Leonardo Palmisano, scrittore e sociologo, tra i più importanti esperti in Italia di mafie e caporalato, e già autore autore di “Ghetto Italia” - con il quale ha vinto il premio Livatino contro le Mafie - e “Mafia Caporale” - inchiesta sul mondo del lavoro sommerso - ritorna con un nuovo racconto. Si tratta della prima indagine del bandito Mazzacani con cui inaugura l’esordio alla narrativa giallistica di uno dei giornalisti d’inchiesta più talentuosi.
Dialoga con l'autore la giornalista Tiziana Colluto.
Maria, l’adorata nipotina del boss di Bari Nino De Giudice, detto ‘Zi Nino, è stata rapita. Un solo uomo può ritrovarla, uno a cui non è rimasto niente da perdere perché ha già perso tutto, un fantasma. Mazzacani è un bandito, un cane sciolto, uno che non si è mai affiliato alla Sacra Corona Unita, e per questo è stato punito. La sua banda è stata massacrata e lui è fuori dal giro. Sulle tracce della bambina, c’è anche un losco commissario che tiene in scacco Mazzacani e che lo costringe a lavorare per lui come prezzo per la sua scomoda libertà. Ad affiancare Mazzacani nella sua ricerca, un membro della sua vecchia banda, il Gigante, e una giovane pm che nella storia vuole vederci chiaro, a costo di scontrarsi con pezzi deviati della giustizia. probabilmente finita nelle maglie del traffico pedopornografico. Durante la lunga ricerca, il bandito incrocia e scappa da pezzi interi della criminalità organizzata del sud Italia – la Sacra corona unita, la Camorra, la ‘ndrangheta, la mafia albanese e l’anonima sequestri, incontra le cosche in guerra che si spartiscono il territorio con la connivenza dei politici e gli affari, soprattutto quelli legati alla legalizzazione della marijuana.
Mazzacani non è un eroe, non è un giusto, e per questo riuscirà a portare il lettore dove nessun commissario lo ha mai portato prima.
Un ringraziamento speciale per la collaborazione a Libreria Viva Athena - Mondadori Galatina grazie alla quale ci sarà la possibilità di acquistare il romanzo.
Arci Levèra Noha
Dopo gli annunci ed i proclami di qualche mese fa da parte dell’Amministrazione Comunale sulla partecipazione del comune di Galatina al bando ministeriale “città che legge” 2018, arriva l’ennesima batosta e l’ennesima figuraccia per la nostra città.
Coerentemente con la propria inadeguatezza politica, che già ci è costata la perdita di altri finanziamenti, l’Assessore Cristina Dettù ha presentato un progetto che si è posizionato nella parte bassa della graduatoria. Su 73 progetti presentati, quello del nostro comune si è collocato al 45° posto e solo i primi 5, al massimo 6, saranno finanziati.
Questa ennesima occasione che ci siamo lasciati sfuggire va ad unirsi alla perdita di un altro finanziamento sull’ambiente di qualche giorno fa e sottolinea inesorabilmente l’incapacità politica dell’Assessore alla cultura e all’ambiente Cristina Dettù, alla quale consigliamo, alla luce di questi risultati, di abbandonare gli studi per giovani amministratori a Roma e di concentrarsi sui problemi concreti di una città che non può più attendere
Giuseppe Spoti
Consigliere comunale – Partito Socialista