Di Albino Campa (del 28/06/2010 @ 23:04:17, in NohaBlog, linkato 3984 volte)

Il 9 giugno di questo 2010 ha compiuto 90 genetliaci un Titano galatinese. E dalle colonne di quest’altro Titano (rivista sulla quale il primo - essendone il direttore, come lo fu pure de “il Galatino” - ebbe modo di scrivere per molti anni lucidi e sagaci editoriali, nonché numerosissimi articoli, inconfondibili per ariosità di stile), da questo rotocalco, dicevo, in quattro righe, vorrei indirizzarGli tanti auguri di buon compleanno. Ma per non procedere in maniera troppo ermetica dico subito che il Titano di cui sto parlando è il prof. mons. Antonio Antonaci, scrittore insigne, studioso eclettico, sacerdote zelante, ed, ormai, venerabile Patriarca di Galatina. Conoscevo di fama il Professore (mi piace appellarlo con il titolo laico che Gli spetta di diritto), ma non di persona. L’occasione della conoscenza diretta di “tanto raggio” invece mi fu data da quella meraviglia che è la bibbia di Galatina: il bellissimo volume “Galatina. Storia e Arte”, edito da Panìco nel 2008, un tomo di mille e passa pagine, che nonostante la stazza si lascia leggere con facilità e trasporto. Acquistai questo libro nel corso del 2002 e mi resi sin da subito conto che quella spesa non era un’uscita monetaria tout court ma un investimento di ottimo livello, con possibilità di stacco di dividendi altissimi. Dico qui per inciso che tutti i galatinesi dovrebbero avere in casa, anzi a portata di mano, codesto libro-di- Galatina-per-antonomasia apparecchiato per la consultazione, onde evitare i mille strafalcioni che la saccenteria nostra non smette di procurarci in maniera diuturna, soprattutto quando abbiamo a che fare con le cose a noi più rasenti. Da allora non ho più smesso di ritornare su quelle pagine di ricerca, di racconto, di storia patria, come non ho più smesso di andare a caccia dell’opera omnia di quest’Uomo, che ormai fa parte dei classici, degli scrittori cioè che hanno conquistato un pezzo d’eternità. Ho rintracciato molti libri di Antonaci - quando non ricevuti direttamente dalle sue mani - girovagando in lungo ed in largo in tutta Italia (tra l’altro molti titoli antonaciani sono rinvenibili nei cataloghi di importanti biblioteche sparpagliate in tutto il mondo, a partire dall’Europa del Nord per finire in America Latina). E dalla loro lettura (così come dalla frequentazione con il Monsignore, vera e propria biblioteca ambulante) nel 2007 per i tipi di Infolito Group scaturì anche un mio trattatello in laude - mi si perdoni l’autocitazione - dal titolo “Scritti in onore di Antonio Antonaci”. Non ho mai smesso di andare a trovare il mio amico a casa sua: conversare con lui è sempre un modo per arricchirmi culturalmente, ma è anche un’occasione per conferire con una persona di grande umanità, di contagiosa simpatia e di raffinato senso dell’umorismo. Un tempo, nel periodo del solleone, andavo a trovarlo anche a Sirgole, nell’amena campagna di Noha, dove Monsignore possiede la villetta avita dotata di una bella veranda con vista sul verde podere; ultimamente - visto che in campagna ci va ormai raramente – lo raggiungo nella sua residenza galatinese in via Principe di Piemonte, quasi dirimpetto a quello che un tempo era il teatro Tartaro. Gli argomenti del nostro discorrere sono i più disparati. Ma di recente ci si concentra di più sul tema ricorrente della fatica e di quanto i 90 sacchi sulle spalle inizino a farsi sentire. Don Antonio mi chiede sempre a mo’ di ritornello: “Come mi trovi?”. Io gli rispondo che lo trovo bene. Ed è vero. Ma subito dopo aggiunge di sentirsi spossato, e che gli piacerebbe tanto sentirsi meglio, più brioso, arzillo come un tempo. E subito dopo mi fa: “Dici che mi passa?” Ecco Professore: il mio augurio per i Suoi 90 anni è che Le passi questa spossatezza (se nel frattempo non fosse già passata). Lei è un Titano, e non siamo noi a doverLe dare la forza di andare avanti; ma è Lei che, nonostante tutto il resto del peso, ci dovrà sorreggere ancora una volta sulle Sue spalle.

