Le polemiche sollevate in questi giorni relative alla destinazione Covid dell’Ospedale di Galatina, da parte della Regione Puglia, ci portano a fare alcune riflessioni in merito.

Assistiamo ad un dibattito  in cui le posizioni politiche cambiano di ora in ora, a volte contraddicendosi con quelle sostenute il giorno prima  ( “ mai Covid a Galatina ! ”;  poi ” cosa si aspetta a far partire l’ospedale  Covid di Galatina ? “) , un dibattito spesso  orientato da mere  logiche di ricerca del consenso popolare, piuttosto che da concrete proposte di soluzione dei problemi, posti da una situazione di grave emergenza sanitaria, piegando il diritto alla salute, che deve essere di tutti, ad  interessi  di parte e di sterile contrapposizione politica.

E’ chiaro che, in una situazione normale, sarebbe stato preferibile che solo il padiglione De Maria venisse adibito a funzione Covid, facendo funzionare regolarmente il resto dell’Ospedale per le altre patologie che, nel frattempo, non sono scomparse. Ma il collegamento strutturale tra la zona Covid e quella No Covid avrebbe comportato  seri rischi di carattere igienico - sanitario e, quindi, di infezione sia per il personale sanitario, che per i pazienti.

 Nonostante questa drammatica situazione, che potrebbe diventare esplosiva se venissero messe sotto pressione le strutture Covid, la Regione e la Direzione Generale ASL , con una decisione coraggiosa, quanto equilibrata, hanno voluto individuare percorsi di sicurezza  No Covid, che permettano al “Santa Caterina Novella”  di continuare a svolgere l’attività ambulatoriale in essere,  più il Punto Nascita ed i relativi servizi.  Per fare questo tipo di intervento è necessario eseguire   modifiche strutturali, peraltro già finanziate, sempre nella logica di evitare rischi per il personale sanitario ed i pazienti. E’ sulla realizzazione di questa  soluzione organizzativa che la Direzione Generale è ancora indietro, mostrando incertezze e confusione, ma senza rinunciare alla strategia di rilancio dell’ospedale, con la riapertura, qualche giorno fa, della divisione di Psichiatria.

 
Di Redazione (del 14/12/2020 @ 20:38:57, in Le Confraternite di Noha, linkato 1842 volte)

Con questa ottava parte si conclude il viaggio nel tempo delle antiche Congreghe della nostra Cittadina. Ringraziamo P. Francesco D’Acquarica, ormai di diritto cittadino onorario di Noha, per averci ancora una volta dato un passaggio sui suoi straordinari mezzi di trasporto, fatti di storie, memoria, personaggi, ma soprattutto amore per la sua e nostra Piccola Patria.

Noha.it         

 

Piccola premessa

Prima di procedere nella lettura dei verbali che seguono è opportuno tenere presente questa osservazione.

Come si può constatare, dal 1940 al 1945 le riunioni sono rarissime. Siamo durante la tragedia della seconda guerra mondiale. Anzi nel 1942 e nel 1943 non viene registrato alcun verbale. Il Padre Spirituale della Congrega ora è nuovamente l’arciprete Don Paolo Tundo, ma i bisogni della gente sono tanti e più urgenti delle riunioni di una Congrega.  Si sa, le guerre non hanno mai fatto bene a nessuno. Seminano lutti, rovine, miseria, stanchezza, scoraggiamento, disorientamento morale e religioso.

Nel mese di giugno del 1943 ci fu anche il bombardamento dell’aeroporto di Galatina, a una manciata di chilometri da Noha, dove lavoravano anche giovani della nostra cittadina. Ci fu spargimento di sangue, morti, feriti. Oltre ai soldati che erano al fronte, Noha pagò il suo triste tributo anche in termini di fame, sofferenza, malattie. Don Paolo soccorreva, aiutava, andava incontro ai suoi parrocchiani, aiutando tutti senza far distinzione di persone tra parenti, amici o semplici conoscenti. Smarrimento, povertà, distruzioni, questo era il contesto di quegli anni tremendi.

In questo quadro bisogna capire (ma forse non scusare) quanto racconto nella nota del prossimo verbale, vale a dire la storia dei ladri nell’abitazione delle monache ospiti di Noha.

Anno 1941

5 Maggio 1941

Oggetto: offerta di Beneficenza

Il 5 Maggio 1941 si sono riuniti i Confratelli. Hanno deliberato L.100 a favore delle Suore costituite a Noha. Il Priore…

           

 NOTA IMPORTANTE

Questa offerta di L. 100 per le Suore costituite a Noha fu occasionata dal fatto che le Suore (si tratta delle Suore “Oblate di S. Antonio di Padova” presenti in quel tempo nella nostra cittadina, dedite all'Asilo Infantile, al doposcuola e all'insegnamento del catechismo e dell’arte del ricamo), furono danneggiate non poco da un furto. Nel 1941 io non avevo ancora compiuto i sei anni e frequentavo quella scuola materna, ma ricordo molto bene quando il fatto accadde. Una notte i ladri assalirono l'abitazione delle Suore, situata all’inizio di Via Cadorna, per derubarle delle loro vettovaglie. Le Suore, nonostante l’offerta della Confraternita, tremendamente spaventate da quella vicenda decisero di abbandonare definitivamente Noha.

