Di Marcello D'Acquarica (del 25/07/2017 @ 23:13:09, in I Beni Culturali, linkato 3239 volte)

Nella sua “DESCRIZIONE di Tutta l’ITALIA”, Fra Leandri Alberto ci delizia con delle stupende note narranti il paesaggio e i costumi delle popolazione che incontra e di cui si fa una sua opinione. Diciamo “sua” perché è evidente che non può essere influenzata dalla storia che noi conosciamo avendone studiato il dettaglio a posteriori. Per esempio quando parla di S. Pietro in Galatina, esprime un giudizio favorevole verso il Duca Ferrante Castriota. Così dice Fra Leandri: “Egli è questo signore molto umano, e generoso”. (Dopo i De Balzo, Giovanni e suo figlio Ferrante furono il primo e secondo duca di Galatina nel periodo che va intorno al 1485).

Invece noi sappiamo benissimo che i cittadini di Galatina, opposero una grave controversia verso il  Duca Castriota, per le sue angherie soprattutto di tipo fiscale  (“Ebbe contrasti durissimi con la città e la sua Università (autorità municipale), abituate ad una convivenza diversa con i precedenti sovrani --Raimondello e Giovanni Antonio Orsini del Balzo- da "Galatinesi Illustri" a cura di M.F. Natolo, A. Romano, M.R. Stomeo).

 
Di Redazione (del 25/07/2017 @ 22:58:49, in Comunicato Stampa, linkato 1699 volte)

Importante novità per la stagione sportiva 2017/2018. Acqua Minerale Maniva stringe il proprio legame con la Showy Boys Galatina. Maniva, in qualità di fornitore ufficiale, affiancherà la prima squadra bianco-verde negli incontri del campionato nazionale di I° Livello serie C e nelle sedute tecniche e lo stesso farà con le formazioni giovanili, sia nelle gare federali che negli allenamenti.

Il marchio Maniva, che ha già collaborato con realtà pallavolistiche quali Montichiari e Verona e calcistiche quali, solo per citarne alcune, Milan, Sampdoria, Genoa, Parma, Brescia e Verona, rafforza la sua presenza nel sud Italia e scende in campo con la Showy Boys, storico club di Galatina, per promuovere il progetto “Acqua e Sport”.

Orgoglio per le origini e la tradizione, trasparenza e correttezza della società sportiva, forte spirito di  squadra, sana e leale competizione, sono alcuni dei valori che meglio identificano la Showy Boys. In essa si incarnano gli stessi valori di cui deve farsi portatore lo sport per essere maestro di vita e accompagnare la crescita psico-fisica dei giovani atleti. Valori che vengono rappresentati dall’identità aziendale di Maniva che da gruppo di rilievo nazionale nel proprio mercato di riferimento punta sulle persone e sulle loro doti gestionali e commerciali. Obiettivo di questa collaborazione è diffondere uno stile di vita sano, pulito e veicolare il messaggio attraverso la pratico della disciplina sportiva della pallavolo.

 
Di Antonio Mellone (del 22/07/2017 @ 17:47:02, in Fetta di Mellone, linkato 2152 volte)

Non me ne voglia Pietro Aretino (1492 – 1556) - al quale osai paragonarmi un dì, ma soltanto per l’epitaffio vergato dal vescovo Paolo Giovio, onde lo scrittore d’Arezzo pare avesse trascorso la sua vita parlando male di tutti, eccezion fatta per Cristo, ma sol perché asseriva di non conoscerlo. Gli chiedo scusa, dicevo, se intitolo questa terza fetta di Mellone estiva come una delle sue raccolte di ottave e quartine più licenziose, e tuttavia più castigate degli invece ben più spinti “Sonetti lussuriosi”.

Non c’è, dunque, in questa terza fetta di Mellone, nulla di scostumato o lascivo o triviale che rievochi qualcuno dei dubbi ardenti del nostro poeta  rinascimentale (che comunque vi consiglierei di leggere, se non altro per trovare sollievo dalla calura del solleone salentino).      

