Di Redazione (del 11/05/2018 @ 13:17:04, in Comunicato Stampa, linkato 1165 volte)

È in programma domenica 13 maggio la XXIV edizione della campagna nazionale Chiese Aperte che l’associazione Archeoclub Italia organizza per far conoscere il patrimonio culturale italiano, accrescere la curiosità intorno ad esso, riportare all’attenzione e rendere fruibili una serie di monumenti storici ed evitare che scompaiano nell'incuria e nell’indifferenza. Una iniziativa che ha il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e della segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana. Archeoclub Terra d’Arneo Nardò/Galatina aprirà a Galatina la chiesa della Purità e a Nardò le chiese di Santa Teresa e dell’Immacolata.

Nella mattina di domenica la chiesa sarà aperta dalle 10 alle 12 e nel pomeriggio dalle 16 alle 19 a Galatina, con l’ausilio dei soci e degli esperti di Archeoclub che metteranno a disposizione degli opuscoli informativi e guideranno i visitatori a scoprire i beni. L’evento è aperto a tutti e le visite sono gratuite. Con le preziosi collaborazioni dell’Istituto Immacolata ASP si è provveduto a pubblicare un opuscolo informativo e di Pro Loco a organizzare una visita guidata alle ore 15.30. Quest’ultima partirà dalla sede dell’associazione, in Via Umberto I, dove sarà possibile prenotare la propria adesione all’iniziativa.

 “Quando una città custodisce un patrimonio artistico e culturale che ha scandito la propria storia - spiega l’assessore alla Cultura di Galatina Cristina Dettù - vanta un onore unico e irripetibile. Un patrimonio che non è statico e fermo, anzi genera giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, momenti di pura emozione. La Città di Galatina non smette mai di stupire per i tesori, tanti e preziosi, che si trovano tra le sue mura. A Galatina, la manifestazione nazionale "Chiese aperte", giunta alla XXIV edizione, riempie di luce la Chiesa della Purità: un'occasione per respirare profumo di storia e di storia dell'arte, per ammirare la bellezza, per scoprire i particolari, per lasciarci andare alla sua unicità. Un'apertura straordinaria che si pone nella direzione di trasformarsi nell'ordinario. Un progetto, un augurio, una collaborazione proficua: almeno per oggi una realtà.”

“Bisogna riscoprire le antiche radici della nostra civiltà e le sue forme artistiche più suggestive - spiega Antonietta Martignano, presidente di Archeoclub Terra d’Arneo Nardò/Galatina - perché è un dovere collettivo e perché questi tesori non possono restare nascosti o sfuggire alla fruizione di tutti. Sarà una giornata dedicata alla conoscenza di pezzi di patrimonio di due città bellissime.”

Ufficio Stampa Marcello Amante

 
Di Redazione (del 11/05/2018 @ 00:05:05, in Comunicato Stampa, linkato 1573 volte)

Nella mattinata di oggi, giovedì 10 maggio, la Regione Puglia ha confermato il finanziamento di 825.000,00 euro per il progetto di riqualificazione del Cavallino Bianco. Il processo è stato lungo e pieno di imprevisti, e Galatina ha rischiato la revoca del finanziamento, ma alla fine i fondi che si era aggiudicata arriveranno.

Il ritardo nell’avvio dei lavori è stato causato dai tempi lunghi impiegati dalla Stazione Unica Appaltante per la definizione della gara. Quando tutto sembrava procedere al meglio, e i lavori erano stati appaltati sotto riserva alla prima ditta aggiudicatrice del bando, la Provincia ha comunicato che l’impresa non risultava possedere i requisiti e quindi il RUP ha dovuto attivarsi revocando l’affidamento alla prima classificata, riaffidando i lavori alla ditta Alfa Impianti SRL, sottoscrivendo il verbale di effettivo inizio lavori il 7 maggio. Con il secondo lotto di  lavori appaltati, grazie al progettista e direttore lavori Architetto Enrico Ampolo, il Cavallino Bianco sarà completato, contrariamente all’originario progetto che prevedeva il lavoro complessivo diviso in tre tempi.

