Di Antonio Mellone (del 29/10/2018 @ 13:57:32, in NohaBlog, linkato 1170 volte)

Ieri mattina ovviamente ero presente alla manifestazione No-Tap convocata a San Foca all’ombra della torre di guardia del XVI secolo - emblema, anche questo, della resistenza dei salentini contro ogni invasore.

Non è stata una manifestazione contro i Cinque Tap, i parvenus della diciamo politica che in nome di un’immaginaria analisi costi-benefici si son rimangiati i grandi ideali sbandierati fino al giorno prima delle elezioni; e nemmeno contro il resto dei pOLITICI peggiori di loro che a decine, in tempi non sospetti (anzi sì), hanno sfilato a Melendugno, mano al petto per il giuramento, microfono in bocca per professare il Verbo, e penne in pugno per la firma sulla carta lunga morbida e ahimè non resistente contro il gasdotto, e tuttavia privi dei rispettivi album per la collezione delle loro successive e in molti casi concomitanti figure di merda.

Sì è trattato invece di una specie di Speaker’s Corner - chi è stato a Londra o chi ha studiato inglese almeno alle medie sa di cosa si tratta – dove alcune persone, tra i quali alcuni professionisti, professori universitari, attivisti, il sindaco di Melendugno e molti altri amministratori pubblici, alcuni provenienti addirittura da fuori provincia [peccato che, salvo errori o smentite, non abbia notato su quella riva battuta dallo scirocco anche qualche esponente politico del mio Comune, ndr.], i quali han preso la parola per esprimere il proprio punto di vista, il disappunto, la delusione certamente, ma soprattutto la voglia di continuare a lottare contro un’opera che il popolo stanziato su questo territorio (si chiamerebbe sovranità) considera inutile, dannosa, costosa.      

Io non ho preso la parola perché m’illudo di andare meglio agli scritti che all’orale, ma insomma se fossi intervenuto avrei parlato dell’analisi costi-benefici.

Ebbene sì, non tutti hanno chiaro cosa sia un’analisti costi-benefici, spesso confusa con l’analisi finanziaria, la quale considera solo i costi e i ritorni monetari per l’investitore.  

L’analisi costi-benefici, nella quale il giudizio politico è di fondamentale importanza, misura invece l’aumento (o la riduzione) di benessere per la collettività. Nel caso specifico, non so voi ma io davvero non riesco a vedere chissà quali benefici.

Forse lo sconto del 10% sulla bolletta del gas? Uhahaha. La creazione di posti di lavoro? Dio non voglia siano quelli dei reparti dei nosocomi o degli addetti alle pompe funebri. Il gas che sarebbe una fonte rinnovabile? Di rinnovabile il gas ha solo le concessioni statali a favore delle solite multinazionali del profitto privato. La riduzione dell’effetto serra? Eh sì, tempo fa se ne diede la colpa alle flatulenze dei dinosauri (sicché scomparvero, pare, più che per un meteorite per il meteorismo). La diversificazione delle fonti di approvvigionamento di energie? Ma se in Azerbaijan già usano il gas russo. Allora per evitare le penali (onde TAP = Ti Abbuono Penali)? Peccato non si sappia ancora oggi dove sarebbero contemplate codeste penali.

Chissà, magari nell’analisi costi-benefici evidentemente avranno considerato Tap come un promoter del turismo, un toccasana per le praterie di Posidonia e Cymodocea Nodosa, un “tubicino” per la “cura della Xylella” [sì, abbiamo sentito anche questa, ndr.], e magari quella portata infinita di piatti di lenticchie che non smette ancora di farci leccare i baffi.  

Non so voi, ma io credo che quando le analisi costi-benefici vengono redatte (seppur venissero redatte) con i glutei, chi ci rimette è sempre il culo di Pantalone.

Antonio Mellone

 
Di Redazione (del 30/10/2018 @ 07:13:20, in Comunicato Stampa, linkato 966 volte)

Visto il messaggio di allerta meteo trasmesso dalla Regione Puglia - Sezione Protezione Civile– con la quale viene dichiarato lo stato di allerta gialla per rischio idrogeologico per temporali, e lo stato di allerta arancione per vento di burrasca forte valido per le giornate del 29 e 30 ottobre 2018, pubblicato tra l’altro sul sito www.protezionecivile.regiona.puglia.it/allerta-corrente;
Visto il messaggio della Prefettura di Lecce inviato ai Sindaci della Provincia con il quale si porta all’attenzione il messaggio di allerta sopra citato;