E’ che a volte son preso anch’io da un dubbio amoroso (molti di meno, dunque, dei trentuno dell’Aretino) e talvolta mi vien la tentazione di uscire a comprare un teschio con cui discutere su chi dei due aveva ragione: se Dante Alighieri (1265 – 1321) o, a quattro secoli di distanza, suor Juana Inés de la Crux (1648 – 1695), a proposito d’amore (malattia endemica contro la quale non esistono vaccini ministeriali).

Premesso che non fa niente se ignoriamo i classici (il bello è invece che sono loro che conoscono noi), Dante e suor Juana in fatto d’amore la pensano in maniera diametralmente opposta.

L’Alighieri nel V canto dell’Inferno, quello di Paolo e Francesca, al famosissimo verso 103 fa un’affermazione sconvolgente. Che è questa: “Amor che a nullo amato amar perdona”. Chi altri avrebbe mai potuto formularla con tal perfezione se non il Poeta [ecco perché m’incavolo come una iena: perché non io? E lo stronzo sì? Ndr.].

Ebbene, per Dante l’amore non esonera nessuna persona amata dall’amare a sua volta.

Secondo questo diciamo teorema si può affermare che sempre, fulmineamente, senza appello, chiunque s’innamori di una persona automaticamente non può che esserne corrisposto, ricambiato così su due piedi, con pari intensità. Non solo la reciprocità d’amore esiste eccome, ma essa è oltretutto istantanea e perfetta.

C’è chi afferma che questo funzioni solo con l’amore di Dio, per cui amare Dio ed essere amati è un’unica cosa. Ma a me non interessa ora approfondire questi concetti sconfinando in altri campi, come il teologico o il morale. A me interessa ora rimanere sulla terra (ovvero terra terra) e capire invece – magari mi ci darete una mano voi – se questa corrispondenza d’amorosi sensi è vera sempre, o se viceversa è più frequente il fatto che amiamo chi non ci ama e siamo amati da chi noi non amiamo, come se l’amore fosse, diciamo così, asimmetrico.

Guardate un po’ come esprime questi concetti la stupenda suor Juana Inés de la Crux:

L’ingrato che mi lascia, cerco amante

L’amante che mi segue, lascio ingrata;

costante adoro chi il mio amor maltratta

maltratto chi il mio amor cerca costante.

 

Chi tratto con amor, per me è diamante,

e son diamante a chi in amor mi tratta;

voglio veder trionfante chi mi ammazza,

e ammazzo chi mi vuol veder trionfante.

 

Soffre il mio desiderio, se ad uno cedo;

se l’altro imploro, il mio puntiglio oltraggio:

in ambi i modi infelice io mi vedo.

 

Ma per mio buon profitto ognor m’ingaggio

A esser, di chi non amo, schivo arredo

E mai, di chi non mi ama, vile ostaggio.

 

Chiaro come la luce del sole. Non necessita di alcun commento, questa che non è una poesia ma una vera e propria figata.

Una cosa è certa (e converrete con me): l’amore è il movente del mondo. La causa efficiente della vita. Sicché senza amore non c’è vita. Ovviamente molto meglio del sottoscritto (e non ci vuol mica tanto) sa esprimere questo concetto un’altra grande poetessa francese, Louise Labé (1525 – 1566) che scrisse il componimento che suona così:

Finché i miei occhi potran lacrimare

sulla gioia che un dì teco ho goduta,

finché la bocca mia non sarà muta

per i troppi sospiri e il singhiozzare,

finché la man mi potrà accompagnare

mentre canto il mio amor sull’arpa arguta,

finché il mio cuor d’accogliere rifiuta

ogni altra cura fuorché a te pensare,

io non domando ancora di morire.

Ma quando io senta inariditi gli occhi,

rotta la voce e la mano languire,

e quando il mio cuor mostri d’aver caro

che in questa vita amor più non lo tocchi

venga allor morte e anneri il giorno chiaro”.

*

Perché si ama, l’abbiamo appena visto: l’amore è, dunque, il pretesto della vita. Punto.

