Di Redazione (del 12/11/2020 @ 19:41:48, in Comunicato Stampa, linkato 652 volte)

Olimpia Sbv ritorna in campo. I doppi tamponi molecolari a cui sono stati sottoposti tutti gli atleti riscontrati positivi, unitamente al resto del gruppo squadra, hanno dato esito negativo.

All’imposizione della locale ASL di fare eseguire il tampone agli atleti presso i propri presidi ospedalieri, il cui processo ha dato esito negativo, è seguita la procedura protocollare di Lega con l’esecuzione di un ulteriore tampone molecolare a distanza di 48 ore.

Il risultato della doppia negatività alla data odierna, consente alla squadra di mister Stomeo di programmare senza alcuna limitazione la gara casalinga di domenica 15 novembre.

 

Piero de Lorentis

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA ENERGIA GALATINA

 
Di Redazione (del 11/11/2020 @ 18:37:39, in Comunicato Stampa, linkato 840 volte)

Riteniamo irricevibili, in alcuni aspetti, le ultime disposizioni della direzione generale Asl Lecce sulla riorganizzazione di reparti e servizi nell’Ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina.

Il riordino del nosocomio, tagliando servizi ambulatoriali e riducendo un’offerta di assistenza sanitaria già ai limiti del consentito, causerà non pochi effetti negativi sull’utenza, nella consapevolezza che non ci si ammala di solo covid19.

L’emergenza sanitaria è sotto gli occhi di tutti, così come è ben evidente a tutti il ritardo, nazionale o regionale in questa fase poco importa, con cui si è inteso mettere in campo le contromisure immaginate e programmate già dal mese di luglio, anche nell’ospedale di Galatina, per contrastare l’eventuale quanto probabile conseguenza della seconda ondata del virus.

Oggi, seppur nella concitata necessità di recuperare il tempo perduto, riteniamo non ci si possa far guidare dalla fretta disponendo chiusure di reparti e interruzione di servizi con un ulteriore depauperamento di professionalità del “Santa Caterina Novella”. A maggior ragione, se questa riorganizzazione impatterà pesantemente su tanti cittadini del nostro distretto sanitario, non può e non deve essere attuata senza un reale confronto con i Sindaci che hanno ben chiara la situazione delle proprie città.

Per questo chiediamo un incontro al Presidente Emiliano e, nelle more di ogni futura decisione, chiediamo al Direttore Generale della Asl di Lecce, Dott. Rodolfo Rollo, di congelare ogni iniziativa che vada oltre i reparti del padiglione De Maria, già destinato a pazienti covid, che ad oggi risulta quasi del tutto inutilizzato.

Marcello Pasquale Amante - Sindaco di Galatina

Luigi Arcuti - Sindaco di Aradeo

Giovanni Casarano - Sindaco di Sogliano Cavour

Fiorella Mastria - Sindaco di Neviano

Luigi Melissano - Sindaco di Cutrofiano

Graziano Vantaggiato - Sindaco di Soleto

 
Di Redazione (del 10/11/2020 @ 22:17:59, in Comunicato Stampa, linkato 795 volte)

Va bene che per la pandemia dobbiamo essere più comprensivi verso chi governa, ma guai ad esagerare. Mi pare che di esagerazioni dobbiamo parlare a proposito di quanto sta accadendo all’Ospedale di Galatina. La Regione Puglia ha deciso di convertire l’intero nosocomio alla cura del Covid. Hanno chiuso l’Ospedale senza che vi fossero le condizioni per una ripartenza con la cura dei pazienti Covid facendo un doppio danno al Salento che non ha più un ospedale per la cura dei no-Covid verso i quali l’offerta di servizi è sempre più ridotta e non ha neppure un ospedale dedicato ai Covid. Chissà se la Corte dei Conti avrà eccezioni al riguardo, ma ora il problema sta in questo imbarazzante e dannoso limbo.

Eppure nessuno parla, non si sente la voce dei sindaci del distretto socio sanitario, non si sente la voce dell’opposizione peraltro già timida nella prima legislatura guidata da Emiliano. Si consuma la distruzione dell’Ospedale di Galatina nell’indifferenza generale.

Mi domando come sia stato possibile ipotizzare di destinare alla cura del Covid un ospedale la cui terapia intensiva e semi-intesiva è scritta solo sulla carta, non c’è un’area cuore pur essendo ormai noto che il contagio può determinare problemi cardiaci, non c’è una Pneumologia visto che – sempre la Regione – ha deciso di chiuderla.

