Di P. Francesco D’Acquarica (del 21/09/2023 @ 21:10:15, in NohaBlog, linkato 1142 volte)

Mi piace cominciare questa mia riflessione su San Michele di Noha riportando il testo dell’Inno, che, come ci ha tramandato Don Michele Alessandrelli, nel 1850 durante la novena si cantava ogni sera davanti all’altare di San Michele.

 

Salve d'amore un canto

sciogliamo all'inclito Angelo Santo.

A lui che proni invochiamo

di gigli e rose serti intrecciamo.

Fanciulli e vergini dal vostro cuore

un inno e un cantico parlin d'amore.

Col tuo brando fiero e potente

vincesti l'ira del rio serpente,

vendicasti col tuo valore

dei primi padri l'immenso errore.

Tu protettore,

custode eterno

dei figli d'Eva

contro l'inferno.

Tu che dal cielo

ci apri le porte,

che vegli il gelido

letto di morte.

O Sant'Arcangelo

su noi mortali

qual padre tenero

distendi le ali;

in Te confida l'umanità:

o Sant'Arcangelo pietà, pietà!

 

Dopo tanti anni di assenza da Noha mi sono trovato in piazza San Michele la sera di un 28 settembre di qualche anno fa, al rientro della processione in onore del Santo. Sulla gradinata della chiesa, davanti alla porta d’entrata, c’erano i portatori che sostenevano la statua del Santo Protettore, il Clero, e poi le associazioni e la gente…. tutti in piazza. E mi è piaciuta molto l’idea di far suonare alla banda musicale di turno l’Inno a san Michele Arcangelo. Non c’era bisogno di cantarlo. Bastava ascoltare in silenzio quella musica che tutti i cittadini di Noha hanno nel cuore. Mi è sembrato un momento di intenso raccoglimento, quasi di preghiera. E’ un inno che tutta la popolazione conosce perché da secoli lo si canta. Sicuramente il testo risente dello stile decadente dell’epoca in cui fu composto (probabilmente nella prima metà del 1800). L’autore è ignoto, ma la musica è solenne, e, suonata in piazza dalla banda musicale in quel momento particolare, dà un senso di grandiosità che coinvolge tutti i presenti.

Da sempre, ab immemorabili si direbbe, la chiesa madre di Noha  è dedicata a S. Michele Arcangelo.

Nel 1452, nella relazione della visita pastorale che il Vescovo di Nardò compì in quell’anno, si dice che Noha aveva tredici chiese, ma la più importante era quella di S. Angelo: ecclesia maior. Definita Ecclesia maior, per distinguerla da tutte le altre. Molto probabilmente il culto di S. Michele a Noha è antichissimo, anche se non abbiamo documenti per provarlo. Visto che la nostra cittadina divenne presto cristiana con lingua e rito greco, si può pensare che a cominciare dal V°  secolo sia iniziato a Noha il culto al nostro Santo Protettore.

Nel 1602 l’arciprete di quell’anno si preoccupò di precisare che la  Chiesa Parrocchiale di San Michele  fu  edificata sotto il titolo del glorioso S. Michele Arcangelo.

Sempre, in tutti i rifacimenti che la struttura della chiesa ha subìto nel tempo, l’altare di San Michele ha avuto una menzione speciale.

Nel 1621 sulla facciata della chiesa fu posta una statua  in pietra di San Michele con sotto la scritta in latino: 

Sancte Michael Arcangele

 Defende Nos in proelio

Ne pereamus in tremendo iudicio. A.D. 1621

O S. Michele Arcangelo difendici nella lotta

affinché non periamo nel tremendo giudizio. A.D. 1621

Quella statua ora si trova nel museo di Galatina, ma meriterebbe un posto più pregevole a Noha sia per l'antichità e sia per l'interesse storico e artistico.

A proposito del culto a San Michele è opportuno tenere presente l’origine di questa devozione anche in Puglia. 

La data del 29 settembre corrisponde alla consacrazione della chiesa dedicata nel V secolo a S. Michele al sesto miglio della via Salaria.  A Roma gli venne dedicato il celebre mausoleo di Adriano, conosciuto ormai col nome di Castel Sant’Angelo. A S. Michele è dedicato l'antico santuario, sorto nel VI secolo, che dal monte Gargano domina il mare Adriatico. Da questo luogo delle Apparizioni dell'Arcangelo "casa di Dio e porta del cielo", il culto a San Michele  si irradiò a partire dal V° secolo, in Occidente, così che il Santuario per più di 15 secoli è stato, e lo è tuttora, il faro del culto micaelico nel mondo.