Oggi c’è stato l’incontro tra i funzionari della Regione e il comune di Galatina nelle persone dell’assessore ai lavori pubblici Loredana Tundo, l’architetto Nicola Miglietta e il RUP geometra Daniele Grappa, che con un verbale sottoscritto dalle parti ha confermato l’erogazione del finanziamento e il pagamento del primo 5%, avendo avviato regolarmente i lavori.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 10/05/2018 @ 13:37:07, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 2136 volte)

Siamo ormai in pieno XIX secolo: continua la storia dei Vescovi di Nardò e di riflesso la storia della chiesa di Noha. Buona lettura.

La redazione

SALVATORE LETTIERI (1780 – 1839)

Vescovo di Nardò dal 27 giugno 1825 al 6 ottobre 1839

Dal 1825 al 1839 i Pontefici furono:

            Leone XII (1760-1829)                                        Papa dal 1823 al 1829

            Pio VIII (1761-1830)                                             Papa dal 1829 al 1830

            Gregorio XVI (1765-1846)                                  Papa dal 1831 al 1846

 

            Arciprete di Noha:

            Don Nicola Valente (1771-1834),                      parroco dal 1823 al 1834

            Don Damiano Marcuccio (1810-?),                  parroco dal 1834 al 1847

 

            Salvatore Lettieri, laureato in diritto civile e canonico, maestro in sacra teologia, assistente al soglio pontificio, consigliere a latere di sua maestà e commendatore dell’ordine regale di Francesco, nacque a Equotutico o Magno Cavallo (oggi Foggia), il 6 giugno 1780 da Pietrantonio e da Maddalena Riccardi. Fu canonico della basilica collegiata di Foggia ed il 6 aprile 1818 fu consacrato Vescovo di Castellaneta da Pio VII. Dopo sette anni di giurisdizione episcopale a Castellaneta, il 27 giugno 1825 fu traslato alla diocesi di Nardò.

            Prima di venire in diocesi, il 15 luglio 1825, da Massafra, emise il documento di apertura della visita pastorale. Avrebbe voluto iniziarla subito dopo il suo ingresso in diocesi fissato per il 24 luglio 1825. Invece, urgenti e gravi impegni lo obbligarono a differirla. Un anno dopo, e cioè il 20 aprile 1826, quando tutto era pronto per la visita fu assalito da una grave e violenta malattia.

            Appena cominciò a migliorare, i medici curanti gli ordinarono di recarsi, per un periodo di tempo, in campagna, all’aria aperta, più salubre e più pura di quella della città. Fu accolto ed ospitato dal nobile Francesco Dell’Abate nella masseria Brusca vicino a Nardò. Vi si trattenne un mese e mezzo, con grande vantaggio della sua salute, e finalmente il 21 giugno 1826 iniziò la visita pastorale. La fece quasi tutta a piedi, cominciando da Galatone. Ebbe quali convisitatori Giuseppe Tommaso Ingusci, cantore, Giuseppe Leante, primicerio, e Diego Giuranna canonico e maestro delle sacre cerimonie.

            Nel 1827, il Lettieri riprese la visita pastorale. Il 24 maggio 1828 iniziò la visita a Nardò in cattedrale. Visitò poi le altre chiese ed i monasteri. Di questa visita è pervenuta sino a noi un relazione, in quattro volumi, ricca di importanti notizie.

            Verso il 1829 fu nominato commendatore regale dell’ordine di Francesco I ed amministratore di Gallipoli.

 
Di Redazione (del 09/05/2018 @ 13:30:30, in NoiAmbiente, linkato 1599 volte)

Tre storie di ostinata ma contraddittoria opposizione al gigante industriale, raccontano il conflitto tra le narrazioni del progresso e i danni sociosanitari in un territorio a vocazione agricola. I giganti in questione sono le Centrali della zona industriale brindisina: il petrolchimico Eni e la centrale a carbone Enel, situata a Cerano. A osservarli da vicino, e per la prima volta anche da dentro, è il 38enne regista e sociologo pugliese Corrado Punzi. 

Il film, dopo l’ottimo riscontro ottenuto al 35° Torino Film Festival nella sezione “Italiana.Doc”, vince il premio della giuria al prestigioso Hot Docs Canadian International Documentary Festival di Toronto, il più autorevole festival di documentari del Nord America, in programma quest’anno nella città canadese dal 26 aprile al 6 maggio. Il documentario è inserito nella Official International Competition ed è in concorso come Best International Feature.

