Di Redazione (del 31/12/2015 @ 07:23:41, in don Donato Mellone, linkato 2272 volte)

Abbiamo di recente rinvenuto questa omelia di  don Donato Mellone, (1925 – 2015), fittamente dattiloscritta su tre facciate e mezza abbondanti di due fogli formato A4 incartapecoriti dal tempo di archiviazione in un vecchio quaderno a righe utilizzato quale brogliaccio di appunti per prediche. Il quaderno (e dunque anche questa omelia) risale con molta probabilità ai primi anni ’60 del secolo scorso, se non addirittura ancor prima. Si tratta di un discorso pronunciato nel corso di una messa solenne di capodanno di almeno mezzo secolo fa.

Si noterà quanto la mentalità e la visione delle cose sia cambiata. Sono le stesse istanze apostoliche che hanno cambiato rotta. Certe “priorità” o “urgenze” di catechesi, a cui allora si dava la precedenza assoluta, sono oggi diventate addirittura trascurabili; certi schemi pastorali sono considerati nell’epoca attuale non solo anacronistici, ma in certi casi addirittura ingenui e perfino risibili.

Tuttavia al di là di alcuni richiami ad una vita più costumata lontana “da certi ardori” e ovviamente “dai balli”, molte altre sollecitazioni e molti consigli da parte dell’antico parroco di Noha, per esempio sul giusto tempo da dedicare al lavoro o ad altre terrene preoccupazioni, sembrano quanto mai opportuni e attuali.

*

Cogliamo l’occasione, anche noi, per far giungere agli internauti di Noha.it il nostro fervido voto augurale per il 2016.

Albino Campa e Antonio Mellone

*

Buon anno!

Queste due parole riassumono i sentimenti che in questo giorno gli uomini si scambiano gli uni con gli altri.

Ma perché l’anno possa essere buono l’augurio scambievole è che Dio tenga lontano il male e doni a tutti un po’ di bene, un po’ di felicità, un po’ della sua pace.

L’alba del nuovo anno ci fa guardare con una tenerezza insolita a tutte quelle persone che ci circondano, che ci son legate dai vincoli di sangue o dall’amicizia. Quasi istintivamente ci stringiamo a loro e vorremmo che non venisse mai il giorno del distacco.

Questo l’augurio.

Ma quale può essere in questo giorno l’augurio del parroco ai suoi fedeli? Poiché dinanzi a me son presenti tutte le età rivolgo la mia parola augurale a ciascuna.

All’infanzia.

Sui bambini sono rivolti gli sguardi dei genitori. Non potrebbe essere diversamente, perché essi portano il loro nome, formano la poesia e la gioia della casa. I genitori sentono che senza di loro non sarebbero felici, che la loro vita è legata a quella dei figli con vincoli così stretti che se essi venissero a mancare, per loro la vita non avrebbe più un senso, diventerebbe inutile. L’augurio, dunque, è che essi possano crescere negli anni, ma ancor di più nella bontà e soprattutto in sapienza. Non dimentichiamo che i bambini sono delle piante molto delicate: hanno bisogno di molta vigilanza e molta cura. L’opera della Chiesa diventa sterile quando manca la collaborazione dei genitori. Purtroppo ho l’impressione che molti genitori si preoccupino più della salute fisica dei loro figli, che della loro formazione intellettuale e spirituale. E’ necessaria, invece, per l’avvenire una maggiore collaborazione tra il sacerdote educatore e i genitori. E i frutti si vedranno, e saranno abbondanti.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 30/12/2015 @ 07:43:20, in Presepe Vivente, linkato 2926 volte)

Abbiamo visto sorgere la sua stella,
e siamo venuti per adorarlo (dal Vangelo di Matteo  2,2)

Carissimi organizzatori, figuranti, collaboratori tutti: grandi! grandi! grandi! Non ho altre parole per dirvelo.

Anche se non conosco tutti i vostri nomi e i vostri volti, vorrei salutarvi uno ad uno, vorrei guardarvi negli occhi e dirvi complimenti, e grazie.

