feb132018
Così, portati a spasso nel tempo da P. Francesco D’Acquarica, lasciamo il XV per affacciarci agli albori del XVI secolo. Conosceremo tre vescovi di Nardò, Ludovico Giustino o De Justinis, Gabriele Setario e Antonio De Caris, ma non ancora il nome dei reverendissimi arcipreti di Noha.
La redazione
LUDOVICO GIUSTINO o DE JUSTINIS (1412 ? - 1492)
Vescovo di Nardò dal 1484 al 1492
Dal 1484 al 1492 il Pontefice fu:
Innocenzo VIII (1432-1492) Papa dal 1484 al 1492
Arciprete di Noha
Don Giovanni (? - ?) Parroco dal 1445 al 1485 circa.
Ludovico Giustino o De Justinis era nato nel 1412 a Città di Castello in Umbria da una famiglia nobile e ricca. Fin da fanciullo fu avviato dai genitori all’acquisto delle virtù cristiane, e a Roma studiò le lettere e le altre scienze.
Scelse la via ecclesiale e, ordinato sacerdote, fu annoverato tra i cappellani pontifici da Sisto IV, papa dal 1471 al 1484, al quale stava molto a cuore la famiglia De Justinis. Resasi vacante la sede vescovile di Nardò, lo stesso Sisto IV nominò Ludovico alla cattedra di Nardò, dove rimase per otto anni, 11 mesi e alcuni giorni fino al 1491.
Relazione con la chiesa di Noha
Nel 1485 Mons. De Justinis intraprese la visita pastorale e ne curò gli atti (vale a dire le dettagliate relazioni). Di essa però a noi è pervenuta solo una piccola parte, unita in un sol volume con gli atti della visita del Vescovo precedente, Ludovico De Pennis. E’ molto frammentaria e confusa e, per l’inevitabile logorio del tempo, in cattivo stato di conservazione, sicché risulta molto difficile trarre sicure notizie storiche.
Nell’“elenco degli abati arcipreti (traduco il testo del documento che è in latino) e degli altri della città di Nardò e della Diocesi che sono tenuti a comparire davanti al reverendo signor Vescovo della città presenti nella stessa città nella festa di S. Maria della metà agosto di ogni anno per presentare l’obbedienza allo stesso signor Vescovo e dare l’incenso e altri diritti della chiesa Madre di Nardò …” c’è anche “l’Arciprete di Nohe con tutto il suo clero”.
Veniamo così a sapere che nel 1485 l’Arciprete di Noha con tutto il clero doveva prestare obbedienza al Vescovo, donare l’incenso, e osservare altre prescrizioni che riguardavano la Chiesa Madre di Nardò in occasione della festa dell’Assunta,. Stesse incombenze avevano gli arcipreti di Aradeo, di Taviano, di Parabita, di Matino, di Racale ecc. Non sappiamo il nome dell’arciprete e degli altri sacerdoti del clero della chiesa di Noha, ma una chiesa con “l’arciprete e con tutto il clero” vuol dire che è una chiesa viva, vegeta e molto attiva. Credo che i sacerdoti, compreso l’arciprete, siano ancora tutti quelli annotati nella relazione della visita del 1452.
Ludovico De Justinis morì logorato dagli anni, dal lavoro e specialmente dalle sofferenze. Fu un uomo di vita santa e virtuosa, munifico verso i bisognosi, resse la diocesi neritina con lo zelo e la saggezza del buon pastore.
feb132018
Per il Movimento 5 Stelle l’istruzione è una priorità e per questo presenteremo le nostre proposte (in buona parte già depositate in questi 5 anni):
- Sicurezza nelle scuole: investimenti su edilizia scolastica per mettere a norma e riqualificare TUTTE le scuole d’Italia, IMMEDIATAMENTE!
- Didattica continua e di qualità: ridurre il numero di alunni per classe, fino ad un massimo di 22, e assumere STABILMENTE i docenti in modo da garantire agli alunni la continuità didattica.
- Scuola, istituzione democratica: cancellazione della legge 107, c.d. “Buona Scuola”, per restituire alla scuola il suo funzionamento democratico, eliminando i super-poteri ai dirigenti scolastici e la chiamata diretta dei docenti.