Antonio Mellone

 
Di Marcello D'Acquarica (del 01/07/2010 @ 10:38:37, in NohaBlog, linkato 3809 volte)

PER GLI STUDIOSI, I RICERCATORI, I CURIOSI, GLI AMANTI DELLA STORIA E DELLA CULTURA DELLA NOSTRA TERRA (CHI INVECE PENSI CHE QUESTI LAVORI SIANO SOLTANTO UNA PERDITA DI TEMPO, NE STIANO LONTANO IL PIU' POSSIBILE, E CONTINUINO PURE A RIMANERE ATTACCATI ALLA TELEVISIONE ED ALLE CORBELLERIE SEDATIVE PROPINATE DAI NANI E DALLE BALLERINE DI TURNO).


AVVERTENZE

 La tesi di seguito riportata è il risultato dello studio e dell’impegno da parte della nostra concittadina prof.ssa Mimì Piscopo che sessanta e passa anni fa si laureava in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Bari. E’ un’opera letteraria che merita ancor oggi la nostra attenzione perché è essa stessa testimone della ferrea volontà di una nohana nel voler riuscire a realizzare la “vocazione” dell’insegnamento. Scelta che essendo libera e generata dal proprio ardimento, sono certo che abbia prodotto buoni frutti.   

Ho voluto trascrivere il testo rispettando di sana pianta la suddivisione degli argomenti, per lasciare al lettore la possibilità di “sentire” con intelletto d’amore e curiosità il senso di ogni dettaglio. Volutamente ho tralasciato di riportare i riferimenti bibliografici in ogni pagina per non appesantirne il testo e per non distogliere l’attenzione tra una pagina e l’altra. Le pagine originali, data la battitura dattiloscritta, sono molte poiché l’interspazio fra le righe è maggiore di quello adottato in questo fascicolo. Avendo mantenuto l’ordine numerico dell’originale e ridotto lo spazio tra una riga e l’altra, il tutto è risultato condensato in meno della metà delle pagine originali. 

Il testo così ribattuto e curato dal sottoscritto, grazie all’autorizzazione dell’autrice prof.ssa Piscopo è fruibile gratuitamente in rete, nel sito www.noha.it.

Marcello D’Acquarica

 

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Di Albino Campa (del 02/07/2010 @ 23:11:20, in TeleNoha , linkato 2950 volte)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa "Fetta di (Antonio) Mellone".
Sono benvenuti i commenti e le riflessioni.

 
Di Albino Campa (del 13/07/2010 @ 00:21:55, in NohaBlog, linkato 5618 volte)

È stata la passerella dell' Italian-Style Marriage in Apulia il primo evento organizzato dalla Puglia all'Expo di Shanghai 2010, di cui la Regione sarà ospite del Padiglione italiano fino al 7 luglio.
Più di 40 abiti da sposa -realizzati in seta, pizzi, shantung e organza di eccellente qualità- hanno mostrato l'originalità e la creatività degli atelier italiani. La sfilata, che si è tenuta nella piazza ''Joy of Living'' del Padiglione italiano, ha presentato al pubblico gli abiti da sposa più eleganti e alla moda di questa stagione. Gli atelier protagonisti della sfilata, ripresa dalle principali tv cinesi, erano Azzurra Collezione, Bellantuono, Giovanna Sbiroli, Rossorame, Ninfe Collezioni Sposa, Anna Primiceri Spose e Gianni Calignano.
''Ci auguriamo che i visitatori dell'Expo colgano l'opportunità di conoscere in modo più approfondito la Puglia attraverso questa mostra regionale, che permetterà loro di scoprire maggiormente la cultura italiana'', ha dichiarato Beniamino Quintieri, Commissario Generale del Governo per l'Expo di Shanghai 2010.
Per Quinteri "la Puglia incarna perfettamente il tema dell'Expo 'Better City Better Life'. È una terra dai paesaggi meravigliosi, dove le tradizioni antiche, la storia e la cultura convivono con le tecnologie più moderne e innovative in termini di attenzione all'ambiente, di sostenibilità ed energie rinnovabili. E' certamente una realtà che ha molto da offrire e siamo lieti che sia nostra ospite in questa sfida internazionale che è Expo 2010''.
La regione si è si presentata a Shanghai con un bagaglio ricco di creatività e innovazione, in settori che vanno dalla moda, al cinema e alle energie rinnovabili.
Oltre alla sfilata di abiti nuziali, nelle due settimane di permanenza a Shanghai la Regione ha in serbo un fitto programma di appuntamenti. Visitando il padiglione del nostro paese all'Expo, che ha già attratto oltre 2 milioni di persone, il presidente Nichi Vendola ha ufficialmente inaugurato lo spazio dedicato alla Regione, sottolineando come il padiglione "rispecchia al meglio l'Italia che lavora innova e crea, in una parola il Made in Italy che vince nel mondo, e si presenta in Cina nella sua veste migliore".