Per questo motivo alcuni anni più tardi (nel 1955) l’arciprete don Paolo Tundo, che tanto teneva all’educazione dei bambini (“il domani del paese” - diceva) volle assolutamente che il suo popolo avesse la garanzia di un futuro migliore, preparando i bambini con la prima alfabetizzazione e socializzazione. Tra infinite difficoltà, spendendo i suoi risparmi e bussando alle porte di “chi poteva” riuscì a costruire su un terreno di sua proprietà un’opera monumentale che donò alla Congregazione “Discepole di Gesù Eucaristico”. Le suore di questa congregazione si impegnarono a restare per sempre a Noha. La convenzione tra don Paolo e le Suore “Discepole di Gesù Eucaristico” fu firmata il 29 settembre 1957.

 

21 Dicembre 1941

Oggetto: Multa per gli assenti alle processioni e sedute

Il 21 dicembre 1941, XX, riunita la Confraternita in riunione ed in numero legale, si è stabilito quanto segue:

1.  Chi si assenta dalle riunioni indette con biglietto personale senza un giusto motivo è sottoposto alla multa di L.2.00. Non intervenendo per tre volte consecutive resta espulso dalla Confraternita e riceverà la notifica per iscritto.

2.  Chi si assenta dalle Processioni prescritte è sottoposto alla multa di L.10.00. Non intervenendo per tre volte consecutive, oppure chi si rifiuta di pagare la multa in cui è incorso, resta espulso dalla Confraternita e riceverà notifica per iscritto.

Il Priore Bianco Michele, il segretario Nocera,

Visto il Rettore D. Paolo Tundo.

Non intervenendo all’accompagnamento funebre, quando è di ebdomada, è sottoposto alla multa di L.20.00

 

Anno 1942

27 Dicembre 1942

Oggetto: nuove cariche

 
Di Redazione (del 14/12/2020 @ 20:28:30, in Comunicato Stampa, linkato 951 volte)

Sono stati oltre 700 i Pandoroni di cioccolato solidali pro Bimbulanza consegnati in pochissime settimane.

Le parole dei promotori Sandro Argentieri, Alessandro Antonaci e Piero Luigi Russo: «L’attività sportiva, quella sana e lontana da interessi economici e obiettivi irraggiungibili, è uno strumento nuovo che andrebbe sfruttato e promosso proprio per il suo indubbio valore sociale ed educativo. Lo sport non è solo disciplina, allenamento e competizione. Lo sport è prima di tutto solidarietà, onestà e rispetto per gli altri. Questi sono i valori fondanti del nostro “lavoro”, la nostra missione… Ringraziamo di cuore i nostri compagni di viaggio:

"Voglia di casa" di Rosaria Pellegrino in via Liguria, 15 a Galatina;

Pantagruel di Adriano de Lorenzis in via Liguria, 66 a Galatina;

Club Cuore Giallorosso di Gaetano Gaballo in via Marche, 60 a Galatina;

Gabrieli Materiale Elettrico di Antonio Gabrieli in via Soleto, 176 a Galatina;

 

Lo trovate in edicola al prezzo di 12 euro. Affrettatevi però, in quanto la tiratura è limitata, e al tabacchino di Noha è quasi in esaurimento.   

Tra i luoghi da favola come Lecce, Castro, Matino, Santa Maria di Leuca, ma anche Nardò, Oria, Tricase, Gallipoli, eccetera, eccetera, troverete anche Noha con la storia di Teodoro, lu Sciacuddhri e le sue Casiceddhre.

Chi non crede alle favole, si sa, è disposto a credere a tutto.

 

Noha.it

 
Di Redazione (del 13/12/2020 @ 17:37:03, in Comunicato Stampa, linkato 857 volte)

Il sindaco di Galatina, Marcello Amante, con un’ordinanza ha disposto la chiusura del Polo 2 dal 9 al 20 dicembre per il rifacimento della copertura del tetto della scuola. Brilla il mutismo dell’assessore ai Lavori pubblici, Loredana Tundo, che continua ad amministrare una materia delicata – qual è la manutenzione straordinaria delle scuole – con approssimazione e superficialità.

Innanzitutto ci domandiamo per quale ragione non si provveda a una programmazione della manutenzione ordinaria su tutte le scuole che eviterebbe molti interventi straordinari come nel caso del rifacimento del lastricato solare al Polo 2. In più, un monitoraggio attento avrebbe permesso di programmare il lavoro durante i mesi estivi, quando la scuola era chiusa e le piogge non avevano imbibito il lastricato solare.

Eppure quando la collega di opposizione, Paola Carrozzini, ha denunciato che nella scuola media di via Corigliano pioveva dal soffitto e  saltava la corrente elettrica, oltre ad essere presente un diffuso degrado dovuto all’umidità, l’assessore in questione ha dichiarato che è stato fatto un primo e non risolutivo intervento con “riflessione” su un altro e più radicale intervento.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 12/12/2020 @ 11:53:17, in Comunicato Stampa, linkato 1168 volte)

“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.” C. Pavese – La luna e i falò –

Il senso di appartenenza espresso da Cesare Pavese nel “La luna e i falò”, è chiaro: se nel paese, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo è doveroso prendertene cura. Anche perché è l’immagine con cui ti presenti al mondo intero. Quindi decoro e sobrietà dovrebbero essere una questione morale prima ancora che civile.

Se osserviamo la mappa di Noha e la confrontiamo con quella disegnata nel 1948, ci colpisce la sua dimensione triplicata.

Ma i fattori che ne determinano la sua particolarità, il valore aggiunto che la differenzia da qualsiasi altro paese, non sono le migliaia di metri quadrati di case e di strade, anche quelle, ma soprattutto le sue testimonianze storiche. Sempre le stesse. Quelle racchiuse nel sogno di chi evidentemente si ostina a crederci.

