mar012025
Ma mica soltanto uno (di ostacoli dico), ma decine, centinaia, migliaia. Come coriandoli. Si parte con le chiacchiere (di carnevale of course), si prosegue con i post imbottiti di schiacciate nel campo largo “avversario” così potenti che quelle di Sinner vorrebbero somigliarvi, e si insiste con il tentativo di scissione dell’atomo che crea tanta energia, certamente, ma anche sempiterne scorie radioattive.
Poi per fortuna i contrapposti punti di vista, grazie anche a mediatori, sensali, compari e merende, in qualche modo si ricompongono. I cristiani lavorano giorno e notte al freddo e al gelo, sopravvivono indenni persino ai gruppi di Whatsapp, e da un iniziale unico carro allegorico si arriva ad allestirne ben tre, mastodontici, variopinti, sbalorditivi, vere e proprie discoteche ambulanti con tecnologie all’avanguardia, e una serie di gruppi mascherati di complemento così gremiti e ben organizzati nelle loro coreografie da risultare, se non superiori, molto simili a quelli che sin dagli anni ’30 del XIX secolo sfilano al sambodromo di Rio de Janeiro. Unica differenza tra Rio e Noha la temperatura, e di conseguenza le brasiliane indossate e soprattutto esibite (“brasiliana” nel senso di indumento).
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Il secondo ostacolo, quello della pioggia di sabato 15 febbraio: mica tu programmi una sfilata e non ti si mette contro finanche meteo.it che una settimana prima t’illude mostrandoti per l’occasione un sole che spacca le pietre; poi ‘sto sole inizia pian piano a fare capolino tra i nembi, successivamente viene coperto di botto da una nuvola grigia, e infine, appropinquandosi il fatidico week-end, lascia definitivamente il posto a un’ineluttabile macchia scura con gocce e sajette. Mai previsioni del tempo furono così azzeccate, con quel diluvio comunale continuo, imperterrito, intenso, da imprecazioni del rango come minimo di lampu & tronu. Anche qui di necessità virtù: si rinvia tutto all’indomani, domenica, allorché finalmente le nuveje, che avevano pure provato a fare la voce grossa la mattina, se la svignano alla bell’e meglio evidentemente per paura delle ulteriori castime da scomunica papale, e quest’altro ostacolo è parimenti superato. Ma quanta strizza, e soprattutto che sfacchinata.
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Scongiurato il dramma collettivo, inizia quello individuale: il mio. L’Albino Campa di Noha.it e Nohaweb sta con influenza, tosse e trentanove e mezzo di febbre (i soliti brutti scherzi di carnevale), ma il sito e la pagina devono girare lo stesso specialmente con questo evento international se no chi li sente i nohani lontani e soprattutto i vicini, e tu sei da solo come un anacoreta alle prese con foto e video da postare urbi et orbi.
Ma devi prima effettuare l’accesso ai suddetti siti e social con le criptiche password albiniane, altro che le dodici fatiche di Ercole; una volta acceduto, puoi iniziare le riprese con il tuo telefonino del ‘15/’18, vale a dire 2015/2018 (non permettetevi di parlare di pezzo d’antiquariato). Saresti perfino bravo con le immagini (cresciuto da Mirelfoto conosci tutti i trucchi del mestiere) ma se, come ti dicono, non riesci a “sloggarti” [sic] con la confusione tra i tuoi social privati e quelli della community non potrai mai operare come si deve. Così chiedi aiuto a Capitan Uncino (la maschera guida di uno dei tre carri), disponibilissimo, paziente, e indulgente quanto basta, ma nulla da fare: oltretutto lui è nel clou della sua passerella downtown mentre tu, più masciu dei masci, gli stai rompendo l’anima, e sicuramente non soltanto quella. Disperato ringrazi e chiedi aiuto a qualcun altro ma, come direbbe Pirandello, tutti indossano una maschera.
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Di questo passo il sole tramonta, le sfilate sfilano sotto il tuo naso, e tu, nel bel mezzo della tuo dramma personale, col capo chino sul Samsung (samsung cu li vegna) provi ancora a sbloccarlo e a sloggarti riuscendo soltanto a slogarti un polso, e un tantino pure un migliaio di neuroni.
Finalmente per buona sorte trovi sulla tua strada Martina, una bella ragazza che non conoscevi (pensavi fosse diciassettenne, la carusa, invece frequenta l’Alma Mater bolognese) la quale con i suoi polpastrelli magici ti sistema all’istante tutti i dispositivi antidiluviani, e a questo punto cominci “tranquillamente” a pubblicare qualcosa addirittura in diretta.
Ma le batterie del dispositivo sono quasi esaurite. Esattamente come te.
Antonio Mellone
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