Di Redazione (del 16/03/2016 @ 18:16:18, in Comunicato Stampa, linkato 1088 volte)

Dopo lo spareggio play/out dello scorso anno concluso positivamente con la permanenza in Serie B,il Ct Galatina riparte alla caccia di qualcosa di importante.La Federazione Italiana Tennis ha da poco pubblicato il girone che vedrà impegnato il team galatinese nei circoli tennis più prestigiosi d' Italia.Si parte il 3 Aprile in casa contro il forte Tc Treviglio(Milano),seguiranno poi due trasferte consecutive contro il Ferratella(Roma) e San Colombano(Milano) e il 24 Aprile in casa contro Macerata.Dopo la giornata di riposo si ritorna in campo il 15 Maggio a Finale Ligure e 22 Maggio in casa contro il Ct Reggio Emilia.Quest'anno ci saranno alcune importanti novità nella formazione:oltre al solito Pierdanio lo Priore classificato 2.4,Filippo Stasi,34 anni Direttore Sportivo e bandiera del circolo e l'under di casa Alberto Giannini, giocheranno Tomas Gerini 2.7 di Buenos Aires e i "ragazzini terribili" Jesper De Jong(Olanda),Nini-Gabriel Dica(Romania) e Petros Tsitsipas(Grecia).Con la speranza di avere in qualche occasione Paris Gemouchidis e Stefanos Tsitsipas numero 520atp.

 
Di Redazione (del 16/03/2016 @ 18:10:58, in Comunicato Stampa, linkato 2080 volte)

Il 18 marzo 2016 andrà in scena, nel rinnovato Teatro Cavallino Bianco per la stagione di prosa 2016 organizzata dalla Città di Galatina in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (TPP) e con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Puglia - Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, “l’ape regina dei geni”. Questo è l’appellativo di Misia Sert, la prima talent scout della storia. A lei è dedicato lo spettacolo IO SONO MISIA.

Dopo il successo di “Malamore”, Premio Flaiano, Lucrezia Lante della Rovere continua a dare vita a profili di donne straordinarie che hanno costruito la cultura del ‘900. Con la sensibile regia di Francesco Zecca e un testo inedito del poeta Vittorio Cielo, rivela al pubblico italiano l’incredibile storia e la fascinosa personalità di Misia Sert. Straordinaria mecenate – a lei dobbiamo la scoperta, fra gli altri, di Cocò Chanel – il cui salotto parigino era frequentato da Pablo Picasso, Paul Morand, Claude-Achille Debussy, fu ritratta da Pierre-Auguste Renoir e da Henri de Toulouse-Lautrec, ispirò Jean Cocteau e fu definita da Marcel Proust “un monumento di storia, collocata nell’asse del gusto francese come l’obelisco di Luxor nell’asse degli Champs Elysées”.

 
Di Antonio Mellone (del 13/03/2016 @ 19:15:53, in La Via Crucis vivente , linkato 4841 volte)

Quanto lavoro per realizzare le attrezzature, gli elmi con le criniere, gli scudi e le loriche per i legionari romani, i calzari (rigorosamente in cuoio e spago) per tutti gli attori, dal primo fino all’ultimo comparse comprese. E poi ancora i mantelli per i soldati, la tunica color porpora di Gesù Cristo “priva di cuciture”, quella che i soldati si disputarono tirandola a sorte, e poi il vestito di Ponzio Pilato, la cappa magna del sommo sacerdote Caifa, il vestiario del Cireneo, della Madonna e dell’apostolo Giovanni, della Veronica e delle altre pie donne, il tutto foggiato dalle sarte locali; e addirittura una biga ex-novo “a due attacchi” per altrettanti cavalli costruita ad hoc per la via Crucis vivente di Noha; per non parlare della croce in legno altissima (e pesantissima) caricata in spalla al Protagonista Principale della sacra rappresentazione.

Attrezzature, costumi di scena, impianti scenografici erano tutti rigorosamente manufatti (un tempo non c’erano negozi fisici e tantomeno cataloghi on-line di costumi teatrali adatti alla bisogna: e se anche fosse, a Noha da sempre si preferisce l’arte all’industria).

Così, dopo mesi di lavoro, allestimenti, studi della sceneggiatura, prove tecniche e di recitazione, le piazze e le strade di Noha si trasformavano in un palcoscenico per il più grande spettacolo corale interpretato da attori dilettanti, giovani e meno giovani, in una serie di scene dialogate tratte fedelmente dai brani del Vangelo, quelli che narrano le ultime ore del Cristo. Per inciso diciamo che gli attori di questo teatro popolare a cielo aperto erano così “dilettanti” che nelle varie tappe della via dolorosa non era infrequente che qualcuno di questi - immedesimato talmente nella sua parte - scoppiasse in lacrime per davvero (così come, del resto, il copione prevedeva). 