SI INFORMA

 
Di Marcello D'Acquarica (del 30/10/2018 @ 07:17:49, in NoiAmbiente, linkato 1242 volte)

Siamo alle solite. I vandali a quanto pare, sono duri al ragionamento. Uno o più personaggi, armati di un micro cervello avariato, ha (o hanno) per l’ennesima volta, scaricato i propri rifiuti nei campi a ridosso dell’abitato, e non contenti, forse per cancellare ogni traccia che potesse individuarli, hanno dato fuoco a tutto. Così una colonna altissima di fumo nero, venerdì 26 ottobre, ha attirato l’attenzione di alcuni cittadini, che prontamente hanno segnalato alle autorità il crimine. Fra i resti del falò ancora in corso sono stati intercettati alcuni elementi che probabilmente identificano la “specie” di criminale.

Non è la prima volta che fra i rifiuti abbandonati, lo sporcaccione nostrano, lascia evidenti tracce di se. Come per esempio la batteria di auto gettata nell’erba in via Contrada Naje, che poi immancabilmente viene incendiata nel momento opportuno insieme alle altre masserizie abbandonate. Oramai molti oggetti sono codificati, e con l’aiuto della tecnologia informatica non è impossibile risalire al titolare.

Anche l’Amministrazione Comunale ha finalmente dato inizio all’impianto di fototrappole sul nostro territorio ( http://galatina.lecceprima.it/fototrappole-territorio-comunale-sanzioni-.html).

Insomma, diciamo che il crimine di basso livello come quello di gettare e bruciare rifiuti, che andrebbero riciclati attraverso la raccolta differenziata, ha vita breve, speriamo, nell’interesse della salute di tutti i cittadini di questa comunità.

Fino a quando non capiremo che anche questi atti apparentemente di piccola entità, del gettare i rifiuti in giro nei campi, sono dannosi all’Ambiente, non potremo mai sognarci di capire il rischio che corriamo in quanto a salute, non preoccupandoci per esempio della  cattiva gestione di centrali a carbone come quella di Cerano, dell’Ilva, dei siti di stoccaggio di materiali speciali, dei fitofarmaci usati (o forse bisogna dire abusati) in agricoltura e di ogni tipologia di impianto pseudo industriale, compreso l’ultimo nato impianto TAP di San Foca, che seppure determinati da limiti di legge (limiti spesso contrari alla difesa della vita), sono produttori di malattie e distruttori della Natura.

 
Di Redazione (del 31/10/2018 @ 13:09:40, in Comunicato Stampa, linkato 1058 volte)

Ho preferito prendermi qualche giorno di tempo per riflettere, per ragionare a mente fredda o quasi. Adesso è il momento di chiarire un po’ di cose: lo devo a me stesso, ai salentini, ai nostri elettori, e anche agli "Sciacalli del TAP" , a quelli che ci hanno legato mani e piedi e ora cavalcano la giusta rabbia dei cittadini di #Melendugno, solo per salvare la faccia e provare a far dimenticare le loro malefatte.

Chiariamo innanzi tutto una cosa. Sarò sincero: non sento di dover chiedere scusa. 
Per cosa dovrei scusarmi?

Per aver cercato fino all’ultimo insieme ai miei colleghi l’appiglio giusto per bloccare l’opera? Per aver sempre creduto che fosse possibile bloccare l’opera? Per aver manifestato in questi anni accanto ai cittadini contro TAP? Per aver difeso la gente dalle manganellate? Sì, le manganellate, quelle che hanno preso molti colleghi portavoce insieme ai cittadini di Melendugno. Io non dimentico, qualcuno forse lo ha fatto e anche in fretta. Qualcuno finge di ignorare che l’unica forza politica al fianco di Melendugno e del #Salento è stata ed è tuttora il MoVimento 5 Stelle.

Ho visto uno pseudo attivista del MoVimento 5 stelle, che con il MoVimento non ha mai avuto nulla a che fare, bruciare la nostra bandiera: un atto vergognoso e che richiama periodi storici bui. Per non parlare di quegli altri che hanno bruciato un manifesto con il mio volto e quello dei colleghi...

