set032015
Guarda bene questa foto. Abbi il coraggio di farlo. Mi è morto un figlio. È un bambino siriano quello che vedi. È lì, senza vita, su una spiaggia turca, nei pressi di Bodrum. Quel bambino sarebbe potuto essere anche tuo figlio. Non bisogna pensare che questo non è un problema nostro. Su quella spiaggia non è morta solo una creatura innocente, ma è morta tutta l’umanità. E nel vedere quella foto, io provo un senso di rabbia che a fatica riesco a controllare. È morto un figlio di Noha. Quel corpicino che vedi lì, senza vita, non è uno sconosciuto. Lascia stare per adesso tutte quelle polemiche con cui il politico di turno si trastulla in qualche trasmissione televisiva sul tema dell’immigrazione. Qui si piange la morte di un figlio, di tuo figlio. Io non sono solito lanciare iniziative. Ma vorrei che la tua voce, da cittadino nohano, si unisse alla mia per gridare al nostro governo, a tutti i governi del mondo, che noi non vogliamo essere complici di questo crimine. Purtroppo immigrazione non è sinonimo di PIL o di spred, ma questo, quel piccolo bambino, non lo sa. Me lo dici tu qual è il senso di questa morte? Perché io senza una risposta non riesco più a dormire. Non sono uno da lanciare appelli, ma la mia coscienza, questa volta me lo impone.
set042015
Se l’esposizione universale di Milano ha per motto: “Nutrire il pianeta”, l’Expo 2015 dei cavalli di Noha ha per slogan: “Nitrire il pianeta”. E’ nella “città dei cavalli” che i visitatori, pur senza pagare alcun biglietto d’ingresso, dal mattino e fino all’ora di pranzo, avranno modo di sperimentare le immagini che anche Galileo Galilei, nei suoi scritti, aveva dei cavalli: come idea di movimento, come strumento di esperimenti in cinetica, come configurazione della natura in tutta la sua complessità e anche in tutta la sua bellezza, come forma che scatena l’immaginazione nelle ipotesi di cavalli sottoposti alle prove di forza, oltre che nell’identificazione del ragionamento con la corsa per cui “il discorrere è come il correre”. Anche Giacomo Leopardi, nello Zibaldone, parla di cavalli: “la velocità o la potenza dei cavalli, o veduta, o sperimentata, cioè quando essi vi trasportano (…) è piacevolissima per sé sola, cioè per la vivacità, l’energia, la forza, la vita di tal sensazione. Essa desta realmente una quasi idea dell’infinito, sublima l’anima, la fortifica...” (27 ottobre 1821).
set042015
Dopo i due successi del 2013 e 2014, il Roncella porta a casa la terza vittoria consecutiva del Torneo dei Rioni.
“Un successo mai davvero in discussione”, affermano (umilmente) i sostenitori a fine incontro.
In una partita molto equilibrata va in vantaggio il Roncella nel primo tempo, poi raddoppia nel secondo tempo, con un gol arrivato nel momento migliore del Castello che poi riesce a riaprire la partita portandosi sul 2 a 1. Ma negli ultimi minuti del secondo tempo il Roncella riprende in mano le redini dell’incontro segnando la terza rete.
Ecco i risultati delle finali del Torneo dei Rioni di Noha:
set052015
Di seguito il programma dei quattro giorni di festa in onore della Madonna delle Grazie, compatrona di Noha.
5 Settembre
ore 19:00
- Memoria della Beata Madre Teresa Di Calcutta - Preghiera per Casa Betania
ore 21:00
- "Scazzaca Tarante" in concerto
set052015
"Nitrire il pianeta". Fa il verso al tema di Expo Milano 2015 ("Nutrire il pianeta"), il motto della Fiera dei Cavalli di Noha, durante i festeggiamenti per la Madonna delle Grazie.
set072015
set082015
La rassegna estiva di cinema “AnimaMente” si conclude con “La storia della Principessa Splendente”
Ultimo appuntamento per la rassegna dedicata al cinema d'animazione per adulti “AnimaMente” promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Galatina all'interno del cartellone dell'estate galatinese 2015.
Giovedi 10 settembre h 21 presso il Chiostro del Palazzo della Cultura si proietterà il film del grande regista giapponese Takahata “La storia della principessa splendente”.
Ispirato a uno dei più popolari racconti giapponesi (Taketori monogatari, Il racconto di un tagliabambù), narra le vicende di Kaguya, minuscola creatura arrivata dalla Luna e trovata in una canna di bambù da un vecchio tagliatore. Accolta e cresciuta come una figlia dal tagliabambù e sua moglie, la piccola cresce a vista d’occhio, affascinando tutti quelli che entrano in contatto con lei, fino a diventare una splendida giovane donna. Molti sono i suoi pretendenti, ma nessuno è in grado di portarle quello che davvero desidera, e nessuno, nemmeno l’Imperatore, riesce a conquistare il suo cuore.
La storia della Principessa Splendente parla dell'importanza di ‘imparare a convivere con quello che ci portiamo dentro’ a costo di dolori e problemi da affrontare”.
set082015
14^ Fiera dei Cavalli - Madonna delle Grazie - 06 settembre 2015
set102015
Continuiamo con queste note (invero un po’lunghe, ma a puntate) a commento dell’enciclica di papa Francesco, la prima nella storia della chiesa scritta e presentata in italiano (o comunque non in latino), e forse proprio per questo negletta dalla gran massa degli italiani impegnati ad applaudire (come, per esempio, i ciellini a Rimini) ogni tribuno - specie se della compagine governativa - pronto a vendere speranze manco fossero pentole antiaderenti.
“Alcuni progetti, non supportati da un’analisi accurata, possono intaccare profondamente la qualità della vita di un luogo per questioni molto diverse tra loro, come ad esempio, un inquinamento acustico non previsto, la riduzione dell’ampiezza visuale, la perdita di valori culturali, gli effetti dell’uso dell’energia nucleare. La cultura consumistica che dà priorità al breve termine e all’interesse privato, può favorire pratiche troppo rapide o consentire l’occultamento dell’informazione” (tratto dal punto 184, pagg. 152 – 153, “Laudato sì’” di papa Francesco, Ancora, Milano, 2015; la sottolineatura è nostra).
Sembrano parole scritte dal Forum Ambiente & Salute, o dai Sognatori Resistenti, o da Ivano Gioffreda, o da Marcello D’Acquarica, o dall’Anita Rossetti, o da Tonino Baldari & Co. Invece – chi l’avrebbe mai detto – si tratta delle parole di un papa, vergate nero su bianco, su di una circolare inviata urbi et orbi (speriamo non troppi orbi).