Di Redazione (del 17/06/2021 @ 21:17:56, in Comunicato Stampa, linkato 762 volte)

Arriva oggi a conclusione una situazione imbrigliata dalla burocrazia che Galatina si trascinava dietro dal lontano 2007. Nonostante le ordinanze sindacali e le sollecitazioni intervenute nel corso degli anni, infatti, non si era arrivati alla soluzione definitiva che doveva necessariamente prevedere lo smantellamento della struttura sempre più fatiscente e pericolosa, oltre che indecorosa Stiamo parlando della stazione di distribuzione carburanti di via XX Settembre, nei pressi della Villetta della Stazione.

Nei mesi scorsi, l'assessore ai Lavori Pubblici Loredana Tundo con il consigliere Vito Albano Tundo, dopo una ulteriore interlocuzione con la curatela fallimentare della società proprietaria e con il supporto fondamentale degli uffici LLPP, hanno sollecitato la rimozione.

Questa mattina la Società Puglia Carburanti s.a.s., azienda specializzata nel settore degli impianti di carburanti, ha provveduto allo smontaggio delle strutture esterne ed al ripristino della pavimentazione.

 

Condivido molte delle riflessioni fatte dal deputato galatinese Leonardo Donno nella lettera aperta con la quale propone un patto per la città da sottoscrivere tra le forze politiche che hanno sostenuto il Conte 2. Ebbene, se il deputato Donno fosse appena sbarcato da Marte non si potrebbe far altro che applaudirlo per aver messo il dito nelle “piaghe” di Galatina e per la proclamata volontà di cambiare volto alla città. Ma Donno non viene da Marte e invece opera, banalmente, la solita iniziativa da campagna elettorale con le parole che ormai sbandierano tutti: da destra a sinistra, senza che poi si coniughino ad azioni concrete.

Che non abbia concluso nulla di utile per Galatina lo ammette lui stesso quando in un passaggio della sua lunga lettera, scrive: «Abbiamo un quartiere fieristico abbandonato a se stesso. Ho provato a dare un input per realizzare un progetto, per tentare di farlo finanziare a livello centrale, ma nulla. Ho impegnato da tempo il Governo ad investire sulla nostra fiera, per riqualificarla, trasformarla, farne anche un centro congressi, un luogo destinato ai grandi eventi, che potesse lavorare 365 giorni all’anno. Sforzi vani, nonostante la volontà di tanti imprenditori volenterosi, ci siamo scontrati contro la mancanza di lungimiranza e di operare scelte coraggiose da parte di qualcuno dell'attuale amministrazione».

In compenso della sua elezione alla Camera dei deputati ne ha beneficiato il suo portafoglio visto che la sua dichiarazione dei redditi è passata dai 15.338 euro della dichiarazione dei redditi del 2018, agli 83.171 del 2019 e ai 98.688 del 2020.

Concordo con Donno sul fatto che il declino di Galatina è stato determinato dalla cattiva politica proliferata anche per la passività dei cittadini che, puntualmente, ad ogni elezione scelgono chi chiede voti per poi scomparire il giorno dopo per bussare nuovamente a ridosso del rinnovato appuntamento elettorale. Serve maggiore senso civico da parte di ogni cittadino e programmi credibili, ma certo Donno non può indossare l’abito del salvatore della Patria, di Galatina e frazioni in questo caso: pare davvero inopportuno, oltre che poco credibile, visto che il suo contributo alla crescita della nostra collettività è pari allo zero.

 

Giampiero De Pascalis

consigliere di opposizione della Lista De Pascalis

 
Di Andrea Coccioli (del 13/06/2021 @ 17:45:57, in Comunicato Stampa, linkato 695 volte)

Potenziare l’apprendimento, rafforzare la socialità tra gli studenti, rinforzare l’apprendimento delle lingue straniere, stimolare le menti degli studenti attraverso la musica, lo sport, il teatro e la digitalizzazione.

Sono proprio la digitalizzazione e l'uso consapevole degli strumenti digitali le competenze che acquisiranno i nostri ragazzi che parteciperanno al PON estivo presso la Scuola POLO 1 di Galatina denominato "TI R@CCONTO UNA STORIA".

Questa nuova occasione di socialità e coinvolgimento interesserà gli studenti della Scuola POLO 1 di Galatina

Verranno valorizzate le buone pratiche e le esperienze innovative nate durante l’emergenza sanitaria, verranno svolte attività di laboratorio, prediligendo la scuola all’aperto e lo studio di gruppo recuperando socialità e potenziando  competenze digitali (coding, media education, robotica).