E’ bello che ogni anno con la festa del Natale del Signore ci fate questa sorpresa, perché di sorpresa si tratta: ci regalate tante emozioni, non solo perché fate rivivere la nascita di Gesù, ma perché ci fate conoscere e gustare la bellezza, il fascino, il mistero dei beni culturali di Noha: prima la masseria Colabaldi, poi la Casa Rossa, ora questo luogo da magia del Castello Baronale.

 
Di Albino Campa (del 29/12/2015 @ 20:40:45, in Presepe Vivente, linkato 1587 volte)

Il presepe vivente sarà nei giorni 1, 3 e 6 gennaio 2016 dalle 17:00 alle 21:30

...

 
Di Fabrizio Vincenti (del 28/12/2015 @ 21:31:22, in NohaBlog, linkato 2025 volte)

In occasione della sospensione dei corsi di Teologia per le vacanze natalizie, l’ISSR di Verona organizzò un semplicissimo spettacolo di marionette. Quella sera non sapevo se assistervi o tornare a casa. Fuori una nebbia tetra incuteva paura tanto da convincere chiunque a rintanare. Decisi di rimanere. Entrai nella Sala Conferenze e vidi proiettata sulla parete in fondo quest’immagine, quella che vedi qui a lato. Non capivo cos’era, chi fossero tutte quelle persone. Poi mi ricordai: quello lì era un presepe, il presepe di don Lorenzo Milani. Non sto a raccontarvi chi fosse questo sacerdote. Vi dico soltanto che, per alcuni screzi avuti con il vescovo, fu mandato a fare il parroco di Barbiana, una piccolissima frazione sperduta in montagna del comune di Vicchio, in Toscana. Questo è ciò che fece, un presepe che durava tutto l’anno: una scuola. Era la scuola per i meno fortunati, per chi un’istruzione non se la poteva permettere. Lo vedete quel bambino seduto davanti alla stufa, lì nel centro? Era un bambino con seri problemi. Don Lorenzo lo metteva a sedere lì affinché lui, il più indifeso di tutti, fosse d’insegnamento per gli altri. Diceva che bisognava imparare da quelli più sfortunati di noi. Questa era la sua scuola. Questo era il suo Natale. Il Creatore diede a tutti il dono della parola, ma alcuni prepotenti avevano depredato i deboli di questa facoltà. Egli non fece altro che ridare la parola agli ultimi che, per colpa degli arroganti, l’avevano perduta. Il motto di don Lorenzo Milani divenne famoso. Egli convinse tutti che la cosa migliore era “I care”, una verbo inglese che in italiano tradurremmo con “Mi interessa”, “Mi sta a cuore”. Diceva che era in contrapposizione al fascista “Me ne frego!”.

 
Di Albino Campa (del 28/12/2015 @ 13:27:46, in Presepe Vivente, linkato 3094 volte)

Il collaudato miracolo del presepe vivente di Noha che si rinnova annualmente in occasione del Natale è da ascriversi alla collaborazione, anzi all'unione che fa la forza dei seguenti gruppi associativi:

 
  •  Associazione Ragazzi del Presepe Masseria Colabaldi - Noha, 
  •  Fidas - donatori di sangue di Noha, 
  •  Acli - Noha, 
  •  Associazione L'Altro Salento, 
  •  CNA - confederazione nazionale artigianato - sez. di Galatina, 
  •  I dialoghi di Noha, 
  •  Associazione Amici dell'Allegria - Galatina,  
  •  Associazione Amici del Carro di Sant'Elena di Galatone,
  •  gli allevatori di bestiame che da ogni dove hanno popolato lo zoo del presepe con i loro splendidi esemplari di cavalli, asini, capre e pecore, maialini, bovini, e un'infinità di razze di volatili,
  •  il blog Noha.it (sempre presente con i suoi reportage sul presepe).   
 