Ogni tanto, per vari motivi mi capita di fare un giro al cimitero di Noha, giusto per salutare le persone alle quali mi piacerebbe raccontare ancora qualcosa. Una di queste è mastro Cosimo Mariano (l'artefice delle Casiceddhre). Se mi potesse ascoltare gli direi di non volercene per come stiamo trattando queste bellissime opere sue che resistono ancora come partigiani coraggiosi al piccone del tempo ma vieppiù al vento sinistro dell'insipienza e dell'ottusità dell'uomo.

Purtroppo, in occasione della ristrutturazione di casa (cioè di mastro Cosimo), sono andati persi anche i disegni che rappresentavano alcuni dettagli architettonici delle sue creature.

Non occorre essere dei tecnici per capire che nelle immagini dei disegni (coperti purtroppo dalle vernici della ristrutturazione), c’era tutta la sua genialità, la sua competenza, e l’amore per il bello nonostante fosse un semplice contadino (o forse proprio per questo): mastro Cosimino sapeva progettare e costruire molto meglio di tanti nostri super studi di ingegneria e di architettura moderna.

Da quando Mastro Cosimo le ha costruite, sono trascorse almeno cinque generazioni. Si è scritto e parlato e se ne parla e se ne parlerà ancora per chissà quanto altro tempo: è sufficiente battere sulla tastiera di internet la parola “Casiceddhre” per scoprire una sfilza interminabile di notizie, articoli, documentari, trasmissioni televisive, libri, eventi e racconti in quantità tali da essere seconde, in loco, solo alla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, sì, esattamente così, lo dice e lo scrive nientemeno che il FAI, ne “I Luoghi del Cuore - Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare”.

Insomma, le Casiceddhre di Noha sono conosciute in tutto il mondo.

Tutti noi le abbiamo sognate e ammirate, da piccoli con storie di nani e Sciacuddhri, principesse e fate, e da grandi per la maestria dei dettagli, noi che abbiamo avuto la fortuna di vederle da vicino siamo rimasti come affascinati da tanta grazia.

Eppure eccoci ancora qui a far sentire la nostra voce a chi da un orecchio, anzi da entrambi, non vuol sentire, e far vedere i fatti a chi da un occhio, anzi da entrambi, non vuol vedere.

Oltre alla raccolta firme per farle classificare dal FAI, sono stati presentati progetti sottoscritti da professionisti con competenze e buona volontà, pronti ad accollarsi tutti i costi per la loro tutela, incluso il tempo per le connesse attività burocratiche. La risposta purtroppo è quella che è, ed è sotto gli occhi di tutti.

Marcello D'Acquarica

 
Di Antonio Mellone (del 10/12/2020 @ 22:24:38, in NohaBlog, linkato 1291 volte)

Io davvero non trovo requie se penso a quel che mi tocca vedere, sentire, leggere: tutti a chiedere soldi chiamati Ristori a quel povero gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) con tutto il bene che ha già fatto – e soprattutto farà - al Salento, che dico al Salento, al mondo intero e forse pure oltre.

Mi chiedo perché mai andare con il cappello in mano da una multinazionale svizzera che già di sua sponte si è svenata per regalarci “ricadute occupazionali” e “volani per lo sviluppo” à gogo. Volete poi mettere tutti quei miliardi di metri cubi di metano che sono (forse) arrivati o che di sicuro arriveranno direttamente da quella democrazia liberale che è l’Azerbaigian? (Non darete mica retta a quei complottisti di Amnesty International, spero).

Ma soprattutto, ragazzi, che gas: green, rinnovabile, circolare, appena appena fossile, eco-compatibile, trasportato a basse temperature (per dirvi tutta l’attenzione di Tap per il clima), e principalmente a prezzi ir-ri-so-ri. Vedrete, vedrete a breve come ridurranno il peso delle vostre bollette (qualcuna vi arriverà addirittura a credito): più o meno come sperimentato con le fatture Enel grazie a tutte quelle coltivazioni di fotovoltaico a perdita d’occhio che ci avvolgono come in un sol caldo abbraccio.

E vogliamo parlare della Informazione glocale pronta a fare le pulci a questi colossi? Dai non si fa così: sarebbe bastata un po’ di autocensura (questa sconosciuta) e se ne sarebbe uscita con eleganza e senza tanti grattacapi. Oltretutto tra house organ e house orgasm il passo è breve. Invece no: inchieste su inchieste, indagini, dossier, domande scomode ai vertici aziendali, denunce senza tregua sul neocolonialismo di una prepotenza straniera che al contrario somiglia viepiù a una Ong stile Emergency; per non dire delle lenzuolate a favore di quei facinorosi dei No-Tap, anarchici che altro non sono.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 09/12/2020 @ 18:53:16, in NohaBlog, linkato 1603 volte)

Correva l’anno 1848, Noha era molto più piccola rispetto a oggi, praticamente un insieme di case, corti, palazzi (pochi), luoghi di culto, eccetera chiusi in un quadrilatero:  il lato Nord rappresentato da via Benevento e il complesso di case e cantine del Palazzo Baronale, il lato Ovest da via Catania con pochissime costruzioni civili e artigianali, e scavalcando via Aradeo, il lato Sud da Via Principe Umberto, Trozza compresa, e via Nazario Sauro, per chiudere il quadrilatero con il lato Est di via Collepasso che va a ricongiungersi con largo Castello, in cui insisteva l’ingombro di ciò che fu il glorioso Mastio menzionato da Fra’ Leandri Alberto. Non esisteva ancora via Carso e via Donatello “moriva” a ridosso delle mura dell’aranceto del Palazzo Baronale.

A dire il vero, via Donatello, che allora si chiamava “via Cisternella”, non moriva affatto, bensì proseguiva svoltando accanto alla misteriosa Casa Rossa, nel vico che oggi si chiude contro l’ingresso della villa cosiddetta “dell’Arciprete Greco”, per proseguire ancora davanti al muro che guarda a ovest dello Stabilimento Brandy Galluccio, fino a congiungersi con l’imbocco di via Collepasso.

