È stato pubblicato sul sito del Comune di Galatina l’Avviso Pubblico indirizzato alle famiglie che intendono iscrivere i propri figli presso un Centro Estivo a scelta tra quelli che confluiranno nell’elenco comunale, usufruendo di un’agevolazione che sarà riconosciuta al soggetto gestore nella misura di:

€ 80,00 settimanali (per minori da 3 a 5 anni)

€ 60,00 settimanali (per minori da 6 a 11 anni)

€ 50,00 settimanali (per minori da 12 a 17 anni),

fino ad un massimo di € 480,00 a bambino, per l’intero periodo di frequenza del Centro.

Le famiglie possono presentare domanda mediante la compilazione e sottoscrizione del modulo, allegato all’Avviso Pubblico, con la copia del documento di identità in corso di validità, entro le ore 12:00 del 26 luglio 2021, con invio all’indirizzo: protocollo@cert.comune.galatina.le.it, indicando all’oggetto “Domanda Centri Estivi 2021”.

Le domande saranno ammesse con riserva e perfezionate al momento dell’abbinamento del minore al posto – utente del Centro estivo prescelto dal nucleo familiare, in seguito alla pubblicazione dell’elenco comunale dei soggetti gestori aderenti all’iniziativa.

La procedura sarà svolta con valutazione a sportello, tenendo conto della data di arrivo della domanda, fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Per l’accesso al Servizio sarà necessario dichiarare:

  • la residenza nel Comune di Galatina del nucleo familiare;
  • la presenza nella famiglia di bambini/e in età compresa tra 3 e 17 anni;
  • il possesso di ISEE del nucleo familiare, in corso di validità, non superiore a € 15.000,00
 
Di Antonio Mellone (del 16/07/2021 @ 07:20:46, in Fetta di Mellone, linkato 812 volte)

Non parlo (quasi) mai del mio lavoro su questo social media, per come ho impostato la mia bacheca sin dall’inizio, perché credo che non ne sarei capace, e infine per il concetto stesso di diciamo segreto bancario.

Ma una cosa, una soltanto, non posso non dirla ed è strettamente collegata alla terza fetta di Mellone 2021, quella nella quale qualche giorno addietro spifferavo Urbi et Orbi di aver avuto il Covid per una quarantina nonostante sia un uomo sulla cinquantina. E si tratta di questo: il virus ha tenuto compagnia non soltanto a me, ma anche a tutti e nove i colleghi della mia filiale di Taviano (Taiwan per i cultori di sinologia), preservando per puro fato quelli dell’altra mia “figlia” (eh sì, le filiali so’ piezz’ ‘e core), vale a dire Alliste, distante appena quattro chilometri dalla cosiddetta sede madre. Insomma, tutti positivi i “tavianesi” (quando si dice l’en plein), ergo tutti in clausura, e per settimane, rassegnati a consultare quotidianamente temperatura, saturazione, tamponi, medici, compagni di sventura, Usca, Asl e ovviamente oroscopo.   

Sta di fatto che essendo noialtri nove ruzzolati come tessere di un domino, ovvero stramazzati come i birilli nello strike del bowling, la filiale ha dovuto subire un fermo di diversi giorni per intuitive questioni sanitarie, di sicurezza, organizzative, e non ultimo umanitarie.

Va da sé che, come avviene per molti uffici, pubblici o privati che siano, un gruppo di lavoro non possa essere sostituito da un giorno all’altro con la bacchetta magica, se non altro perché gli eventuali nuovi arrivati non saprebbero (non avrebbero saputo) nemmeno dove metterci le mani senza un minimo di passaggio di consegne in presenza (chiavi fisiche, codici elettronici, archivi, autorizzazioni, sala macchine, pratiche cartacee…). Vi abbiamo sopperito come meglio (o men peggio) abbiam potuto, chi con quella cosa che si chiama smart-working, chi contattando via fono o via mail i clienti che ne avevano in qualche modo fatto richiesta, chi con consulenze a distanza e spiegoni vari, e chi confidando nel destino; ma principalmente scaricando la pressione arteriosa, certamente più pericolosa di un’influenza, sui superstiti quattro colleghi di Alliste, i quali meriterebbero ad honorem uno per uno un monumento al valor civile (per fortuna non ai caduti).