L’altare di S. Michele che abbiamo nella nostra Chiesa Madre, restaurato nel 2007, è tutto costruito in pietra leccese con sculture di stile dorico. Nella nicchia vi è la statua in pietra leccese dell’Arcangelo vestito da guerriero e ai suoi piedi vi è il diavolo ferito dalla spada. Ai lati vi sono due colonne sempre in pietra leccese di stile dorico. Nelle basi di queste colonne sono scolpite in una Adamo ed Eva tentati dal serpente e nell'altra gli stessi scacciati dal Paradiso terrestre da un Angelo. Ai lati di queste colonne vi sono due statue, una di San Francesco d'Assisi e l'altra di Sant’Antonio di Padova. Sopra S. Michele vi è una scritta in latino:

D.O.M.

Orienti iubari coripheo praecipuo novo Iovi signifero

Michaeli Arcangelo munus  honos omen aere proprio

avicula suus celicola

D.Donatus Palama Archipraesbiter et cives Nohe

D.D.D.

Anno Domini 1652

            E cioè:

A Dio Ottimo Massimo

allo splendore  orientale,

al principale capo dei cori angelici. 

Michele Arcangelo,

vessillifero del nuovo Giove,

la munificenza, l'onore, l'augurio, 

a spese proprie il suo predecessore ora in cielo,

Don Donato Palama Arciprete  e i cittadini di Noha

Diedero,Donarono, Dedicarono

nell'anno del Signore 1652.

 

Molto bella quell’espressione “e i cittadini di Noha Diedero, Donarono, Dedicaro-no”. Sembra un invito e un impegno per noi, quello cioè di continuare a trasmettere a quanti verranno dopo di noi quanto noi abbiamo ricevuto dai nostri antenati sempre così attenti al culto per il nostro Santo Protettore.

P. Francesco D’Acquarica

 

I prossimi mesi saranno importanti per il nostro ospedale che, dopo aver scampato il pericolo di una disastrosa chiusura, ha oggi bisogno di acquistare una visione, di trovare un ruolo definito e indispensabile nella sanità regionale.
Per questo motivo ritengo necessario rilanciare l’appello per un obiettivo che so essere condiviso da tutti, la difesa del nostro Ospedale. E chiedo di farlo partendo dalla Commissione speciale presente in Consiglio Comunale.
Sarà importante il contributo di tutti, perché si tratta di una conquista e di una battaglia che non deve e non può avere colori politici. Si tratta della salute dei nostri genitori, dei nostri figli. Non ci si può scontrare politicamente su cose simili. Anche il cinismo della politica deve, in questi casi, fermarsi. Se dovessimo cedere alle lusinghe dell’applauso facile, della battaglia velleitaria, della ricerca del consenso sulle macerie della comunità, fallirebbe la nostra società, non la commissione o il Sindaco o un direttore generale.
Per questo ancora una volta chiediamo anche a tutte le opposizioni di stringersi intorno a chi sta dedicando il suo tempo in questa battaglia collettiva e di ritornare a sedere all’interno della Commissione Speciale per la difesa dell’Ospedale.
Abbiamo bisogno di vegliare sugli impegni che sono stati assunti, prima dell’Estate, nei confronti di tutti i comuni del distretto come l’attivazione dello screening mammografico, di quello colposcopio e degli 8 posti di area critica, o come la riattivazione di cardiologia, la difesa del cardiologo h24, il potenziamento del personale nell’unità di biologia molecolare dopo il pensionamento della dirigente e tanto altro.
Dobbiamo continuare a dialogare con tutti i Sindaci e le Amministrazioni del nostro distretto e a condividere con loro ogni singola battaglia.
Serve però la politica, che non è (attenzione!) solo delegare o protestare verso soggetti politici che hanno dimostrato sensibilità: serve condividere quale ospedale immaginiamo nel 2030, con un progetto ed una visione credibile, concreta e proiettata al futuro.
Mi auguro che sia passato il tempo della politica che entra fin dentro le stanze dei reparti e si intromette nei trasferimenti e nelle nomine.
Bisogna andare oltre, è necessario un salto di qualità. Il consiglio ha scelto un presidente per la commissione a difesa dell’ospitale posto al confine tra ruolo politico e ruolo tecnico per una precisa volontà: individuare, attraverso la competenza e la conoscenza, un ruolo strategico, credibile, visionario e futuribile per l’Ospedale di Galatina.
Noi saremo in quel territorio di condivisione e di amore per la propria gente: pronti a accollarci responsabilità che purtroppo la legge non ci affida e a condividere le vittorie che siamo certi sapremo conquistare con l’unità e il desiderio di futuro.
Io ci sarò, il consiglio spero ci sia tutto. Ne sono certo per la qualità e la sensibilità di chi lo compone.