 

È il caso del Polo 3 di via Spoleto dove la necessità di garantire gli ingressi scaglionati, il distanziamento sociale da un lato, la sicurezza e la pubblica incolumità dall’altro ha portato ad una rivisitazione complessiva della viabilità intorno all'edificio scolastico.

A partire quindi da mercoledì 11 novembre verrà cambiato il senso di marcia di via Spoleto (si transiterà da via Pistoia e verso via Castromediano) ed anche di via Asti dove si transiterà da via Pistoia e verso via Como).

In conseguenza, anche le strade limitrofe quali via Novara e via Potenza subiranno modifiche nei sensi di circolazione di marcia.

L’intervento studiato con il Comando di Polizia Locale e l’Ufficio Tecnico Comunale consente da un lato una notevole razionalizzazione delle risorse umane e strumentali dall’altro una maggiore sicurezza dei bambini e dei genitori che stazionano nei pressi dei punti di ingresso/uscita, sulle vie Spoleto e Novara.

 
Di Redazione (del 10/11/2020 @ 19:13:15, in Comunicato Stampa, linkato 691 volte)

Con una nota al Direttore Generale della Asl Lecce, Dott. Rodolfo Rollo, e ai responsabili dei settori Asl interessati ho sollecitato una soluzione per una riattivazione immediata del Centro Diurno  - CSM a Galatina.

Da oltre un anno inadempienze e disimpegno degli apparati burocratici interessati, tutti interni alla Asl, con uno scaricabarile irritante ed inaccettabile non solo non si è provveduto ai lavori di messa a norma della sede in via Siciliani richiesta dai VVFF ma non si è nemmeno dato seguito alla convenzione sottoscritta dalla mia amministrazione con la Direzione Generale Asl con la quale si era individuata una soluzione temporanea per permettere la prosecuzione del servizio.

Già il 14 ottobre 2019 con una mia nota, poi formalizzata il 7 novembre con delibera di giunta n° 277, in risposta alle tante segnalazioni di disagio delle famiglie interessate, avevo dato ampia disponibilità alla Asl individuando la possibile soluzione e mettendo a disposizione i locali del Centro Polivalente di Noha.

Da allora il nulla, in risposta alle mie numerose sollecitazioni solo un continuo scarico di competenze e responsabilità tra uffici Asl.

Il Centro Diurno, così come il CSM per il quale oggi ho dato eguale disponibilità dei locali, costituisce oltre che un servizio pubblico, una risorsa importante ed irrinunciabile poiché attiene a precisi compiti previsti dal Servizio Sanitario Nazionale e riveste, inoltre, particolare importanza quale supporto alle famiglie, ponendosi al loro fianco, nell’affrontare problematiche spesso non semplici da gestire.

 
Di Andrea Coccioli (del 09/11/2020 @ 18:32:28, in Comunicato Stampa, linkato 795 volte)

Il Presidente Emiliano ha concesso a tutti i ragazzi la possibilità di non andare a scuola. Ha dato alle famiglie la possibilità di scegliere. Strana soluzione quella di far scegliere alle famiglie.

La scuola in presenza serve a tutti. Lunedì i ragazzi saranno per la maggior parte a scuola e per chi decidesse di non riprendere in presenza, i prof sono già attrezzati per fare didattica a distanza. Nessun problema, lo hanno fatto già durante il lockdown di marzo aprile e maggio 2020. Certo, il collegamento internet risulta ancora insufficiente ma forse chi scrive i provvedimenti per fare della scuola un servizio a domanda e fa scegliere le famiglie, questo non lo sa.

Tuttavia la comunità scolastica ha dimostrato ampiamente di potersi reinventare nei modi e nelle metodologie, continuando a perseguire i propri obiettivi educativi e formativi. Abbiamo fatto un salto nel futuro. Poco tempo fa nessuno avrebbe immaginato che i docenti si potessero reinventare con la didattica a distanza. 

Di fatto il problema COVID si è trasformato in un acceleratore di competenze. Abbiamo imparato immediatamente a usare videolezioni e piattaforme condivise.