 
Di Redazione (del 18/07/2021 @ 10:50:53, in Comunicato Stampa, linkato 791 volte)

Lunedi 19 luglio, in occasione del 29^ anniversario dell'attentato di Via D'Amelio, a Palermo, in cui furono uccisi dalla mafia il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, l'Amministrazione Comunale propone alla cittadinanza l'opera teatrale  "Falcone e Borsellino, storia di un dialogo" scritta dalla dott.ssa Maria Francesca Mariano, Magistrato della Corte di Assise presso il Tribunale di Lecce.

L'opera, testo ufficiale del Centro Paolo Borsellino, è portata in scena dalla compagnia Témenos - Recinti Teatrali.

La manifestazione si terrà alle ore 21:00 presso l'ex complesso Monastico delle Clarisse di Santa Chiara, in Piazzetta Galluccio,

Dopo il saluto del Sindaco Marcello Amante, ci saranno i contributi di don Antonio Coluccia, prete impegnato nella lotta alle mafie, del dott. Salvatore Cosentino, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce e della stessa dott.ssa Mariano, autrice.

Si accede fino ad esaurimento posti con prenotazione.

 
Di Marcello D'Acquarica (del 19/07/2021 @ 21:10:43, in NohaBlog, linkato 1051 volte)

Di questi tempi, dove una tenda da bagno si compra in qualsiasi centro commerciale, fatta di plastica e sigillata a sua volta in altra plastica, dove un copriletto o una tovaglia contano poco e se non dovessero esserci se ne fa volentieri a meno, tanto anneghiamo in fronzoli di benessere (si fa per dire) usa e getta, di questi tempi, dicevo, ammirare un bellissimo copritavolo in vero velluto, datato almeno un secolo, be' c'è da fermare i pensieri in attenta e oculata ammirazione. Soprattutto se quella tovaglia sopravvissuta a cento anni di discariche convulse, mostra rose colorate intercalate fra ghirlande e cinguettii di uccelli variopinti. Si presenta così, in tutto il suo splendore questa opera d’arte del nostro pittore Michele D’Acquarica, nato a Noha nel 1886 e poi vissuto a Cutrofiano fino al 1971, dove ha trovato il riconoscimento per le tante opere donate a quella comunità.

Siamo intorno al 1920, quando la Sig.ra Vincenti Leonarda, moglie di Giovanni Nocera (1863–1956), decide di
regalare alla figlia Angela Nocera, sorella della mamma di Gugliersi Maria, a sua volta mamma di Antonella Costa (che oggi ci fa l'onore di ammirarlo) il copritavolo di velluto, fatto dipingere da Michele D’Acquarica, mio zio.

 
Di Redazione (del 21/07/2021 @ 21:41:08, in Comunicato Stampa, linkato 525 volte)

Da Palermo, il 19 luglio scorso (La data è stata scelta nella ricorrenza del 29mo anniversario della strage di Via D’Amelio, per onorare e ricordare il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, barbaramente assassinati dalla mafia il 19 luglio del 1992), ha preso il via la prima delle tre Pre-Agorà, gli eventi pilota di lancio del progetto di democrazia partecipativa delle Agorà Democratiche, che prevede incontri virtuali e in presenza. 

Un percorso, voluto dal Segretario Enrico Letta,  per riunire all’insegna della partecipazione tutte le persone che si riconoscono nei valori del Centrosinistra ed elaborare insieme un programma politico ambizioso e concreto. Prima della partenza definitiva che avverrà il 1° settembre, dopo quella di Palermo, sono state programmate altre due Pre-Agorà, che potranno essere seguite sulla piattaforma digitale, attraverso la quale saranno raccolte tutte le proposte e i suggerimenti per disegnare  il futuro dell’Italia.

Anche i Circoli del PD di Galatina e Noha stanno decidendo le modalità di partecipazione e le iniziative da mettere in campo, in funzione e in previsione anche delle elezioni amministrative della prossima primavera.

 

