Si arricchisce il patrimonio artistico della Città di Galatina: l’artista e professoressa Maria Elisabetta De Giorgi ha scelto di donare al Museo Civico “P. Cavoti” nove opere d’arte da lei realizzate. Si tratta di nove capolavori grafico-pittorici, frutto di uno studio storico-artistico molto accurato, già pubblicati in due volumi di cui sei opere nel testo AA.VV. Iscrizioni latine del Salento, Trepuzzi, Squinzano, Cavallino, Galatina, 6° vol. (Congedo editore, 2004), le altre tre opere in AA.VV., Sapientia et Eloquentia, Omaggio ad A. Garzya, (Congedo editore, 2012).

“E’ sempre una grande soddisfazione arricchire il patrimonio artistico culturale della nostra Città – afferma il Sindaco Marcello Amante – una soddisfazione che si aggiunge all’orgoglio di ricevere in donazione opere di una galatinese come Elisabetta, artista che vive nel nostro amato Salento e lavora per questo territorio”. “Le opere della professoressa De Giorgi si uniscono alla bellezza del patrimonio del Museo Cavoti, già centro culturale di elevato spessore e luogo vitale di creatività, storia e innovazione, accoglienza e comunità che forma le nuove generazioni. Le opere di Elisabetta potranno certamente incrementare questi valori fondamentali”.

 
Di Redazione (del 07/11/2021 @ 14:17:39, in Comunicato Stampa, linkato 726 volte)

Com’era prevedibile, gli assembramenti in piazza, in particolare nelle serate di sabato e domenica, il mancato rispetto delle norme dettate dal governo, il distanziamento, l’uso della mascherina, le vaccinazioni, hanno consegnato a Galatina un triste primato: da alcune settimane, con progressivi incrementi, siamo tra i primi nella graduatoria provinciale dei comuni per numero  di persone contagiate dal Covid.

Infatti, nell’ultimo bollettino diramato dall’ASL il 5 novembre scorso, gli attuali postivi sono 63, con un tasso di positività del 2,4 per cento, (La media provinciale è dello 0,7; Lecce, con una popolazione 4 volte la nostra, ha 37  positivi e tasso dello 0,4%),  le persone che hanno concluso il ciclo di vaccinale  sono 20.859 pari al 78% (La media nazionale è dell’84%, quella della Puglia l’85%).

Una situazione, quella della nostra Città, che deve preoccupare tutti, a partire da chi deve avere a cuore la salute dei cittadini, dal Sindaco e dai nostri amministratori. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, nella consapevolezza che il COVID colpisce in particolare i nostri giovani, anche i più piccoli e svantaggiati (alcune scuole sono chiuse o alunni in quarantena), al fine di evitare che, anche da noi arrivi la paventata quarta ondata, che potrebbe portare a nuove chiusure e limitazione della nostra libertà di movimento. Come sta succedendo già in alcuni paresi europei, dove i governi hanno deciso nuove drastiche misure, l’acceso vietato nei locali pubblici, nei cinema e nei teatri a chi non è vaccinato, e, cosa ancora più grave, chi, privo del vaccino, contrae il virus non verrà curato.  

 
Di Redazione (del 08/11/2021 @ 19:41:40, in Comunicato Stampa, linkato 612 volte)

Le nostre puntuali, reiterate e documentate denunce sulle situazioni di pietoso abbandono della nostra Città stanno riportando significati e positivi risultati. Da alcuni giorni, una squadra di operai della ditta Antonio Lucia sta provvedendo alla sostituzione dei “pali” della pubblica illuminazione di Viale Santa Caterina Novella e della prospiciente Villetta San Sebastiano.

Come si ricorderà, alcuni mesi fa (era il 16 gennaio, alle ore 11), solo per alcuni secondi si sfiorò la tragedia: un palo elettrico, situato nei pressi dell’Edicola dei giornali, cedette all’improvviso e si abbatté sulla macchina parcheggiata lì vicino, dalla quale alcuni istanti prima era sceso il conducente per acquistare i giornali. Un grande spavento, il tetto dell’auto ammaccato con ingenti danni, che certamente saranno stati rimborsati, ma, per fortuna, nessuna grave conseguenza.

Nella nostra denuncia chiedemmo, altresì, che gli uffici competenti fossero incaricati a ispezionare l’intera area, al fine di verificare la pericolosità di altri pali, che, a vista, presentavano un grave stato di deterioramento, con la perdita alla base dello strato di catrame, necessario per preservarli dall’umidità e dalla ruggine.