La Masseria Colabaldi, oggi praticamente dirimpettaia delle case di via Tito Lucrezio, appariva lontana mille miglia dal centro del paese. Galatina ancora di più, un altro mondo.

Veniamo quindi alla nostra via Donatello, proseguimento di via Dalla Chiesa. Nessuna delle mappe descrive nel dettaglio il complesso dello stabilimento del Brandy, sia quella del 1948 che le mappe di Google. Quello che non si nota è il fabbricato perimetrale scollegato dal vero e proprio opificio, e cioè i piccoli locali adibiti alle attività amministrative che praticamente fanno da margine alla via di Noha attuale, quella cosiddetta “curve curve” e che a quel tempo si chiamava via Santa Lucia, in nome della omonima chiesetta, posta all’uscita di Galatina, oggi sulla grattugia del tempo.

I piccoli fabbricati amministrativi che fanno parte del Brandy Galluccio sono importanti per noi, perché praticamente sono stati costruiti direttamente sopra la necropoli messapica di cui tanto si è parlato, da essere state perfino oggetto di interesse della Soprintendenza dei Beni Culturali, che ha posto i suoi sigilli di tutela.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 08/12/2020 @ 09:43:40, in Le Confraternite di Noha, linkato 1170 volte)

In questa settima parte, P. Francesco D’Acquarica ha trascritto parola per parola gli antichi verbali della Confraternita della Madonna delle Grazie di Noha. Qui si parla di cerimonie solenni, di espulsioni di confratelli venuti alle mani, di nuovi statuti, di compensi e di “urnie”, e sono riportati i nomi di confratelli e consorelle che diedero il nome ai loro nipoti e pronipoti, che oggi possono qui di seguito leggere la storia dei loro avi (esponenti delle fam. Tundo,  Guido, Specchia, Nocco, Costa, Colazzo, Prastaro, Lagna, Gentile, Piscopo, Nocera, Bianco, Fico, Giordano, Mastria, D’Acquarica, Paglialunga, Costantini, Campa, Micali, Luceri, Zerbi, eccetera).

Noha.it

 

Trascrizione dei Verbali

dal 1924 al 1940

 

Credo che possa essere utile leggere i verbali delle riunioni perché danno l’idea della vitalità e degli obiettivi della Confraternita, una pagina gloriosa della Storia di Noha.

Anno 1924

L’anno 1924 si è cercato di organizzare la Confraternita “Maria SS delle Grazie”: confraternita che da oltre 20 anni si era disorganizzata, così scriveva don Paolo Tundo nel 1924.

Disorganizzata significa che al tempo dell’arciprete don Vitantonio Greco (Noha 1867-1932, Arciprete dal 1895) la Confraternita era stata poco curata dal punto di vista organizzativo e direi anche spirituale, e certamente il parroco aveva le sue responsabilità.

Don Paolo Tundo, giovanissimo sacerdote di solo 35 anni con appena dieci anni di sacerdozio, trovandosi a Noha, con l’incarico di “sostituto del Parroco” dal 1920 al 1933,  prese l’iniziativa di dare una svolta alla Confraternita Maria SS. delle Grazie e ne venne eletto anche Padre Spirituale (o Rettore Spirituale). Il testo che segue sono le sue parole scritte nella prima pagina del nuovo Statuto della Confraternita.

Nel gennaio 1924 si è cercato di riunire alcuni Fratelli tra vecchi e nuovi iscritti. Si sono iscritti  N.45 i quali hanno formulato uno Statuto, promettendo di attenersi ad esso scrupolosamente.

Lo Statuto che qui si dice “formulato” dagli iscritti di quell’anno è il medesimo che abbiamo analizzato sopra, sicuramente con qualche adattamento e aggiornamento.

Nel 1924 dunque la Congrega non nasce da zero, infatti si parla anche dei “vecchi” iscritti: solo che da oltre 20 anni era disorganizzata.

Nota: da ora in poi nei verbali che ho trascritto riporto in grassetto il nome del Priore di turno.

 

Il verbale del 1924 così continua:

Il 2 Febbraio 1924 detti Fratelli si sono riuniti in Congregazione: hanno approvato alcune spese fatte ed indispensabili; hanno proceduto alla nomina degli Ufficiali.

Sono così riusciti eletti ad unanimità:

Priore:                                 Prastaro Cosimo

1° Assistente:                      Tundo Luigi fu Giuseppe

2° Assistente:                      Guido Lorenzo fu Vincenzo

Segretario:                          Guido Vincenzo di Raffaele

Cassiere:                             Piscopo Antonio di Beniamino

Tabellario:                            Lagna Michele di Vito

Cerimonieri:                        Bianco Michele di Paolo

                                            e Specchia Gioacchino

Revisori d. conti:                 Gentile Pietro e Vito D’Acquarica di Donato

Organista:                           Piscopo Paolo di Beniamino

Sacrestano:                         Nocco Giovanni.

N.B. Ricordo molto bene come negli anni della mia infanzia facendo il chierichetto, mi colpiva la presenza costante dei due Piscopo Paolo, l’organista e suo fratello Piscopo Antonio, il cantore, (citati nell’elenco sopra) per le numerose Messe da morto (quasi quotidiane) che si usava celebrare prima del Concilio: Paolo alla tastiera del vecchio organo, Antonio che cantava, e io che servivo la Messa rigorosamente tutta in latino.