- Formazione continua e stipendi più alti: bisogna pagare un docente allineando la sua retribuzione alla media europea, cancellare la “Card docenti” da 500€ e rendere la formazione obbligatoria e retribuita in busta paga e modificare l’alternanza scuola-lavoro rendendola un’opportunità realmente formativa per gli studenti.
feb132018
Il sindaco di Galatina Marcello Amante e l’assessore al turismo Nico Mauro oggi e domani saranno presenti alla BIT, la Borsa Internazionale del Turismo in programma dall’11 al 13 febbraio a Milano. L’appuntamento vede coinvolti operatori turistici, agenti di viaggio, ditte e aziende, amministratori e governatori che hanno quotidianamente a che fare con le dinamiche di questo mondo. Lo scopo è quello di fornire un ampio e dettagliato quadro di quelle che sono le offerte turistiche, le potenzialità, le risorse, le caratteristiche, delle zone di tutto il mondo.
La presenza, all’interno dello stand di Puglia Promozione, degli amministratori galatinesi, è dettata da un desiderio, non solo locale, di porre la massima attenzione sulle risorse della cittadina nel cuore del Salento. L’aspetto turistico, per promuovere il quale verranno distribuite delle brochure contenenti le bellezze, le curiosità e gli eventi di Galatina, e un pieghevole dedicato alla Biblioteca Siciliani e alle Cinquecentine, appare oggi più che mai importante, da incentivare e da coltivare.
feb132018
Il giorno 9 febbraio si è tenuto presso Palazzo Orsini un incontro tra l’Osservatorio Permanente Lavoro Ambiente e D. di Galatina e non solo ed il Sindaco Marcello Amante e gli Assessori alle Attività Produttive, Nico Mauro, e all’Ambiente, Cristina Dettù.
L’intento dell’incontro, richiesto dall’Osservatorio, è stato quello di creare un momento di confronto tra l’istituzione ed il “territorio”, per uno scambio di opinioni e proposte, che abbiano come punti nodali comuni e condivisi il diritto al lavoro, la tutela dell’ambiente ed il diritto alla salute, complementari tra loro, e non confliggenti, e tutti motivo di interesse a difesa dei diritti della collettività.
feb102018
Onde fugare ogni dubbio, vi dico subito che la foto a corredo di queste note non è quella della discussione della mia tesi di laurea (quell’immagine non so manco dove sia andata a finire).
Potrebbe invece essere la prova lampante di quanto molti fra quelli che mi conoscono poi facciano carriera. Eh sì, visto che tra i personaggi che mi stringono la mano – e che in precedenza, già che c’erano, m’avevano pure consegnato una medaglia d’oro - s’annoverano ben due ex-presidenti del Consiglio dei Ministri: vale a dire il defunto Giovanni Spadolini, già presidente del Senato e, in primo piano a destra, il prof. Mario Monti, ora senatore a vita (o forse a vite). Ma non è manco questo, benché sia vero eccome che (quasi) tutti quelli che mi conoscono prima o poi salgano a due a due i gradini della scala politico-sociale.
La verità è invece che in quel flash è impresso il momento in cui vengo espulso, ma con garbo (a certi livelli il politically correct è un must), non dal forum Ambrosetti di Villa d’Este che si tiene annualmente a Cernobbio (quella riunione al confronto di quest’altra è un posto da sfigati), ma addirittura dal club Bilderberg, del quale un tempo – lo confesso - facevo parte anch’io in qualità di osservatore (Osservatore Nohano, per la precisione).
Perché mi abbiano defenestrato è presto detto.
feb082018
Non era una gara abbordabile quella contro il Marigliano: men che meno si poteva pensare che l’innesto del solo Lentini avrebbe potuto capovolgere la tendenza negativa che ha attanagliato la squadra per l’intero girone di andata.
Al massimo ci si aspettava una reazione d’orgoglio, tutta cuore , sia per accogliere il ritorno di un giocatore che , a dispetto dell’ultimo posto in classifica, ha scelto di tornare a Galatina, sia per cercare di ottenere la prima vittoria dinanzi al proprio pubblico.
Invece tutto è andato per il giusto verso: tre punti, una prestazione convincente e sicuramente una grande iniezione di fiducia.
E per l’occasione la dirigenza aveva pensato di voltare pagina rifacendo, metaforicamente parlando, una verginità estetica all’abbigliamento sportivo (pura scaramanzia?), dando incarico alla V2 SPORTSWEAR by MANIFATTURA TESSSILE di Galatina di creare e realizzare una nuova divisa di gioco.
feb062018
Condotti per mano da P. Francesco D’Acquarica, continua il nostro pellegrinaggio attraverso i secoli. In questa puntata conosceremo mons. Ludovico De Pennis, dottore in diritto, per grazia di Dio e della santa sede, Vescovo di Nardò e quindi di Noha.
