Di Albino Campa (del 03/10/2014 @ 19:50:40, in TeleNoha, linkato 2709 volte)

Domenica 28 settembre nella piazza del paese si sono riuniti i nohani e non per seguire la processione del Santo Patrono e per ascoltare l'Inno di San Michele Arcangelo eseguito dal Concerto Bandistico di Noha diretto da M° Lory Calò.

 
Domenica 05 Ottobre, la prova pugliese valida come 4a prova del TROFEO Regionale Puglia Mx UISP 2014 si disputerà sul crossdromo "F. Cesari" di Galatina (LE).
Le categorie ammesse in gara saranno le seguenti:
Agonisti/Esperti (Mx1-Mx2),
Amatori (Mx1-Mx2),
Hobby (Mx1-Mx2),
Open 2T,
Minicross 85cc. & 65cc.

Organizzatori della prova di Galatina saranno l'ASD MXM Racing e la LegaMotoUisp Puglia.
Di seguito i dettagli dei responsabili dell'Impianto:
ASD Motoclub Tre Torri Noha
Cell.: 368-74.79.530 (Antonio)
Cell.:328-58.26.183 (Fabrizio)
Email: abaterussopavimenti©libero.it
Pagina FB: https://www.facebook.com/antonio.abaterusso.1
 

Sindaco ed Assessori, con supponenza ed arroganza, si candidano, con forza, ad essere ricordati come i più contraddittori della storia amministrativa galatinese.

Da ultima la querelle sulla TASI, tra scadenze di legge ignoratee disattese e verbali di delibere di Consiglio Comunale "INTEGRATI” con argomenti mai dibattuti e "DISTRATTAMENTE" inviati al Ministero Delle Finanze.

Il Sindaco Montagna e l'Assessore al Bilancio De Donatis, con l’avallo del resto della maggioranza, stanno spingendo Galatina verso il fallimento non solo politico ma soprattutto finanziario se, come crediamo, la TASI, così come concepita, non potrà essere applicata, con la conseguente apertura a ricorsi da parte dei cittadini.

 
Di Redazione (del 06/10/2014 @ 21:40:55, in Un'altra chiesa, linkato 2556 volte)
NO, signor Cardinal De Paolis. Leggendo l'intervista che lei ha rilasciato a Paolo Rodari e pubblicata sul giornale La Repubblica sabato 20 Settembre, mi sono subito venute in mente le parole di Gesù, riportate dall'evangelista Matteo al capito 23, versetti 1-4: "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate ed osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito".

Volendo contestualizzare queste parole nel 2014, in riferimento alla sua intervista, la condanna, molto probabilmente, sarebbe più dura e radicale: "Non fate nemmeno come dicono, perché non dicono bene!". Mi permetta una domanda, insidiosa se vuole, ma pertinente e necessaria: "Dunque secondo lei ammettere, a certe condizioni, i divorziati all'eucarestia sarebbe un andare contro la "legge divina"? E da quando in qua una disposizione ecclesiastica è diventata "legge divina"?".

 
Di Antonio Mellone (del 06/10/2014 @ 22:26:06, in NohaBlog, linkato 3321 volte)

Non so chi abbia promosso il “gratta e vinci” collettivo nohano, né m’interessa di saperlo. Liberissimi di farlo, per carità. E’ che però di fronte a certe trovate non riesco proprio a tacere.

Aggiungo, per inciso, che questa del “gratta e vinci” è un’occasione come un’altra per dimostrare, se ce ne fosse ancora il bisogno, quanto questo sito sia libero e di ampie vedute, e dunque quanto l’Albino sia aperto e democratico nell’ospitare punti di vista (o, diciamo così, progetti) tra i più disparati, a volte anche agli antipodi uno dall’altro.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 07/10/2014 @ 19:54:33, in NohaBlog, linkato 2454 volte)

Provinciale e provincialismi

Non mi stancherò mai di dirlo: da un paio di decenni e forse più, nel Salento ci sono più strade asfaltate che fili d’erba.  Non sto qui a commentare se era proprio necessario sventrare le nostre bellissime campagne con quel labirinto di strade che vanno ovunque: in cielo in terra e in ogni luogo, e da destra a manca con annessi tronconi ciechi, dove se capiti di notte rischi di andare a sbattere, frantumandoti contro la più assurda imbecillità del genio che l’ha progettata. Forse per l’irresponsabile è stato come tirare due righe su un foglio di carta o di monitor, non badando a spese e tantomeno al destino di chi in quelle campagne ci viveva e ci lavorava. Ma tant’è.

Pazienza. Oramai il danno è fatto e, visto che così è, usiamole ste benedette mega porcate. Naturalmente debitamente in macchina visto che non si vede nemmanco l’ombra di una pista ciclabile. In teoria, questa abbondanza di strade periferiche ci dovrebbe impedire di attraversare il centro dei nostri paesi. Solo in teoria, però. Tant’è vero che ovunque ti giri e ti volti le automobili impazzano in tutte le nostre piazze.