 
Di Redazione (del 10/11/2021 @ 18:52:58, in Comunicato Stampa, linkato 777 volte)

SABATO 13 NOVEMBRE

Alle ore 10.30 la Cerimonia inaugurale

Alle ore 20.45 lo spettacolo in esclusiva regionale

RIGOLETTO, LA NOTTE DELLA MALEDIZIONE con MARCO BALIANI

 

Per il Teatro Cavallino Bianco e per l’intera comunità di Galatina entrerà e rimarrà a lungo nella memoria collettiva la giornata di sabato 13 novembre, quando si riapriranno al pubblico le porte dello storico Teatro Cavallino Bianco, dopo 20 anni di lavori di ristrutturazione e ammodernamento. La riapertura è stata preceduta anche da un processo partecipativo della cittadinanza, a cura dell’associazione Mecenate90, che ha coinvolto associazioni, istituzioni, scuole e operatori del settore.

 

LA CERIMONIA

Il canonico taglio del nastro, accompagnato dalle note del Corpo Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” diretta dal Maestro Loredana Calò, avverrà alle ore 10.30 con la presenza del Sindaco di Galatina Marcello Amante, del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, degli Assessori Regionali Massimo BrayAlessandro Delli Noci e del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, oltre a una numerosa partecipazione di Sindaci dell’intera Regione, delle associazioni culturali, dei cittadini e  delle istituzioni scolastiche del territorio  (prenotazione obbligatoria e green pass).

 

IL PROGRAMMA

Le porte del teatro rimarranno aperte per tutto il mese di novembre ospitando un ricco e qualificato programma di spettacoli che porterà a Galatina artisti noti al grande pubblico,  da Daniel Pennac a Gabriele Lavia, da Gino Castaldo a Nicoletta Manni- Timofej Andrijasenko, da Luigi Fracasso a Virgilio Sieni, da Michelangelo Campanale a Ippolito Chiarello, da Mariangela Gualtieri a Fredy Franzutti e Corrado Abbati.

Il programma è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Città di Galatina e curato dall’associazione OTSE (Associazione Theatrikès Salento Ellada) diretta da Pietro Valenti, già direttore di Emilia Romagna Teatro, nell’ambito di un progetto speciale finanziato dal Ministero della Cultura, in partnership con AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce, diretta da Franco Ungaro.

 

«Conosco bene le emozioni, i ricordi, le aspettative che accompagnano ogni inaugurazione di un teatro», ha dichiarato Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, intervenendo nella mattinata di sabato 13 novembre con la divisa della Protezione Civile alla cerimonia inaugurale del Teatro Cavallino Bianco di Galatina (Le). Emozioni, ricordi e aspettative ben impresse nei volti dei tanti cittadini, giovani e meno giovani, che hanno affollato la platea del Teatro dove l’intera comunità si è ritrovata unita con la santa benedizione del Teatro e l’inno di Mameli e nell’apprezzare gli sforzi compiuti dalle pubbliche amministrazioni per consegnare ai cittadini il prestigioso bene culturale.

Dopo il taglio del nastro, il sindaco Marcello Amante ha voluto sottolineare come «il Cavallino Bianco è elemento costitutivo dell’identità del cittadino galatinese, è orgoglio puro, è l’entusiasmo di aver scritto pagine della storia di questa splendida città. Un luogo simbolo della Città di Galatina, che ha storicamente attraversato intere generazioni, lasciando alla memoria della nostra comunità racconti ancora vivi, che tornano attraverso gli occhi lucidi e passionali di chi entra, dopo tanti anni, all’interno del teatro».

Mentre sul palco, presentati dalla madrina della giornata l’attrice Carla Guido, si succedevano gli interventi del progettista architetto Enrico Ampolo e del dirigente regionale Francesco Giuri con le note festose del Corpo bandistico San Gabriele dell’Addolorata di Noha, in platea tante le autorità religiose, militari, civili , politiche e scolastiche, da Loredana Capone Presidente del Consiglio Regionale, ad Alessandro Delli Noci, assessore alle politiche giovanili della Regione, dal consigliere regionale Cristian Casili al presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, dal vicepresidente di Anci Puglia Ettore Caroppo al procuratore Maria Cristina Rizzo, dall’assessore alla Cultura del Comune di Lecce Fabiana Cicirillo all’europarlamentare Leonardo Donno, agli ex Sindaci di Galatina Garrisi, Mino Montagna e Sandra Antonica, ai Dirigenti degli Istituti Scolastici cittadini e a tanti altri Sindaci presenti.

 

Al motto di "Rilanciamo la fiera di Galatina" continueranno tutte le domeniche, fino al 19 dicembre, gli appuntamenti con i banchetti di raccolta firme in Piazza Aligheri.