Continua a nascere dentro di noi il desiderio impellente di informare tutti i nostri concittadini che nulla di quanto questa Amministrazione professa poggia su solide basi di realtà. Evidentemente i nostri amministratori aleggiano su un ideale utopico di buona politica, se credono davvero di fare un buon lavoro. Siccome siamo un Circolo che vanta la sua storica sede nella piazza di Noha, proprio riguardo Noha urge ancora parlare.
Circa tre settimane orsono abbiamo redatto l’ennesimo comunicato stampa (e credeteci se diciamo che non vorremmo pubblicarne nemmeno uno, ma tant’è!) a proposito della riqualificazione della Torre dell’Orologio di Noha. Ad oggi ancora nessuna risposta in merito, ma non c’è affatto da meravigliarsi: attendiamo risposte dal lontano maggio 2018, cosa saranno mai 20 giorni? Nel frattempo però, la struttura che ospita la Torre dell’Orologio è in pericolo di crollo; il balcone che dà sulla piazza da cui si intravede materiale ferroso e pezzi di cemento mancante, è in serio pericolo di crollo. Ciò dovrebbe destare dal sonno i signori Amministratori, considerando che rappresenta un serio rischio per l’incolumità delle persone che molto spesso transitano al di sotto l’immobile. Per non parlare delle tante, troppe scuse che giustificano il mancato lavoro edilizio per quella struttura, quando poi basterebbe ristrutturarla non come bene immobile, ma come IL bene immobile della cittadinanza, poiché rappresenta per noi nohani un tesoro da custodire, un monumento della nostra Noha. E pensare che in illo tempore qualcuno si propose di restaurare gratuitamente l’ingranaggio meccanico dell’Orologio (fermo da decenni), ma indovinate la risposta dell’Amministrazione Amante? Silenzio. Segno tangibile di quanto gli è a cuore una frazione di circa 4000 anime che pagano le stesse tasse, ma come al solito vengono sminuite e umiliate in questo modo. Intanto l’ingranaggio è custodito all’interno del Polo 2 di Noha, nell’attesa di una ricollocazione, mentre noi aspettiamo un minimo di considerazione.
Poco fa parlavamo di scuse: una delle più gettonate è quella di ribadire che le casse comunali languono a causa delle precedenti amministrazioni. Bene, notiamo però da parte di questa amministrazione uno sperpero pecuniario alquanto oneroso. A proposito dell’iniziativa “A cuore scalzo”, leggiamo sull’Albo Pretorio del Comune di Galatina che in tempi non lontani è stato pubblicato un bando di quasi 40.000 euro (quarantamila) finalizzato alla realizzazione di una mostra fotografica sul tema “Il corpo come luogo oggetto nella storia dell'arte e simbolo di un'evoluzione di pensiero, di espressione, di sentimento, di spazio politico, sociale, economico e di genere.” Signori, 40.000 euro per una mostra fotografica. Quarantamila euro di soldi pubblici che avrebbero potuto essere investiti per iniziative più urgenti. È inutile ribadire la nostra amarezza, il nostro disappunto, la nostra aberrazione difronte a queste notizie che tra

 
Di Michele Scalese (del 22/07/2021 @ 21:36:38, in Comunicato Stampa, linkato 912 volte)

Siamo consapevoli del fatto che i nostri Comunicati Stampa facciano risvegliare dal torpore di sicurezza e narcisismo parecchie coscienze, soprattutto quando chi compone gli stessi è prima di tutto un cittadino che assiste quotidianamente al depauperamento del proprio Comune, e un Segretario di Circolo poi che, assieme ai propri iscritti, altro non fa che porre all’attenzione pubblica quanto poco si è fatto in questi quattro anni di Amministrazione. Ciò che in particolar modo ci stupisce è che le critiche non vengano mosse da questa (magari!), ma da uno pseudo giornalista che “sanza infamia e sanza lode” continua a viaggiare per partito preso, sinonimo questo di ignoranza e malcostume. L’aspetto più curioso è che lo stesso non scrive riferendosi ai contenuti dei nostri Comunicati, bensì alla terminologia utilizzata e ciò ci fa pensare che almeno sui contenuti sia d’accordo con noi. Ebbene, riguardo a ciò pensiamo che la risposta più eloquente sia il silenzio di chi sa guardare oltre il proprio naso, poiché il lettore di cui lo stesso parla, sa bene che certi termini decontestualizzati generano significati differenti. 

Ci vorremmo soffermare piuttosto su due punti fondamentali:

1) I nostri comunicati non verranno più mandati a costui per la semplice ragione che siamo contrari alla censura. Poiché “una stampa cinica e settaria prima o poi creerà un pubblico ignobile” (J.Pulitzer), riserviamo i nostri scritti a chi pratica un sano ed equo giornalismo. 

2)Riguardo la parola “politico” con tanto di punto interrogativo tra parentesi, ci teniamo a precisare che siamo soprattutto un gruppo che abita tra la sua gente e come tale si fa portavoce di quelli che sono i dissapori comuni, denunciando a chi ha la responsabilità di porvi rimedio. Se il medesimo ci considera politici, ossia coloro che hanno a cuore la vita delle persone, allora si, siamo felici di esserlo. 

In conclusione, è davvero stimolante assistere a questi episodi di patetico servilismo a discapito di chi ci mette soprattutto il cuore in ciò che fa, ma capiamo anche che dinanzi alla verità delle cose, non si può far altro che mordersi le labbra. 

