Siamo costretti a rispedire le accuse di superficialità, mistificazione e mancata conoscenza dei dossier alla consigliera Loredana Tundo che passa le proprie giornate a diffondere su facebook e sui siti di informazione interpretazioni strumentali di fatti e atti che generano un inutile allarmismo che non serve a nulla se non ad alimentare, dal suo punto di vista, il proprio ego politico.
Ci teniamo a rassicurare ancora una volta i cittadini ribadendo che non c’è nessun rischio di perdere il finanziamento per la messa in sicurezza e restauro conservativo della Torre dell’orologio di Noha.
Insieme ai tecnici comunali, siamo costantemente in contatto con gli uffici della regione al fine di seguire con la massima attenzione gli iter procedimentali di tutti i progetti in corso, compreso quello sulla Torre dell’orologio di Noha, e stiamo lavorando senza risparmiarci per realizzare nel più breve tempo possibile quelle opere pubbliche e quei progetti strategici che possano restituire al nostro territorio la centralità che merita.
Nello specifico, al fine di chiarire la questione nel merito, ribadiamo che il termine entro il quale il comune di Galatina è tenuto ad affidare i lavori per la messa in sicurezza della Torre dell’orologio di Noha è Luglio 2023 perchè il termine da considerare ai fini della decorrenza dei dodici mesi entro cui il comune di Galatina è tenuto ad affidare i lavori è quello che fa riferimento alla data di adozione dell’impegno di spesa ovvero alla data di adozione dell’ A.D. n. 459 del 13/07/2022.
Dopo mesi in cui abbiamo dovuto smentire e smontare in continuazione argomentazioni ed accuse provenienti da chi come la consigliera Loredana Tundo non ha ancora accettato la sconfitta elettorale, diciamo che se è questo il modo in cui qualcuno pensa di amministrare o di progettare il futuro allora ringraziamo ancora tutti i cittadini che qualche mese fa si sono espressi per affidare la guida della città a chi invece oggi chiede solo di poter lavorare serenamente nell’esclusivo interesse della città.
Carmine Perrone – Assessore ai Lavori Pubblici
Pierluigi Mandorino – Consigliere comunale delegato alla frazione di Noha
E’ stato un sabato pomeriggio all’insegna di un evento straordinario per Galatina sportiva. La palestra di Via Montinari finalmente è stata consegnata alla città e alle associazioni sportive ospitando una gara del campionato nazionale di serie B di pallavolo tra l’Olimpia Sbv Galatina e la Tya Marigliano.
Finalmente dopo 17 anni il travagliato parto è venuto alla luce attraversando ben sei governi locali( Garrisi, Antonica, Coluccia, Montagna, Amante, Vergine) e una burocrazia elefantiaca che ne ha rallentato l’utilizzazione.
L’impianto è stato tenuto a battesimo dal primo cittadino Fabio Vergine, alla presenza di autorità politiche e religiose, con il rituale taglio del nastro ben nove anni dopo l’inaugurazione del maggio 2014 (amministrazione Montagna).
Dopo i lavori di adeguamento a seguito del finanziamento regionale di 46 mila euro(amministrazione Amante), l’impianto è stato messo a norma dalla società aggiudicatrice della gestione, consentendo di ospitare gare di volley a livello nazionale.
Ci si aspettava una sera dei miracoli in via Montinari. Complice la benedizione clericale impartita alla struttura da don Stefano durante la cerimonia inaugurale del Palazzetto, le quotazioni per Olimpia SBV lievitavano nell’aria, ma soprattutto nelle speranze dei tifosi.
Come dire, quando la fede conta più della tecnica, quando un abito talare può esorcizzare un campionato sempre più in picchiata per la compagine guidata da mister Monaco. Ma il rito liturgico ha cozzato con un’amara realtà che ha presentato un conto decisamente in rosso ai padroni di casa.
Le iscrizioni delle voci in negativo, impietose per Galatina, annotavano avversari molto più quotati, grandi doti difensive e ricostruzioni efficaci della prima linea napoletana, motivazioni e reattività spinte al massimo per cercare la vittoria.
Di contro il sestetto locale balbettava, reggeva per metà dei set, poi al primo break negativo crollava privo di nerbo e si smarriva: tutto diventava scontato nella squadra di casa.
Dalla difesa alla distribuzione la consistenza difettava delle tempistiche necessarie, sembrava di giocare in una realtà rallentata dove paure e indecisioni incidevano sull’efficacia delle azioni.
E non c’era motivatore in campo che riuscisse a fungere da motrice per tirar fuori dalle secche una squadra che sembrava già aver accettato il proprio destino.
Insomma bisognerà bere l’amaro calice fino in fondo in questa stagione e anche se la matematica non ha espresso la definitiva condanna, è il calendario e il percorso delle altre squadre a proiettare un’ombra sinistra sul futuro di Olimpia Sbv Galatina.
La gara è stata a senso unico, in direzione Marigliano naturalmente. Il tempo di prendere le misure sui padroni di casa concedendo loro la parità a metà di ogni frazione di gioco, poi le distribuzioni sapienti di Cantarella armavano Di Florio e compagni che senza fatica si aggiudicavano i set.
Solo nel secondo parziale Galatina ha tenuto il campo maturando un 17-15 a proprio favore che un effervescente Montò ha ribaltato con un filotto di conclusioni portando i suoi sul 18-23. La fiammata di Pacelli e Buracci ha mitigato la sconfitta sancita dall’opposto napoletano Di Florio.
Piove sul bagnato in casa bluceleste. Alle precarie condizioni fisiche di qualche atleta si è aggiunto, nel corso del terzo parziale, l’infortunio a Pacelli che ha subito la frattura della falange distale del dito mignolo della mano sinistra. L’incidente terrà lontano dal campo di gioco lo sfortunato atleta per circa un mese.
Piero de Lorentis
Area Comunicazione Olimpia Sbv