Lettere inviata in data 26 maggio 2018 al Presidente Emiliano:

Gentile Presidente Michele Emiliano,

L’Ospedale di Galatina rappresenta per la maggior parte della popolazione salentina un punto di riferimento assoluto, una risorsa che risponde da molto tempo e in maniera efficace ai bisogni di salute delle persone.

Chiediamo con forza che il Santa Caterina Novella possa continuare ad avere il Punto Nascita associando anche il servizio essenziale della T.I.P.O. (Trattamento Intensivo Post Operatorio) che assicura sorveglianza minuziosa delle funzioni vitali, per prevenire delle complicazioni e in caso si verifichino potervi porre rimedio istantaneamente.

Il piano di riordino ospedaliero voluto dalla Regione Puglia non può prevedere la chiusura di un servizio di eccellenza che a Galatina da sempre viene utilizzato nel migliore dei modi.

Vorremmo farle presente inoltre che il punto nascita di Galatina dà più garanzie cliniche per la presenza al suo interno di branche specialistiche ad indirizzo sub-intensivo come la Nefrologia e Dialisi, la Pneumologia, le Malattie infettive e Gastroenterologia che sono importanti per eventuali complicanze che possano insorgere e che altri presidi ospedalieri non possiedono.

 

Ho inviato ai sindaci di San Cesario, Lequile, San Donato, Galatina, Soleto, Sogliano e Cutrofiano una proposta utile a coprire con Salento in Bus i comuni del Centro-Salento oggi privi del servizio. Si tratta di una proposta, già presentata verbalmente agli uffici della Provincia di Lecce che ha la gestione del servizio, e che sto inviando formalmente all’Ente avendo ricevute le adesioni dei sindaci di Lequile, San Cesario, Soleto, Sogliano e Cutrofiano.

Attualmente ci sono tre linee in servizio: due corrono lungo la direttrice della statale 16 Lecce-Maglie, una sulla 101 direzione Gallipoli. Purtroppo tutti i comuni prima citati sono fuori da queste rotte con grave danno al nostro turismo, ma non è utile ragionare solo e unicamente nell’ottica del vantaggio o dello svantaggio di un territorio. Occorre una visione più organica che incontri l’interesse di diversi territori e per questo importante concretizzare una proposta organica e condivisa.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 13/06/2018 @ 18:32:38, in La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, linkato 1852 volte)

A grandi falcate siamo giunti quasi agli sgoccioli di questa interessante ricerca condotta con il solito attaccamento a Noha e alla sua chiesa da parte di p. Francesco D’Acquarica. La storie del vescovo Ursi, poi cardinale di Napoli, e dell’arciprete don Paolo Tundo sono avvenimenti, si può dire, dell’altro giorno.

La redazione

 

CORRADO URSI (1908 – 2003)

Vescovo di Nardò dal 31 luglio 1951 al 30 novembre 1961

Motto: Grana multa una hostia (Molto grano per una sola ostia)

Dal 1951 al 1961 i Pontefici furono:

            Pio XII,                                                           Papa dal 1939 al 1958

            S. Giovanni XXIII,                         Papa dal 1958 al 1963

 

            Arcipreti di Noha

            Don Paolo Tundo (1888-1962),                                    parroco dal 1934 al 1962

                                                          

            Corrado Ursi nacque ad Andria, provincia di Bari, da Riccardo e da Apollonia Sterlicchio il 26 luglio 1908. Il 25 luglio 1931 fu ordinato sacerdote e svolse il suo ministero nel seminario regionale di Molfetta, prima come vice rettore, poi come rettore. Da Pio XII (1876-1958) Papa dal 1939 al 1958,  fu nominato prelato domestico e, resasi vacante la diocesi di Nardò, Vescovo della stessa il 31 luglio 1951. Il 21 ottobre 1951 prese possesso della diocesi ed il 28 fece l’ingresso e per la circostanza fu pubblicato un numero unico.

            Ben presto si adoperò per  creare nuove parrocchie ed elevare le vicarie curate in parrocchie autonome.