Lasciamo al paziente lettore la ricerca sulla rete dell’articolo completo.

Michele Scalese

Il Segretario PD - Noha

 

Sono 271, in tutta Italia, le proposte ammesse al finanziamento del Programma Nazionale della qualità dell’Abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili. Di questi, 27 progetti ammessi sono pugliesi, per un valore di circa 482 milioni di euro.
Fondi stanziati dal Governo Conte con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
Ai fondi inizialmente previsti (400 milioni) si aggiungono inoltre i 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
«Sono risorse fondamentali per permettere la riqualificazione degli spazi urbani delle nostre città, partendo dal concetto di sostenibilità - commenta Leonardo Donno, Deputato salentino del MoVimento 5 Stelle - Di fatto i progetti selezionati miglioreranno la qualità della vita di migliaia di persone, andando ad incidere sull’inclusione sociale, anche tramite il coinvolgimento del terzo settore nella successiva gestione dell’intervento.
Più nel dettaglio, la Provincia di Lecce è interessata da due interventi, per un totale di 30 milioni (15 a progetto). Il primo: il recupero dell'ex sanatorio turbecolare "Antonio Galateo" per farlo diventare un edificio accogliente da ri-abitare con il social housing e servizi innovativi per la casa e la città, con la realizzazione di 70 appartamenti. È stato presentato dalla Regione Puglia, proprietaria dell'immobile.
Il secondo riguarda la realizzazione di 60 nuovi alloggi di edilizia popolare nel quartiere Santa Rosa, con recupero di spazi pubblici destinati a verde, sport e socialità, il potenziamento anche dell'area mercatale, per farla diventare un'area destinata al food. Il progetto è stato presentato dal Comune di Lecce.

 

Lo scrivevamo nel nostro programma elettorale e ogni passo, ogni iniziativa, ogni provvedimento che questa amministrazione ha fatto è stato funzionale a quell’assunto iniziale. Certo, come è giusto che sia, ogni passo, ogni iniziativa e ogni provvedimento sono stati anche il frutto di un dialogo interno alle forze di maggioranza con diverse visioni, diverse sensibilità e diverse velocità. Tutte comunque protese alla valorizzazione economica, artistica, sociale e culturale del nostro centro antico.

Oggi possiamo dire che l’atto di approvazione in giunta di due ulteriori varchi per il controllo elettronico degli accessi nell’area ztl del centro storico – su Porta Nuova e su Porta Capuccini – che segue la decisione per l’imminente installazione di un nuovo varco anche su Porta Luce, è un passo determinante per la sicurezza e la regolamentazione del traffico nel nostro centro antico.

È sotto gli occhi di tutti oggi che lo sviluppo delle attività commerciali, soprattutto lungo gli assi Piazza San Pietro – via Garibaldi – via Robertini da un lato e Piazza San Pietro – via Vittorio Emanuele II – piazza Cavoti dall’altro, ha di fatto evidenziato la vocazione del nostro centro storico. La vitalità di una sana “movida”, tanto auspicata nelle precedenti amministrazioni è ora una realtà che ha riportato veramente al “centro” il salotto della città. Con una differenza tutt’altro che trascurabile: se per altri nel passato era considerato inevitabile avere un parco auto ai piedi della Chiesa Madre, parcheggiate in spregio ad ogni regola non solo del codice della strada ma anche del buonsenso, la nostra scelta è andata nella direzione di recuperare spazi e decoro con l’istituzione di ampie isole pedonali per la tranquillità di famiglie e ragazzini che oggi “scorrazzano” in piena tranquillità e sicurezza. Un obiettivo che ha richiesto inevitabilmente anche un ripensamento della viabilità a garanzia dei sacrosanti diritti di chi ha scelto di vivere stabilmente nel centro e, tra gli altri, è stato necessario permettere ai residenti, nelle ore di pedonalizzazione, l’accesso da Porta Luce che quindi andava regolamentata, come fatto, con un apposito varco, per evitare soprusi che avrebbero vanificato gli obiettivi della ztl.

Certo, il percorso non è concluso, sarà necessario mettere in campo ogni ulteriore azione politico/amministrativa per creare i presupposti affinché possa rendersi necessaria, quasi inevitabile, la rimodulazione degli orari di apertura e chiusura. Non possiamo negare che la pandemia abbia condizionato e indirizzato, talvolta ritardando, le decisioni dell’amministrazione per questa parte importante della città.

 

Canto notturno di un pastore ...

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