Dappiù si è nominato il Rettore Spirituale nella persona del Sac. Don Paolo Tundo. Si è stabilito anche il compenso da dare al Sacrestano, organista e Rettore; e cioè L.60,00 annue al sacrestano ed organista per tutte le funzioni solite a farsi nella Confraternita; e L.200.00 al Rettore. In ultimo si è stabilito di sottoporre alla competente Autorità Ecclesiastica lo Statuto e la nomina del Rettore, per le necessarie approvazioni oppure osservazioni.

NB.  Siccome in questa relazione spesso si parla di denaro è opportuno tenere conto del suo valore all’epoca dei fatti.

Dalla Relazione dell’Alessandrelli sappiamo che nel 1850 al Padre Spirituale spettavano 36,00 ducati all’anno. Al sagrestano spettavano 7 ducati l’anno e all’organista 3 ducati l’anno. Ora si sa che un ducato equivaleva a 10 carlini e 10 carlini erano uguali a 100 grana. Nel 1924 don Paolo Tundo si adegua all’economia del tempo e in congrega si stabilisce L.60,00 al sagrestano e all’organista e L.200,00 al Padre Spirituale.

Se vogliamo capire il valore del ducato in relazione all’uro potremmo fare il seguente ragionamento nel seguente modo: tenendo conto del valore della lira dell’anno 2001 quando entrò in vigore l’uro, si hanno questi valori.

Ducato              =             L. 31.028,90           . 16,03

Carlino              =             L.   3.102,89          .   1,60

Grana                =             L.       310,29         .   0,16

Tornese             =             L.       155,14         .   0.08

Cavallo              =             L.         25,86         .    0,01

 

Il giorno 13 aprile 1924,domenica delle Palme la Confraternita ha fatto la sua inaugurazione ufficiale. Previa la benedizione delle insegne fatta dal Rettore, si è celebrata la S. Messa in cui i Fratelli hanno fatto la S. Comunione, offrendo pure alla SS. Vergine una candela.

La sera poi del 17 corr. giorno del Giovedì Santo, tutta la confraternita ha preso parte alla Processione del Cristo Morto; processione che ha destato uno spettacolo meraviglioso di fede e di pietà religiosa. Lo stesso si è praticato la mattina del Venerdì Santo. [N.B. Un tempo le processioni con il Cristo Morto e l’Addolorata si tenevano il Giovedì Santo e il Venerdì Santo all’alba. La tradizione continua a perpetuarsi nelle città dove le confraternite di antica anagrafe continuano a esistere, anzi a incrementarsi anno dopo anno con i nuovi iscritti, come per esempio nelle città di Gallipoli e di Taranto].

Il giorno 27 Aprile, domenica in Albis, si è riunita la Confraternita in seduta straordinaria, previo avviso personale ai Confratelli.

Si è parlato e discusso per la Cassa mortuaria (Vedi nota nel verbale del 1931). Ad unanimità quasi si è stabilito la tassa di L.15.00 per ogni Fratello e Sorella: salvo ad aumentare detta cifra di qualche poco, quando sarà conosciuto l’importo finale della Cassa. Dappiù si è parlato per l’Ebdomada ai Fratelli defunti. A maggioranza quasi assoluta di voti si è stabilito che l’Ebdomada resterà in carica finché non abbia accompagnato un Fratello o Sorella defunta. Dopo ciò, subentrerà l’altra Ebdomada. 

NB. Ebdomada di per sé significa incarico settimanale. Leggendo lo Statuto si comprende che i confratelli venivano incaricati per l’accompagnamento funebre, noi  oggi diremmo a turno. Ecco perché in questo verbale si dice che “l’ebdomada resterà in carica finchè non abbia accompagnato un fratello o sorella defunta”.

Il giorno 18 Maggio 1924 si è riunita la Confraternita in seduta straordinaria, previo avviso personale ai Confratelli. Ad unanimità di voti si è stabilito che ciascun Fratello e Sorella dovrà pagare la tassa stabilita per la Cassa mortuaria, lasciando però a facoltà dei singoli volere approfittare o meno in caso di decesso. Si sono anche tirate a sorte l’Ebdomade per l’accompagnamento funebre.

 

Anno 1925

La terza domenica di dicembre 1925, riunitasi la congrega in adunanza straordinaria, si è proceduto alla nomina degli Ufficiali.

Sono stati eletti:

Priore:                     Mastria Michele

1° Assistente:          Specchia Gioacchino

2° Assistente:          Nocera Luigi

Segretario:              D’Acquarica Vito

Cassiere:                Gentile Pietro

Cerimonieri:            Fico Luigi e Lagna Salvatore

Razionali:               Giordano Paolo e Piscopo Antonio

La 3° domenica di Luglio riunitasi la Congrega in seduta straordinaria si è discusso per la Festa della Madonna (8 Settembre).

Si è stabilito che non si dovesse ricorrere agli estranei; ma che ogni Fratello pagasse la tassa di L.10,00; lasciando facoltà ai singoli di sottoscrivere di più.

 

Anno 1926

La 3° domenica di dicembre (19 dicembre 1926) riunitasi la Congrega in seduta straordinaria ha proceduto alla nomina dei suoi ufficiali. Sono rimasti eletti a maggioranza di voti segreti:

Priore:                     Michele Tundo

1° Assistente:           Michele Bianco

2° Assistente:           Fico Luigi

Segretario:              Guido Vincenzo di Lorenzo

Cassiere:                Piscopo Antonio

Cerimonieri:            Paglialunga Vincenzo di Antonio e

                               Paglialunga Antonio di Vitangelo.          

Inoltre si è stabilito di elevare la tassa mensile, giusta disposizione dell’Ordinario Diocesano Mons. Giannattasio, a L.10,00 all’anno.