            Alla fine del 1953 fu nominato amministratore apostolico di Gallipoli, che resse sino al luglio 1954. Dal 7 al 9 giugno 1954 celebrò il sinodo diocesano, le cui costituzioni furono date alle stampe con il titolo: Costituzioni sinodali della Diocesi di Nardò promulgate da Mons. Corrado Ursi Vescovo.

            Nel 1955, dall’otto al 15 maggio, ricorrendo il VII centenario del miracolo del Crocifisso Nero di Nardò, celebrò il secondo congresso eucaristico diocesano.

            L’otto maggio 1955 si aprì il congresso con il solenne ricevimento del taumaturgo simulacro del Crocifisso Nero, che alcuni mesi prima era stato portato a Roma per essere sottoposto a particolari trattamenti chimici, per impedire l’opera corrosiva dei tarli. A chiusura del congresso il cardinale Marcello Mimmi, Arcivescovo di Napoli, celebrò un solenne pontificale in cattedrale.

            Il 25 luglio 1956, ricorrendo il 25° del suo sacerdozio, Corrado Ursi inaugurò la Casa Tabor, sorta nella contrada la Cenate vescovile, per ritiri spirituali al clero e ai fedeli. L’ 8 settembre 1956 elevò a santuario mariano la chiesa della Vergine delle Grazie di Galatone. Il 6 novembre 1956 intraprese la visita pastorale, che si protrasse per due anni, i cui atti si conservano in archivio.

            Nel grande comprensorio dell’Arneo, appartenente a Nardò, vaste zone di terreno erano state espropriate ai latifondisti dall’Ente di riforma fondiaria di Puglia e Lucania. Esse furono assegnate in proprietà a numerose famiglie di contadini e si sentì ben presto il bisogno della presenza del sacerdote, per quei fedeli, che iniziando una nuova vita potessero nutrire i loro sentimenti religiosi e morali. Ursi vi provvide istituendo due nuove parrocchie .

            L’antico seminario era ormai divenuto inadatto alla vita e alle esigenze moderne, per questo egli iniziò la costruzione di un nuovo edificio, in contrada Cappuccini, con la posa della prima pietra avvenuta il 31 maggio 1960. Non vide però il compimento dell’opera, perchè il 30 novembre 1961 fu trasferito alla sede arcivescovile di Acerenza, in provincia di Potenza.

            Il 9 dicembre 1961 fu nominato amministratore apostolico di Nardò, che lasciò definitivamente il 27 maggio 1962. Il 23 maggio 1966 fu promosso Arcivescovo di Napoli ed il  26 giugno 1967 Cardinale, dell’Ordine dei Preti, col titolo di S. Callisto.

 

Relazione con la chiesa di Noha

 

            Non c’è dubbio che l’arciprete di Noha partecipò al Sinodo diocesano del 1954 e accolse con zelo il Pastore della diocesi in occasione della visita pastorale del 1956. Ma Ursi fu grande amico dell’arciprete don Paolo Tundo e perciò lo troviamo sovente a Noha.

            Senza scomodare troppo gli archivi ma semplicemente da alcune foto d’epoca lo troviamo:

*          Alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso per la benedizione della  campana piccola della chiesa di San Michele.

*          Nel 1960 una foto lo ritrae all’altare maggiore mentre benedice solennemente  il popolo di Noha radunato per la festa della Madonna delle Cuddhure.

*          Il 29 settembre 1955 è a Noha per l’inaugurazione della scuola materna, tenacemente voluta da don Paolo, come ho cercato di spiegare più sopra.  Corrado Ursi presenziò all’evento con la sua benedizione. Fu una grande festa popolare con la partecipazione del popolo, delle autorità civili e provinciali, fu presente perfino il Prefetto di Lecce, oltre naturalmente alle suore e le autorità religiose.

*          Ancora il 29 settembre 1957 alla presenza del Vescovo Ursi le Suore Discepole  di Gesù Eucaristico presero ufficialmente possesso e cura della scuola mater-  na.