La Redazione
LUDOVICO DE PENNIS (1393-1484)
Vescovo di Nardò dal 1451 al 1484)
Dal 1451 al 1484 i Pontefici furono:
Niccolò V (1397-1455) Papa dal 1447 al 1455
Callisto III (1379-1458) Papa dal 1455 al 1458
Pio II (1405-1464) Papa dal 1458 al 1464
Paolo II (1417-1471) Papa dal 1464 al 1471
Sisto IV (1414-1484) Papa dal 1471 al 1484
Arciprete di Noha:
Don Giovanni (? - ?) parroco dal 1445 al 1485 circa.
Con lui ci sono altri tre sacerdoti e cioè don Leone, don Francesco e don Nicola Canozuri.
Ludovico de Pennis, quarto Vescovo di Nardò, era nato a Napoli nel 1393 da nobile famiglia. Fu il terzo di cinque fratelli: Giovanni, Fabrizio, Andrea e Francesco. Fin da piccoli tutti e cinque i fratelli, sotto la guida del loro papà Onofrio, che era segretario del re Ladislao (1376-1414), dimorarono nel palazzo reale e crebbero nella intimità del re e della regina Giovanna (1373-1435), sorella di Ladislao.
Ladislao I di Napoli, detto il Magnanimo, noto anche come Ladislao d'Angiò-Durazzo o Ladislao di Durazzo, fu re di Napoli e detentore dei titoli di re di Gerusalemme, re di Sicilia, conte di Provenza. Giovanna II di Napoli, nota co-me Giovanna II d'Angiò-Durazzo o più semplicemente come regina Giovanna, fu regina di Napoli dal 1414 alla morte, avvenuta nel 1435. Ebbe anche il rango di regina titolare di Gerusalemme, Sicilia e Ungheria. Ben presto i cinque fratelli entrarono nel servizio di questi signori, Ladislao e Giovanna. Fu tanta la benevolenza che il loro papà Onofrio si era acquistata presso la regina per la prudenza, la perizia e la fedeltà che, alla sua morte avvenuta nel 1416, la regina decretò per i figli la riversibilità della pensione di Onofrio. Ludovico divenuto adulto si specializzò in diritto ecclesiastico fino al punto di essere annoverato tra i principali dottori del suo tempo. Nicola V nel 1451, nello stesso giorno in cui nominò arcivescovo di Otranto Stefano De Pendinellis che lasciava la sede neretina, lo nominò Vescovo di Nardò.
Relazione con la chiesa di Noha
L’anno seguente, durante la primavera del 1452, Ludovico iniziò la visita pastorale alla diocesi. Di questa visita ci ha lasciato la descrizione in un volume, il primo del genere pervenuto sino a noi, che oggi, per l’opera deleteria del tempo, si presenta assai logoro. Contiene importanti notizie anche riguardanti la chiesa di Noha. Così scrisse Giovan Bernardino Tafuri (1695-1760): lasciò alla città e diocesi esattissimi atti di visita pastorale, nei quali ha consacrata la memoria di molte antiche e pregiate notizie.
La prima parrocchia visitata fu quella di Copertino il 24 aprile 1452. L’8 maggio dello stesso anno visitò la chiesa di Taviano, il 9 maggio quella di Racale, l’11 maggio di Alliste, il 12 maggio di Felline e Casarano Grande, il 14 maggio di Parabita e Matino. Il 15 maggio di Aradeo e finalmente il 20 maggio la chiesa di Noha.
L’inventario dei beni mobili e stabili delle chiese è fatto - si dice nel documento - dal Reverendissimo in Cristo Padre e Signore, il Sig. Ludovico De Pennis da Napoli, Dottore in Diritto, Vescovo di Nardò, nell’anno del Signore 1452, alla presenza dei Venerabili Signori: Ludovico Spinello, Arcidiacono di Nardò, l’abate Francesco de Grisilione, cantore neretino, l’abate Nicola Grande, vicario generale, l’abate Riccardo Spicalizio, canonici neretini, l’abate Cecco Morrerio, don Antonio de Cetera di Galatone, l’arciprete e molti altri testimoni.