fonte http://whymoda.blogosfere.it

 
Di Albino Campa (del 15/07/2010 @ 15:04:31, in Fotovoltaico, linkato 4306 volte)



Uno slogan pieno di grandi significati. E' il titolo del programma amministrativo presentato dal nostro neo-eletto Sindaco, dott. Giancarlo Coluccia. Lo si può leggere nel Galatino n. 10 del 28 Maggio scorso. Gli impegni dichiarati riguardano soprattutto l'ambiente. Il nostro Sindaco promette il mantenimento delle bellezze paesaggistiche, compreso il centro storico di Galatina (noi speriamo anche delle frazioni), del basolato, delle piste ciclabili dentro la città e nei percorsi di congiungimento con le frazioni, della viabilità. A proposito dell'ambiente, il nostro Sindaco, si sofferma molto sul tema dell'energia: …uno dei settori strategici per un futuro eco-efficiente e ambientalmente compatibile;… installare su tutti gli edifici pubblici impianti fotovoltaici;…ridurre i costi energetici della pubblica illuminazione con impianti ad energia solare; dotare i cimiteri di Galatina e delle frazioni di impianti fotovoltaici… L'articolo prosegue considerando nuove soluzioni al problema del randagismo, dell'approvvigionamento dell'acqua potabile, di una migliore ripartizione della tassa sui rifiuti premiando chi ne produce meno, ecc. Grandi idee e ottimi propositi! Ma, ahimè, appena eletto il nostro Sindaco si ritrova a dover rispondere di decisioni prese dai suoi predecessori, e confermate dal Commissario Prefettizio, sul fenomeno del fotovoltaico per piccole e grandi estensioni. La richiesta fattagli da un numeroso gruppo di cittadini è quella di fermare lo scempio di quasi 100 ettari di campagna ricoperta da pannelli fotovoltaici, in zona Roncella, Vernaglione e Gamascia. Un'area equivalente a circa una novantina di campi da calcio. Dalla mappa territoriale si evince chiaramente l'enorme estensione delle aree prestabilite dal P.E.C. (Piano Energetico Comunale) e l'eccezionale vicinanza all'abitato, anche se spezzettate in piccoli appezzamenti. Inoltre le case di molte vie a nord di Noha: v.Tito Lucrezio, v. Giovenale, v. Q. Ennio, v. Catullo, ecc., avranno le finestre con vista panoramica direttamente sul campo n. 037 di circa 25 ettari di fotovoltaico. Il panorama si avrà ancora più diretto sulle case del comparto 4 appena questo verrà realizzato. Sia il Consiglio Provinciale di Lecce che il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (Deliberazione G.R. 20,10, 2009 n. 1947) denunciano il divieto di localizzazione su suolo di impianti fotovoltaici in aree tipicizzate come agricole, e cioè di campi agricoli, pascoli, aree rocciose e di naturalità, vigneti, uliveti, ecc. Le nostre aree sono tutto questo: campi agricoli, pascoli, aree rocciose e di naturalità! Le due linee guida dicono anche che l'area riservata all'impianto deve risultare un terzo della proprietà mentre i restanti due terzi devono continuare a rimanere di uso agricolo. L'art. 41 della Costituzione sancisce che l'iniziativa economica privata è libera, ma che tuttavia non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (quanto a sicurezza, vista la presenza di molte abitazioni nel raggio di poche decine di metri, le aree in questione non sono, forse, conformi). La fine dei combustibili fossili, petrolio in testa, sarà una grande conquista. Ma questo non vuol dire tappezzare la terra di pannelli fotovoltaici, pale eoliche, trasmettitori di telefonia e televisione, pubblica o privata che sia, se non regolati e disciplinati con sobrietà e onestà. Il fotovoltaico è nato per salvare il territorio e non per distruggerlo. Gli impianti vanno fatti su aree già deturpate, tipo capannoni, zone industriali, cave, depositi di rifiuti su cui tanto non si potrebbe fare altro, sui tetti delle case, sulle aree cimiteriali, ecc. Mai