Ora vediamo per cosa e come si ama. Per chiarirlo chiedo una mano alla mia amica inglese Elizabeth Barrett Browning (1806-1861). Elisabeth ci spiega che non deve esserci per forza un motivo per amare: si ama per lo stesso amore e basta. Infatti:  

 

Se devi amarmi, per null’altro sia

se non che per amore.

Mai non dire: “L’amo per il sorriso,

per lo sguardo, la gentilezza del parlare,

il modo di pensare così conforme al mio,

che mi rese sereno un giorno”.

Queste son tutte cose

che possono mutare.

Amato, in sé o per te, un amore

così sorto potrebbe poi morire.

E non amarmi per pietà di lacrime

che bagnino il mio volto.

Può scordare il pianto

chi ebbe a lungo il tuo conforto

e perderti.

Soltanto per amore

amami sempre

per l’eternità.

*

Dove è nato tutto codesto amletico dilemma e dunque questa terza fetta di Mellone?

Ma ovviamente lungo il litorale, nei pressi del mio solito scoglio (che credo di avere ormai usucapito). Sedevo colà al calar del sole, e nel sovrumano silenzio miravo gli interminati spazi di là da quello, allorché, bella come l’aurora, fulgida come il sole e terribile come un esercito schierato in battaglia, si presenta davanti a me una donna, che dico, una Madonna. Solo che il portamento, le movenze e le curve di codesta apparizione mariana stimolavano certamente negli astanti (compreso dunque il sottoscritto) pensieri tutt’altro che religiosi, direi pure diversamente casti e pii.

La creatura, guarda un po’, si mette a conversare amabilmente con me, non con altri. Ride. Mi guarda negli occhi. Si tocca i capelli. E dopo un po’ mi fa: “Che tipo da spiaggia che sei. Anzi d’amare”. Penso di non aver affatto frainteso: sennò perché mai avrebbe fissato (lei!) un rendez-vous con me in altro orario e il altro loco?

*   

“All’alta fantasia qui mancò possa;/ ma già volgeva il mio disio e ‘l velle,/ sì come rota ch’igualmente è mossa,/ l’amor che move il sole e l’altre stelle”. (Dante, Paradiso, XXXIII, 142-145).

Ebbene sì, ha ragione Dante. Da vendere. Ma talvolta anche suor Juana.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 22/07/2017 @ 17:43:18, in Comunicato Stampa, linkato 1920 volte)

Nascosta tra i mostri industriali, sfugge agli automobilisti che percorrono la provinciale che congiunge Galatina a Sogliano Cavour, vi è la cripta di Sant’Anna. Il 26 luglio, ore 17.00, l’ufficio Casa del Turista di Galatina vi aspetta per visitarla con voi e ricostruirne la storia. Una passeggiata che dalla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria – in stile romanico-gotico, affrescata e per la vastità dei cicli pittorici seconda solo alla Basilica di San Francesco ad Assisi –, vi condurrà in questo luogo che apre i suoi cancelli, in occasione dei festeggiamenti in onore della Santa. La chiesa di origine non datata era forse il tempio di un villaggio che sorgeva in questo feudo di Galatina tanti e tanti secoli fa. Oggi appartiene alla masseria che sta alle spalle e si presenta semplice, spoglia, inconfondibile perché ipogea. La diceria popolare la vuole rifugio al tempo di guerra e forse questo sarebbe dimostrabile dal corridoio scavato nella roccia che resiste al suo interno, coperto da una tenda bianca. La gente ne cerca anche un altro che si dice portasse al centro del paese, ma di questo non vi è alcuna traccia. Restano gli affreschi che raffigurano santi sulle pareti attorno all’altare.

 
Di Redazione (del 22/07/2017 @ 17:31:21, in Comunicato Stampa, linkato 871 volte)

Il primo colpo era nell’aria da qualche giorno, ma si è concretizzato solo in tarda serata quando la direzione sportiva della società ha ricevuto la piena disponibilità dell’atleta sardo a far parte dell’organico galatinese.

Il primo tassello per una diagonale di spessore che sta per concretizzarsi nel sestetto della società galatinese è il palleggiatore Riccardo Muccione ,sardo di Cagliari.

