ott012014
L'emergenza essiccamento sta creando una forte mobilitazione in tutto il territorio. L'ulivo è diventato il simbolo-espressione di quella volontà popolare, associativa e politica che intende costruire una prospettiva sostenibile per il nostro territorio. Oggi risulta quindi di vitale importanza salvaguardare il nostro patrimonio olivicolo. I Comuni, realtà terminali di questa emergenza, stanno seguendo quotidianamente gli sviluppi della vicenda tessendo reti di relazioni con professionisti, associazioni, produttori ed altre istituzioni. Il Comune di Galatina, nel ruolo di attore propositivo del territorio, intende organizzare un convegno tecnico scientifico sul tema dell'essiccamento. Il convegno di svolgerà a Galatina il 3 Ottobre h. 16.00, presso il Palazzo della Cultura in Piazza Alighieri. L'appuntamento ospiterà importanti relatori provenienti dalle più qualificate Università Italiane ed esperti a livello internazionale. Il Prof. Giuseppe Fontanazza, esperto di olivicoltura, approfondirà il rapporto fra olivo ed ambiente; Il Prof. Giuseppe Surico, Presidente della Scuola Agraria di Firenze, approfondirà la questione legata alle nuove malattie del legno dell'olivo causate da funghi patogeni e da Xylella fastidiosa; la Prof.ssa Laura Mugnai, Fitopatologa dell'Università di Pisa, approfondirà la questione relativa alle correlazioni fra olivo e funghi patogeni per la vite ed altre piante arboree; il Prof. Eric Conti, Entomologo dell'Università degli Studi di Perugia, approfondirà la questione relativa al controllo degli insetti vettori; la Dr.ssa Luciana Baldoni, ricercatrice CNR Istituto Bioscienze e Biorisorse di Perugia traccerà gli interventi per il contenimento del fenomeno dell'essiccamento e la salvaguardia del patrimonio olivicolo.
set302014
Un modo senza dubbio singolare per festeggiare il patrono e finisce in manette. Arrestato ieri pomeriggio , ora ai domiciliari, 55enne di Noha di Galatina, perché ritenuto responsabile di fabbricazione e detenzione di materiale esplosivo presso la propria abitazione. Si è risaliti all'uomo, che ha precedenti penali anche specifici, in seguito a una scoperta da parte degli agenti del Commissariato di Polizia di Galatina. Infatti ieri, poiché a Noha il paese in questi giorni è in festa per il santo patrono, i poliziotti erano in ordinario servizio di controllo. Durante un giro vicino alla Chiesa Madre, hanno notato, legata tra due alberi, una corda contenente fuochi pirici di genere vietato. Subito è stato rintracciato in Barrazzo il responsabile di quell'opera illegale. Dopo aver fatto rimuovere la corda pirica gli agenti hanno provveduto a una perquisizione presso la casa dell’uomo, trovando una quantità notevole di altro esplosivi (circa un quintale) di vario genere, molti dei quali confezionati artigianalmente in casa dallo stesso (grosse bombe carta, batterie esplosive e artifizi vari).
set292014
set282014
Tutti sanno che il culto dell'Arcangelo Michele è di origine orientale, anche a Noha. La chiesa piccinna, dice un documento delle sante visite del Vescovo di Nardò del 1719, anticamente era tenuta da sacerdoti greci, e quindi sotto l’influsso di Costantinopoli.
Il grande imperatore Costantino a partire dal 313 d.C. gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il Micheleion, un imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli. Alla fine del V secolo il culto si diffuse rapidamente in tutta Europa in seguito all'apparizione dell'Arcangelo sul Gargano in Puglia. Secondo la tradizione, l'arcangelo sarebbe apparso a san Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto (attuale Manfredonia - FG) l'8 maggio 490, ed indicatagli una grotta sul Gargano lo invitò a dedicarla al culto cristiano. In quel luogo sorge tuttora il santuario di san Michele, che nel Medioevo fu meta di ininterrotti flussi di pellegrini, i quali per giungervi percorrevano un apposito percorso di purificazione detto Via Sacra Langobardorum.
Il culto di san Michele fu anche assai caro ai Longobardi. In Italia l'Arcangelo Michele è patrono di molti paesi e città. I Longobardi, uomini estremamente feroci provenienti dalla Germania, alla morte di Giustiniano (565), approfittando della debolezza del successore Giustino II, scesero in Italia scorrazzando un po’ dappertutto. I Greci, che erano le popolazioni del Sud e del Salento, presi alla sprovvista, non opposero resistenza e così i Longobardi fondarono il Ducato di Benevento, che più o meno corrispondeva al Regno di Napoli.
set272014
L’inizio della tre giorni di festa in onore di San Michele Arcangelo patrono di Noha è annunciato dai mattutini dieci “colpi secchi” a salve provenienti dal “cannone del Gianicolo della frazione” e dallo scampanio diffuso ai quattro venti dalle campane del “duomo”.