Creeremo quiz online, test, questionari, sondaggi e verifiche utilizzando interfacce  semplici ed intuitive. L’aspetto particolare di questa modalità operativa e che lo faremo in modo divertente, sotto forma di gara, molto coinvolgente per i ragazzi. Analizzeremo i risultati in tempo reale sotto forma di tabelle e grafici per aumentare le competenze scientifiche.

Il gioco è quindi un'esperienza complessa e coinvolgente che permette ai bambini di partecipare, di essere protagonisti, di apprendere attraverso il fare, in modo costante e naturale, accrescendo le loro conoscenze e competenze.

 
Di Redazione (del 13/06/2021 @ 17:40:42, in Comunicato Stampa, linkato 859 volte)

C'è stato un tempo in cui la nostra città ricopriva un ruolo centrale nel Salento, protagonista nel campo dell’industria, dell’artigianato, della cultura, degli eventi e tanto altro.
Le nostre attività, nonostante ci siano tanti validi imprenditori e concittadini capaci e coraggiosi, non sono valorizzate. Le nostre eccellenze e i nostri tesori ancor meno.

Oggi Galatina è una città tristemente assopita, passiva, privata di tutto il suo originario entusiasmo, senza alcuna prospettiva che possa risvegliarla da un sonno fin troppo lungo.
La perdita della sua centralità è sì colpa di una politica poco lungimirante. Ma, cari concittadini, diciamocelo: un po’ di smalto lo abbiamo perso anche noi.

Chi sta umiliando la nostra città è chi la critica, chi la amministra con superficialità e immobilismo, chi sta alla finestra a guardare senza darsi da fare per cambiare le cose.
Noi potremmo, anzi dovremmo, essere la politica vera. Quella bella, partecipata, pulita, fatta nelle piazze, nelle periferie, per strada, ovunque. Per passione. Eravamo in vetta e adesso ci tocca ripartire quasi da zero, se non dal potenziale enorme finito da tempo in cantina.

È vero: per volare alto ci vuole costanza, capacità, impegno, passione. E invece noi, cari concittadini, ci siamo accontentati, svalutati, svenduti. Meritavamo e meritiamo altro.
E allora è questo il momento di mettere da parte l'abitudine, l'inerzia, la timidezza, l’invidia, la comoda poltrona da spettatori di una città. LA NOSTRA CITTÀ!

Non siete stanchi dei decisori di lungo corso e falsi volti nuovi travestiti da "professionisti competenti"?
Le ambizioni della nostra terra, ricca di bellezze e di eccellenze ancora tutte da valorizzare, aspettano solo noi e il nostro impegno.
Rievocando un noto proverbio, oggi vi dico che la realtà è semplice: chi si ferma, è perduto. E noi siamo stati "fermati" nel fior fiore del nostro sviluppo e ci siamo persi. Ma la bussola, e questo deve essere chiaro, dobbiamo trovarla dentro di noi. Ed è negli occhi dei nostri figli e dei nostri nipoti che troveremo la direzione giusta, la strada migliore, per raggiungere la meta più bella.

 

Non ne sentivate la mancanza? Eccolo qua, bello sostenibile e giacché pure resiliente. Da Recovery proprio. Lo trovate all’arrivo a Santa Caterina di Nardò, in fondo alla discesa che da Le Cenate porta al mare, esattamente sulla scogliera di fronte all’isolotto controllato a vista dalla Torre dell’Alto.

È la prima cosa che colpisce, l’ultimo (nel senso di fresco, meglio, Frescura) biglietto da visita della marina. La sua sagoma bianca con tende e ombrelloni nivei - come vuole la moda indicata dai migliori esperti di marketing - ricca di tante postazioni in legno, e con un parquet sugli scogli onde i piedi sono al sicuro da sassi ed erbe, pardon erbacce: è il nuovo bagno (non nel senso di toilette, che avevate capito) il quale vi accoglierà a braccia aperte nel luogo dove un tempo magari vi recavate con la vostra venticinquennale sediolina pieghevole e il libro d’ordinanza a leggere in santa pace tra una nuotata e l’altra prima del tramonto (roba da nostalgici, anzi da radical chic anacronistici e fuori contesto). Sarà per codeste magnifiche sorti e progressive che Legambiente ha concesso anche quest’anno le tanto attese Vele a Nardò e dintorni; e non sa ancora nulla del novello idroscalo in quel di Santa Maria al Bagno, se no come minimo le assegnerebbe il Golden Globe.

