioriva il barocco, che ha fatto degli altari quasi un palcoscenico.

La redazione  

 

CALANIO DELLA CIAIA (? - 1654)

Vescovo di Nardò dal 1652 al 1654

Dal 1652 al 1654 il Pontefice fu:

            Innocenzo X (1574-1655)                                   Papa dal 1644 al 1655

 

            Arciprete di Noha

            Don Ant. Donato Palamà (1625-1689),           parroco dal 1650 al 1689

 

            Calanio Della Ciaia, nobile senese, cognato del fratello del Vescovo Fabio Chigi, era dottore nelle due leggi ed aveva assolto con molta competenza l’ufficio di uditore di due cardinali: Marco Antonio, dell’ordine dei presbiteri col titolo di S. Marco, e Federico, vescovo di Albano. Fu eletto vescovo di Nardò il 1° luglio 1652 da Innocenzo X papa dal 1644 al 1655. Lo stesso Pontefice ne diede comunicazione ai vassalli, al popolo, al clero e al capitolo cattedrale di Nardò.

    

 

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