Ora arriva la fase ibrida. Si deve tornare a scuola facendo anche didattica a distanza e la chiamiamo didattica integrata a distanza. Il governo ha finanziato le scuola per l’acquisto di dispositivi elettronici. I docenti hanno avuto la possibilità di rinverdire la propria dotazione hardware grazie alla Carta Docente.

 
Di Redazione (del 09/11/2020 @ 18:29:11, in Comunicato Stampa, linkato 1054 volte)

Si sono conclusi i lavori di adeguamento della palestra di via Montinari. Il finanziamento regionale di 46 mila euro che l’amministrazione comunale era riuscita a intercettare è stato fondamentale per la realizzazione del progetto. A questi fondi sono stati aggiunti 15 mila euro comunali.

La palestra ha una storia tristemente nota. Infatti, l’inagibilità della struttura, di cui ci si è resi conto praticamente subito dopo l’inaugurazione, ne ha condizionato il percorso. Il basket e la pallavolo, sport per cui era nata, non si potevano disputare.

I lavori di adeguamento hanno riguardato innanzitutto il rifacimento del pavimento, ma non solo. La pavimentazione, dopo il livellamento, è stata realizzata con materiale “VinylSport” della ditta Mondo, materiale tra i migliori esistenti per disputare partite di basket e volley, il cui spessore è di 7,2 millimetri.

Inoltre si è provveduto a realizzare una ricollocazione del campo di gioco per permettere la progettazione della tribuna, prima inesistente. È stato effettuato anche un efficientamento energetico con la sostituzione dei fari presenti con nuovi a led. Nella struttura sono già state installate le attrezzature sportive necessarie per la disputa delle partite. Infine è stato individuato un locale per la realizzazione dei bagni per il pubblico, nel caso di competizioni di Serie A.

 

Sono 4 studenti del Polo 2 di Galatina che affronteranno la finale dell'edizione 2020 dei Campionati junior che mateinitaly organizza (con la collaborazione del Centro PRISTEM dell’Università Bocconi e del Centro "matematita" dell'Università degli Studi di Milano). 

Chiara Antonietta Cacciuottolo, Chiara Margiotta, Sebastiano Masciullo e Francesco Torretti , classificati ai primi posti della semifinale, svoltasi nel mese di maggio 2020, sono stati invitati a partecipare alla quarta edizione della Finale Nazionale dei Campionati Junior Giochi Matematici che si svolgerà on line il 6 novembre. Ancora una volta il Polo 2 di Galatina dimostra l'attenzione verso i propri alunni partecipando alle manifestazioni ed i concorsi didattici, anche in questo momento storico che la scuola sta vivendo.

L'elemento che ci da conforto per svolgere al meglio il nostro lavoro, nonostante la chiusura della scuola in Puglia - afferma la dirigente Eleonora Longo del Polo 2 - è il grande senso di appartenenza dimostrato dalle famiglie nei confronti dell'istituto ed il sostegno anche con il tifo a distanza per i nostri ragazzi, che hanno già raggiunto un traguardo importante e che vogliono esprimersi al meglio anche nella fase finale, partecipando come una squadra con tanto entusiasmo e determinazione. Speriamo  - conclude la dirigente Longo - di vedere presto le nostre classi piene di alunni che studiano e socializzano naturalmente come  dovrebbe essere per una corretta formazione.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 05/11/2020 @ 21:20:12, in Le Confraternite di Noha, linkato 1418 volte)

Con questo capitolo siamo già al terzo appuntamento con la storia delle antiche congreghe di Noha. In questo brano P. Francesco D’Acquarica ci parlerà delle confraternite del Santissimo Sacramento e della Madonna del Rosario, evidenziando quanto la loro genesi sia stata frutto della pietà di alcuni uomini che fecero la storia, e quanto queste pie istituzioni abbiano inciso sulla cultura, l’arte e la fede della nostra Noha.​

Noha.it 

 

Il Santissimo Sacramento

e il Rosario

           

Tra il 1570 e il 1600 l’arciprete di Noha era don Salvatore Colafilippi, mentre sedeva in cattedra a Nardò il vescovo Ambrogio Salvio. Questo presule era nato a Bagnolo (oggi Bagnolo Irpino) in provincia di Avellino nel 1491. Educato molto cristianamente, di indole buona e pia, fin da ragazzo abbandonò il mondo e si rinchiuse nel convento dei Domenicani di Bagnolo dove attese per molti anni alla sua formazione spirituale, morale ed intellettuale con molto profitto.