La rappresentazione si svolgeva in maniera itinerante per tutta la cittadina, mentre il pubblico presente fungeva da sfondo, da cornice alle scene che si susseguivano: dall’ingresso di Gesù in Gerusalemme all’ultima cena, dall’orto degli ulivi all’arresto, dal processo alla condanna a morte, dalla flagellazione al percorso fino al Golgota, con le famose tre cadute e gli incontri con i vari personaggi.

 
Di Antonio Mellone (del 12/03/2016 @ 15:23:01, in don Donato Mellone, linkato 2966 volte)

Nella nostra continua ricerca filologica, stavolta, tra le carte del compianto parroco don Donato Mellone (1923 – 2015) abbiamo rinvenuto la seguente bozza di discorso di commiato indirizzato a tre Padri Passionisti, P. Silvano Fiore, P. Luigi Pallavicino e P. Franco Ireneo Materdomini, impegnati nella Missione quaresimale che ha avuto luogo a Noha dal 12 al 27 marzo del 1988. Nel corso di questa Missione (le due precedenti risalgono rispettivamente al 1954 e al 1972) si provvide al rifacimento “ab imis” della croce-ricordo ubicata in via Collepasso nelle immediate adiacenze della Trozza.

Ringrazio, come al solito, lo studio fotografico Pignatelli di Noha per le foto-riproduzioni d’archivio a corredo di questo brano.

Antonio Mellone

    

* * *

Illustrissimo sig. Sindaco, Reverendi Padri Missionari.

Siamo giunti alla fine della Missione che Voi, Padri Missionari, avete svolto nella nostra Parrocchia. Ma prima di rivolgermi a voi, consentitemi di indirizzare al Sindaco on. Beniamino De Maria la mia parola di ringraziamento e l’augurio di una sollecita e completa sua guarigione, in modo tale che possa ritornare a svolgere in pieno la sua attività di primo cittadino in mezzo a noi.

Dopo queste parole di saluto al sindaco, mi rivolgo a Voi, Padri Missionari, per dirvi che in questo momento nel cuore di noi tutti s’intrecciano sentimenti di soddisfazione e di contentezza, e sentimenti di sofferenza e amarezza.

Ci sono sentimenti di soddisfazione per il lavoro da Voi svolto con tanta dedizione e spirito di sacrificio. Avete lavorato con intensità ed in profondità, ed i risultati si vedono: quel che si proponeva la Missione è stato pienamente raggiunto.

 
Di Antonio Mellone (del 09/03/2016 @ 22:12:22, in Eventi, linkato 2711 volte)

Conserva ancora i tratti della tradizione la festa in onore della Madonna di Costantinopoli con la Fiera dei cavalli di Noha.

Nella caratteristica frazione di Galatina, infatti, la Pasquetta rievoca vecchie usanze “profane” e si fonde alla devozione mariana. Si comincia alle 8.30 con la fiera del bestiame che prende vita intorno alla cappella della Madonna con i mercanti che mettono in mostra animali da cortile, attrezzature agricole di ogni tipo e, dato che Noha è ormai considerata la “Città dei Cavalli”, finimenti e bardature.

La Fiera si svolge fino alle ore 13 mentre nel pomeriggio, intorno alle 16, la bella statua della Madonna delle “Cuddhrure”, come viene affettuosamente appellata dai nohani, è condotta in processione a spalla dalle donne dalla chiesa di San Michele Arcangelo fino alla chiesetta sulle note festose della banda cittadina diretta dal maestro prof. Lory Calò.

 