 

A Galatina, in occasione della ricorrenza delle festività dei Santi Patroni SS. Pietro e Paolo nei giorni 28, 29 e 30 giugno p.v., si realizzerà un “mercatino della tradizione popolare” per la vendita dei prodotti tradizionalmente legati alla festa patronale, nel rispetto delle prescrizioni e condizioni indicate nelle linee guida governative a garanzia e salvaguardia della salute pubblica.

L'iniziativa, decisa con delibera di Giunta n. 145 del 08.06.2021, permetterà alle attività inserite nell’apposito elenco, in particolare nel settore della frutta secca, dolciumi, giocattoli, articoli religiosi e articoli della tradizione locale, di animare il Mercatino Straordinario che si insedierà tra Via Principe di Piemonte e Piazza Alighieri.

Inoltre, al fine di valorizzare l’artigianato locale sarà individuato uno spazio espositivo nel quale artigiani locali esibiranno la lavorazione dei propri prodotti ed opere. Tutti gli operatori saranno esentati dal pagamento dei tributo unico.

Da Galatina giunge quindi un segnale concreto verso gli operatori del commercio itinerante, specializzati nelle feste patronali, fiere e sagre, le cui attività sono sospese da ben 15 mesi.

Allo stesso modo si intende contribuire al ritorno ad una ordinarietà di vita per tanto tempo sacrificata.

 
Di Michele Scalese (del 08/06/2021 @ 21:18:44, in Comunicato Stampa, linkato 1085 volte)

Sebbene in Italia la comunità lgbt stia da anni cercando di farsi spazio per ottenere i propri diritti, la sua battaglia continua ad essere impervia e piena di ostacoli. E così continua la discussione incessante in Parlamento, per le strade, nei circoli, riguardo il tanto atteso ma allo stesso tempo, il tanto criticato “DdL Zan”. L’apice delle critiche mossegli contro, trova senso nella misura in cui secondo molti, il nuovo testo di legge possa limitare il diritto alla libertà di pensiero costituendo un “reato di opinione” per chiunque difendesse la famiglia eterosessuale o contestasse la comunità lgbt. Tuttavia, in linea di massima oggi la propaganda d’odio razziale è reato, quella riguardante l’omosessualità no. E mi lascia stupito ancora una volta come si possa affermare che l’unione gay sia un “abominio” o “contronatura” o ancora “uno schifo”, senza incorrere nel reato penale, svuotandone la legge stessa.

È facile addurre allora come l’Italia tra gli Stati dell’Europa si caratterizzi per le sue posizioni tendenzialmente rigide e tradizionaliste, poco inclini all’apertura verso i diritti di tutti e soprattutto delle minoranze; e ciò che è più importante sottolineare, lo troviamo nel calderone partitico del Paese, in cui  se il Partito Democratico ha appoggiato la proposta di legge Zan (PD), assieme ad una buona parte del M5S che si definisce “orgoglioso”, l’opposizione - guarda caso - continua a sfiduciare e a criticare aspramente l’operato a colpi di tweet e hashtag. Primi fra tutti Fratelli d’Italia che, amando così tanto le sceneggiate napoletane, si imbavagliano i volti nell’aula della Camera in segno di protesta. Una degna rappresentazione artistica se non fosse stato che, ad accompagnare la scena vi erano cori di voci aggressive nei confronti dei promotori del DdL “liberticida”, come è stato definito dalla sen. Rauti. Come al solito poi, Giorgia Meloni, aveva dato contro anche sui social, interrogandosi sul bisogno di una legge a tutela delle persone lgbt in un momento in cui l’unica priorità del Governo dovrebbe essere la situazione pandemica in atto. Peccato però, che anche in un contesto precario come il nostro, aggravato dal virus che continua a pesare sul sistema sanitario ed economico del Paese, continuano le aggressioni a singoli e coppie che vorrebbero amare liberamente.

 
Di Redazione (del 08/06/2021 @ 13:18:06, in Comunicato Stampa, linkato 992 volte)

Il 23 aprile 2021 è stato pubblicato sull'albo on-line della Provincia di Lecce l'ultimo mega progetto di fotovoltaico a terra.

Un impiantino industriale di fotovoltaico a terra per un'estensione di 103 ettari, pari alla grandezza di una città di 10.000 abitanti.

La capacità di produzione è di 60 Megawatt. La fantasia contorta è quella di spacciarlo per "impianto agro-ovi-fotovoltaico e biomonitoraggio ambientale" (è più facile colpire con il vocabolario: basta aggiungerci agro, bio, eco, green e altri detersivi del genere), ma nulla viene detto su 103 ettari di territorio agricolo e paesaggio naturale e storico trasformati di fatto in zona industriale. Con buona pace dell'articolo 9 della Costituzione Italiana, pensato dai nostri padri costituenti per difendere il paesaggio della Repubblica, un Bene Pubblico.