Appena i suoi superiori constatarono le capacità intellettuali del giovane Fra’ Ambrogio Salvio, pensarono che fosse opportuno inviarlo a Bologna (famosa già nel medioevo per la sua università) per permettergli di completare la sua formazione. Dopo pochi anni conseguì cum laude il dottorato in sacra Teologia. Mentre studiava a Bologna conobbe il domenicano Padre Michele Ghislieri, futuro Papa e Santo, S. Pio V, con il quale strinse un sodalizio culturale che durò nel tempo, anche quando le strade dei due santi uomini dovettero separarsi per via degli uffici che in seguito si trovarono a ricoprire.

Il Ghislieri, divenuto Pontefice nel 1566 con il nome di Pio V, in molte occasioni si valse dell’opera del suo coltissimo amico. Oltretutto fu questo Papa a nominarlo Vescovo di Nardò, concedendogli non pochi privilegi: e l’avrebbe certamente elevato in dignità ed onori, se la morte non gliene avesse tolta anzitempo la possibilità.

Conseguita la laurea, il Salvio fu inviato a Napoli come lettore di Teologia nel Monastero di S. Domenico. Da lì a pochi anni, crescendo la sua fama, fu nominato maestro degli studi alla Minerva di Roma, distinguendosi per dottrina, ingegno, zelo e umiltà. Pare che sia stato lui l’inventore del tabernacolo per la custodia della SS. Eucaristia.

Nel 1559 fu eletto provinciale del suo Ordine. Nel 1566 per arginare la corruzione e gli abusi che dilagavano tra i fedeli, Pio V inviò in tutta l’Italia vari predicatori apostolici. Fra essi c’era anche fra’ Ambrogio Salvio, il quale, con la propria predicazione e con l’esempio, contribuì alla devozione e alla recita del Rosario, ed eresse molte confraternite del Rosario, ottenendone dal Pontefice indulgenze e privilegi. Il 26 agosto 1569 fu nominato Vescovo di Nardò dallo stesso papa Pio V.

Il Salvio avrebbe preferito l’esonero da così arduo compito sia per l’età già avanzata, aveva ormai 78 anni, sia per le molte fatiche sopportate nei precedenti ministeri. Il Pontefice praticamente lo obbligò ad accettare, dispensandolo perfino dal pagare le bolle, ordinando che gli fossero spedite gratuitamente e gli procurò anche i fondi per affrontare le prime spese del suo nuovo impegno. Ambrogio Salvio accettò per obbedienza il ministero episcopale e venne a reggere la diocesi neritina. Suo primo intento fu quello di conservare in tutto il vigore e nell’antico splendore i grandi privilegi di cui trovò già insignita la diocesi di Nardò - immediatamente soggetta alla Santa Sede -  ristabilendo la disciplina ecclesiastica gravemente decaduta, e risollevando i costumi e la moralità dei fedeli (da tempo trascurati). Si adoperò soprattutto di provvedere le parrocchie di ottimi parroci, che attendessero con zelo alla cura delle anime e con decoro alla dignità ecclesiastica.

Speciale attenzione dedicò alla riforma, alla correzione e al miglioramento dei costumi sia del clero che del popolo. Infatti, come del resto altrove, anche nella nostra diocesi si registravano episodi di corruzione, nonché vizi ed abusi da far spavento, nel clero, nei religiosi e tra le religiose.

Ambrogio Salvio s’impegnò in una serie di riforme, con la parola e soprattutto con l’esempio, precedendo tutti, indicando la retta via da percorrere per una vita veramente cristiana. Prendeva parte immancabilmente al coro, insieme con i suoi canonici, e ogni giorno festivo teneva al popolo la sua fervida lectio divina, biasimando fortemente i vizi, spianando la via al rinnovamento dei costumi, amministrando personalmente i sacramenti. Non era infrequente trovarlo in confessionale, dando così a tutti la possibilità di conferire con lui (anche senza chiederne preventiva udienza), non solo per il sacramento della confessione, ma anche per dispensare i suoi preziosi consigli di Padre. Attese all’insegnamento della dottrina cristiana, non solo nelle chiese, ma anche nelle strade, nelle piazze, nelle case e nelle botteghe, ai fanciulli, ai ragazzi, agli adulti. Per evidenziare la “modernità” di questo Presule del ‘500, diciamo che non si chiuse mai in episcopio, ma spesso e volentieri, uscendo in  strada, con l’uso di un campanello, riusciva a radunare i fanciulli in chiesa per istruirli nelle verità della fede.