Fabio Vergine

 
Di Redazione (del 27/09/2023 @ 13:26:13, in Comunicato Stampa, linkato 416 volte)

A seguito dell'incontro organizzato sabato 16 settembre, dove abbiamo trattato il tema della moda sostenibile ecco un nuovo incontro organizzato dall’Associazione Città Nostra, nell’ambito del progetto "We are: siamo il paesaggio che viviamo. Puglia Capitale Sociale 3.0".

L'evento si terrà sabato 30 settembre presso Scuola Messapia, in Via Robertini 20 a Galatina dalle ore 17.

Moda e comunicazione sono due facce della stessa medaglia. Quando si parla di moda sostenibile, però, sono necessari linguaggi e immagini diversi, calibrati ai messaggi che si vogliono divulgare, che fungono da cornice a una visione strategica degli obiettivi aziendali di medio e lungo periodo.

Nel corso del talk si vaglieranno i principali strumenti di green marketing e comunicazione della sostenibilità, anche alla luce dei recenti scandali e proposte normative in ambito fashion.

La convention, a cura di “Rén Collective” ci porterà dunque a comprendere meglio quali mezzi e strumenti è più idoneo utilizzare per trasmettere il messaggio nella maniera migliore.

Rén Collective è una APS che supporta fashion brand, designer, studenti, micro imprese e professionisti nello sviluppo di pratiche sostenibili all’interno della propria attività o nella propria formazione.

 

Nei giorni scorsi, venerdì 22 settembre, il deputato M5S e coordinatore regionale Puglia, Leonardo Donno, ha visitato l’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina. Nel corso della mattinata ha incontrato il direttore sanitario, Giuseppe De Maria, il direttore amministrativo, Marcella Turco, e il direttore del distretto sociosanitario di Galatina, Cosimo Esposito. Alla riunione erano presenti anche Antonio Antonaci, consigliere comunale e presidente della commissione consiliare Sanità e ospedale, e Loredana Tundo consigliere comunale di ‘Con’. Il direttore Turco ha illustrato il progetto regionale, che prevede l’utilizzo di circa 8 milioni di euro, per l’ampliamento e il potenziamento dei reparti di area internistica, in particolare Medicina Interna e Malattie Infettive, e la realizzazione di un reparto, con 12 posti letto, di Neuropsichiatria infantile. Si è discusso anche della paventata chiusura del reparto Ginecologia e Ostetricia, un tema su cui i presenti hanno rimarcato la necessità che questo non avvenga, sottolineando l’importanza del reparto per il territorio. Infatti il punto nascite di Galatina conta un numero di parti considerevole rispetto ad altri nosocomi, e la sua pianta organica è al completo a differenza di altre strutture. Senza considerare inoltre che, Galatina, è un punto strategico anche per quanto riguarda la città di Lecce, proprio perché accoglie molte gestanti che altrimenti si riverserebbero sul ‘Vito Fazzi’, una struttura in affanno. Chiudendo il reparto di ginecologia e ostetricia di Galatina si creerebbe una sperequazione nell’offerta del servizio alla popolazione salentina. Verrebbero lasciati infatti nel sud Salento (ex Asl Lecce 2) 3 reparti aperti (Gallipoli, Scorrano e Tricase) e 1 solo (Lecce) nel centro-nord Salento (ex Asl Lecce1). A ciò si aggiunge inoltre che la struttura architettonica e la posizione del nosocomio galatinese non ha eguali in questo momento, un fattore universalmente riconosciuto. Accanto al mantenimento del punto nascite è necessario anche un potenziamento dei servizi offerti dall’ospedale al fine di aumentarne ancora di più l’attrattività: in particolare sarebbe opportuno inserire l’unità di terapia intensiva neonatale e la parto analgesia.

 

Con riferimento all'oggetto, i sottoscritti Mariano Emanuele e Tundo Loredana, nella qualità di Consiglieri Comunale, con la presente

Premesso che:

  • in data 12/09/2023 in Noha di Galatina, sui muri perimetrali della sede degli uffici comunali, iniziavano alcuni lavori di tinteggiatura delle pareti e realizzazione di un murales sulle stesse;
  • tali lavori erano conseguenza dell’ammissione a finanziamento regionale del progetto denominato "Ceppo Mistico" che, tra l'altro, prevede anche un contributo per la valorizzazione del museo civico "Pietro Cavoti";
  • nella primissima fase di realizzazione dello stesso, venivano tinteggiate le pareti perimetrali della sede comunale di un colore blu pastello, tanto da destare clamore in tutta la collettiva, oltre alla realizzazione di alcune iconografie rappresentanti la figura di San Paolo ed il fenomeno del tarantismo, con una commistione tra sacro e profano che lasciava quanto meno increduli;
  • prontamente il sottoscritto , insieme alla consigliera Tundo Loredana, chiedeva lumi relativamente ai motivi di tali colori e tali rappresentazioni, chiedendo una immediata sospensione dei lavori, che veniva subito concessa;
  • successivamente le mura venivano tinteggiate di color bianco, mantenendo la rappresentazione della figura di San Paolo per ancora qualche giorno,
  • la telenovela sembrava essere finita, quando improvvisamente venivano coperte anche le raffigurazioni di San Paolo, per giungere alla rappresentazione(che con tutta probabilità dovrebbe essere quella definitiva) che attualmente campeggia sul perimetro.

Considerato che:

  • la vicenda ha assunto un profilo tragicomico poiché non si è considerato il contesto urbano in cui si sarebbe inserita la realizzazione dell'opera;
  • la stessa nelle sue varie fasi non ha trovato apprezzamento alcuno da parte di tutta la cittadinanza nohana,
  • ad oggi sono ancora forti le critichi !della città in relazione al significato intrinseco dello stesso

Si chiede quindi

alla S.V. di conoscere chi abbia valutato il progetto e quali siano state le considerazioni e le motivazioni a sostegno di tali scelte, che appaiono allo stato dei fatti quantomeno discutibili, chiarendo il significato intrinseco della rappresentazione.

Si chiede inoltre se, nella fase progettuale, si sia ritenuto opportuno chiedere un parere di legittimità agli uffici competenti, visto che l'immobile comunale è ubicato in zona “centro storico”.

Il sottoscritto, inoltre, chiede ai sensi dell'art. 18, comma 3, del Regolamento del Consiglio Comunale che l'interrogazione e la risposta siano comunicate al Consiglio.

Distinti saluti

Consiglieri

Emanuele Mariano

Tundo Loredana

 
Di Antonio Mellone (del 28/09/2023 @ 13:53:16, in NohaBlog, linkato 741 volte)

Tra i pellegrini della festa in onore dell’Arcangelo Michele, patrono di Noha, quest’anno s’annovera anche il giovane Mons. Anthony Epko, sottosegretario del Dicastero Vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale, il quale alle ore 19 di giovedì 28 settembre, dopo la visita “apostolica” a Casa Betania, presiederà la messa solenne in chiesa madre. A seguire Monsignore parteciperà con il popolo alla processione per le strade cittadine con l’effigie del vessillifero delle schiere celesti.

Don Epko, 42 anni compiuti da qualche giorno, originario della Nigeria, ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico e in Teologia Sistematica in varie università del globo, conosce quattro lingue (e da domani anche una quinta: il nohano), ed è professore di “Principi giuridici fondamentali nel Diritto Penale della Chiesa” presso la Pontificia Università Gregoriana.

Nel mese di aprile di questo 2023 papa Francesco lo ha nominato sottosegretario (una specie di vice-ministro) del suddetto Dicastero, eretto dallo stesso pontefice con un motu proprio nel corso del 2016. La struttura ha il compito, guarda un po’, di “Promuovere la persona umana e la sua dignità, i diritti umani, la salute, la giustizia, e la pace. […] Esso si interessa principalmente alle questioni relative all’economia e al lavoro, alla cura del creato e della terra come Casa Comune, alle migrazioni e alle emergenze umanitarie”: insomma tutti temi fondamentali, di più, costitutivi di uno stato di diritto.

 
Di Redazione (del 01/10/2023 @ 08:52:01, in Comunicato Stampa, linkato 441 volte)

Ai sensi dell'art. 20 dello Statuto Comunale e dell'art. 29 del Regolamento del C.C., il Consiglio Comunale è convocato in seduta ordinaria di 1^ convocazione per il giorno 3 ottobre 2023 alle ore 11:00, con continuazione, e occorrendo in seconda convocazione per il giorno 4 ottobre 2023, alle ore 12:00, presso la sala consiliare di Via Umberto I n. 40 Sede Istituzionale, per trattare i seguenti argomenti:

  1. COMUNICAZIONI
  2. INTERROGAZIONI
  3. APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE DEL 25 LUGLIO E 10 AGOSTO 2023.
  4. BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2023/2025 - RATIFICA DELIBERAZIONE DI VARIAZIONE N. 327/2023 ADOTTATA DALLA GIUNTA COMUNALE.
  5. ESECUZIONE SENTENZA N. 2228/2023 DEL TRIBUNALE DI LECCE, RESA NEL GIUDIZIO R.G. N. 9588/2020 -RICONOSCIMENTO DELLA LEGITTIMITÀ DEL DEBITO PORTATO DALLA SENTENZA, Al SENSI DELL'ART. 194, COMMA 1, LETT. A) DEL D. LGS. N. 267/2000.
  6. ESECUZIONE SENTENZA N. 2151/2023 DEL TRIBUNALE DI LECCE, RESA NEL GIUDIZIO R.G. N. 3012/2020 -RICONOSCIMENTO DELLA LEGITTIMITÀ DEL DEBITO PORTATO DALLA SENTENZA, Al SENSI DELL'ART. 194, COMMA 1, LETT. A) DEL D. LGS. N. 267/2000.
  7. REGOLAMENTO PER LA STIPULA E LA GESTIONE DEI PATTI DI GEMELLAGGIO, DI AMICIZIA E DI FRATELLANZA - DELIBERA C. C. N. 38 DEL 25.07.2023 - APPROVAZIONE DEL PATTO DI AMICIZIA TRA LA CITTÀ DI ASSISI E LA CITTÀ DI GALATINA.
  8. APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE REGOLANTE I RAPPORTI TRA IL COMUNE DI GALATINA E LA SOCIETA' WHYSOL E SVILUPPO S.R.L., PER LA COMPENSAZIONE E IL RIEQUILIBRIO AMBIENTALE A FRONTE DELLA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO AGRIVOLTAICO E DELLE RELATIVE OPERE CONNESSE ED INFRASTRUTTURE INDISPENSABILI SU AREE UBICATE NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI GALATINA.
  9. ZONE D3 DEL PIANO URBANISTICO GENERALE - INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E ARTIGIANALI. PROGETTO DI SUB-COMPARTAZIONE E DI PIANO ATTUATIVO - APPROVAZIONE DEFINITIVA
  10. APPROVAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 2022 AI SENSI DELL' ART. 11-BIS DEL D.LGS. N. 118/2011

 
Di Redazione (del 01/10/2023 @ 22:23:24, in PhotoGallery, linkato 1080 volte)
 

In occasione del consiglio comunale di oggi in cui è presente all'ordine del giorno un'interrogazione sull'opera muraria realizzata a Noha, ci preme sottolineare alcuni aspetti fondamentali del progetto firmato dall'amministrazione Amante.

Sarebbe sufficiente partire dalla base culturale sulla quale si è sviluppato il finanziamento del "Cippo mistico'.
" .... quando nel riquadro del finestrino apparve un certo albero che valeva come mistico cippo confinario, la tarantata ebbe un momento di abbandono”. Così l'antropologo Ernesto De Martino, nel suo saggio La Terra del Rimorso descrive un passaggio del percorso di guarigione di una tarantata. 
 
Il Cippo mistico, come fosse un portale attraverso il quale si accede ad una zona protetta, Galatina. 
L'idea traccia un percorso di guarigione e, attualizzando l'aspetto etico e sociologico, individua ogni terapia utile che induca consapevolezza e riscatto di quell'universo femminile sopraffatto dalla violenza fisica e morale, dagli abusi di ogni potere, anche economico.
 
In questo senso l'idea di "legare il territorio" ovvero di unire Noha e Galatina in un percorso culturale con fondate radici storiche è il valore aggiunto del progetto del "Cippo mistico'. 
A Galatina, presso una sala del museo Cavoti, uno spazio immersivo con realtà aumentata sul Tarantismo e a Noha un murales. 
 
Qui, più che rappresentare con pitture essenziali, quasi naif, scorci di vita agricola passata (in contesti ambientali ambigui) sarebbe stato opportuno far vivere alla comunità il senso del progetto stesso, spiegarne le ragioni e, magari, ma è solo un'idea personale tra le più diverse possibili, introdurre la figura di Isa Palumbo Serafini, nota come la pasionaria di Noha, che da umile tabacchina si mise alla testa di un movimento popolare per migliorare le condizioni di lavoro ed economiche di tali donne. 
 
Mirabilmente ebbe a scrivere di Isa Palumbo il Nohano doc Antonio Mellone in un articolo apparso su noha.it il 10.9.2016 (https://www.noha.it/noha/articolo.asp?articolo=2146 ).
Ed ancora ne scrive Walter De Cesari ne "Eravamo ribelli. Le operaie del tabacco in Italia. Cento anni di lotte per il riscatto e la dignita" Mr editori 2022.
 
 

Canto notturno di un pastore ...

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