Di Redazione (del 04/04/2018 @ 20:42:13, in Comunicato Stampa, linkato 892 volte)

Nei comunicati che l’opposizione ha diffuso in questi giorni, un dato sorprende più di tutti: “il comune assumerà 50 persone”. E siccome una bugia ripetuta molte volte diventa una verità per chi la ascolta, riteniamo si debba dire chiaramente come stanno le cose e smascherare quest’ennesima fake-news di cui la politica, anche a Galatina, è ormai piena.

Il dato dei 50 dipendenti da assumere viene fuori dalla differenza tra la dotazione organica del comune (pagina 24 del Documento Unico di Programmazione appena approvato in Consiglio Comunale) e il numero dei dipendenti in servizio al 31/12/2017. La differenza fa 48. Successivamente, nello stesso documento (pagina 195, ma evidentemente non si è avuto il tempo o la voglia di arrivare fino in fondo) c’è il programma del fabbisogno di personale per il triennio 2018/2020 che indica, al lordo dei pensionamenti, le unità necessarie: 12 per il 2018, 2 per il 2019 e 2 per il 2020; totale 16, e non 50 come viene ripetuto da giorni. 16 unità che andranno a coprire per lo più pensionamenti (che nel triennio sono previsti in numero di 12).

Ora, confondere il deficit di organico rispetto alla dotazione teorica (190-142=48) con il piano delle assunzioni triennali (16) è un errore da dilettanti allo sbaraglio, da incompetenti, da “condivisori seriali” di fake-news. E meraviglia soprattutto che un simile errore non venga fuori dai dibattiti sui social, ma piuttosto da esponenti della politica cittadina che siedono in consiglio comunale che sono pronti a lamentare il poco anticipo col quale vengono messi loro a disposizione gli atti salvo poi leggerli ed interpretarli in modo distorto.

 

Nonostante gli ottimi risultati raggiunti nel 2017, la locale sezione della Fidas quest’anno ha escluso diversi momenti ludici. A farne le spese principalmente risultano le passeggiate della “Quattropassinsieme” che si ferma alla terza edizione. Si fermano anche le varie escursioni fuori porta ed altri eventi che hanno caratterizzato l’attività associativa degli ultimi anni per concentrare le poche risorse in formazione e prevenzione.
Il motivo di questi cambiamenti sono evidenti sul registro soci dell’associazione, in cui si evidenziano delle perdite importanti di donatori nonostante il numero delle donazioni sia cresciuto. “È nostro dovere monitorare sempre la salute della sezione e i numeri dei donatori iscritti parlano chiaro” - è questa l’idea maturata dal Consiglio Direttivo, che in effetti registra una forte emorragia di donatori iscritti tra gli attivi che per diversi motivi hanno lasciato Fidas Noha. Si nota un calo di donatori sotto i 28 anni, mentre crescono i donatori che raggiungono il limite massimo di età per donare o che per ragioni di salute non possono più farlo. Molti infine risultano i giovani iscritti che lasciano il paese per studiare fuori, mentre altri tentano altrove una posizione lavorativa. In ultimo, ma non meno importante, non si può trascurare l’emorragia di donatori galatinesi ormai consolidati Fidas, che sono stati attirati in un’altra associazione nata da poco sul territorio galatinese. Sicuramente i motivi di questa migrazione di donatori non sono soltanto legati alla vicinanza, perché se fosse così non si spiega come mai prima venissero a donare da noi invece di andare direttamente in ospedale. Abbiamo motivo di credere invece che c’è un vero atto di richiamo, perché a quanto pare risulterebbe più facile andare a pescare nei contenitori altrui di donatori confermati, che prodigarsi per cercarne di nuovi.

 
Di Redazione (del 03/04/2018 @ 18:38:52, in NoiAmbiente, linkato 1469 volte)

Spesso diamo  per scontato, che le  neoplasie  tumorali si diffondano sempre più nel nostro paese, per una serie di concause estranee alle nostre attività quotidiane, pensando magari che sia colpa di altri, soprattutto “disonesti” e dediti al malaffare e magari pure  con la complicità  delle istituzioni, a loro volta corrotte. Parliamo delle cause che producono le neoplasie polmonari e i tumori vescicali (un tasso standardizzato, tra i più alti in Italia, di 63,7 casi ogni 100mila abitanti) e che colpiscono la popolazioni salentina.

