Di Albino Campa (del 26/04/2012 @ 00:04:18, in Comunicato Stampa, linkato 3652 volte)

L’Associazione artistico – culturale InGenio_la forma delle idee, che ha sede a Galatina, in via Umberto I, n. 3, promuove PrimaverArte. Il 29 aprile, dalle 16.00 alle 22.00, il centro storico di Galatina si accenderà di colori, vestendosi di arte e primavera. Il ricchissimo programma dell’evento è patrocinato dal Comune di Galatina e coinvolgerà gran parte del centro storico galatinese, permettendo alla cittadinanza, ai turisti e, più ingenerale, a tutti coloro che accorreranno, di riappropriarsi di un bene artistico-storico-architettonico di grande potenzialità inespressa. PrimaverArte si articolerà lungo un percorso che coinvolgerà via Umberto I, via Raimondello Orsini, via del Balzo e Corso Garibaldi. Passeggiando per l’intrico di viottoli, i visitatori potranno godere di performance musicali e artistiche di varia natura, che risponderanno al tema scelto: la Primavera. Con meticolosa attenzione, i ragazzi di InGenio hanno costruito un dettagliato mosaico artistico-culturale che permetterà agli accorrenti di assistere a ogni iniziativa. Le corti del centro storico offriranno intrattenimento di qualità di varia natura: dalla presentazione del libro Se Dio vuole Il destino di un venditore di libri, di Papa Ngady Faye e Antonella Colletta, organizzato da Agorà – percorsi inVersi, alle primaverili decorazioni e agli aperitivi culturali che saranno predisposti dagli esercenti che hanno aderito all’iniziativa, alle meraviglie dolciarie di Diletta Contaldo, dall’arte sartoriale di Angela Chezzi, alle performance di musica e poesia del Trio Colore, alle esibizioni musicali degli Orange Rain, del dj set "No Fingersnails" e del live in acustica del trio Signum. E ancora, fotografia, architettura, scultura, istallazioni, video-istallazioni, estemporanee, pittura e artigianato con: Valentina Romano, direttore artistico Galleria d'Arte "Fondazione Francesca Capece" di  Maglie, Gabriele Dell’Anna, l’Arch. Vincenzo Nobile, i Nuovi Selvaggi, Luigi Latino, Stefano Garrisi, Antonio Baldassare, Piernicola Mele, Marisa Donateo, Teresa Alessandrì, Eva De Guz, Elisa Rollo, Pietro Coroneo, Luisa Vozza, Patrik Sandalo, Anna Cuoco , Marisa Donateo, Antonio Campa, Pro Loco, Associazione Città Nostra, Arch. Sforza e Margiotta, la Bottega dei Balocchi e altri ancora, ognuno con una propria specialità.

 
Di Albino Campa (del 24/04/2012 @ 21:58:35, in NohaBlog, linkato 3168 volte)

Lo spread sale il giorno prima e scende il giorno dopo. Su e giù, va lo spread. Spread! Sentite che bella parola, come rimbalza sul palato, lo solletica, accarezza gli incisivi e poi vien fuori, come una condanna. Questa crisi ci ha condannato allo spread, a sentircelo rimbalzare tutto il giorno nei timpani. Tant’è che per strada non siamo più abituati a darci il buon giorno, ma piuttosto chiediamo “come va lo spread?”. “Bene, bene. Oggi siamo in discesa!”, risponde l’altro entusiasta, oppure come nel selvaggio west potremmo essere crivellati dai “Bund, BTp, BoT, CTz, CcT”.

Penserete ora che ce l’abbia con lo spread, che non mi stia tanto simpatico. Vi sbagliate: amo lo spread, o meglio gioisco all’idea che gli economisti siano riusciti ad imbucare nel vocabolario della lingua italiana un'altra parolina inglese. Welfare, business, marketing, stock e ora spread. Dobbiamo convincerci una volta per tutte che fortunatamente non esistono più barriere che impediscono l’accesso alla comunicazione tra gli individui: abbiamo i mezzi (internet e i social network) e una lingua (l’inglese, appunto) che ci permettono di essere costantemente aggiornati su quello che succede nel mondo, di affermare le proprie idee e quindi partecipare ai cambiamenti in maniera attiva. Come scriveva Claudia Galimberti sul Sole24ore “Accogliere parole straniere nell’uso quotidiano è un sintomo di tolleranza, oltre che un modo di partecipare al processo di globalizzazione in atto. La lingua è un organismo vivo, e non può restare chiuso in se stesso”.

