Di Albino Campa (del 21/01/2010 @ 22:06:24, in Noha Street View, linkato 3165 volte)


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Le riprese credo siano state fatte ad Febbraio/Marzo del 2009 come dimostra una foto da me scattata mentre aspettavo al semaforo dietro alla macchina di Google mentre riprendeva le strade di Galatina

 
Di Albino Campa (del 09/02/2010 @ 00:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 2723 volte)
Osservatore Nohano

n°1 - Anno IV

Signore e Signori, ecco a voi il n. 1 del IV anno
della nostra rivista online!

Buona lettura!

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Di Albino Campa (del 12/02/2010 @ 15:11:32, in I Dialoghi di Noha, linkato 3515 volte)

Lunedi 15 febbraio 2010, alle ore 18, a Galatina, nell'ambito delle lezioni per l'anno accademico 2009/2010 dell'Università Popolare "A. Vallone", in collaborazione con "I dialoghi di Noha", nell'aula magna del primo circolo didattico, in piazza F. Cesari (Villa San Francesco), Antonio Mellone terrà la lezione dal titolo:

 "Lectura Dantis, quinto canto, Paolo e Francesca"



Canto quinto, nel quale mostra del secondo cerchio de l'inferno, e tratta de la pena del vizio de la lussuria ne la persona di più famosi gentili uomini.

 
Così discesi del cerchio primaio
giù nel secondo, che men loco cinghia
e tanto più dolor, che punge a guaio.        3

Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia:
essamina le colpe ne l'intrata;
giudica e manda secondo ch'avvinghia.        6

Dico che quando l'anima mal nata
li vien dinanzi, tutta si confessa;
e quel conoscitor de le peccata        9

vede qual loco d'inferno è da essa;
cignesi con la coda tante volte
quantunque gradi vuol che giù sia messa.        12

Sempre dinanzi a lui ne stanno molte:
vanno a vicenda ciascuna al giudizio,
dicono e odono e poi son giù volte.        15

"O tu che vieni al doloroso ospizio",
disse Minòs a me quando mi vide,
lasciando l'atto di cotanto offizio,        18

"guarda com'entri e di cui tu ti fide;
non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!".
E 'l duca mio a lui: "Perché pur gride?        21

Non impedir lo suo fatale andare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare
".        24

Or incomincian le dolenti note
a farmisi sentire; or son venuto
là dove molto pianto mi percuote.        27

Io venni in loco d'ogne luce muto,
che mugghia come fa mar per tempesta,
se da contrari venti è combattuto.        30

La bufera infernal, che mai non resta,
mena li spirti con la sua rapina;
voltando e percotendo li molesta.        33

Quando giungon davanti a la ruina,
quivi le strida, il compianto, il lamento;
bestemmian quivi la virtù divina.        36

Intesi ch'a così fatto tormento
enno dannati i peccator carnali,
che la ragion sommettono al talento.        39

E come li stornei ne portan l'ali
nel freddo tempo, a schiera larga e piena,
così quel fiato li spiriti mali        42

di qua, di là, di giù, di sù li mena;
nulla speranza li conforta mai,
non che di posa, ma di minor pena.        45

E come i gru van cantando lor lai,
faccendo in aere di sé lunga riga,
così vid'io venir, traendo guai,        48

ombre portate da la detta briga;
per ch'i' dissi: "Maestro, chi son quelle
genti che l'aura nera sì gastiga?".        51

"La prima di color di cui novelle
tu vuo' saper", mi disse quelli allotta,
"fu imperadrice di molte favelle.        54

A vizio di lussuria fu sì rotta,
che libito fé licito in sua legge,
per tòrre il biasmo in che era condotta.        57

Ell'è Semiramìs, di cui si legge
che succedette a Nino e fu sua sposa:
tenne la terra che 'l Soldan corregge.        60

L'altra è colei che s'ancise amorosa,
e ruppe fede al cener di Sicheo;
poi è Cleopatràs lussurïosa.
       63

Elena vedi, per cui tanto reo
tempo si volse, e vedi 'l grande Achille,
che con amore al fine combatteo.        66

Vedi Parìs, Tristano"; e più di mille
ombre mostrommi e nominommi a dito,
ch'amor di nostra vita dipartille.        69

Poscia ch'io ebbi 'l mio dottore udito
nomar le donne antiche e ' cavalieri,
pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.        72

I' cominciai: "Poeta, volontieri
parlerei a quei due che 'nsieme vanno,
e paion sì al vento esser leggeri".        75

Ed elli a me: "Vedrai quando saranno
più presso a noi; e tu allor li priega
per quello amor che i mena, ed ei verranno".        78

Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: "O anime affannate,
venite a noi parlar, s'altri nol niega!".        81

Quali colombe dal disio chiamate
con l'ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l'aere, dal voler portate;        84

cotali uscir de la schiera ov'è Dido,
a noi venendo per l'aere maligno,
sì forte fu l'affettüoso grido.        87

"O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l'aere perso
noi che tignemmo il mondo di sanguigno,        90

se fosse amico il re de l'universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,
poi c' hai pietà del nostro mal perverso.        93

Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che 'l vento, come fa, ci tace.        96

Siede la terra dove nata fui
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co' seguaci sui.        99

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.        102

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.        105

Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense
".
Queste parole da lor ci fuor porte.        108

Quand'io intesi quell'anime offense,
china' il viso, e tanto il tenni basso,
fin che 'l poeta mi disse: "Che pense?".        111

Quando rispuosi, cominciai: "Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!".        114

Poi mi rivolsi a loro e parla' io,
e cominciai: "Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.        117

Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
a che e come concedette amore
che conosceste i dubbiosi disiri?".        120

E quella a me: "Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.
       123

Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.        126

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.        129

Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.        132

Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,        135

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante".        138

Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangëa; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.        141

E caddi come corpo morto cade.