*          E fu Corrado Ursi che, due mesi prima di lasciare la diocesi di Nardò, ottenne per don Paolo il titolo di Cameriere  d’onore di sua Santità. Fu così che il 29 settembre 1961 il Vescovo fu presente per conferire ufficialmente a don Paolo il titolo di Monsignore. Si trattava di un’onorificenza, un’attestazione di stima per tutto quello che Don Paolo aveva  fatto per l’ Azione Cattolica, per lo spirito di ubbidienza e sottomissione sempre dimostrati, ma soprattutto per la fondazione dell’Asilo di Noha.

 
Di Redazione (del 13/06/2018 @ 18:27:13, in Fidas, linkato 1387 volte)

ll 14 giugno si celebra la 14^ Giornata mondiale del Donatore di Sangue (World Blood Donor Day) promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per ringraziare i donatori volontari di sangue e incoraggiare nuovi donatori in particolare i giovani al fine di garantire il necessario ricambio generazionale.

FIDAS NOHA ringrazia i suoi donatori dando una festa in loro onore.

Vi aspettiamo Giovedi 14 Giugno presso il Circolo ARCI LEVèRA alle ore 21.00.

Fidas Noha

 
Di Redazione (del 13/06/2018 @ 13:21:07, in Comunicato Stampa, linkato 1210 volte)

Sabato 16 giugno 2018, alle ore 19.00, nel Chiostro del Palazzo della Cultura Zeffirino Rizzelli, piazza Dante Alighieri 51, Galatina, si terrà il Convegno sul Tarantismo NEI RI-MORSI DELLA STORIA, organizzato dal Polo Bibliomuseale di Galatina –gestore Libermedia/Servizi e formazione per i beni culturali– in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Galatina e curato da Salvatore Luperto, Direttore artistico del Museo civico “Pietro Cavoti”.

Nei RI-MORSI DELLA STORIA: un ritorno periodico sul tarantismo, sui “morsi” ciclici della “tarantola” per analizzarne gli aspetti moderni antropologici e creativi.

Dopo i saluti del Sindaco Marcello Pasquale Amante e dell’Assessore alla Cultura Cristina Dettù, i relatori, docenti dell’Università del Salento, Carlo Alberto Augieri, Eugenio Imbriani, Giancarlo Vallone, Gianfranco Salvatore con Mario Cazzato (architetto), Tony Candeloro (danzatore, coreografo), Tommaso Faggiano (documentarista) s’intratterranno su alcuni aspetti del tarantismo in particolare sulla parola evocatrice, sull’immagine e sulla devozione.

 
Di Redazione (del 13/06/2018 @ 13:18:19, in Comunicato Stampa, linkato 908 volte)

La rassegna letteraria Dammi una L giunge al quinto appuntamento e presenta Fiabe di Notte: due serate per bambini che si terranno a Collemeto in via Sassari (13 giugno) e a Noha nei pressi della Trozza (14 giugno).

A partire dalle ore 21, in collaborazione con Archeoclub Terra d'Arneo - Nardò/Galatina verranno lette poesie a tematica ambientale, sociale e civile tratte dal libro “L’uomo che piantava gli alberi”.
Tutti i bambini sono invitati a portare un cuscino con sé per stare più comodi.

 
Di Redazione (del 11/06/2018 @ 21:25:54, in NoiAmbiente, linkato 4483 volte)

Abbiamo cercato sulle mappe storiche e attuali il nome di questa Grazia della Natura, ma non esiste traccia. Nessuno ha saputo dirci come si chiama. L’abbiamo sempre chiamata “la Vora”. Però ora è necessario identificarla, perché le “vore”, in questi ultimi tempi di economia basata sui rifiuti, sono diventate molto importanti. Sono gli imbuti della falda acquifera e quindi è necessario proteggerli. Così d’ora in poi la chiameremo la Vora di Costantinopoli, in nome della vicina chiesetta, appunto dedicata alla Madonna di Costantinopoli.

Della Vora di Noha se ne è già parlato milioni di volte: in piazza, al bar, nei circoli, nelle case, per le strade, ecc. Se ne parla a volte come di un antichissima amica, una madre paziente che ha sempre salvato Noha e la sua popolazione da allagamenti e nubifragi.  Celebre è il famigerato “rutto” della vora.