Vento di Soave ci aiuterà a capire meglio da che parte dobbiamo stare per essere protagonisti del nostro stesso benessere. Per capire bene il nemico e combatterlo, in questo caso l'inquinamento, bisogna conoscerlo bene, perché ciò che sta soccombendo è la nostra stessa vita.

Il film sarà proiettato venerdì alle ore 20:30 nel Circolo ARCI LEVèRA in via Bellini, 24 a Noha.
L'ingresso è gratuito, i posti sono davvero limitati.

Per prenotare il posto inviare una email al seguente indirizzo "info@noha.it".

FareAmbiente - Noha

 

E’ stato il monopolio delle squadre baresi a caratterizzare semifinali e finali regionali del campionato Under 13, nella versione 3x3, offrendo delle prestazioni di buon livello e mettendo fuori gioco nei quarti e nelle semifinali i padroni di casa ,rispettivamente OLIMPIA S.B.V. GALATINA E SHOWY BOYS.

La manifestazione indetta dalla FIPAV PUGLIA ed organizzata dalla dirigenza dell’OLIMPIA S.B.V. si è svolta, nelle fasi eliminatorie (quarti e semifinali), in contemporanea sui due impianti galatinesi: Scuola Media “Giovanni XXIII” e Palasport “ Fernando Panico” determinando al termine delle eliminatorie le due squadre finaliste.

Nel primo raggruppamento sono confluite AKITA TEAM VOLLEY S. MARZANO, SCUOLA E VOLLEY ALTAMURA, SHOWY BOYS GALATINA e VOLLEY SAVA.

Fuori subito ai quarti S.Marzano e Sava , l’Altamura non ha trovato ostacoli e ha regolato la Showy Boys garantendosi il diritto di disputare la finale.

Il secondo gruppo invece ha annoverato PALLAVOLO S.VITO, OLIMPIA S.B.V. GALATINA,MATERDOMINI CASTELLANA e PRIMIGI ALBEROBELLO.

Quest’ultimi si sono imposti con facilità sui padroni di casa dell’Olimpia SBV Galatina e poi hanno battagliato con la Materdomini Castellana rimontando un set e conquistando la finale.

Lo spettacolo offerto dai giovanissimi primi attori ha infiammato il pubblico : la folta rappresentanza barese ha  sovrastato gli spettatori indigeni, ormai fuori dai giochi, tifando per i propri beniamini  in un crescendo di gara che alla fine ha visto prevalere la Primigi Alberobello.

Con il titolo di campioni regionali Under 13  è scattata per la Primigi anche la partecipazione alle  Fasi Nazionali  del Campionato in questione, a cui si unirà anche l’altra finalista Altamura a rappresentare il volley pugliese.

 
Di Redazione (del 09/05/2018 @ 13:25:36, in Comunicato Stampa, linkato 910 volte)

Bilancio positivo in casa bianco-verde al termine del campionato under 13 3vs3. Dopo la medaglia d’argento conquistata in campo provinciale, la Showy Boys Galatina si è piazzata tra le prime tre squadre in campo regionale. Grazie al bronzo conquistato ex equo con la formazione barese della Materdomini Castellana ottenuto a conclusione della fase regionale, la società bianco-verde si conferma con il suo settore giovanile ai vertici del volley regionale.

Otto le squadre che hanno gareggiato nelle sfide finali del torneo sul campo del Palazzetto dello Sport "Fernando Panico" e della palestra dell'Istituto Comprensivo Polo 3 di Galatina: Alberobello, Altamura, Castellana. Olimpia Sbv, San Marzano, San Vito, Sava e Showy Boys.

I ragazzi di mister Quida hanno superano nei quarti di finale il Sava, primo classificato della provincia di Taranto, con il punteggio di 2-0 (15-10, 15-14). Stesso risultato per l’Altamura, primo nel girone barese-foggiano, che ha battuto il San Marzano, secondo classificato nel campionato provinciale di Taranto. Invece, escono sconfitti (2-0) l’Olimpia Sbv, prima nel girone leccese, e il San Vito, primo in quello brindisino, fermati rispettivamente da Alberobello, terzo nel girone barese-foggiano, e Castellana, secondo. Le semifinali sono terminate con la vittoria dell’Altamura e dell’Alberobello e nella finalissima a spuntarla è stata la formazione della città dei Trulli che con un perentorio 2-0 ha frenato, un po’ a sorpresa, ogni velleità dei più quotati avversari.