 
Di Albino Campa (del 22/04/2012 @ 20:46:54, in PhotoGallery, linkato 3119 volte)
 
Di Albino Campa (del 22/04/2012 @ 16:29:49, in NohaBlog, linkato 3174 volte)

Comunico quanto di mia conoscenza, in merito alle unità facenti parte del cosiddetto "Castello di Noha"  ossia che come confermato dai diretti interessati, sono stati acquistati tutti i locali al piano terra, compresi quelli delle cossiddette "Casiceddhre ".

Mi rifaccio a quanto confermato dai nuovi inquilini (o più precisamente da uno di questi).

Oltre che confermare la circostanza, non sono in grado di dare altre precisazioni, in quanto non ho curato professionalmente la fase finale delle trattative.

 

Al di fuori dell'aspetto professionale esprimo una mia considerazione di carattere personale:

Condivido fino in fondo battaglia che state conducendo unitamente ad altre associazioni di Noha per la salvagurdia della testimonianza storica dell'intero complesso.

In tal senso fu anche tutelato con la classificazione (A1) di centro storico in fase di redazione e approvazione del PUG.

 

Mi auguro solo che i nuovi occupanti diano maggior valore alla struttura, con un recupero compatibile e di vera salvaguardia.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 21/04/2012 @ 22:24:46, in CDR, linkato 4403 volte)

Il nome “inceneritore” ha una certa assonanza, anche un po’ lugubre, con  quell’altro suo omonimo che incenerisce le nostre stesse spoglie quando è ora di togliere il disturbo.

Ma forse è meglio  allontanare dalla mente certi brutti pensieri sognando magari di passare le prossime vacanze con delle salutari passeggiate nell’agro di Noha.

L’idea di godere del silenzioso panorama della campagna nohana sprona ad essere mattinieri e aiuta a rinunciare anche ad un paio d’ore di sonno sperando di uscire a prendere una boccata d’aria buona.

Ci sono dei giorni, però,  che l’aria è irrespirabile. Mi ricorda tanto quell’odore soffocante che rilasciavano i fumi delle taiate delle Tre Masserie di qualche decennio orsono, quando per le vie di Noha non circolavano né camion, né compattatori ma due semplici operatori ecologici armati di carretto a pedali e scopa di saggina. Ma quelli erano tempi di miserie e non c’era il famigerato progresso moderno.

Certe mattine la  zaffata  asfissiante che si insinua prepotentemente nelle narici, reprime il desiderio di respirare a pieni polmoni.  Poi però pian piano il corpo si abitua all’aria mattutina ed il calore del sole rimuove lentamente l’inspiegabile mistero stagnante nell’aria che ogni volta che torno a casa trovo sempre più pesante.

 
Di Albino Campa (del 21/04/2012 @ 22:14:23, in Comunicato Stampa, linkato 3754 volte)

Partecipazione di “Grande Sud” alla campagna elettorale del candidato sindaco di Galatina Giancarlo  Coluccia con la presenza del suo fondatore, l’On. Gianfranco Miccichè. L’incontro si è tenuto ieri 20 aprile presso il comitato elettorale di Galatina. Oltre all’On. Miccichè la presenza della Senatrice Adriana Poli Bortone e del Segretario Provinciale di Io Sud Gerdardo Filippo.

Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, il candidato sindaco di Galatina ha introdotto l’intervento dell’On. Gianfranco Miccichè che ha voluto spiegare il perché del sostegno da parte di Grande Sud ai sindaci del sud ed in particolare a Giancarlo Coluccia. “Noi siamo contro i partiti che si sono prestati al massacro del sud a favore del nord”, ha affermato Miccichè, “e vogliamo favorire uno sviluppo del territorio affinché i nostri figli non siano costretti ad andare altrove per cercare opportunità di lavoro; solo allora potremo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo. Il nostro è il partito dei sindaci poiché sono loro a rappresentare il territorio e le sue istanze. E di certo non potevo mancare a quest’appuntamento per esprimere solidarietà e supporto ad un candidato sindaco come Giancarlo Coluccia che, con la sua onestà e fermezza, ha da sempre lottato per il bene e lo sviluppo del territorio”.