Per non farci mancare nulla, accanto all'impianto di 103 ettari citato, si unisce un altro che ospiterà pannelli in silicio per la produzione di 4 megawatt in territorio di Nardò. E poi ancora su Galatina, Lecce, Carmiano, Porto Cesareo, Copertino e via discorrendo.

Ormai abbiamo quasi perso il conto del numero di codesti “parchi” e la loro estensione totale, che un popolo sano di mente avrebbe chiamato “Consumo di Suolo vergine e naturale”. 

Sono altre centinaia di ettari di terra bellissima, ancora tutta da scoprire nelle sue testimonianze storico culturali e archeologiche, migliaia di muretti a secco e centinaia di antiche ville, chiese rurali e masserie, veri tesori in completo abbandono. Beni unici al mondo che vengono continuamente tagliati fuori da ogni percorso se non addirittura fagocitati da "impianti agro-ovi-fotovoltaico e biomonitoraggio ambientale".

Chiediamo agli amministratori del territorio, e nello specifico al nostro sindaco Marcello Amante:

  • Perché si continua ad autorizzare nuovi impianti di fotovoltaici se il fabbisogno dei 4 milioni di pugliesi è già garantito dagli impianti esistenti?
  • Perché si continua a produrre energia con impianti cosiddetti verdi, se Centrali elettriche come quella di Cerano, continuano a inquinare con il carbone e altri combustibili fossili?
  • Cosa succederà fra pochi anni, meno di otto, quando tutti gli impianti obsoleti saranno improduttivi? Dove andranno a finire tutte le macerie installate e che fine faranno i nostri campi ricoperti da centinaia e centinaia di ettari di rottami?
  • Che terra stiamo lasciando ai nostri figli?

  • Comune di Nardò - Potenza 4 MW
  • Comune di Lecce - Potenza 30 MW
  • Comune di Galatina potenza 42 MW
  • Comune di Copertino - potenza 4 MW
  • Comune di Melpignano - potenza 20 MW
  • Comune di Nardò - potenza  68 MW
  • Comune di Lecce - potenza 7 MW
  • Comune di Galatina - potenza 23 MW
  • Comune di Carmiano potenza 4 MWp
  • Comune di Copertino 3 MW per un’area di 7 ettari
  • Comune di Galatina potenza di 44 MW per un’area di 21 ettari
  • Comune di Porto Cesareo - potenza di 7,5 MW per un’area di 9,5 ettari
  • Comune di Corigliano d’Otranto- potenza di 11 MW per un’area di 17 ettari
  • Comune di Campi Salentina – Guagnano potenza di 10 MWp per un’area di 17 ettari
  • Lecce 1 – Villa Convento- potenza di 7 MW per un’area di 17 ettari
  • Lecce-Surbo - potenza di 4 MW per un’area di 8 ettari
  • Comune di Soleto – potenza di 2,5 MW per un’area di 4 ettari
     

Il Direttivo di NoiAmbente e Beni Culturali

 
Di Antonio Mellone (del 07/06/2021 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 1133 volte)

Nella mia vita ho conosciuto un bel po’ di pazzi, ma mai uno lucido come P. Francesco D’Acquarica. Ormai ci conosciamo da diversi lustri e la sua follia principale (che invero ci accomuna) è Noha. Oddio, lui ha iniziato per primo quando io non avevo ancora diciamo il lume della ragione, ma certe malattie – dovremmo averlo ormai ben compreso - fanno presto a trasformarsi in epidemie.

Tutto partì allorché questo ragazzo - classe 1935, e oggi 7 giugno compie 86 anni - trovò per caso nella sacrestia della nostra chiesa madre un libretto di tal prof. Gianferrante Tanzi edito nel 1906, nel quale si raccontava di una Noha ricca di storia e di vestigia importanti e non certo di un insignificante agglomerato di case con un nome strano, come qualche politico locale dalle lenti un po’ appannate aveva cercato di far passare insieme al suo codazzo, probabilmente pure in mala fede.

Francesco D’Acquarica dunque non si dà per vinto, e da visionario qual è (non per nulla è anche un missionario), quando torna a Noha dai suoi giri intorno al mondo continua a cercare notizie, documenti d’archivio, testimonianze, reperti archeologici, ma soprattutto i sentimenti costitutivi dell’identità nohana e quindi del suo genius loci: mai arrendendosi di fronte a una certa sociologia spicciola, anzi se possibile con ancora più slancio davanti al rischio di derisione e quindi di pregiudizio così comuni in ambienti delimitati da confini provinciali.

 

Canto notturno di un pastore ...

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