Non vorrei fare il solito guastafeste, ma francamente una delle ultime genialate intra moenia comunali, vale a dire l’n-esima telecamera grandangolare puntata questa volta sul puteale della Trozza di Noha, m’ha lasciato da un lato ammirato per il tempismo con il quale l’amministrazione verginale è intervenuta, e dall’altro perplesso (ma ormai non più di tanto) in merito alle soluzioni diciamo andanti a problemi un pelino più complessi.
Provo a spiegarmi meglio. Il 18 febbraio scorso pubblicavamo su queste pagine, con tanto di battutona sarcastica (“Open bar aperto”), le immagini della Trozza guarnita con alcuni rifiuti decisamente esiziali per un luogo così delicato, tipo bottiglie probabilmente di prosecco (quasi vuote), bicchieri di plastica usati, tovaglioli di carta imbevuti di non so cosa, e un’abbondante spolverata di mozziconi di sigaretta; il tutto con una concentrazione tale da fare invidia, si parva licet componere magnis e con rispetto parlando, a un’arena post-concerto dei Negramaro. Insomma i casi umani di turno (presenti a Noha come del resto a Milano o a New York), chissà da chi ispirati, avranno pensato ancora una volta di dare il meglio di sé nei paraggi di quel monumento, evidenziando in tal modo una calotta cranica decisamente sproporzionata, nel senso di esagerata, rispetto al suo microscopico (eventuale) contenuto.
Al comprensibile stracciamento delle vesti dei novelli Caifa, a distanza di poche ore è seguito uno svelto comunicato stampa da parte del consigliere comunale con delega alla frazione di Noha Pierluigi Mandorino, grazie al quale tutti venivamo rassicurati circa il pronto intervento da parte delle istituzioni volto non solo a ripristinare il cosiddetto decoro dei luoghi, ma anche, signore e signori, a installare la suddetta telecamera con vista. Il che invero è avvenuto nell’arco di non più di un paio di settimane dal proclama; sicché il 5 marzo 2024, senza tagli di nastro o discorsi commemorativi in memoria del defunto buon senso (ma giusto qualche post in favore di pollowers), avevamo già la nostra bella cinepresa con mirino orientato su Piazza XXIV Maggio, pronta a inviare immagini di buoni e cattivi al comando della Polizia Locale: la quale, endemicamente sotto organico, avrà incaricato il suo ultimo (superstite) vigile urbano in smart working a fissare un monitor manco fosse il VAR nella speranza di beccare con le mani nel sacco il balordo di corvée, e dunque spedire al suo indirizzo una bella lettera con busta e cartolina verdi.
Premesso che ho stima di Pierluigi, ragazzo garbato, serio e a modo, parla e scrive correttamente [nulla a che vedere con qualche suo tristemente famoso predecessore – parce sepulto - che stava alla politica, alla grammatica della lingua italiana e al diritto come Erode agli innocenti, ndr.], oltretutto sempre presente e disponibile all’ascolto, stavolta non son per niente d’accordo con lui in merito alla “risoluzione” del problema, e men che meno con i supporters in visibilio e con l’Istituto Luce di complemento (dico una fetta considerevole della stampa locale) regolarmente in sollucchero per qualunque forma di palliativo scambiato per terapia eziologica.
Di questo passo non ci sarà più un centimetro quadrato di Noha (ma anche Galatina, Collemeto e dintorni) al di fuori dei radar del controllo autoritario, sicché questi luoghi benedetti saranno declassati al rango di un Panopticon: vale a dire il carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham, nel quale viene previsto un unico sorvegliante quale osservatore (opticon) di tutti (pan) i presenti nell’istituto penitenziario, e senza che questi ultimi se ne accorgano.
La comunità che si presenta come smart sta vieppiù assumendo le sembianze di una prigione glamour, con sbarre invisibili ma resistenti a qualsiasi evasione, mentre noi altri stiamo per essere retrocessi (o promossi) allo status di sorvegliati speciali, attori inconsapevoli di un nuovo Truman Show, personaggi di un videogioco, sudditi dei padroni della vigilanza, rane bollite alla Chomsky, cani pavloviani, individui obnubilati dal velo di Maya, popolo immerso fino al collo nella realtà distopica descritta da Orwell in “1984”, detenuti della caverna di Platone, infine cittadini sì, ma soltanto se dotati di card, pass (specialmente green) e giacché pure app-immuni. E il bello è che per assuefazione ci stiamo convincendo che questo regime dolcemente pervasivo e tanto omeopatico sia inevitabile, e perfino giusto. Ma un Argo Panoptes tecnologico tra i piedi rappresenta di fatto la mortificazione se non proprio il fallimento all’unisono di famiglia, istituzioni, partiti, scuola, parrocchia, informazione, comunità tutta, a favore di chi ci guadagna e specula.
A breve su questi schermi, fra videosorveglianza, controllo di impronte digitali, identità corporea, riconoscimento facciale, lettura del labiale, e soprattutto politically correct, non sarà più immaginabile formulare, e tanto meno proferire, il consueto chiaro, redentore e ben sillabato vaf-fan-cu-lo.
Antonio Mellone
Ugo Lisi, Assessore al Comune di Galatina, ha annunciato in queste ore le sue dimissioni dalla giunta Vergine. Lo fa con immenso rispetto e gratitudine verso la comunità che gli ha concesso l'onore di servirla. “Questo non è un addio, ma un nuovo inizio” specifica Lisi in una nota stampa.