Mentre, grazie all’impegno delle persone coinvolte nei progetti sotto indicati (Progetto GENEO e Progetto M.I.N.O.RE. ) , le nostre malefatte in quanto ad amore per l’Ambiente, vengono a galla, i piroglioni nostrani non mancano di preparare l’ennesimo falò a forte concentrato di diossina, sotto il nostro naso.

Fareambiente invita tutti a denunciare alle istituzioni chi produce l’illegalità, se non lo facciamo tutti è inutile dire che siamo contro la mafia. Dal silenzio nasce l’omertà e quest’ultima è linfa vitale per il malaffare.

C.D. Fareambiente -  Laboratorio di Galatina-Noha

Nota informativa:

 
Di Redazione (del 03/04/2018 @ 18:33:04, in NoiAmbiente, linkato 1135 volte)

Senza un regolamento che disciplini la restituzione dei contenitori e di tutta la plastica adoperata in agricoltura, la situazione è la seguente:

Le discariche abusive nel nostro Salento non son censibili, perché sono davvero troppe.  Soprattutto quelle della plastica o dei contenitori di polistirolo derivate  dalle attività agricole. Basta farsi un giro in qualsiasi zona delle nostre contrade e lo spettacolo è evidente: mucchi di plastiche abbandonate e/o addirittura incombuste a bordo dei campi, sui muretti a secco, terra di nessuno. Ogni anno,  e anche più volte durante l’anno, vengono acquistate tonnellate di materiali per la pacciamatura, per l’irrigazione e gli stessi contenitori delle piantine da coltivare. Dove vanno a finire quindi tutte le tonnellate di plastica vendute ad ogni cambio di stagione/coltura? Certamente non mancano le persone oneste, che pagano il ritiro e lo smaltimento dei residui della lavorazione. Ma purtroppo una buona parte, finisce per  essere smaltita illegalmente con gli incendi, anche questi abusivi. L'abusivismo  e l'inquinamento  hanno di gran lunga superato il valore e l’importanza dell’Ambiente.

Viviamo in una terra che brulica di migliaia di fuocherelli nauseabondi.
Se vivi sul posto le tue ghiandole olfattive si abituano e non senti più il cattivo odore. Ti entra in circolo nel sangue, ci fai l'abitudine.  Ma i suoi veleni viaggiano dentro di te, e più respiri, più mangi e più ti uccide.
Gli utilizzatori di questi materiali, non smaltiscono legalmente i prodotti usati, probabilmente,  perché la legge non li obbliga a certificarne il consumo. Forse lo fanno per aumentare i loro utili, che siano alti o bassi, poco importa. Lo fanno a prescindere da quanto risparmiano.

 
Di Redazione (del 01/04/2018 @ 21:48:53, in Eventi, linkato 2020 volte)

Anche quest’anno, come da sempre avviene, il lunedì in albis si trascorre a Noha, città dei cavalli. Dalle prime ore dell’alba e fino a mezzogiorno, nelle vicinanze della cappellina della Madonna delle Cuddhrure sul grande prato ancora libero da centri commerciali, si daranno appuntamento tutti i cavalli del Salento per galoppare, sfilare, trottare e pavoneggiarsi. 

Alla fiera di Noha c’è anche il mercatino dei prodotti dell’agricoltura, dei piccoli animali da cortile, delle utensilerie per l’allevamento e per i lavori in campagna. 

 

In questi giorni ho avuto modo di leggere attraverso i social ciò che è stato scritto nei miei confronti dalla minoranza che mi accusa di aver commesso un illecito! Trovandomi fuori provincia per seri impegni familiari, dapprima non ho dato peso alla cosa, tranquilla del mio operato, successivamente però, vedendo l’eco che aveva avuto la notizia o presunta tale, ho pensato di dovere esprimere un chiarimento, non per chi ha sprecato fiumi di parole, ma a tutela della mia immagine.