 

Negli anni 1927 e 1928 nei registri non risulta alcun verbale

 

Anno 1929

Cariche speciali per l’anno 1929

Il Priore:                       Prastaro Cosimo

1.mo Assistente:           Paglialunga Cosimo

2° Assistente:               Guido Vincenzo di Raffaele

Cassiere:                      Specchia Gioacchino

Segretario:                   Guido Vincenzo di Lorenzo

Revisori dei conti:        Bianco Salvatore e fratello M. mazzieri.

La prima Domenica di Aprile 1929 è stata riunita in seduta straordinaria, ha deliberato l’aumento del mensile annuale da L.10 è stato portato a L.12. Il priore Prastaro Cosimo, il Segretario Vincenzo Guido.

 

Anno 1930

Cariche speciali 1930.

Priore.                                 Nocera Luigi

1° Assistente:                       D’Acquarica Vito

2° Assistente:                      Lagna Salvatore

Revisori d.conti:                  Piscopo Antonio e Gentile Pietro

Segretario:                          Guido Vincenzo di Lorenzo

Cassiere:                            Specchia Gioacchino.

 

Anno 1931

In questo giorno è stata riunita la Confraternita in seduta straordinaria. Ha deliberato che la tassa di ogni socio povero invece da c.20 è stata portata a c.70.

(Tutto questo è poi stato segnato come abolito)

Nella detta seduta è stato pure deliberato che si affittasse l’urnia per la somma da L.110. Però la stessa congrega deve fare a proprie spese la cassa di abete rustica e il ritorno dell’urnia dal cimitero.

Il segretario Vincenzo Guido, il priore Nocera L.

NB. Per capire il senso di questa decisione bisogna tenere presente che in quel tempo i defunti di Noha erano portati al Cimitero di Galatina. I più benestanti potevano permettersi il trasporto della bara su lu sciarabà trainato da un cavallo. E se no, il morto veniva trasportato in spalla, percorrendo a piedi la distanza dalle chiese di Noha al Cimitero di Galatina per la strada più breve che era la cosiddetta “via curve curve o via nova” o Via S. Lucia. Per lunghi anni, e cioè dal 1867 al 1951, il che vuol dire per 84 anni, Noha non solo aveva perso il suo diritto di Comune indipendente ma anche il diritto di seppellire i propri morti entro le sue mura. Tutto questo è vergognoso, ma fu così.

L’“urnia”, di cui si parla nel verbale, era la cassa esterna dentro la quale si poneva la cassa di abete rustica con il cadavere. Una volta portato il morto al Cimitero, l’urnia ritornava a Noha; ma nel 1931 la Confraternita non possedeva detta cassa esterna e veniva ogni volta affittata a canone di L. 110.

             

Nel 1932 non ci sono annotazioni

Anno 1933

Cariche speciali

Priore:                     Bianco Michele

1° Assistente:           Lagna Michele

2° Assistente:           Campa Antonio e

Segretario:                Lagna Cesare e Costantin Biagio

Revisori:                   D’Acquarica Vito e Guido Vincenzo di Raffaele

Organista:                 Piscopo Paolo

Sagrestano:              Specchia Salvatore

Cassiere:                   Specchia Gioacchino.

 

Il 19 Marzo 1933 riunita la Confraternita ha deliberato che per essere fratello onorario deve pagare:

1. la tassa di ammissione secondo l’età

2. L.15 per l’urnia

3. L.50 per ogni anno, e non più tardi del 31 luglio per ogni anno.

 

Anno 1934

Cariche speciali

Priore:                                Giordano Paolo

1° Assistente:                     Bianco Arcangelo

2° Assistente:                     Paglialunga Vincenzo

Maestri di cerimonie:          Lagna Cesare e Costantini Biagio

Revisori dei conti:               D’Acquarica Vito, Guido Vincenzo di R.

Organista:                          Piscopo Paolo

Cassiere:                           Specchia Gioacchino.

 

Anno 1935/1936

Cariche speciali:

Priore:                                Nocera Luigi

1°Assistente:                        Lagna Michele

2°Assistente:                        D’Acquarica Vito

Segretario:               

Maestri di cerimonie:         Nocco Angelo, Piscopo Paolo

Revisori d.conti:                D’Acquarica Vito, Gentile Vito

Sagrestano:                      Luceri Vito

Organista:                        Piscopo Paolo

Cassiere:                         Specchia Gioacchino.

 

Anno 1936/1937

Il giorno 20 dicembre 1936, previo avviso a tutti i confratelli si è tenuta l’adunanza nella Chiesa della Confraternita per l’elezione delle Nuove Cariche.

Recitata l’orazione e dopo poche parole di raccomandazione del Padre Spirituale, ha avuto luogo  l’elezione col metodo di fava (favorevole) e pisello (negativo).

Al primo scrutinio è risultato eletto Costa Angelo come Priore, con voti favorevoli 16 ed uno contrario.

Al 2° scrutinio è risultato eletto Campa Giuseppe come 1° Assistente con voti favorevoli 15 e due contrari. Al 3° scrutinio è risultato eletto Paglialunga Donato come 2° assistente con voti favorevoli 18 su 18.

Confratelli presenti nell’adunanza N.18, assenti giustificati N.7 perché soldati. Essendo perciò in maggioranza rimangono eletti i sunnominati, salvo l’approvazione ecclesiastica.

Su proposta del Confratello Giordano Paolo si chiede di trovare il mezzo che tutti i confratelli in morte abbiano a spese della Confraternita il “mezzo funerale”. Tutti i presenti accettano la proposta e si riserbano di discuterla in altra adunanza.