E chi scende da qui? Ci misi giorni di fatica e bestemmie a salire, tra cadaveri maleodoranti e rocce e grida di morte, ci misi l’orrore stampato negli occhi e il coraggio, tutto questo ci misi, tanto che adesso non scendo! Resto quassù. Che poi, se anche scendo, nessuno mi può riconoscere, che la faccia me la fece saltare un mortaio e la voce fu graffiata da schegge. E il mio nome sparì dalla testa quando fu il grande scoppio. Lo scoppio che tutti ammazzò qui all’intorno. Tranne me che, però, non so più chi sono. A volte mi paio uno, a volte un altro... Io sono uno, nessuno e tutti quelli saltati per aria, morti a fuoco, alla baionetta, asfissiati di gas e ghiacciati di freddo. Che tutti me li sento addosso e mi credo nei loro pensieri. Certo, delle volte penserò di sicuro coi miei veri sentimenti, ma non so quando. Perché io mi ignoro. Sono ignoto persino a me stesso, figurati al mondo! Ma io, il mondo, lo aspetto qui sopra, in trincea – tutto lo aspetto – che il mondo tutto è coinvolto. E questa è l’unica cosa che ricordo: che sono in guerra, una guerra enorme, mondiale addirittura e io – io che non so più chi sono, da dove vengo e chi mi ha messo al mondo; io sconosciuto anche alla sola madre che mi resta, la Madre Patria – io, per essa, la patria, giurai di morirmene, proprio come le altre 90.000 tonnellate di muscoli e ossa, morte prima di me. Io non scendo!

 

In occasione dell'otto marzo,  Giornata Internazionale della Donna, si terrà a Galatina un evento speciale organizzato dalla Commissione Comunale per le Pari Opportunità, insieme al Centro Antiviolenza Malala dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali, Cultura e Pubblica Istruzione, con l'Assessorato alle Attività Produttive e con la partecipazione delle Associazioni di Galatina e gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado. Un momento di riflessione per ricordare la Donna nella sua essenza, mantenendo viva la memoria storica rispetto a lotte e vittorie ottenute con coraggio e determinazione nel corso del tempo.

Un'occasione, dunque, per meditare sul lungo e complicato percorso che la Donna ha compiuto e che ancora continua a compiere, per affermare i suoi diritti attraverso il ruolo fondamentale ed indiscusso che ha svolto e che svolge perennemente nella società.

 
Di Redazione (del 07/03/2016 @ 21:16:05, in Comunicato Stampa, linkato 1595 volte)

I partiti e le liste della coalizione di centro sinistra che compongono la maggioranza di governo  della citta’ di galatina

CHIEDONO LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DELLA CSA SPA DOTT. ALFREDO TORRONE

non condividendo le modalita’ del suo operato  ed in particolare l’aver presentato formale querela-denuncia nei confronti della dirigente arch. Rita taraschi e dell’intera amministrazione comunale. Tale atto risulta infatti manifestamente abnorme rispetto all’autonomia del presidente nella gestione della partecipata,  ancor piu’ alla luce della pubblicazione della sentenza del tar lecce che ha travolto la sospensiva del consiglio di stato.
A cio’ si aggiunga che la consigliera di amministrazione di nomina pubblica, ing. Maria grazia gnoni, in data 3 marzo u.S. Ha rassegnato le dimissioni dalla carica denunciando la mancata comunicazione e condivisione delle scelte societarie attuate negli ultimi mesi, a partire dalle azioni intraprese dal presidente torrone verso il comune di galatina e negli ultimi giorni anche verso i lavoratori della societa’ stessa.

 
Di Antonio Mellone (del 06/03/2016 @ 15:06:26, in NohaBlog, linkato 2807 volte)

Conosco un anziano signore del mio paese, un contadino, un tipo di poche parole. Un giorno quest’uomo mi raccontò la sua personale tragedia. Lo fece nel suo stile laconico, tacitiano anzichenò, con le sue frasi lapidarie. Ne parlava con commozione mentre più di una lacrima imperlava i suoi occhi, ma senza rancore né ferocia.

Nel 1943, durante la seconda grande guerra, era stato soldato prima a Chiavari (Genova), poi in Grecia da aprile a settembre. Aveva da poco compiuto 20 anni.  

Con l’armistizio dell’8 settembre dello stesso anno, gli ormai ex-alleati tedeschi “invitarono” la sua guarnigione a deporre le armi. Subito dopo il disarmo, soldati e ufficiali vennero posti davanti alla scelta di continuare a combattere nelle schiere dell'esercito tedesco o, in caso contrario, essere inviati in campi di detenzione in Germania. Solo il dieci per cento della truppa accettò l'arruolamento. Gli altri vennero considerati “prigionieri di guerra”.

*

Fu così che questo uomo, insieme alla maggior parte dei suoi compagni, fu costretto a salire su di un treno merci, o meglio su dei sovraccarichi vagoni-bestiame adattatati alla bisogna.

Il convoglio dopo oltre un mese di viaggio attraverso i Balcani giunse finalmente a Berlino. Berlino-Spandau per la precisione, un quartiere della zona occidentale della città, sulle rive del fiume Havel presso le foci della Strea. Lì era stato allestito un campo di concentramento nazista, o lager, come si diceva in tedesco.

 

Canto notturno di un pastore ...

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