Sono andata a vedere il significato di illecito, che qui riporto, in modo che possano comprendere, visto che non lo hanno fatto prima, il significato: “Il termine illecito, in diritto, indica un comportamento umano contrario all'ordinamento giuridico, in quanto costituisce violazione di un dovere o di un obbligo posto da una norma giuridica (detta primaria), al quale un'altra norma (detta secondaria) ricollega una sanzione.

Il comportamento che costituisce l'illecito può essere commissivo (ossia un'azione), quando viola un obbligo o dovere negativo (di non fare), oppure omissivo (ossia un'omissione), quando invece viola un obbligo o dovere positivo (di fare o di dare). …”

 
Di Redazione (del 30/03/2018 @ 18:34:42, in Comunicato Stampa, linkato 968 volte)

Con riferimento alle notizie apparse in questi giorni sulla stampa, anche on line, in merito alla indennità di funzione da me percepita nella qualità di Assessore alle Politiche sociali del Comune di Galatina, non posso non esprimere vivo sconcerto e amarezza per la mistificazione dei fatti operata ai miei danni.

Mi si consenta, pertanto, di esporre brevemente l’accaduto, al fine di far chiarezza una volta per tutte sulla vicenda.

Dopo la mia nomina ad Assessore, ho depositato presso gli uffici competenti la dichiarazione di prassi circa la mia situazione lavorativa, comunicando di essere lavoratore autonomo, nonché lavoratore subordinato.

L’Ufficio del personale, sulla base di detta comunicazione, ha provveduto mensilmente ad erogarmi l’indennità assessorile. Successivamente, agli inizi del corrente anno, il nuovo Segretario comunale, resosi conto dell’errore commesso dagli uffici, mi ha comunicato la necessità di rideterminare l’importo dell’indennità in quanto, stante la mia qualifica di lavoratore dipendente non in aspettativa, avrebbe dovuto essermi corrisposta in misura ridotta e non già intera.  Pertanto, preso atto di quanto sopra, ho chiesto di rimborsare immediatamente l’importo erogatomi in maggior misura, ma contabilmente non è stato possibile. Conseguentemente, con nota del 12 gennaio u.s., prot. n. 20180001993, ho provveduto a richiedere la rideterminazione di detta indennità. Inoltre ho chiesto che non mi venisse corrisposto alcun importo per i mesi successivi sino a completa compensazione delle somme erroneamente erogate. Ed infatti, da gennaio non percepisco alcuna indennità.

 
Di Redazione (del 30/03/2018 @ 18:20:33, in Comunicato Stampa, linkato 1189 volte)

Siamo dei ragazzi che giocano a basket e facciamo parte della Virtus Basket Galatina. Abbiamo pensato di rendervi partecipi di un’esperienza che ci ha fatto crescere e ci ha insegnato molto. In questa storia che vogliamo raccontarvi non ci sono campi da basket, né canestri, né stoppate, ma solo ragazzi che vogliono aiutare altri ragazzi e fare del bene.

Durante la mattinata della domenica delle Palme abbiamo allestito un banchetto in piazza Alighieri a Galatina per la vendita delle uova di Pasqua dell’Associazione di onco-ematologia pediatrica di Lecce “ Per un sorriso in più”. Il legame tra la nostra squadra e le associazioni benefiche operanti sul territorio è molto forte e da quest’anno è stata data a noi atleti la posa di partecipare in prima persona alla vendita delle uova. Ne abbiamo vendute davvero tante!!! Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla risposta che Galatina ha dato nonostante la pioggia ci abbia fatto compagnia per tutta la mattina.

Ci è sembrato giusto acquistare delle uova da donare ai bambini ricoverati in pediatria a Galatina e la nostra associazione sportiva ha accolto positivamente questa nostra proposta acquistando 7 uova che però non sarebbero bastate per tutti i bambini ricoverati e così è venuta in nostro soccorso l’azienda ML ESTERNI INFISSI D’ARTE che ne ha acquistate altre 7 permettendoci così di regalare un uovo ad ogni bimbo ricoverato.