“Durante il mio mandato come Assessore, ho avuto l'opportunità di lavorare a stretto contatto con la comunità galatinese”. .Lisi sente di essere profondamente grato per l'esperienza e l'affetto incontrato, che porterà sempre con sé nel suo percorso futuro.
Custodendo l'eredità di ciò che è stato fatto a Galatina con dedizione e passione, Ugo Lisi si impegna a continuare a lavorare per il bene comune. “ In questi anni al fianco del sindaco Fabio Vergine, degli assessori e dei consiglieri di maggioranza,ho arricchito il mio bagaglio umano ed emotivo di esperienze che considero un vero dono da parte della vita del quale sarò sempre infinitamente grato.Un percorso quello intrapreso al fianco di Fabio Vergine, uomo , professionista e politico illuminato e lungimirante, che mi ha permesso di ritrovare entusiamo e dedizione nella politica del fare e dell’essere al servizio costante della comunità. Desidero ringraziare di cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto e dimostrato fiducia durante il mio mandato come Assessore. Senza il vostro sostegno e incoraggiamento, non avrei potuto realizzare quanto fatto.” scrive. La fiducia della comunità lo ha ispirato e spinto a dare il massimo per il bene della città.
Lisi sarà sempre grato a Galatina e alla sua meravigliosa comunità per avergli dato l'opportunità di servirla come Assessore. Porterà sempre nel cuore i ricordi di questa esperienza.
“Grazie di cuore a tutti. Ugo Lisi” così l’assessore si congeda con garbo e gentilezza da una città che ha amato e dalla quale si è sentito profondamente amato.
Segreteria Sindaco
E’ stato un vero e proprio “viaggio nella storia”, quello vissuto dal gruppo di 100 studenti delle classi quarte e quinte dell’Istituto Tecnico-Professionale di Galatina, accompagnato da 6 docenti, in lungo e in largo per la Grecia, dal 15 al 19 aprile 2024.
Numerose ed interessantissime le mete visitate, tutte dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: i Sacri Monasteri delle Meteore, al nord del Paese in località Kalambaka, con le costruzioni in cima a spettacolari falesie rocciose e i meravigliosi cicli di affreschi in stile bizantino.
E poi, il sito archeologico ed il Museo Nazionale Ellenico di Delfi, alle pendici del Monte Parnaso, nel contesto di una storica Città dell’antica Grecia, sede del più importante e venerato oracolo del Dio Apollo.
Il nostro viaggio non poteva ovviamente tralasciare la capitale Atene, nella quale abbiamo trascorso un piacevole pomeriggio in centro città, con passaggio finale nella Piazza del Parlamento Greco, dove è stato possibile assistere al tradizionale cambio della guardia.
Ultima tappa, l’Acropoli con annesso Museo, situata su una rocca che si eleva a 156 metri sul livello del mare sopra la Citta di Atene, e che ospita le più antiche e maestose fortificazioni greche, sulle quali svetta imponente il Partenone.
Non solo viaggio di istruzione, ma anche attività certificata di PCTO (alternanza scuola-lavoro): gli studenti, infatti, hanno avuto l’opportunità di arricchire il proprio curriculum nell’ottica di un potenziamento delle competenze linguistiche ed informatiche, anche grazie alla presenza di qualificate guide locali.
Il viaggio da e per la Grecia, a bordo delle navi della flotta Grimaldi, si è svolto all’insegna dell’allegria e della socialità, rappresentando un ulteriore momento da ricordare.
E’ stata senza dubbio un’esperienza di viaggio intensa, inclusiva e indimenticabile per i ragazzi e per i docenti, tra l’altro inedita per l’Istituto, che rimarrà, anche per questo, negli annali della nostra Scuola.
Si è svolto dal 25 al 28 aprile, presso il Teatro Il Ducale di Cavallino, il Magnificat International Arts Competition, concorso internazionale di Musica e Danza.
L’evento, che è stato organizzato dalla A.S.R.C. Magnificat Arte&Cultura A.S.D. A.P.S con il Patrocinio della Provincia di Lecce, del Comune di Cavallino, del Conservatorio di Musica Tito Schipa di Lecce e la Direzione Artistica nella sezione Musica del maestro Luigi Bisanti, ha visto tra i partecipanti Giacomo Maiorano, studente di flauto traverso della classe 3A dell’indirizzo musicale della scuola secondaria Polo 1 di Galatina e Collemeto.
Il nostro studente ha guadagnato un importante terzo posto, eseguendo la sonata in do minore per flauto e pianoforte di Gaetano Donizetti, davanti ad una giuria composta dai Maestri Corrado de Bernart, Luigi Bisanti, Roberto Fabbri, Claudia Lamanna, Francesco Libetta, Andrea Manco, Vittorio Prato, Massimo Quarta e Lucia Rizzello.
«Da parte di tutto il nostro istituto – dichiara la dirigente scolastica Luisa Cascione – ti giungano i nostri complimenti Giacomo, per il traguardo raggiunto davanti a una giuria di eccezione. Siamo certi che farai risuonare ancora, e a livelli sempre più alti, le note del tuo flauto, al cui studio ti dedichi con costanza e passione».
Fiorella Mastria