Dopo aver gettato le basi di una completa riforma morale, nel 1570 intraprese la visita pastorale della diocesi, che condusse minuziosa, laboriosa e rigeneratrice, senza badare a disagi e a sacrifici, nonostante la sua “ingravescente aetate”. Lasciò ovunque ordini rigorosi per la fedele osservanza della legge divina e delle costituzioni ecclesiastiche. Di tale visita si conserva tuttora una breve relazione, anche se in molti punti illeggibile in quanto logorata dal tempo e dall’umidità. Grande dolore provò quando scorse che, in qualche luogo, alcuni eretici venivano dai paesi vicini, seminando false dottrine ed eresie contro i sacramenti, in particolare contro la Santissima Eucaristia. Non si concesse riposo, ma con la parola, l’autorità e, quando fu necessario, con minacce e pene, riuscì a ridurre ai minimi termini (se non proprio a estirpare) ogni traccia di abusi ed errori dottrinali: e la fede cristiana, integra ed inalterata, rifiorì in ogni angolo della diocesi. Fu lui che introdusse a Nardò e nel resto della sua area pastorale l’esposizione del Santissimo Sacramento in forma di Quarantore: pratica pia che ancora oggi ha luogo durante il tempo del carnevale in tutte le chiese.

Si può ragionevolmente pensare che con un Papa domenicano (S. Pio V) e con il carisma del suo confratello mons. Salvio, Vescovo di Nardò, anche per la chiesa di Noha fosse arrivato il vento del rinnovamento. Con molta probabilità dobbiamo considerare di questo periodo l’origine sia della Confraternita della Madonna del Rosario e sia di quella del Santissimo Sacramento.

Anche a Noha la devozione delle Quarantore risale ai tempi del Vescovo Salvio, come pure la devozione per il domenicano San Vincenzo Ferreri. Qualcuno ricorderà che nella chiesa “piccinna” vi era una grande pala d’altare della Madonna delle Grazie con ai lati San Vincenzo Ferreri e San Vito.

L’arciprete Alessandrelli nella sua relazione del 1850 specifica anche quale fosse il compito della Confraternita del Santissimo Sacramento: Nella mano sinistra del Coro vi è uno stipo, nello quale il Priore della Confraternita del Sagramento tiene riposta la cera che abbisogna per le funzioni del Corpus, della terza domenica, e del S. Sepolcro.

È chiaro che questa confraternita si occupava esplicitamente della diffusione del culto eucaristico e perciò anche dell’organizzazione della solennità del Corpus Domini, nonché dei riti relativi alla celebrazioni del Triduo della settimana santa, specialmente quelli del Giovedì Santo (giornata eucaristica per definizione), e poi l’organizzazione del ‘Sepolcro’ e la partecipazione alle funzioni della terza domenica del mese, domenica che faceva parte dei programmi di questa confraternita (per inciso, aggiungiamo, che per statuto ogni confraternita stabiliva una domenica al mese di partecipazione comunitaria e obbligatoria alle pratiche di pietà e alla formazione religiosa dei confratelli. Come vedremo in seguito, la confraternita della Madonna delle Grazie fisserà la prima domenica del mese).

Scomparsa la confraternita, rimase la devozione all’Eucaristia. Io ricordo molto bene quando, durante la mia infanzia (ero chierichetto), per tutta la settimana che seguiva la festa del Corpus Domini, ogni sera, per otto giorni di seguito,  aveva luogo una breve  processione con il Santissimo Sacramento in piazza San Michele, un tempo, quando non c'erano veicoli, sempre gremita di popolo, soprattutto uomini. All’uscita della processione tutti si toglievano il cappello, e sostavano in adorazione. Anche quando si portava la Santa Comunione agli infermi, lo si faceva in maniera pubblica e solenne. Nel giorno stabilito il parroco portava il Santissimo Sacramento, come in processione, procedendo con tanto di baldacchino e ombrello liturgico. Chierichetti e laici addetti alla liturgia attendevano poi in strada l’uscita del Celebrante dalla casa dell’ammalato al quale era stato portato il pane eucaristico.

 

Canto notturno di un pastore ...

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