 
Di Antonio Mellone (del 20/04/2012 @ 08:00:01, in NohaBlog, linkato 3905 volte)

Per riprendere il discorso iniziato con l’articolo a mia firma dal titolo “Il candidato” apparso recentemente su questo sito, vi racconto un aneddoto realmente accaduto.

Qualche giorno addietro, m’incontra per caso a Noha un signore di mia conoscenza (non ne dirò ovviamente il nome) che dall’interno della sua macchina, abbassando il finestrino mi fa: “Allora ti stai cimentando!?”

Non ci voleva mica una laurea alla Bocconi per capire subito due cose: la prima, che alludesse ad una mia candidatura alle imminenti amministrative per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Galatina (a ridaje!) e la seconda, strettamente connessa alla prima, che avesse letto il mio succitato articolo (o che quanto meno avesse visto la vignetta satirica di Marcello a corredo di quell’articolo).

Insomma, si vedeva da mille miglia di distanza quanto il mio interlocutore giocasse in qualche modo a fare lo gnorri.

Dico subito che il suo tentativo di sfottò (?) fu stroncato da una mia battuta spontanea e fulminea che giocando con l’assonanza - e non con l’etimologia del gerundio che aveva utilizzato l’astante - fu la seguente: “Ormai lo dovresti sapere a memoria che sono contrario al cemento!”. E gli ribadivo anche che quell’Antonio Mellone, candidato, non era il sottoscritto (che invece è candido, vale a dire senza macchia di tessere partitiche).

E’ stata sufficiente questa risposta lapidaria per lasciare a bocca asciutta l’amico che in una manciata di nanosecondi se la svignava scomparendo dalla mia vista...

 
Di Albino Campa (del 20/04/2012 @ 08:00:00, in Comunicato Stampa, linkato 2837 volte)

Secondo alcuni è un'arte, secondo molti è di moda, secondo altri è una scorciatoia per arrivare a qualcosa, altri invece credono sia motivo di vergogna o nel peggiore dei casi un reato; insomma, quello del copia/incolla è diventato un must in tutti gli ambiti della vita quotidiana.

Alcuni esempi hanno fatto scalpore. Dan Brown che pare abbia copiato la trama de “il Codice da Vinci” da un saggio di due storici inglesi, oppure Michael Jackson, veniva accusato di plagio da Al Bano perché la canzone “ I cigni di Balaka” del 1987 sarebbe identica a Will You Be There del 1991 (in realtà si scoprì che copiarono entrambi da un vecchio brano dei Nativi Americani); o anche la recente vicenda legata alle controversie tra Apple e Samsung per un possibile caso di “copia/incolla” subiti dalla casa di Cupertino (il caso riguarda i modelli di smartphone Iphone ed il Galaxy SII).

Abbiamo effettuato una ricerca sui programmi dei candidati alla carica di sindaco di Galatina. Questa ricerca, insieme a quella effettuata sui leit motive che hanno caratterizzato la vita politica galatinese, saranno presto scaricabili dal nostro blog e richiedono un lavoro di fino che ha impiegato tutto il nostro direttivo per circa una settimana. Ora ve ne presenteremo alcuni stralci.

 
Di Albino Campa (del 18/04/2012 @ 14:34:19, in TeleNoha , linkato 2922 volte)

La Curemma è una delle figure caratteristiche della tradizione popolare salentina, dal Mercoledì delle Ceneri e per tutta la Quaresima, si usava esporre sui balconi o sui terrazzi delle proprie case, questo fantoccio di paglia che rappresentava la vedova del Carnevale ormai morto. Inoltre era vestita a lutto e intenta a filare la lana per ricordare, in modo simbolico, il periodo di penitenza e di astinenza che si doveva affrontare per ben prepararsi alla Santa Pasqua.
Questa figura brutta e vecchia, vestita di nero, ha in una mano un fuso e la conocchia legata alla vita, nell’altra mano ha un’arancia nella quale sono conficcate sette penne di gallina o, invece delle penne, le vengono appesi alla stessa mano sette taralli.
Le penne o i taralli sono semplicemente il naturale calendario della Quaresima, corrispondono infatti alle sette settimane che dividono il carnevale dalla Pasqua ed ogni settimana si toglie una penna o un tarallo fino a quando, nel giorno di Pasqua dopo la Resurrezione del Cristo, la Curemma viene infine bruciata.

 

Canto notturno di un pastore ...

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