Si sa che a volte, come convisitatori, vi erano gli stessi baroni che governavano i paesi visitati. Di Noha non sappiamo con certezza se c’era il barone Antonello, ma possiamo immaginare di sì perché si dice “molti altri testimoni”. Degli abati Francesco de Grisilione che aveva diritto di patronato su tutte le chiese di Noha e di Nicola Grande abbiamo già detto. Ludovico Spinelli fu poi ottimo Vescovo di Gallipoli dal 1458 al 1487.
Siamo prima dell’invasione di Otranto del 1480 da parte dei Turchi. Nella relazione di questa prima visita alla Diocesi, nel territorio di Noha sono elencate 13 chiese, oltre alla chiesa di S. Angelo, la più importante e la più ricca di beni immobili. Su tutte queste chiese il canonico neretino Francesco De Grisilione aveva diritto di patronato. Il documento ci assicura che l’arciprete in questo periodo era un certo don Giovanni, senza che si sappia il cognome. Altri Sacerdoti elencati erano don Leone, don Francesco di Noha e don Nicola Canozuri.
Segue l’elenco delle altre chiese di Noha nel 1452 con la descrizione delle proprietà che qui, per brevità, omettiamo.
Questo è l’elenco delle chiese:
* Chiesa di S. Leone e S. Maria,
* Chiesa di S. Stefano,
* Chiesa di S. Teodoro e di S. Vito,
* Chiesa di S. Caterina,
* Chiesa di Santa Venere,
* Chiesa di S. Giovanni, vicino alla chiesa di S. Teodoro,
* Chiesa di S. Antonio,
* Chiesa di S. Nicola,
* Chiesa di S. Giorgio,
* Chiesa S. Maria de (...) (probabilmente è la chiesa “piccinna”),
* Chiesa di S. Antonio Vecchio.
Tutte queste chiese erano officiate dall’arciprete di Noha Don Giovanni, dice la Relatio, che nel documento è detto appunto arciprete della terra di Noha.
Tutti i Sacerdoti elencati in questo documento posseggono terreni. A parte la chiesa di S. Angelo (la chiesa principale che ha proprietà di terreni appartenenti alla parrocchia), l’arciprete don Giovanni possiede terre, vigneti e due stoppelli di terra per ricavare l’incenso; Don Francesco di Noha è proprietario di terre, chiasure e un giardino; e anche don Nicola Canozuri e don Leone possiedono proprietà terriere.
La chiesa di S. Angelo sicuramente esisteva già da tempo, da quando cioè Roma aveva cominciato a premere affinché la liturgia nelle chiese che erano sotto il controllo della chiesa bizantina (e Noha era una di quelle), si svolgesse in latino e non più in greco, perché il greco aveva sapore di eresia, a causa dello scisma che la chiesa di Roma subiva con la chiesa d’Oriente. Si sa dalla storia che i Papi di Roma, non tollerando la presenza dell’eresia del rito greco sul territorio nazionale, inviarono i Normanni con la promessa di riconoscerli signori delle terre sottratte ai Bizantini. Vinte le resistenze, nel 1071 i Normanni presero possesso dell’Italia Meridionale, conservando la brillante cultura dei vinti che sarebbe sopravvissuta. E così, nonostante i Normanni, a Noha si continuò a parlare greco e a celebrare le sacre liturgie secondo il rito bizantino.
Durante l’episcopato di Ludovico de Pennis (1451/1484) ci furono due eventi gravissimi che penalizzarono il Salento e perciò anche Noha. Alla fine del 1456 tutto il regno di Napoli fu ripetutamente scosso da violenti terremoti, che provocarono danni e rovine, e dai quali non andò esente la Città di Nardò e tutta la diocesi. Per allontanare tale calamità il Vescovo ordinò che si facesse penitenza ovunque e promosse un pellegrinaggio di trecento fanciulli di età inferiore ai dodici anni, da Foggia a Leuca e ad essi si unirono anche Vescovi e Sacerdoti. Il pellegrinaggio suscitò grande commozione in tutti i luoghi dove passava.