 
Di Albino Campa (del 27/12/2015 @ 08:36:33, in Presepe Vivente, linkato 1918 volte)

Un secondo giorno che ha già registrato una grande partecipazione di pubblico.

Vi aspettiamo oggi pomeriggio, 27 dicembre dalle 17:00 alle 21:30, per la terza giornata di apertura.

Il presepe vivente sarà aperto anche nei giorni 1, 3 e 6 gennaio.

Guarda la photogallery su Noha.it

Guarda la photogallery su Facebook

 
Di Albino Campa (del 26/12/2015 @ 09:08:10, in Presepe Vivente, linkato 1974 volte)

La folla di turisti e cittadini in attesa all'ingresso nella prima giornata del presepe vivente sono una conferma che questo evento è molto atteso.

Vi aspettiamo oggi pomeriggio, 26 dicembre dalle 17:00 alle 21:30, per la seconda giornata di apertura.

Il presepe vivente è aperto anche il  27 dicembre e nei giorni 1, 3 e 6 gennaio.

Guarda la photogallery su Noha.it

Guarda la photogallery su Facebook

 
Di Antonio Mellone (del 25/12/2015 @ 23:45:37, in Presepe Vivente, linkato 3272 volte)

State per compiere un viaggio nel tempo e nello spazio.

Il presepe quest’anno è allestito all’interno del Parco del palazzo baronale di Noha che tutti chiamano Castello.

Per godere appieno della visita, vi consigliamo vivamente di soffermarvi sui dettagli, tutti autentici, che potrete apprezzare in ogni angolo del percorso, frutto di una capillare attività di ricerca storica su luoghi, mestieri, profumi e sapori, e di una scuola e un lavoro di attenzione ai particolari che dura mesi.

Tutto questo fa del presepe di pietre e di gente di Noha un museo/teatro dove anche il visitatore può interagire con personaggi e interpreti del copione, diventando a sua volta attore-protagonista della scena.

In questo presepe non noterete sforzo di arte drammatica, non affaticamento da troppa recitazione: in quanto il pastore ha davvero il suo gregge di pecore e di capre portate al pascolo ogni giorno; il contadino vanga e rivanga le zolle ed attende il frutto dalla terra anche al di là del presepe vivente; il fornaio è fornaio vero che produce il pane quotidiano; e così la sarta, il ciabattino, il maniscalco, lo scultore, il fabbro…

Anche gli angeli, forse, lo sono oltre il Castello ed oltre le feste.

 
Di Redazione (del 23/12/2015 @ 07:11:46, in Comunicato Stampa, linkato 1374 volte)

L'A.S.D. DPM ATLETICO NOHA in occasione dell'inaugurazione del campo sportivo organizza domenica 27 dicembre 2015 alle ore 09.00 un quadrangolare ragazzi tra le seguenti squadre: 
1. RAPPRESENTATIVA DPM ATLETICO NOHA; 
2. A.S.D. MATINA; 
3. A.S.D. FULCIGNANO GALATONE; 
4. A.S.D. SPORTINSIEME, 

Mentre alle ore 14.30 inzio della partita dove parteciperanno le vecchie glorie del nostro calcio.
Ecco la lista delle vecchie glorie che parteciperanno: 
Abruzzese Massimo; Galati Nini; Giumentaro Enzo; Zappi Claudio; Masciullo Carmelo; Vigneri Paolo; Paglialonga Antonello; Musarò Paolo; De lorenzis Donato; Mariano Giuseppe; Sindaco Fernando; Greco Gianni; Vecchio Mario; Levanto Giampiero; Garzia Angelo; Calsolaro Andrea; Carcagnì Fabrizio; Russo Maurizio; Luperto Francesco; Mangia Antonio; Rossetti Francesco; Forte Giuseppe; cortese Paolo; Masciullo Maurizio; Greco Maurizio; Siciliano Vincenzo; Catalano Cesare; Musarò Pantaleo; Bray Carmine.

 

Canto notturno di un pastore ...

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