NB. C’è la proposta del Parroco (il parroco è ormai don Paolo Tundo e il Rettore Spirituale è sempre don Liberato Dimitri) di mandare una lettera di ringraziamento al Benefattore Congedo Pietro per aver donato un apparato completo di candelieri in bronzo dorato, tutti si associano ed accettano di nominare Confratello onorario il Signor Pietro Congedo.

Noha, 20 dicembre 1936/XV, Firmato:

Il priore:                            Costa Michele;

Il segretario:                       Nocera L.

Visto il Padre Spirituale:    Sac. Liberato Demitri.

NB. Il numero romano, accanto alla data, indica l’anno del regime fascista: XV sta per quindicesimo dal suo avvento. Si era obbligati a indicarlo in ogni occasione. Nei registri della confraternita quest’ordine, per fortuna (o per dignità), viene spesso disatteso.

 

3 Gennaio 1937

Verbale di nomina del segretario e Cassiere.

Nelle ore pomeridiane del 3 Gennaio 1937 nella chiesa della Confraternita si sono riuniti il Priore ed i due assistenti, prendeva pure parte il P. Spirituale; recitate le preghiere di comune accordo hanno nominato il Segretario nella persona del confratello Nocera Luigi e dopo hanno confermato nella carica di cassiere il confratello Specchia Gioacchino che da più anni copre tale carica con zelo e rettitudine. Recitate le dovute grazie al Signore si è sciolta la riunione.

Noha 3 Gennaio 1937

Il Priore Costa Michele; il segretario Nocera L.                

Visto il P.SpiritualeSac. L. Demitri.

 

30 Maggio 1937

Oggetto: Comunicazione

e lettura nuovo Statuto Confraternita.

Il 30 Maggio 1937 avvisati con biglietto personale tutti i Confratelli si è tenuta l’adunanza nella propria Chiesa nelle ore pomeridiane per mettere a conoscenza dei Confratelli le nuove e comuni disposizioni riguardanti le Confraternite. Sono stati presenti tutti i dirigenti della Confraternita ed i confratelli in tutto N.18. Si è disposto che tutti nel termine stabilito e secondo le proprie mansioni mettano in regola tutto ciò che riguarda il retto procedimento della confraternita. Recitate le preci si è sciolta l’adunanza.

Noha 30 Maggio 1937, XV - Il priore Costa Michele, il segretario Nocera L. Visto il P. Spirituale Sac. L. Demitri.

 

6 Novembre 1937

Oggetto: relazione all’Uff. amministrativo

situazione Patrimoniale

Il 6 Novembre 1937, in seguito ad invito dell’Ufficio Amministrativo per presentare lo stato Patrimoniale ed economico della Confraternita, previo invito personale, si sono riuniti tutti i componenti del Consiglio Direttivo della Confraternita e si è risposto alla Circolare N.162 Prot. al sudetto Ufficio: dicendo che la confraternita possiede due buoni fruttiferi postali uno di L.1000.00 N.D.000028; e l’altro di L.500.00 N.D.000032; più un libretto a piccolo risparmio presso la Banca popolare di Galatina di L.500.00 inoltre un giro di capitale di circa L.800.00 ricavato da mensile dei confr/e, questue ed offerte di sedie. Tutti i suddetti titoli sono intestati al cassiere Specchia Gioacchino il quale ha dichiarato che rilascerà titolo legale dicendo che le sudette somme non appartengono alla famiglia ma alla Confraternita.

Letto il presente verbale si approva e si sottoscrive.

Noha 6/XI/1937- XVI

Il Priore Costa Michele, Il segretario

Visto il P. Spirituale L. Demitri

 

14 Novembre 1937

Oggetto: Richiamo in vigore pagamento multe.

Espulsione Giordano Paolo

Il 14 Novembre 1937 in seguito ad avviso scritto a tutti i Confratelli si è tenuta l’adunanza nella Chiesa della Confraternita. Dopo le preci del Padre Spirituale si è parlato di onorare la titolare col dovuto culto anche esterno; dopo si è a lungo parlato di mettere in pratica la legge già approvata, che i Confratelli mancanti a processioni obbligatorie o associazione di confratelli, eccetto il caso di giustificata assenza, come malattia. Tutti accettano i mancanti pagare le multe stabilite. Tutti i presenti in N. di 18 hanno approvato.

Infine di seduta per futili motivi il Confratello Giordano Paolo [mesciu Paolo Giordano, già Priore, ndr.] muoveva lite con un altro Confratello, tanto da venire alle mani. Il Padre Spirituale li esortava alla calma più volte. Il Giordano continuando a provocare disubbidiva al P. Spirituale e disconosceva la sua autorità in Confraternita. Conscio del mal fatto il Giordano domandava la cancellazione dalla Confraternita. E’ stata accetta e si è mandato verbale alla Curia per la ratifica.

Noha 14 Novembre 1937. Il priore Costa Michele, il segretario Nocera Luigi, visto il P. Spirituale L. Demitri.

 

20 Novembre 1937

Oggetto: Licenziamento del Confr. Giordano dalla Confraternita.

Il 20 Novembre 1937 la reverendissima Curia accettava il licenziamento di Paolo Giordano dalla Confraternita e data la sua grave insubordinazione decretava di non poter essere più ammesso ad altra istituzione Cattolica. Il Giordano ne ha ricevuto formale avviso.

Noha 20 Nov.1937. Il Priore Costa Michele, Il segretario.

Visto p. Spirituale L.  Demitri.

 

19 Dicembre 1937

Oggetto: Nomine nuove cariche

Il 19 Dicembre 1937 dietro regolare avviso si è riunita la Confraternita per eleggere i nuovi ufficiali; erano presenti 21 su trenta. Dette le preci  si è proceduto alla nomina del Priore con votazione di fava e pisello, fave 20, piselli 1.