Il rumore simile al rigurgito di un dinosauro che la vora ha fatto fino a qualche tempo fa, nel momento di inghiottimento del mare d’acqua che si riversava dentro la sua pancia. Oramai sappiamo tutti che al minimo cenno di un temporale, che duri anche solo dieci minuti, la vora, annega insieme a strade e campi.

E giù a imperversare contro il governo, contro quelli della bonifica, contro i vigili del fuoco, i diavoli e gli angeli, che non ci proteggono più. Già, fa comodo dare sempre la colpa all’utopistico nemico assente.

Noi  di Fareambiente non ci siamo preoccupati solamente per il panorama di paese alluvionato di cui godiamo ogni tanto, o dei disagi che gli allagamenti creano al territorio, no, ci siamo preoccupati delle voci che circolavano e circolano su cosa tutti questi strabenedetti diavoli hanno gettato nella gola carsica.

 
Di Russo Piero Luigi (del 11/06/2018 @ 20:29:57, in Comunicato Stampa, linkato 2115 volte)

Un autentico successo, sancito dall’abbraccio di circa 350 persone, l’esordio degli amici de “La Civetta dal CUORE AMICO” il cui scopo è fondamentalmente quello di animare la solidarietà, la partecipazione e l'integrazione sociale, operando al servizio delle persone in difficoltà organizzando, in maniera itinerante, serate di informazione e sensibilizzazione.

L’occasione è stata una raccolta fondi per la ONLUS salentina “Cuore Amico – Progetto Salento Solidarietà”, un’associazione no-profit che opera da tanti anni nel Salento e che si rivolge a sostegno di bambini salentini affetti da gravi patologie o aventi particolari necessità.

Location dell’evento l’affascinante cornice dell’aranceto del Castello di NOHA, sede dello storico presepe; un doveroso ringraziamento va proprio all’Associazione "Masseria Colabaldi" che ci ha accompagnato amorevolmente in questa splendida avventura.

Ci siamo deliziati con le deliziose “puccette” con le olive e alla pizzaiola appena sfornate, con le “pittulicche” bollenti, con le bruschette abbrustolite sulla brace, con un buonissimo Primitivo di Galatina, abbiamo ascoltato le indimenticabili colonne sonore targate esclusivamente anni 80 e siamo riusciti a raccogliere 800€; tanta musica dunque, tante cose buone da mangiare, tanto divertimento, ma anche e soprattutto tanta solidarietà.

Ringraziamo inoltre i ragazzi della seconda A e seconda B della Scuola Secondaria I° Grado dell’Istituto Comprensivo "Polo 2" di Noha diretti magistralmente dall’insegnante Colazzo Rita Maria.

La serata è stata ulteriormente impreziosita dalla presenza dei due Parlamentari galatinesi (Onorevole Leonardo Donno e Senatore Cataldo Mininno) e dell’Assessore Loredana Tundo in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Galatina. 

 

Assegnare ad una donna di Galatina con gravi patologie, senza casa dallo scorso agosto, l’ alloggio popolare a cui ha diritto, essendo la prima nella graduatoria comunale per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. È questo l’oggetto dell’interrogazione urgente depositata dal consigliere del M5S Antonio Trevisi, che si sta occupando della vicenda assieme ai parlamentari Leonardo Donno e Cataldo Mininno.

La signora Daniela De Lorenzis è stata sottoposta a molteplici interventi chirurgici e risulta affetta da gravi patologie che le provocano enormi difficoltà di deambulazione. Attualmente vive dall’anziana madre insieme alla propria famiglia, in un appartamento al secondo piano che, oltre a presentare evidenti carenze di vivibilità, è privo di ascensore ed accessibile esclusivamente per mezzo di una scala ripida e pertanto incompatibile col quadro sanitario della signora.

Bisogna provvedere all’assegnazione in tempi brevi - dichiara Trevisi - di un alloggio di edilizia residenziale popolare nella disponibilità di Arca Sud Salento. Il Comune di Galatina è già da tempo a conoscenza delle gravi condizioni di salute della signora , come peraltro dimostra l’inserimento della stessa nella graduatoria speciale categoria A6 (disabilità che comporta una diminuzione permanente della capacità lavorativa pari almeno al 75%)”.

 

Canto notturno di un pastore ...

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