 
Di Albino Campa (del 16/02/2010 @ 10:39:47, in NohaBlog, linkato 3498 volte)



Il nostro concittadino Carmine Tundo in arte Romeus salirà oggi 18 Febbraio verso le 23.45 sul palco dell'Ariston per iniziere la sua avventura nella categoria 'Nuova generazione' al Festival di Sanremo 2010 con il brano "Come l’autunno".

Romeus è un cantautore ed è il vincitore di SanremoLab e porta la canzone "Come l’autunno", (musiche di Romeus, testo di Francesco Tricarico e Romeus) racconta questa stagione come una fase di passaggio, di attesa e di riflessione sulle scelte che cambiano la vita. Una stagione triste ma fiera che nella vita di un giovane come Romeus rappresenta una fase di crescita e maturazione.

Di seguito il testo della canzone:

Lei era pallida
quando le dissi di dimenticarmi e non cercarmi più
pareva incredula
perché un minuto prima le giurai convinto il mio amore immenso.
Ma mentre l’autunno sbagliava il sentiero
in un unico istante compresi il mondo per davvero
le mie voglie più sincere, le illusioni e le preghiere
ed il mondo tutto intorno da capire anche sbagliando.
Lei era così scettica
e mi costrinse a rivedere quell’assurda convinzione
le spiegai che l’amavo,
Dio sa quanto l’amavo ma l’intero universo mi chiedeva un pegno in cabio.
E come l’autunno che spoglia una siepe
mi spoglio anch’io di ciò che mi rende felice
le mie voglie più sincere, le illusioni e le preghiere
ed il mondo tutto intorno da capire anche sbagliando.
Tutto per trovare un briciolo di verità.
Tu dove sei?
Dove sei?
E come l’autunno che è triste ma fiero
rendo indietro alla vita ciò che è triste ma fiero
rendo indietro alla vita ciò che ho amato davvero
forse sto sbagliando tutto e vorrei poterti dire
che perdendo questo amore non sarò mai felice.
Come l’autunno.
Come l’autunno.




 
Di Albino Campa (del 19/02/2010 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 2883 volte)




 
Di Albino Campa (del 20/02/2010 @ 10:37:36, in I Dialoghi di Noha, linkato 2310 volte)
 
Di Albino Campa (del 01/03/2010 @ 23:53:44, in TeleNoha , linkato 2329 volte)
A breve anche la photogallery dell'evento.

 
Di Albino Campa (del 09/03/2010 @ 00:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 2929 volte)
Osservatore Nohano

n°2 - Anno IV

Signore e Signori, ecco a voi il n. 2 del IV anno
della nostra rivista online!

Buona lettura!

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Di Albino Campa (del 22/03/2010 @ 11:49:45, in Politica, linkato 3242 volte)

Si vota, domenica 28 marzo, dalle ore 8,00 alle ore 22,00 e lunedì 29 marzo, dalle ore 7,00 alle ore 15,00, in queste elezioni si svolgeranno le operazioni di voto per l’elezione del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio della Regione Puglia, del Sindaco e del Consiglio Comunale di Galatina.
Le operazioni di scrutinio per le elezioni regionali avranno inizio lunedì 29 marzo subito dopo la chiusura della votazione. Per le elezioni comunali lo scrutinio avrà invece inizio alle ore 8,00 di martedì 30 marzo.

In caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l’elezione del Sindaco, si voterà domenica 11 aprile dalle ore 8,00 alle ore 22,00 e lunedì 12 aprile dalle ore 7,00 alle ore 15,00.
Le operazioni di scrutinio inizieranno, nella stessa giornata di lunedì, al termine della votazione.

Elezioni Regionali (scheda verde).

Elezioni Comunali (scheda azzurra).

L’elettore può votare: per una delle liste,

  1. tracciando un segno sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato;
  2. per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata. Il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco;
  3. per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate, tracciando un segno sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata;
  4. per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata, tracciando un segno sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cd. ”voto disgiunto”).

L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendo, sull’apposita riga stampata sulla destra di ogni contrassegno di lista, il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista prescelta.

Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato sindaco prescelto.

Per votare il cittadino deve esibire la Tessera Elettorale personale al Presidente di seggio e un documento di riconoscimento. Chi avesse smarrito la propria tessera personale, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali che, a tal fine, saranno aperti da martedì 23 a sabato 27 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, mentre domenica 28 e lunedì 29 marzo, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.

Da questo link si possono visionare tutti i candidati ed programmi delle amministrative 2010

 http://www.galatina2000.it/Politica/tutti-i-candidati-delle-amministrative-2010.html

 

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