gen012018
Questi i primi personaggi tra i figuranti del presepe scelti a caso da un sofisticatissimo sistema stocastico.
gen052018
I magi a Noha arrivano a cavallo, seguendo i bagliori della stella slanciata sulla Bet-Lèhem nohana, “casa del pane”.
Ma anche gli altri visitatori delle scene pastorali son Magi: vengono da un viaggio e meritano accoglienza, ristoro, sollievo.
Qui troveranno sorrisi, melodie d’Oriente, pucce appena sfornate, tepore da alito di bue asino e altro bestiame, e calore di brindisi alla salute di qualcuno o di qualcosa.
Come i primi, anche i novelli Magi si attarderanno, forse per decrepiti pregiudizi, a cercar dimore regali, anzi fastosi palazzi baronali.
Ma presto s’accorgeranno che il bello si annida spesso tra mura diroccate, torri vetuste e affreschi scrostati. I veri re, spesso, nascono in capanne.
Antonio Mellone
gen092018
dic222018
Il presepe vivente quest’anno non arriva a Nove in tutti i sensi.
Vale a dire che: a) Bambino, padre putativo, ragazza madre e pastori (nel senso di attori protagonisti della scena) stavolta non si fermeranno a Noha (Nove), ma faranno evidentemente tappa altrove, nonostante la stella cometa continui a brillare enorme sui nostri fori imperiali; e b) dopo le prime otto riuscitissime, non celebrerà la sua nona edizione.
Qualcuno mi ha chiesto le motivazioni in merito a codesto Stop, che invece sarebbe meglio definire Pit-Stop, come quello dell’automobilismo. Qualcun altro sproloquia di attriti tra i membri dell’associazione Gruppo Masseria Colabaldi, altri blaterano di mancate autorizzazioni (da chissà chi, poi). Insomma i soliti cicalecci, sgambetti e mormorazioni da periferia, che ricordano tanto certi gruppi Whatsapp tra i più molesti.
Ebbene, niente di tutto questo.
Vorrei rassicurare certe belle statuine (quelle vere sono sempre al di fuori, mai all’interno dei presepi più o meno viventi: ma nel caso limite vi partecipassero non potrebbero non ambire a un posto d’onore nel gregge) che non solo il Gruppo degli amici del presepe di Noha gode di ottima salute e non è mai stato così compatto nelle decisioni, ma ha per la testa altri progetti ben più importanti e, come dire, più sfidanti dell’allestimento di un presepe vivente (che comunque comporta responsabilità e sforzi organizzativi di un certo calibro: roba che i monocordi censori di turno, visto che non son bravi nemmeno a parlare, figurarsi a scrivere, non saprebbero nemmeno da dove iniziare).
Quanto alle autorizzazioni, tanto per puntualizzare l’ovvio, si evidenzia il fatto che, quest’anno, la proprietà del Castello di Noha si è dichiarata disponibile non solo a concedere il giardino monumentale, ma financo le scuderie e la piazza d’armi, onde l’ingresso al percorso teatrale del presepe da parte del pubblico sarebbe avvenuto dal portale principale del maniero nohano.