 
Di Antonio Mellone (del 06/05/2018 @ 18:54:53, in NohaBlog, linkato 1906 volte)

Quando una ragazza vi chiede di mostrarle una cappella, voi stupitela facendole vedere una cattedrale.

E così tempo fa accompagnai una delle mie tesiste nella stupenda cattedrale di Nardò, una tra le più belle di Puglia - e alla quale sono particolarmente affezionato. Nossignore, non insegno all’università, ma periodicamente seguo alcuni studenti anche nella redazione della loro tesi di laurea dacché molti professori non hanno il tempo di leggere e correggere gli elaborati dei loro allievi. Sissignore, lo faccio per hobby e, s’intende, gratis et amore Dei. Nossignore, seguo gli universitari di tutti i sessi, non soltanto gli esponenti di genere femminile e di venustà intimidatoria. No, non esclusivamente in Economia, mio pane quotidiano, ma in svariate altre discipline (se no che gusto ci sarebbe). Nossignore, la ragazza dell’immagine non è la tesista di cui sopra, ma mia cugina Martina, una cantante molto brava, ritratta mentre la accompagno (indegnamente) al settecentesco organo a canne della Madonna del Canneto (sic) di Gallipoli. Per dire quanto adoro certi strumenti musicali.

Volete sapere altro? Bene. Dopo questa doverosa (e invero prolissa) premessa, ritorniamo nella Cattedrale neritina.

Ora, confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli, che ogni volta che entro in una chiesa qualsiasi la prima cosa che cerco con lo sguardo è la presenza di un organo a canne. E’ una mia deformazione abbaziale: trascuro tutto il resto, incluso, per dire, un Giotto o un Duccio di Buoninsegna e perfino un Caravaggio (me li tengo per il dulcis in fundo), per andare alla scoperta della fitta palizzata di canne, sovente a mitra di vescovo o a cuspide, svettante da qualche parte.

 

Le argomentazioni della maggioranza sono lunari. Nel caso specifico, la chiusura del centro storico, sono talmente scollati dalla città che i commercianti si sono  rivolti a me per rappresentare le loro ragioni. Nella loro arroganza, unico tratto che li caratterizza, hanno adottato il provvedimento di chiusura calandolo dall’alto e senza preoccuparsi di farlo precedere da un processo di condivisione e di partecipazione.

Il capogruppo di Galatina in Movimento, Vito Albano Tundo, cita l’ordinanza numero 53 del 2017 per giustificare l’inasprimento degli orari di chiusura del centro storico, ma gli sfuggono due ordinanze dirigenziali: la prima riguarda la proroga della zona a traffico limitato, sino al 14 gennaio 2018, dalle  22.30 alle 6 per i giorni feriali, la domenica per tutta la giornata, la seconda che proroga gli stessi orari dal 15 gennaio al 30 aprile. Basta leggere l’ordinanza dirigenziale numero 3 del 2018 per avere conferma.

 

Ancora una volta la solita parte dell’opposizione si avventura in comunicati improbabili con argomentazioni qualunquistiche, opportunistiche e strumentali. Al netto dei soliti sproloqui, mai un’idea concreta, mai una proposta seguita da un progetto realizzabile. Dopo quasi un anno, sembra ancora prigioniera nel film di quella campagna elettorale che l’ha vista sconfitta.

All’ordine del giorno la ZTL e la nostra idea di città, quella chiaramente indicata nel programma elettorale delle Civiche con un centro antico vivo e vissuto, che torni ad essere il cuore pulsante della città.

In quest’idea il “nostro” centro antico non può che essere TOTALMENTE APERTO al commercio, ai ragazzi, alla movida, al passeggio, alla cultura, alle famiglie, alle manifestazioni, non certo al traffico veicolare indiscriminato che inevitabilmente dovrà essere limitato.

Un senso di comprensione verso chi oggi opera nel centro antico ci ha portato a scelte responsabili che riducono solo lievemente l’orario di apertura: un’ora al mattino (posticipando dalle 6 alle 7) ed un’ora la sera (anticipando dalle 20 alle 19), confermata la chiusura del sabato e dei giorni festivi, già prevista lo scorso anno nell’ordinanza 53/D/2017. Un giro di vite, senza salti nel buio ma nella giusta direzione.

 

Canto notturno di un pastore ...

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