L’altro evento drammatico che sconvolse tutto il Salento fu l’invasione dei Turchi che seminarono terrore dappertutto, non solo in Italia, ma anche in Europa. Dopo l’eccidio di Otranto (1480) i Turchi diventarono padroni: da Otranto scorrazzarono per più di un anno indisturbati per tutto il Salento, seminando terrore e morte fino al Gargano. L’espressione dialettale che ancora oggi si usa quando si vuole indicare paura: Mamma, li turchi ! risale a quel periodo. La mappa delle 14 chiese inventariate nella visita pastorale del 1452 ne rimase gravemente compromessa e modificata. Il 7 ottobre 1481 i Turchi devastarono Galatina e Soleto, provocando il fuggi fuggi da tutta la zona. Anche Sogliano, Aradeo, Noha, Cutrofiano furono abbandonati precipitosamente.
Il 13 febbraio del 1484 si tenne un parlamento generale per cercare rimedio al gravissimo pericolo che incombeva su tutti. A questo parlamento generale intervennero il Vescovo di Nardò, De Pennis, con gli altri Vescovi, patrizi, baroni, di tutto il regno di Napoli. Anche il Barone di Noha, Antonello De Noha, vi intervenne. Fu stabilito che i Vescovi, il clero, i patrizi, i magnati ed i baroni dovessero dare al re la metà dei loro proventi di un anno per poter combattere e cacciare il tiranno. Ludovico De Pennis morì nel 1484, ormai novantenne. L’autore anonimo che verso il 1540 scrisse il più antico catalogo dei vescovi di Nardò ci ha tramandato quanto segue: Mons. Ludovico De Pennis, insigne dottore in Diritto, successe al predetto Stefano De Pendinellis nel 1451 e fu Vescovo di Nardò sino al 1484, nel quale anno morì, vecchio novantenne.
[continua]
P. Francesco D’Acquarica
feb062018
E’ convocata per il giorno 8 febbraio alle ore 12 la Commissione Elettorale per la nomina degli scrutatori di seggio che prenderanno parte alle operazioni di calcolo del voto per le elezioni Politiche del 4 marzo.
Coerentemente con la linea dell’amministrazione i due componenti di maggioranza, Danilo Patera e Vito Albano Tundo, e il sindaco Marcello Amante, individueranno gli scrutatori da nominare attraverso un sorteggio tra gli iscritti nell’albo comunale, escludendo coloro i quali abbiano già svolto tale ruolo nella tornata precedente, salvaguardando il principio della rotazione.
Le operazioni della Commissione Elettorale, aperte al pubblico e agli organi d’informazione, si svolgeranno nella Sala dei Capogruppo presso la Casa Comunale e verranno e mandate in onda, in diretta facebook, dalla pagina di Marcello Amante Sindaco.
Come previsto dalla legge, la nomina dei Presidenti di seggio sarà esclusiva competenza del Presidente della Corte d'Appello competente per territorio e gli scrutatori saranno individuati unicamente tra coloro che hanno inteso iscriversi all’albo comunale.
Ufficio stampa Marcello Amante
feb052018
Si rischiara il cielo in casa Olimpia SBV Galatina con una vittoria netta da tre punti che rincuora, alimentando speranze di una risalita possibile, seppur ardua. Si ravvivano gli entusiasmi da tempo narcotizzati degli spettatori, assistendo ad una gara puntigliosa ed attenta dei loro beniamini , priva dei black out che avevano caratterizzato nelle precedenti gare le parti finali dei set, in cui il crollo puntualmente si materializzava.
Sembrano rinati e rigenerati i ragazzi del presidente Santoro, pur avendo di fronte una formazione che occupa il settimo posto in classifica e reduce dal colpo esterno in quel di Taranto.
Mister Stomeo assegna i posti quattro al neo acquisto Lentini e a Corsetti, piazza Iaccarino e il giovane Rossetti (degno sostituto di capitan Guarini) al centro, affida la regia difensiva a Pierri e si affida alla diagonale Muccione-Buracci.
I napoletani rispondono con Di Giorgio alla regia in opposizione a Calabrese, Pirozzi e Rumiano centrali, Lombardi libero, di banda Di Santi e Calabrese.
Il primo set è ben giocato dai padroni di casa che chiamano ripetutamente l’opposto Buracci alle conclusioni : Muccione trova uno Iaccarino ispiratissimo in attacco ed attento a muro, Pierri calamita palloni importantissimi, Lentini tiene percentuali rassicuranti in ricezione (33%).
La sequenza dei punteggi vede sempre in vantaggio (8-4 , 16-13, 21-17) i padroni di casa che accelerano nel finale conquistando il primo parziale per 25-20.