E’ stato eletto per

Priore:                     Mastria Michele con voti 20;

1° assistente:            Bianco Michele e

2° assistente:             D’Acquarica Vito con voti 20.

Recitate le preghiere si è sciolta l’adunanza.

Noha 19/XI/1937. Il Priore Costa Michele, il segretario Nocera,

visto il P. Spirituale Sac. L. Demitri.

 

Anno 1938

16 Gennaio 1938

Oggetto: Bilancio ed ammissione nuovi ascritti

Il 16 Gennaio 1938 si è riunita la confraternita in N.18. dette le preghiere dal P. Spirituale il cassiere ha letto gli introiti e gli esiti del 1937 e si è approvato il bilancio con un esito di L.273.39 e con un maggior introito di vecchie rate in L.488.00 in modo che il totale è risultato in cassa di L.3260.39. Tutti hanno approvato l’operato del Cassiere. Dopo si è proposto ed approvato che i nuovi confratelli sino ai 18 anni paghino in complesso compreso il medaglione ecc. L.10.00 e la tassa annuale, metà degli effettivi. In caso di morte avranno diritto all’urna con cassa semplice e L.40.00.  Sono obbligati ad intervenire a tutte le associazioni come i confratelli. Avranno diritto solo a le messe piane e ad una cantata nel 7° giorno. Letto ed approvato. Noha 16/1/1938. Il Priore Mastria Michele,

Il segretario Nocera, visto il P. Spirituale Sac. L. Demitri.

 

2 Febbraio 1938

Oggetto: Ricezione nuove consorelle.

            Il 2/2/1938 si sono ricevute le nuove consorelle: Colazzo Carmela, Paglialunga Addolorata, Bianco M. Luce, Micali Paola e Campa Addolorata pagando relativamente compreso il medaglione, tassa di ammissione e cassa funebre L.52.00+ 58.00+ 43.00 +183.00+52.00. Tutte hanno fatto la comunione e sono state in fine della Messa ricevute solennemente.

Noha 2/2/1938. Il Priore Michele Mastria,

Visto il P. Spirituale L. Demitri.

 

19 Marzo 1938

Oggetto: Norme per le Consorelle

Il 19 Marzo alle ore 2 pomer. dietro invito personale si sono riunite le consorelle in N. di 24 presenti e si è stabilito quanto segue:

Recitate le preghiere, si è proposto ed approvato il distintivo proprio della Confraternita (ciò il giorno della SS. Annunziata); inoltre si sono tutte obbligate a partecipare alla processione della titolare, le assenti non giustificate pagheranno una multa di L.2.00; tutte sono tenute a recitare nella morte di un confratello o consorella un Rosario (5 poste); nella morte di una consorella sei di  esse a turno parteciperanno al funerale in chiesa recitando in comune il Rosario. Infine si è stabilito che le nuove Consorelle da ammettersi da 40 in sopra pagheranno il doppio della tassa d’ammissione attuale, salvo il caso di infermità per cui il Consiglio stabilirà la tangente opportuna.

Letto e approvato il 19/03/1938-XVI

Il priore Michele Mastria, Il segretario,

visto il P.SpiritualeSac. L. Demitri.

 

18 Dicembre 1938

Oggetto: Nuove cariche e riammissione in Confraternita del confratello Giordano Paolo

Il 18 dicembre 1938 previa approvazione della Rev.ma Curia si sono riuniti i confratelli in numero di 19; hanno proceduto alla nomina delle cariche e per votazione segreta con mezzo di fave(sì) e pisello(no) è stato nominato Priore il signor Bianco Michele con 15 voti su diciannove e Campa Antonio e Nocco Angiolino rispettivamente 1° e 2° assistente. Inoltre i suddetti hanno nominato due mazzieri nella persona di Gentile Pietro e Zerbi Giuseppe, segretario Nocera Luigi e Cassiere Specchia Gioacchino. Inoltre dietro domanda del Signor Giordano Paolo di essere riammesso nella Confraternita tutti hanno accettato purché si metta a corrente coi pagamenti.

Letto il verbale e recitate le preci si è sciolta la seduta.

Noha 19/12/1938. Visto ecc.

 

Anno 1939

17 dicembre 1939

Oggetto: nuove nomine

Il 17 dicembre 1939 si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche.

Su proposta di un confratello accettata all’unanimità dagli altri 20 presenti, è stata confermato in carica l’amministrazione uscente e cioè:

Bianco Michele                   Priore

Campa Antonio                    1 assistente

Nocco Angelo                      2 assistente

Gentile Pietro e Zerbi Giuseppe    mazzieri

Nocera Luigi                        Segretario

Specchia Gioacchino           Cassiere

Letto il verbale e recitate le preci di uso si è sciolta la seduta.

Visto ecc.

 

Anno 1940

29 Dicembre 1940

Oggetto: nuove cariche (confermate quelle del precedente verbale).

Nota Bene. Mentre trascrivevo questi verbali, mi veniva di formulare i sensi della mia gratitudine nei confronti degli estensori di questi registri e anche del supporto (cartaceo) che è giunto fino a noi. E mi veniva un dubbio su quello che tra cento anni i nostri pronipoti riusciranno a scoprire di noi attraverso i “documenti” digitali diversi dalla carta. La carta è storicamente, almeno finora, il più duraturo e il più efficiente dei mezzi di trasmissione di dati e notizie attraverso i secoli. Tra cento anni chi vivrà vedrà.

 

[continua]

P. Francesco D’Acquarica

 

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