Il guaio è che alcuni idioti, che proprio non riesco a immaginare a quale specie di animale e genere appartengano, hanno scambiato queste (già di per se’) orribili schifezze affliggi-campagne, in un eco-centro a cielo aperto. Cosa che, fra l’altro, ogni Comune che si rispetti dovrebbe avere (l’Eco-Centro). Forse, avrà pensato l’idionimale (incrocio tra un idiota e un animale) che non essendoci alcun Eco-Centro nei comuni prossimi al tratto della sp 362, e cioè a quello che va dalla via  Noha-Collepasso all’ultima rotonda nei pressi della Colacem, avrà pensato che quegli spazi manchino solo di una segnaletica: “Qui si butta la deficienza che m’avanza”. Sono ripassato dopo trenta giorni con la speranza che si fosse trattato solo di un mio abbaglio dovuto alla solita insolazione estiva, e invece no, non è insolazione ma desolazione.

 
Di Antonio Mellone (del 08/10/2014 @ 21:05:24, in NohaBlog, linkato 3795 volte)

Ho trascorso quasi tutta la serata del 29 settembre scorso, solennità di San Michele Arcangelo, in piazza, a Noha, nei pressi del tavolino allestito dagli osservatori nohani e dagli altri amici per la raccolta delle firme da inviare al FAI (Fondo Ambiente Italia) al fine di far inserire nel catalogo dei beni culturali, degni almeno di un ricordo, le nostre Casiceddhre in miniatura, architettate dallo scultore Cosimo Mariano all’inizio del secolo XX e lasciate marcire nel degrado e nell’abbandono dai contemporanei del XXI.

Insieme a Marcello, Angela, Maria Rosaria, Marco, l’agguerritissima Patrizia, l’Albino, e qualcun altro (che gentilmente ci ha sostituiti giusto il tempo di una passeggiata sul corso illuminato dai festoni ed una puntatina ai panini con la porchetta arrosto) in poche ore e senza tanto clamore s’è raggiunto un totale di circa 240 firme autografe spontaneamente (e in qualche caso spintaneamente) apposte su quei fogli volanti da spedire alla Fondazione. Altre 150 firme sono state raccolte nei tre o quattro giorni successivi. Un buon risultato, non c’è che dire.

*

Ma oltre all’obiettivo primario (cioè l’invio al FAI delle firme), ne avevamo un secondo non meno importante: quello di ritornare ancora una volta a parlare a nohani e forestieri di salvaguardia dei nostri tesori, che sembra siano stati definitivamente archiviati nel dimenticatoio un po’ da tutti (vista la mattanza senza fine del nostro, come dire, tessuto storico).  

Ma non crediate sia mai stato facile parlare (o scrivere) di beni culturali. C’è stato un tempo in cui uno dei capobanda di un votatissimo partito politico nazionale, e purtroppo anche locale, tra le altre inarrivabili locuzioni, proferì la famosa solennissima minchiata per cui con la cultura non si mangia (e qui è d’uopo che vi risparmi gli altri motti suoi, e quelli di qualche suo compare di merende nostrano).

 
Di Marcello D'Acquarica (del 10/10/2014 @ 23:07:18, in NohaBlog, linkato 3303 volte)

Mi rendo conto, da tutte le battute che si dicono in giro e che anche Antonio ha raccolto nel suo ultimo articolo dal titolo “Ennesima sparatoria a Noha”, che è ben radicato nel cervello di molte persone un modo di pensare come il seguente: “se non ti fai i fatti tuoi, sei uno sprovveduto oppure un opportunista”.

Ci siamo talmente abituati a pensare che senza un tornaconto non dobbiamo muovere nemmeno un dito che alla fine i risultati deleteri si vedono, eccome. Vi risparmio l’elenco, sarebbe troppo facile compilarne uno infinito.

Le abitudini a volte sono dei blocchi mentali che ci impediscono di cambiare e quindi anche di migliorare. Ci manca fondamentalmente il senso del gratuito e ci soffoca la paura di perdere. E per non perdere ci escludiamo dall’essere protagonisti. Di conseguenza vince il malcostume. E’ matematico, come il calcolo delle probabilità.

 

Che cosa mi aspetto dal Sinodo dei vescovi che, nei prossimi giorni, discuteranno sulla famiglia? E, parlando di famiglia, dovranno affrontare temi scottanti: il divorzio, l’aborto, i contraccettivi, i matrimoni civili, il problema della ricezione dei sacramenti (confessione e comunione) da parte dei divorziati risposati e dei conviventi, i diritti civili per le coppie di fatto, il matrimonio degli/delle omosessuali, e altri ancora. Spero anche che discuteranno sul celibato dei preti.

I vescovi si confronteranno a viso aperto, con scontri vivaci e dialettici tra progressisti e tradizionalisti. Ne sono certo. Ma alla fine prevarranno i soliti compromessi. Dico di più: l’opinione pubblica, che è fatta anzitutto dai soliti mass media qualunquisti, sempre pronti a venerare le apparenze, penserà che la Chiesa finalmente si sia liberata da tanti tabù. Ma non sarà così. Vorrei credere in una coraggiosa apertura della Chiesa al mondo moderno, ma non ci spero più di tanto. Siamo ancora in una fase di transizione. Ma il passaggio sarà lento. Richiederà anni e anni.

 

Canto notturno di un pastore ...

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