Non ho mai visto un attivista o un portavoce del MoVimento bruciare una bandiera, un fantoccio o un manifesto; ho visto cittadini protestare pacificamente, giustamente, esprimendo rabbia e sgomento, ma sempre nel rispetto delle persone, dei simboli, delle identità.
Domenica invece ho visto delle immagini che mi hanno fatto stare male e che mi hanno segnato : l’odio negli occhi di chi accendeva con leggerezza il fuoco che bruciava il nostro simbolo, le nostre facce, gridando “È questo quello che meritate”. 
No, non ce lo meritiamo, non è accettabile in un Paese civile, non è giustificabile; la rabbia è giusta e va manifestata, ma non è questo il modo.

 

Si informa la cittadinanza che, a seguito del violento nubifragio che ha colpito la città nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2018, l'Amministrazione Comunale ha avviato le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, avanzando apposita istanza alla Regione Puglia.

Ove la Regione accolga la predetta richiesta, in ragione dell'eccezionalità del predetto evento alluvionale e dei danni ad esso conseguenti, saranno comunicati i termini e le modalità stabilite per le presentazione delle relative richieste di indennizzo.

Pertanto, al fine di consentire una puntuale ricognizione della situazione determinatasi all'esito del nubifragio, che sarà rappresentata alla Regione Puglia ad integrazione dell'istanza per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, si invitano i soggetti che hanno subito danni in conseguenza dell'evento a raccogliere e predisporre la relativa documentazione probante, che potrà essere rimessa a questo ente secondo i termini e modalità che saranno successivamente comunicati.

 
Di Redazione (del 31/10/2018 @ 13:31:02, in Comunicato Stampa, linkato 1579 volte)

Ancora una volta Galatina ha ospitato una troupe della televisione nazionale. Questa volta è toccato a RAI 1 con il programma "Paesi che vai...luoghi, detti, comuni", ideato e condotto da Livio Leonardi, in onda da domenica 1 ottobre alle 9,45.

"Paesi che vai" racconta l'incomparabile patrimonio culturale, artistico ed archeologico esteso sull'intero territorio nazionale. L'Italia può essere certamente considerata un grande "museo diffuso" da divulgare e promuovere. Il Territorio declinato nei suoi molteplici aspetti e risorse: la storia, l'arte, l'architettura, i siti archeologici, i monumenti, la cultura, le tradizioni, gli usi e i costumi popolari, l'ambiente, le risorse naturali, le specialità enogastronomiche, le peculiarità dell'ingegno e del talento italiano ed internazionale. Tratta di curiosità legate ai luoghi: le particolarità, gli eventi, le feste. Racconta le aneddotiche legate ai luoghi dell'arte e della storia. Ogni calendario rispecchia la storia, le tradizioni, la cultura di un popolo: sul filo dei giorni e dei mesi si snoda una collana di miti e leggende, di riti ed usanze che spesso sono frutti sincretistici di stratificazioni millenarie. I paesaggi incontaminati, i parchi e le riserve naturali sono descritti nella loro eccezionale e sorprendente bellezza, patrimonio rigenerante da vivere e salvaguardare.

Il "Viaggio" vissuto come un'esperienza indimenticabile di conoscenza di un territorio, attraverso i suoi incantevoli paesaggi, la sua affascinante storia, la sua ospitale gente, le sue deliziose tipicità, le sue interessanti peculiari curiosità.

Un modo diverso e sorprendente di vivere i luoghi, i detti, i comuni, i "Paesi che vai".

 
Di Redazione (del 02/11/2018 @ 20:13:59, in Comunicato Stampa, linkato 978 volte)

“Sono felicissimo per la mia crescita tecnica e orgoglioso della mia società”. Si può riassumere con questa breve ma significativa dichiarazione il percorso sportivo di Francesco Schiattino, classe 2002, allievo della Scuola Volley Showy Boys e in forza alla squadra che milita in serie C e under 18. Ragazzo simpatico e solare, Checco, come viene chiamato dai suoi compagni, sorride e scherza prima di iniziare a raccontarci la sua esperienza in casa bianco-verde.

“Quando quattro anni fa decisi di cambiare sport, di lasciare il karate per iscrivermi al corso di pallavolo ma non avevo contezza di quanto questo sport mi potesse coinvolgere con il trascorrere del tempo. Oggi posso dire di essere contento del mio, se pur breve, cammino sportivo e posso considerarmi fortunato ad avere avuto l’appoggio della mia famiglia che è sempre stata lì a spronarmi, ad andare avanti, ad impegnarmi sempre di più, anche nei momenti di difficoltà”.