sulla campagna ancora in uso! Sui due appezzamenti attigui tra loro, quelli più grandi, pari a circa 60 ettari in totale e indicati in mappa con le sigle 035 e 027, mentre ci raccontiamo di giustizia e ripartizione equa dei beni comuni (e il territorio è un bene comune), le ruspe e gli operai delle imprese costruttrici, con il benestare del Commissario Prefettizio, dott. Capuano (vedi Atto n. 78 del 16-02-2010 fruibile sul sito del Comune di Galatina), stanno dando inizio al sacrificio della nostra terra. Di questo sacrificio non sappiamo quanto sarà il bene restituito ai cittadini residenti, ad esclusione di particolari "convenzioni" con l'impresa costruttrice, come per esempio quella per la ristrutturazione del canile in forma appunto di donazione di una cifra pari a 192.000 euro e degli utili che serviranno a rimpinguare le casse del Comune. Da una ricerca di mercato il costo dell'impianto di un MW su grandi estensioni pare equivalga a 4 milioni di euro, se moltiplichiamo la cifra per i cento MW previsti capiamo di che cosa si sta parlando. Di certo sappiamo che, secondo il progetto, impregneranno l'area della nostre contrade di veleni affinché non crescano più alcun tipo di piante, con un forte rischio per le falde sotterrane. Di certo sappiamo che saremo privati di una natura meravigliosa e offesi dalla vista di 60 ettari di iniezioni di cemento e stagnola riflettente. E' certo che non siamo sicuri di essere esenti da nuove forme di tumori causate dai campi magnetici prodotti dai due mega impianti. La Sezione Salentina di "Italia Nostra", che difende il territorio da questo scempio anti-amore per la natura, sostiene che ci sono forti rischi per l'equilibrio del micro clima e la fauna. Per certo nessun turista verrà nel nostro Salento a portare lavoro per i nostri figli e ancor meno per visitare distese interminabili di ferraglia e silicio. Dopo aver risparmiato, volenti o dolenti, la nostra terra dallo scempio dell'industrializzazione (tranne, per fortuna, poche realtà, come l'Ilva di Taranto, l'Enichem di Brindisi, Colacem di Galatina, ecc.), con gli stenti e le fatiche di generazioni intere di emigranti, roviniamo l'attimo di magia che il Salento sta vivendo come fonte di turismo e di lavoro, colmandolo di pannelli fotovoltaici, biomasse e pali di ogni tipo!? Ma la cosa che più crea allarme nella gente è la quasi totale assenza di informazione sulla straordinarietà di tale evento. Visto che il P.E.C. è già stato preparato, ed anche attuato, sarebbe corretto e doveroso da parte dell'A.C. renderlo pubblico. Condividerlo non solo tramite i meandri contorti del net work Galatinese, che forse pochi praticano, ma con un semplicissimo manifesto di carta, magari riciclata, esposto nella bacheca in piazza, la stessa dove vengono affisse lusinghe e promesse dei candidati al tempo delle elezioni, con spreco di costi altissimi. Se non conosciamo i propositi programmati dai nostri geniali delegati e tecnici per la cura del nostro territorio, è lecito l'allarmismo di chi come noi, semplici cittadini e popolo sovrano, è continuamente bombardato dalla comunicazione (e speriamo che duri e non venga imbavagliata) che denuncia raggiri, speculazioni, e sprechi provenienti dalle personalità più insospettabili e insite a tutti i livelli, sia locali che nazionali. Se la corsa all'abbruttimento del territorio e della salute pubblica non viene regolata con determinazione e coraggio continueremo a piangere ogni giorno i tanti morti di tumore del nostro territorio, in quello che invece dovrebbe essere il cuore palpitante e salubre dell'intero Salento. Non ci appelliamo solo alle regole, che ci sono e andrebbero rispettate e non raggirate, ma soprattutto al buon senso dei nostri amministratori e degli addetti ai lavori.