Nato il 17 aprile del 1993, Muccione dopo aver praticato tennis e karate, si è avvicinato al volley a 11 anni seguendo tutta la trafila delle tappe giovanili accanto al fratello Nicola, nel Cagliari Volley prima e successivamente nella Pallavolo Cagliari in serie C nel 2010/2011 e in B1 ,come secondo di Meriggioli nel 2011/2012.

Spicca il salto fuori dalle mura di casa nel 2012/2013 giocando per il Sarroch in B1, poi è ad Olbia in B1 nel 2013/2014, quindi un anno ad Oristano , nuovamente a Sarroch nel 2015/2016 e chiude

l’anno sportivo 2016/2017 in B1 nelle file del Sant’Antioco.

La società del presidente Santoro si è assicurata le prestazioni di questo giovane e promettente atleta ,forte della volontà dello stesso di esprimersi fuori dall’isola ,in contesti sportivi e sociali più appaganti, rinunciando a confermarsi a Sant’Antioco per essere alla corte di mister Stomeo ,il cui placet è stato determinante.

 
Di Mariano Lino (del 20/07/2017 @ 13:51:51, in Lettere, linkato 1994 volte)

Bersani e Annunziata, su Huffington, parlano di “agenda di destra”.

...allora da elettore del PD che alle primarie Bersani/Renzi ha sostenuto e votato Bersani mi pongo e pongo delle domande, facendo mie quelle di ERRICO CAPIZZI su un articolo del 18/07 su UNITA' TV " alleanze ma con chi? "....

"Io avrei una piccola ,semplice domanda da porre a Bersani ( e, di riflesso, a Lucia Annunziata): potrebbe, di grazia, dirmi quali leggi “di sinistra” sono state approvate durante il periodo in cui lei ha ricoperto l’incarico di Segretario del PD? Me ne basterebbe una sola. Ti prego, Pierluigi, dì una cosa di sinistra approvata durante il tuo mandato di Segretario. E’ vero o non è vero che tu eri Segretario del PD durante i governi Monti e Letta, sostenuti e votati da Forza Italia (a dal diavolo Verdini)? E che, quindi, tu sei l’unico Segretario del Pd che ha governato con Berlusconi? Sono forse “di sinistra “le leggi Fornero sul mercato del lavoro e sulle pensioni? Sono forse “di sinistra” le stangate fiscali che hanno distrutto il Paese, pesando soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati? Per favore, Bersani, indicami una sola legge “di sinistra” che la tua Segreteria ha prodotto".

....di seguito riporto al fine di un confronto sereno e DEMOCRATICO traendo sempre dallo stesso articolo i provvedimenti legislativi presi dal Governo Renzi...

Errico Capizzi scrive.....

"Da parte mia, posso farti un lungo elenco dei provvedimenti di sinistra che il Governo Renzi, ed in continuità il governo Gentiloni, hanno portato a casa. Qualche esempio? Il cosiddetto bonus da 80 euro, che in realtà, come peraltro qualificato anche dall’Ocse, è una detrazione fiscale, è stata un’enorme manovra di redistribuzione del reddito a favore dei redditi medio-bassi.

 
Di Redazione (del 20/07/2017 @ 13:22:39, in Comunicato Stampa, linkato 991 volte)

Il primo atto della dirigenza della neonata società è stato quello di individuare , per competenze relazionali e capacità tecnico-tattiche , nella persona di Giovanni Stomeo, il tecnico che la guiderà nel prossimo campionato di serie B .
Ricevuta la disponibilità ad allenare la compagine galatinese nella terza serie nazionale , i vertici societari si sono assicurate le prestazioni di Antonio Bray , scoutman prezioso e di levatura, vero uomo-ombra del tecnico che nella prossima annata ricomporrà con Stomeo il binomio che ben si è espresso nella stagione appena conclusasi.
“Ho accettato l’incarico di continuare ad allenare a Galatina ,una piazza storica che trasuda e respira pallavolo da sempre, con soddisfazione ed entusiasmo, dichiara Stomeo. Il rapporto umano che mi lega alla dirigenza tutta è di reciproco apprezzamento e stima, nel pieno rispetto dei ruoli che mai è venuto meno. Poter contare sull’apporto del “mio secondo” Bray è importantissimo, quanto l’allestimento della squadra le cui peculiarità tecniche sono state partecipate alla direzione sportiva.”
La società si muove sul mercato con discrezione e senza squilli di trombe, avendo un compito difficile nella ricomposizione del roster , dopo le tante defezioni dovute a scadenze contrattuali o a scelte diverse da parte degli atleti dell’anno passato.

