Be'... Non ci credevo più nemmeno io. A forza di vedere in giro alberi capitozzati e altri tutti secchi, con al massimo qualche rara parvenza di fogliame, pensavo che solo un miracolo potrebbe salvare i nostri ulivi. Dopo aver visto gli alberi di Michele, invece, mi si è riaperta la speranza.
Il mio cuore ha sentito come il chiudersi improvviso di un taglio che perdeva, perdeva appunto, la speranza.
E pensare che Michele non è un contadino, di mestiere fa tutt'altro. Eppure il suo giardino sembra la vetrina di un gioielliere, i suoi ulivi sono tutti in fiore, tutti. Nonostante il suo campo sia circondato da terreni trascurati e ulivi malandati. Cosa fa per mantenerli così? Semplicemente li tratta con la poltiglia bordolese, una potatura arieggiata che ha fatto lui stesso e infine, dice Michele, con le piante ci parla, le tratta come fossero delle persone care.
Osservavo il confronto tra i due uliveti, sono perfettamente uno di fronte all’altro ai lati della strada, in via Aradeo, esattamente nei pressi del viale che porta all’antica Masseria della Contessa, osservavo dicevo, l’incredibile condizione dell’uliveto dirimpetto a quello di Michele, è stato ghigliottinato barbaramente, e lasciato soffocare dal sottobosco di erbe spontanee, mentre le piante di fronte, quelle del nostro amico, sono l’esatto opposto, con un carico di fiori inimmaginabile.
Con questo non voglio dire che basta fare semplicemente come fa Michele e tutti gli ulivi del Salento guariranno o risorgeranno. Certamente in giro lo scenario degli ulivi secchi e tagliati come dei crocefissi nudi, è reale e raccapricciante. Non entro nel merito del come ha avuto inizio questa storia, tanto se ne è parlato ovunque e in abbondanza, quello che non è ragionevole è invece il fatto che stiamo tutti cadendo nella trappola dell’”ormai non c’è più niente da fare, seccheranno tutti”. Così concludono i tanti contadini e non, scoraggiati da questa situazione. Invece bisognerebbe prenderci cura di ciò che abbiamo, e sono tanti gli uliveti come quello di Michele. Ci stiamo affannando per impiantare nuove cultivar spacciate per essere resistenti, con promesse favolose, ma che nessuno garantisce, anzi è già risaputo che bisognano di un intensivo uso di fitofarmaci e di risorse idriche, due condizioni, l’ambiente e le risorse idriche, già fortemente compromessi.
Tutto il contrario dei nostri ulivi che hanno vissuto con eccellenza per secoli su terreni spesso pietrosi e secchi.
E la cosa ancor più orripilante, è che il governo di un Paese come l’Italia, in grado di armare eserciti potenti, come massima espressione della sua onniscienza, attraverso il “Decreto legge Emergenze 07-03-2019”, e precisamente negli articoli 6 ed 8, Obbliga (in barba al diritto della salute dei cittadini dettato dalla Costituzione) 2 trattamenti chimici su tutto il territorio con insetticidi a maggio e giugno e Obbliga (sempre in barba al divieto assoluto di deroga sulla salvaguardia dei beni culturali dettato dalla Costituzione) l’estirpazione di piante secolari ospiti nei 100metri attorno a piante infette.
Grazie Michele, per la speranza, speriamo che sia più contagiosa di questa fantomatica Xylella.
Decreto Emergenze: una coalizione di oltre 200 scienziati, medici, giuristi, economisti, agricoltori, giornalisti, organizzazioni della società civile contro art. 6 e 8 | ISDE Italia @MIUI|
Marcello D’Acquarica
Andrea Tundo, laurea in Giurisprudenza con lode con una tesi dal titolo "Tutela e autodeterminazione di minore nella società dell'informazione". E' questo giovane galatinese ad aver vinto il premio di laurea "Avv. Achille Fedele fu Salvatore" - edizione 2018. Un'edizione caratterizzata da un elevato livello qualitativo di tutte le tesi presentate, che affrontano tematiche dei giorni nostri.
Il suddetto premio di laurea è stato istituito nel 1971 in memoria dell'Avv. Achille Fedele, giurista tra i galatinesi illustri, ed è destinato a studenti meritevoli, residenti nel territorio del Comune di Galatina, che abbiano conseguito la laurea nell'anno accademico precedente all'anno di attribuzione del premio. Al termine di un'attenta disamina di tutti gli elaborati da parte di un'apposita commissione, Andrea Tundo è risultato essere il più meritevole tra i vari partecipanti e, nella mattinata di sabato 20 aprile, è stato premiato nella sala del Sindaco presso la casa comunale di via Umberto I.
A consegnare la borsa di studio e un attestato di merito il Sindaco Marcello Amante alla presenza dell'Assessore alla Pubblica Istruzione Cristina Dettù. "E' un orgoglio premiare giovani galatinesi così capaci, che hanno raggiunto risultati importanti con il proprio impegno e sacrificio. Lo studio forma e fortifica, crea una corazza impenetrabile davanti ad ogni episodio di ignoranza ed è d'ausilio in ogni momento della propria professione, e della vita in generale. Premiamo Andrea, augurandogli un cammino ricco di soddisfazioni, e con lui premiamo tutti quei giovani galatinesi che portano in alto il nome della propria Città, qui e altrove".
"Oltre ad esprimere il mio entusiasmo e la mia gratitudine per la vittoria del Premio “Achille Fedele” - afferma Andrea Tundo - vorrei condividere un pensiero con tutta la “nostra” bella Galatina.
Iniziative del genere e l’ampia, nonché qualitativamente elevata, partecipazione che ne ha fatto seguito testimoniano la bontà delle risorse su cui Galatina, come tutto il Meridione, può contare: la migrazione di queste preziose risorse verso ogni angolo del mondo non fa altro che diffondere le nostre tradizioni e i nostri valori, arricchiti dalla contaminazione estera una volta rientrati in patria. Il mio pensiero nel ricevere questo prestigioso premio è pertanto nei confronti dei tanti galatinesi che hanno arricchito Galatina, prima ancora che il mondo intero. Un pensiero, infine, per le mie nonne, esempio della bontà che Galatina è stata, e anche agli altri partecipanti al presente concorso, esempio della bontà che Galatina è e sarà".
Ufficio Stampa Amante