 
Di Antonio Mellone (del 29/03/2018 @ 22:59:12, in NohaBlog, linkato 2348 volte)

Sepolcri 29.03.2018La Settimana Santa inizia con la Domenica delle Palme, giornata di intensa spiritualità, che a Noha parte dal mattino, con l’adunanza del popolo sull’ampio piazzale del Calvario per la benedizione dei ramoscelli d’ulivo e delle palme

Il Giovedì Santo la Chiesa ricorda l’istituzione del Sacramento dell’Eucarestia [ricordo che al termine della messa i preti si scambiavano gli auguri tra di loro: come per una festa di compleanno, ndr.]. I fedeli seguono la messa in coena Domini, nel corso della quale, con la “lavanda dei piedi” viene ricordata l’ultima cena di Gesù con gli Apostoli.

Alla fine della messa, il sacerdote ripone le ostie consacrate nel “Ciborio” dell’altare appositamente addobbato con stoffe sapientemente drappeggiate, fiori, luci, candele e piatti di grano fatto germogliare al buio. Nel frattempo tutti gli altri altari vengono spogliati dei sacri paramenti, i candelieri reclinati, le campane “legate”, l’organo ammutolito.

Le Ostie rimarranno esposte solennemente fino all’indomani pomeriggio per permettere l’adorazione da parte dei fedeli. E’ tradizione ab immemorabili visitare i “Sepolcri” (così impropriamente definiti dal volgo: più esatta sarebbe la definizione di Altari della Reposizione) allestiti nelle diverse chiese di Noha.

Il primo molto originale con ostensorio è nella Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, trasformata per l’occasione in Basilica. Apparecchiato sull’altare maggiore, il ciborio si presenta infatti come un baldacchino, tipico delle basiliche papali (il più famoso di tutti è quello del Bernini in San Pietro), con quattro colonne tortili, sovrastato da una croce dorata, come la cupoletta.

Il leitmotiv di fondo dell’altare della reposizione della Chiesa della Madonna delle Grazie, con un mappamondo colorato e le bandiere di molti stati del mondo è l’Inclusione, a dispetto dell’esclusione dei popoli della terra. Non so perché a me questa scenografia ha ricordato i versi stupendi di “Solo Andata” di Erri De Luca, là dove lo scrittore fa parlare i migranti: “[…]  Siamo gli innumerevoli, raddoppia ogni casella di scacchiera / lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra. / Non potete contarci, se contati aumentiamo / figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco.”. E poi ancora, e soprattutto: “Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: ‘Non vi sbarazzerete di me. / Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno”.

Nella cappella dedicata alla Madonna del Buon Consiglio, il tema è il sepolcro vuoto con il sudario piegato e la pietra occludente rotolata via dal Cristo trionfante.

Nella Chiesa della Madonna di Costantinopoli, invece, come da tradizione, è stata predisposta “la Pietà” (o Deposizione o Calvario) con l’esposizione della statua del Cristo Morto (nella sua antica bara di vetro) e quella dell’Addolorata. La statua della Madonna ha un vestito nero ricamato con fili d’oro, un pugnale appuntato sul petto, due fazzoletti bianchi nelle sue mani protese in avanti, mentre lo sguardo rivolto verso l’alto è pervaso dal dolore per la morte del Figlio.

Il Venerdì Santo la Chiesa si astiene dalla celebrazione della Messa. La sera fa solo memoria della morte di Gesù con la lettura del “Passio” secondo Giovanni e con l’adorazione della Croce. Non si consacra l’Eucarestia, ma il sacerdote e i fedeli consumano le particole del Giovedì Santo, riposte appunto nel tabernacolo dell’altare della Reposizione. Il popolo continua a chiamare codesta funzione Messa Sciarràta, cioè sbagliata, fuori dai canoni noti: come se il celebrante, per la morte del Signore, avesse perso la bussola.

*

Nelle chiese, dunque, tutto è allestito men che i Sepolcri.

I Sepolcri, più o meno imbiancati (in dialetto Sabburchi), spesso te li ritrovi in giro.

Antonio Mellone

 

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