 
Di Redazione (del 19/07/2017 @ 19:33:20, in Comunicato Stampa, linkato 1463 volte)

Il M5S Galatina, in merito all'incendio sviluppatosi presso il CSA nella zona industriale, ha inoltrato formale richiesta di informazioni al Comune di Galatina, in quanto azionista di maggioranza, per fare chiarezza sulla natura dell'evento.
La richiesta di accesso alle informazioni è ampia, articolata ed è stata inviata per conoscenza a numerosi enti che hanno competenza territoriale.
In breve la richiesta di notizie riguarda informazioni su chi fosse il responsabile della custodia e con quali incombenze. Inoltre è stato richiesto se fosse in essere una polizza assicurativa sull'immobile e sui beni e anche se il Comune avesse già richiesto i filmati delle telecamere presenti nella zona in particolar modo all'Ente Pubblico A.S.I. operante nella zona. Abbiamo chiesto quali azioni di monitoraggio ambientale il Comune ha in essere di attivare ed altre informazioni utili a delineare con precisione il contesto in cui si è svolto l'evento calamitoso.

Questa vicenda tocca molti, troppi ambiti per essere derubricata a semplice fatto di cronaca.
Rifiuti, Ambiente, Salute, rapporti amministrativi per non parlare della mancanza di un canale diretto di informazione con la cittadinanza.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 17/07/2017 @ 19:30:04, in NoiAmbiente, linkato 2273 volte)

1.  Buttiamo

2.  Bruciamo (puliamo)

3.  Disinfestiamo.

Qualcosa non va. Il caldo?  La siccità? Si, certo. Contribuiscono, ma abbiamo le prove che gli attori di questo scempio sono umani, e non solo di questo pianeta ma, probabilmente, pure nostri concittadini. Non sono affari miei? Infatti, sono affari di tutti, almeno di chi vuole impegnarsi e avere l’umiltà di sforzarsi a R A G I O N A R E per capire che forse la civiltà è un’altra cosa.

Ultimamente quando spazziamo la terrazza  di casa (e pure dentro casa, dicono i miei amici Maria Rosaria e Fernando Sindaco) ci ritroviamo a raccogliere mucchi di paglia carbonizzata. Certo che il vento fa un bel lavoro in quanto a energia, deve tirare su da terra e anche trasportarle da lontano, un sacco di cose. E chissà quante di queste “pagliuzze” o fibre, come vengono chiamate in gergo tecnico, si infilano nei nostri polmoni.

Ma tanto  non si vedono e quindi, qualcuno potrebbe pensare,  che ce ne frega a noi? Vero? L’importante è buttare via gli oggetti che non ci servono più e poi dargli fuoco, cosi teniamo lontani pure gli animaletti, tipo lucertole, topi e serpenti.

Praticamente paghi uno e prendi tre.

A pensarci bene però non sono così lontani i posti da cui arrivano queste fibre nere. Fibre, certo. Non si tratta solo di paglia o erba carbonizzata.

Se le ho analizzate? Non ce n’è bisogno. Basta andare a vedere gli incombusti che sono rimasti in terra dopo gli incendi. Centinaia di oggetti di consumo quotidiano: vasi di fiori, bottiglie in vetro e in plastica, scarpe, attrezzi da lavoro, sanitari, copertoni, tubazioni varie, lattine, secchi di calce, attrezzi per dare il bianco, lastre di eternit (..nit e non …net, praticamente cancro sicuro) ecc. ecc.

 

Canto notturno di un pastore ...

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