Dopo il mio primo anno di attività, l’associazione del mio paese natio, per motivi di forza maggiore, si sciolse e insieme ad alcuni miei compagni di corso decidemmo di guardarci intorno per capire in quale società poter continuare a coltivare la nostra passione. Grazie anche ai suggerimenti del nostro amico Piero e alla sempre piena disponibilità dei genitori, decidemmo di iniziare a frequentare la Scuola Volley della Showy Boys e oggi posso affermare che non ci fu scelta migliore”.

 

Ebbene sì, m’è scappato un libro. Oddio, Libro è una parola grossa: pamphlet, libercolo, libello o libretto sarebbero denominazioni molto più azzeccate.

Confesso di aver trattenuto il tutto finché m’è stato possibile, ma poi non ho più potuto farne a meno. I libri son fatti così: dopo un po’ sgattaiolano dalle tue mani per andare a finire in quelle degli altri. Il diritto di proprietà privata o d’autore funziona indubbiamente, ma fino a un certo punto. Poi le parole hanno bisogno di altri occhi, oltre ai tuoi, e di libertà di stampa: quella che talvolta il digiuno di satira e di sorrisi prova a obliterare. Per fortuna invano.

In questo fascicolo sono rilegati alcuni dei miei brani editi, altri inediti. I primi, però, non furono su carta, ma on-line, vale a dire sull’acqua, nell’aria, ovunque nell’inesorabile dimenticatoio. E certo, perché Internet e poi i CD, le chiavette Usb, la memoria Ram o altre diavolerie simili non hanno chissà quale durata; la tecnologia Libro-di-Carta, invece, come già dimostrato abbondantemente, arriva a superare addirittura i secoli. E la cosa pare funzioni anche se l’autore di questa benedetta tecnologia tradizionale dovesse per caso rispondere al nome di un Carneade qualsiasi, come quello di Antonio Mellone.

Il curioso del genere commedia (stavolta tutt’altro che Divina) o chi avesse voglia di ridere (soprattutto di se stesso) si tuffi tranquillamente nelle acque di questo libretto, con la consapevolezza di non aver bisogno di caricarsi in spalla bombole d’ossigeno per poter arrivare fino in fondo: vista la brevità, o se vogliamo il livello sufficientemente basso della marea, riemergerà dall’apnea poco dopo senza alcun rischio di ipossia.

In questo tomo, dove il vero e il verosimile si fondono creando le storie, si parla di banca, di clienti e di colleghi, e quindi di dialettiche (ma soprattutto dialetti) fuori dal comune, di decibel in grado di trasformare la filiale di un istituto di credito in uno scorcio di mercato ittico (onde il concetto di volume non è quasi mai strettamente correlato a quello di libro), di lamentele per l’aria condizionata che non va (roba da tutto il caldo minuto per minuto), di confidenze su nomi e cognomi di chi usa farla fuori dal vaso (in senso letterario e giacché anche letterale).

Nulla sfugge all’occhio e all’orecchio del sottoscritto Osservatore Nohano. Ma molto di quel che accade durante il lavoro è giusto e pio che rimanga nella penna, testimone muta di molte cose che essa stessa consiglia, per segreto bancario, di non scrivere.

 
Di Redazione (del 05/11/2018 @ 13:23:35, in Comunicato Stampa, linkato 807 volte)

Promettente avvio dei ragazzi di mister Dicillo nel campionato Under 18  che, nell’esordio casalingo opposti ai pari età della VIS Squinzano, hanno conquistato una vittoria netta per 3-0, subendo solo qualche piccola pausa, peraltro subito estinta dall’allenatore.

Gli ex Under 16 si sono ritrovati ad affrontare la nuova categoria con un gruppo composito, esteso agli atleti più giovani, con ben cinque under 16 e addirittura due under 14 (Cafaro e Perrone), rendendo arduo il compito al tecnico barese nell’amalgamare i nuovi elementi.

Forte di una disponibilità societaria a condividere idee e programmi, mister Dicillo ha intrecciato il percorso di queste categorie giovanili in un laborioso impegno di allenamenti nell’arco dell’intera settimana, combinando poi le caratteristiche tecniche dei singoli nei due campionati appena iniziati.

E l’impegno non finisce qui.

Gli stessi gruppi parteciperanno al campionato di prima divisione, aiutati dall’esperienza di De Paolis Giuseppe, Gaballo Marco, Giorgetti Federico e Palumbo Alessandro, in  un’ottica però che tenda a non affaticarli oltremodo, concedendo loro soprattutto il tempo per non trascurare gli studi.

 

Canto notturno di un pastore ...

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