«Un'adesione sorprendente quella che abbiamo riscontrato» commenta il comitato promotore dell'iniziativa, composto da cittadini, liberi professionisti, attuali ed ex amministratori.
L'iniziativa ha mosso i primi passi nella seconda metà di Ottobre. L'Amministrazione Comunale di Galatina ha confermato l'intenzione di voler riservare una porzione del quartiere fieristico alla realizzazione di un centro di alta formazione professionale. E una larga fetta della popolazione è insorta, organizzando una petizione popolare con gazebo e raccolta firme itineranti.
Il prossimo 28 dicembre, sempre a Galatina, sarà promosso un dibattito pubblico sul tema aperto alla cittadinanza, agli imprenditori, alle associazioni di categoria, gli stessi amministratori della cittadina e tutti coloro che vorranno confrontarsi sul tema del rilancio del quartiere fieristico. Saranno presenti esperti del settore e tecnici, per favorire un dibattito mirato e approfondito, in grado di rendere gli stessi cittadini coprotagonisti delle future scelte e azioni che interesseranno la struttura fieristica.

«Noi porteremo la nostra idea, il nostro progetto e la nostra visione - dicono dal comitato promotore - così come ognuno potrà sentirsi libero di addurre un proprio contributo per il rilancio del quartiere fieristico e della città tutta. Bisognerà però lasciare a casa personalismi e preconcetti. La città e i suoi beni sono di tutti i galatinesi. Ed è giusto che tutti possano partecipare attivamente a questo e a tutti gli altri percorsi che tirano in ballo il presente e il futuro di Galatina, realtà centrale del Salento e volano per l'economia del territorio.
In quell'occasione - continuano - saranno anche annunciate ulteriori novità.
Riteniamo che quella avanzata sia una scelta miope e dannosa. Esistono diversi immobili comunali che potrebbero essere destinati ad accogliere il centro di formazione, al quale non siamo contrari, sia chiaro; ma collocarlo nel Quartiere Fieristico sarebbe un danno irreparabile in primis per l'intero immobile, che subirebbe il colpo di grazia definitivo. E poi per tutta la città e il suo hinterland, che perderebbero una realtà altamente attrattiva, se adeguatamente ripensata e recuperata.
Ricordiamo che Galatina è il terzo polo fieristico regionale dopo Bari e Foggia, e l’intero immobile rappresenta, per il bilancio comunale, la proprietà di maggior valore economico.

 

È indetto un Avviso per la presentazione di Manifestazioni di Interesse finalizzate alla creazione di un Elenco di Strutture in grado di fornire servizi residenziali a singoli e/o famiglie che possono essere attivati nel giro di poche ore e per la durata di brevi periodi; la caratteristica dell’intervento si contraddistingue per l’urgenza e la brevità dell’accoglienza.

L’istituzione dell’Elenco ha lo scopo di agevolare il Servizio di Pronto Intervento Sociale nella ricerca della struttura ricettiva più adeguata alla risoluzione del bisogno emergente.

Possono presentare domanda di inserimento nell’Elenco Strutture ( come ad esempio Comunità Socio-Educative, Case di accoglienza, Comunità Alloggio, B&B, Alberghi, RSA ecc.) presenti sul territorio della Provincia di Lecce e Brindisi.

Per essere iscritti nell’Elenco, i richiedenti dovranno presentare l’istanza di cui all’Allegato A entro le ore 14.00 del giorno 31.12.2021, all’indirizzo pec: protocollo@cert.comune.galatina.le.it.

Per eventuali informazioni rivolgersi alle referenti dott.ssa Francesca LILLO e dott.ssa Francesca Mazzotta tel. 0836 565265 dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9,00 alle 13,00 o all’indirizzo email: ufficiopiano@ambitozonagalatina.it.

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Di Fabrizio Vincenti (del 20/11/2021 @ 14:43:35, in Comunicato Stampa, linkato 1398 volte)

Se qualcuno avesse chiesto a Carmelo Bene un’opinione in merito alle decisioni prese sulla questione epidemica, sono certo che avrebbe risposto che si tratta di scorregge di Stato.

C’è un inquietante terrore che aleggia, una funerea paura di esprimere un parere, se si ha la sensazione che questo discordi con quello che io definisco pensiero unico dominante. Per fortuna non ho questa fobia.

Penso di sapere cosa sia lo Stato, e lo rispetto. La maggior parte non sa cos’è, e ciò che rispetta sono le sue scorregge.

Siamo davanti ad un aborto della ragione, vale a dire alla pratica di estirpare ogni pensiero che abbia a che fare con la razionalità e la ragionevolezza.

L’incapacità di starsene fermi non è sempre sinonimo di codarda oziosità. Infatti, spesso, il non fare è meno dannoso del fare.

Se io suscitassi una percezione, dicendo che mancano 24 ore alla fine del mondo, tutti si affretterebbero a costruire bunker e a svaligiare supermercati. Inoltre, tutti pretenderebbero dallo Stato fulminee decisioni a riguardo. E cosa farebbe lo Stato? Per rispondere alla pretesa della gente in panico, mossa originariamente da una distorta percezione della realtà, prenderebbe le decisioni più assurde pur di dimostrare che la sua ragion d’essere ha un senso. È quello che sta accadendo.