Dopo questa insolita sveglia, in mattinata, la Banda Musicale di Noha, diretta dal maestro Lory Calò, percorrerà quasi tutti i rioni ed i quartieri della cittadina inondandoli allegramente delle note dei brani più belli, che vanno dalle marce tradizionali alla musica pop e jazz.
Nel corso della serata, la bella statua dell’Arcangelo portata in spalla dai devoti ondoleggerà in processione sulla testa dei nohani e dei pellegrini (ma senza alcuna forma di inchino ad eventuali “autorità locali”), mentre la reliquia - rappresentata da un frammento di roccia della grotta di Monte Sant’Angelo sul Gargano dove nel 490 avvenne la prima apparizione del vessillifero delle schiere celesti - dopo la sua intronizzazione sull’altare maggiore verrà presentata dal parroco al bacio dei fedeli.
set262014
Paura nel tardo pomeriggio a Noha dove un uomo - P. Longo - è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola alle gambe. È stato ferito con due colpi d’arma da fuoco, l’uomo ricoverato nel tardo pomeriggio prima all’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina e poi al “Vito Fazzi”. L’uomo, secondo la prima ricostruzione si sarebbe rivolto ad un medico per le cure, ma non sarebbe riuscito a nascondere l’origine delle ferite. Sulla vicenda indagano gli uomini del Commissariato di Galatina e della Squadra mobile di Lecce.
Aggiornamento ore 21.20
set252014
Capisco benissimo la delusione (condita da altrettanta confusione) manifestata da alcuni commenti alla mia proposta, così come condivido in parte la rabbia di alcuni internauti, ma le cose vanno ragionate e valutate con i dati di fatto. Quindi cerco di rispondere a tutti (anche se non sono Antonio, ma ad Antonio ho girato preventivamente queste righe che sottoscrive dalla prima all’ultima) cercando di chiarire qualche dubbio.
- Al momento nessuno ha mai chiesto fondi, men che meno da devolvere ai privati. Né risulta siano mai arrivati. E semmai fossero arrivati dei fondi, la domanda andrebbe posta ai nostri Assessori e Sindaco.
Le firme da inoltrare al FAI sono finalizzate, in caso di raggiungimento del quorum minimo (pari a 1000 autografi), all’inserimento del bene culturale casiceddhre nel catalogo di questa importante Fondazione. Magari ci fossero dei fondi per restauro e valorizzazione dei nostri gioielli! Ne godremmo tutti [forse un po’ meno il privato proprietario, che in tal modo, con qualche vincolo, non potrebbe (più) fare dei suoi immobili quello che gli pare e piace, inclusa la porcata di ulteriori costruzioni nelle sue immediate adiacenze, se non di peggio].
set232014
ti scrivo mettendo anche gli altri per conoscenza, perché la tua iniziativa di raccolta firme, da inviare al FAI (Fondo Ambiente Italia) per la tutela delle nostre casiceddhre, coinvolge tutti.
Quindi è giusto che tutti sappiano di cosa si tratta.
Come sai, durante la sera della festa di San Michele, con la collaborazione del Circolo culturale Tre Torri, porteremo avanti la raccolta delle firme per le casette di Cosimo Mariano da inviare al FAI.
Come abbiamo fatto sempre (spesso non riuscendovi, ma noi non ci diamo facilmente per vinti) cercheremo di far passare questo messaggio:
"le nostre casiceddhre non sono, come qualche stupido di complemento purtroppo crede (vedi commenti su Noha.it), un banale mucchio di pietre più o meno raggruppate ad arte, bensì espressione della dignità di un paese lasciato nella più totale trascuratezza".
Il fatto che al di fuori delle nostre quattro mura domestiche ci sia il degrado più assoluto non è questione da poco. E a noi non va di continuare a tacere. Le nostre battaglie sono sacrosante, e tutti noi dovremmo pretendere un pizzico di interesse in più da parte degli addetti ai lavori. Il degrado chiama altro degrado, è una questione psicologica. Infatti, come spesso accade, quando qualche incivile butta un sacchetto di immondizia fuori posto (vedi per esempio l'angolo in largo "cisterneddrha"), quasi sempre altri si sentono autorizzati a fare altrettanto.
set222014
Il Salento è una terra ricca sotto tanti aspetti, la natura è il patrimonio di inestimabile valore di cui abbiamo la fortuna di godere ma che non tutti sono in grado di considerare come tale.
Non di meno i nostri centri storici che abbagliano chiunque con le loro testimonianze di gloriosa storia, di eccellenza in ogni settore, di cultura che ha radici antichissime.
Ma ciò che ci differenzia e ci distingue da altri territori di altrettanta bellezza è l’attivismo che negli ultimi anni è cresciuto in difesa dell’ambiente.
Che i giovani sentano il dovere, trasformato in passione, di tutelare la terra e la natura che ci circonda è certamente sintomo di vera crescita della collettività. Perché si può evolvere solo se in armonia con la natura, altrimenti si è destinati a soccombere.