Marcello D'Acquarica

 
Di Albino Campa (del 20/07/2010 @ 14:23:56, in Fotovoltaico, linkato 3129 volte)
....L'universo che respira e sospinge la tua sfera e la luce che ti sfiora cosa vuoi? Voglio te, una vita. Far l'amore nelle vigne....

 
Di Albino Campa (del 27/07/2010 @ 17:02:35, in Grafite è Musica, linkato 4133 volte)

Image
Uno dei ritratti live di Paola Rizzo
Riappropriarsi dello spazio, del tempo, che segna le distanze fra  ciò che abbiamo ricercato, attraverso il contatto percettivo, e ciò che ne resta.

Se Walter Benjamin parlava di "aura" in riferimento all'opera d'arte e della conseguente perdita di "unicità" del gesto artistico, non si può non considerare tutto questo in rapporto all'evoluzione delle tecnologie, come lo stesso autore tedesco aveva già affermato parlando della fotografia e della sua selezione percettiva che riduceva, accostandolo al numero zero, il valore stesso dell'irripetibilità dell'arte.


Hans Plomp in "La battaglia per l'immaginazione" su "Encyclopedia  Psychedelica, Londra 1986" scriveva che «Ognuno interpreta un ruolo in un dramma, partecipa ad una storia differente con interpretazioni differenti, anche se molti drammi sono solo noiose imitazioni di altri drammi. Ognuno di noi alla nascita era un originale divino, molti di noi moriranno come una brutta copia.»

Il divino che è proprio dell'originarietà, dunque, va a ricongiungersi all'atto della creazione artistica nella filosofia di Walter Benjamin in quel nesso che serve a stabilire ed indicare come divino nient'altro che il senso unico e irripetibile del Gesto che si rende e trasforma in arte, azzerando i frutti dell'omologalienazione di ispirazione tecno/urbana di diretta appropriazione di un apparato socioculturale derivante dall'appiattimento dell'immaginario, in virtù di uno sragionamento della ragione stessa come esaltazione della nullificazione delle masse.

E se il poeta Edward E. Cummings ebbe a dire che «La conoscenza è una parola cordiale per morire, ma non per seppellire l’immaginazione» la capacità pittorico/emozionale del catturare l'unicità dell'immagine e la sua irripetibilità che si realizza nell'atto del ritrarre - dell'artista salentina Paola Rizzo - fa in modo che la massificazione del prodotto-oggetto di matrice fotografica assuma caratteristiche di una poetica dell'eccesso, in un gioco di anime che intrecciano i loro sguardi nell'atto unico dell'istante poetico-visivo.

Così, il 28 luglio a Caprarica di Lecce durante l'ottava edizione del festival "Caprarica in Jazz", l'artista Paola Rizzo si esibirà in una performance che la sta portando in giro fra i locali e gli eventi della Provincia di Lecce - ma anche al di fuori di essa - dal titolo "Grafite è musica" nella quale realizzerà "live" il ritratto al chitarrista Guido Di Leone che contemporaneamente si esibirà col quartetto del sassofonista statunitense Jim Snidero.


Francesco Aprile
2010/7/26
fonte: www.salentoinlinea.it

 
Di Albino Campa (del 01/08/2010 @ 00:32:48, in TeleNoha , linkato 3390 volte)

Il 30 luglio scorso si sono celebrati i funerali di un altro soldato, figlio della nostra terra di Puglia. Eccovi di seguito alcune amare riflessioni di Antonio Mellone.

Fino a quando saremo costretti a piangere la tracotanza dei signori della guerra?

 
Di Albino Campa (del 07/08/2010 @ 14:31:33, in Fotovoltaico, linkato 4933 volte)

La sera appena trascorsa del 6 Agosto, a Noha in piazza San Michele, un gruppo di cittadini ha partecipato con grande interesse all’incontro informativo sulle problematiche create  dal nuovo fenomeno degli impianti di pannelli fotovoltaici. L’incontro è stato organizzato dall’associazione Nohana, “I dialoghi di Noha”.
Siamo di fronte all’ennesimo raggiro di accordi coperti dalla legalità ed a favore del bene terra, che invece, pochi spregiudicati faccendieri, a servizio delle grandi società produttrici di energia, “combinando” affari con proprietari terrieri ignari e male informati e amministratori locali sprovveduti, trasformano in distruzione irreversibile il più indispensabile bene della vita: la terra!
Hanno partecipato alla serata, oltre agli organizzatori dei Dialoghi di Noha,  alcuni illustri ospiti di Nuova Messapia, Italia Nostra Sud e Forum Ambiente e Sviluppo di Lecce.
I tecnici di Italia Nostra, hanno dimostrato alle persone presenti all’incontro, con dati e conti alla mano, che dalla promozione della cosiddetta “energia pulita” trapela molto chiaramente l’inesistenza di alcun beneficio per la popolazione ma solo danni irreparabili per il territorio.
I rappresentanti di Nuova Messapia e Forum Ambiente, hanno insistito molto sulla scarsa informazione e conoscenza dell’argomento sia da parte dei tecnici delle amministrazioni pubbliche che dei politici eletti dal popolo. Insomma siamo nelle mani di pochi “arraffa distruggi e fuggi”. Un chiaro esempio dello stile fallimentare di questo esasperante consumismo, rovina per le nuove generazioni.
La serata, iniziata alle 19,30 si è conclusa intorno alle 22,00 con grande soddisfazione da parte dei cittadini che ignoravano quasi del tutto i rovesci della medaglia di questo nuovo fenomeno che sta devastando gran parte del  nostro Salento.
I cittadini, sorpresi dalle notizie avute e allarmati per la totale mancanza di  informazione, hanno richiesto con sollecitudine nuovi incontri informativi.


Marcello D’Acquarica



Vedi la photogallery
(Servizio fotografico di Paola Rizzo)







 

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