La percezione distorta della realtà sta inducendo gente di assoluta mediocrità a prendere decisioni criminose a danno di tutti. Siamo intrappolati nello schema ben descritto dal sociologo Overton. Si introduce nell’opinione pubblica un concetto dapprima inconcepibile (es. divieto generalizzato di uscire di casa), e quel concetto, divenuto via via sempre più accettabile, arriva ad essere considerato non solo ragionevole, ma addirittura legale. Se, infatti, fino a due anni fa chiudere in casa una sola categoria di persone era considerato una misura dal sapore nazista, oggi parlare di un lockdown dei soli non vaccinati sta diventando un concetto non solo ragionevole e diffuso, ma addirittura legalizzato. Voi pensate che qualche tedesco del 1940 non fosse consapevole di quello che stava succedendo? Avevano semplicemente trasformato un concetto dapprima assurdo e inconcepibile in una decisione ragionevole e legale. Anche se questo paragone dovesse urtare la vostra sensibilità, io me ne fotto, poiché mi sento in dovere di dire come stanno le cose.

Basta poco, infatti, per abituarsi all’assurdo. E poiché reputo che la massa sfortunatamente sia acefala, vale a dire priva di quella componente fondamentale che permette di giudicare criticamente ciò che accade, il rischio di abituarsi a pratiche assurde non è più un’utopia, ma la mostruosa realtà. Non aveva torto, infatti, il caro Dostoeskij (a proposito, leggete qualcosa, per onorare il secondo centenario dalla sua nascita): “Hanno pianto un poco, poi si sono abituati. A tutto si abitua quel vigliacco che è l’uomo”.

 
Di Antonio Mellone (del 20/11/2021 @ 14:48:37, in NohaBlog, linkato 811 volte)

Qualcuno - pochissimi invero, forse uno soltanto - m’ha chiesto le motivazioni di questo mio diciamo silenzio stampa lungo un mese o forse più. In effetti è da un bel po’ che non compare su questo o quel supporto uno dei miei (del tutto inutili) articoli.

Insomma, quel che sta accadendo m’appare così onirico che non è che sia rimasto senza parole (ché anzi quelle mi verrebbero a cascata e triviali pure) ma davvero non saprei da dove cominciare. Oltretutto, nel caso proferissi verbo, mi inimicherei i tre quarti dei superstiti conoscenti, mentre il restante quarto metterebbe mano alla fondina delle consuete esilaranti querele temerarie.

Non è un mistero quanto sia in auge una guerra all’ultima fiala tra Punturisti Sì e Punturisti No - e mai sia Signore se nutri un seppur minimo dubbio – espressione sublime, codesta aspra contesa, del fondamento di qualsivoglia potere molto ben espressa dal motto del IV sec. a.C. attribuito a Filippo il Macedone, vale a dire Divide et impera (ovviamente le divisioni afferiscono le classi basse, dico le classi pollaio, mentre le alte sono eccome solidali fra loro, quando addirittura non ricevono solidarietà dalle prime). Per fortuna la scrittura è pur sempre un filtro della realtà, e questo lo sapevano bene anche gli esponenti del Verismo, onde ormai quasi tutto è letteratura fantasy, probabilmente persino quella che s’ammanta dell’attributo di scientifica.

E così grazie dall’assolutismo illuminato del neoliberismo abbiamo testé celebrato il punto G20 e poi la Cop26 (denominazione che rievoca tanto quella di un ipermercato da black friday): si tratta di club esclusivi nei quali i Grandi, spesso coincidenti con i Competenti, cioè Esperti, e dunque Migliori, tutti allarmati per il clima stan facendo di tutto per toglierci dal baratro nel quale noialtri ci siamo venuti a cacciare, con l’ausilio delle loro truppe d’appalto in uno col loro filantropismo. Manco messo piede a terra dai lor jet privati, ci han fatto sapere che questa è un Emergenza (ormai non è più vita senza almeno un’emergenza apocalittica in corso), e che non v’è nemmeno un minuto da perdere da qui al 2060. Ergo il problema ormai è soltanto il riscaldamento globale, mica il cancro locale o i veleni o l’agricoltura trasformata in un laboratorio di chimica inorganica o i sacri dogmi del “mercato” o i brani di morale guizzanti dalle colonne della stampa padronale. E taccio sui fondi del Recovery Plan, o come cavolo si chiami, che i malpensanti credono siano a strozzo: ma che ne sanno questi ultimi di Green (con tanto di pass), e ancora di Bio, Sostenibilità e Resilienza, armi contundenti dei novelli crociati contro il noto grado e mezzo della scala Celsius.

 

Canto notturno di un pastore ...

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