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Articoli del 07/01/2022

Di Fabrizio Vincenti (pubblicato @ 18:59:29 in Comunicato Stampa, linkato 1497 volte)

Qualcuno, giorni fa, ha asserito che studiare la storia non serve a nulla.

Costui o è totalmente deficiente, o è maledettamente furbo. La storia la si studia poiché è una delle più efficaci maestre di vita che l’uomo ha a disposizione. Vi porto un esempio.

Nel 480 a.C. l’Impero Persiano stava per invadere la Grecia. Serse aveva un grosso esercito e una potente flotta.

Il greco Temistocle ebbe un’idea: bloccare l’avanzata dell’esercito persiano alle Termopili, una località dove esisteva uno stretto passaggio costiero, una sorte di passaggio quasi obbligato tra l’antica Locride e la Tessaglia. Lì il re di Sparta Leonida insieme ad altri 299 valorosi soldati, si schierò a difesa della via d’accesso e rallentò l’avanzata dei persiani.

Trecento uomini fermarono per giorni e giorni migliaia di persiani alle Termopili, rallentando la loro avanzata. Dopo una estenuante lotta, i trecento furono sconfitti e Serse invase la Grecia, entrando ad Atene. Ma questa storia non finisce qui poiché la flotta greca, verso la fine del 480 a.C., sconfisse gli invasori persiani nella battaglia di Salamina, costringendo Serse e ciò che era rimasto del suo esercito e della sua flotta alla ritirata.

Qualcuno potrebbe pensare che il sacrificio di quei trecento uomini, tra i quali c’era lo stesso re di Sparta Leonida, non sia servito a niente. Non è così. Il perché sta nel fatto che è grazie a quei trecento che oggi abbiamo capito che un gruppo di uomini coraggiosi e determinati può tenere a bada l’avanzata di forze molto superiori ed ostili, forze mosse soltanto da interessi e prive di nobili valori. Forse è per l’esempio dato dalla determinazione di quei trecento che infine l’esercito greco riuscì a sconfiggere quello persiano.

La situazione attuale non può che rimandarmi a quell’episodio. Dopo circa duemilacinquecento anni io vedo un certo parallelismo.

Delle forze ostili mosse solo da interessi e prive di qualsiasi nobile principio etico stanno per invadere la “nostra Grecia” e stanno per entrare nella “nostra Atene”, razziandola. Eppure anche qui ci sono le Termopili, uno strettissimo passaggio difeso da gente coraggiosa e determinata, alla quale è stato tolto tutto, dal lavoro allo stipendio, dal diritto allo studio a quello di muoversi liberamente, ma che ha deciso che quel passaggio va difeso al costo della vita perché quei trecento sanno che ad Atene ci sono le loro mogli ed i loro figli che devono essere difesi. Infatti, semmai dovessero cedere alle Termopili, Atene cadrà nelle mani del nemico. 

Con lo scudo della dignità e la spada della determinazione forgiata non da mani umane, si può tenere impegnato un esercito di diecimila uomini vigliacchi.

Vi hanno detto che lo stanno facendo per il vostro bene. Vi hanno detto che lo stanno facendo poiché sono preoccupati per la vostra salute.

Se fossero veramente preoccupati per voi, non avrebbero stanziato solo nove miliardi alla sanità e diciassette alla parità di genere. Se avessero a cuore la vostra salute, non avrebbero speso milioni di euro nei banchi a rotelle, ma con quei soldi avrebbero implementato di qualche centinaio i posti letto nei reparti di terapia intensiva. Se ci tengono veramente così tanto alla vostra salute, non avrebbero tagliato i fondi destinati ai disabili; avrebbero abolito i ticket e i super ticket sanitari per permettervi di curarvi. Se è alla vostra salute che ci tengono, avrebbero mandato almeno un paio di medici a casa vostra alla comparsa del primo sintomo covid, anziché dirvi di prendere un po’ ti Tachipirina e aspettare la morte a casa, mantenendosi in vigile attesa. Se ci tengono veramente alla vostra salute non avrebbero sospeso migliaia di medici ed infermieri sani, mettendo in crisi interi reparti ospedalieri. Se avessero tenuto alla vostra salute come dicono, un anno fa avrebbero fatto le autopsie sui corpi dei deceduti per capire che le cure somministrate erano errate, in quanto si sono mostrate fatali dopo qualche mese. E non vi avrebbero detto che le mascherine non servivano a nulla proprio quando dicevano di esserci quasi mille morti al giorno. 

La situazione ad oggi è che ci sono migliaia di persone, perfettamente sane, sospese dal lavoro e dallo stipendio poiché, per opinioni diverse rispetto a quelle del governo, hanno deciso di schierarsi alle Termopili. Migliaia di medici, infermieri, forze dell’ordine e insegnanti, sospesi e senza retribuzione perché sanno che alle loro spalle c’è Atene con all’interno i propri figli. Tutta la violenza cieca dell’esercito ostile si sta riversando contro quei trecento, dalla politica all’informazione.

Questa sarebbe la mia giornata tipo: salgo sul treno e mi controllano il green pass, vado al bar e mi controllano il grenn pass, entro in ufficio e mi controllano il grenn pass, vado a mensa e mi controllano il green pass, rientro in ufficio e mi ricontrollano il green pass, al termine del lavoro riprendo il treno e mi ricontrollano il green pass, sceso dal treno vado in posta a ritirare una raccomandata e mi controllano il grenn pass, e fino a quando non vado a dormire, ogni cinque minuti mi controllano il grenn pass. E semmai dovesse scadere devo correre a farmi un’altra dose per non essere trattato come un terrorista criminale.

Io un mondo così non lo voglio. Non voglio che i miei figli debbano stare in aula con una Ffp2 otto ore al giorno, costringendoli al pendolo scuola-dad/dad-scuola poiché da qualche parte qualcuno ha il moccio. Non voglio un mondo dove, per esercitare i miei diritti fondamentali, si debba continuamente esibire un codice che non ha alcuna motivazione scientifica ma ideologica. Diciamocelo chiaramente: il green pass equivale alla tessera di un partito, quello unico dominante. Chi non lo ha è considerato eversore.

Io non voglio mettere a rischio la mia salute e quella dei miei figli ogni tre mesi (eventi avversi gravi rari non vuol dire impossibili; un giorno stimeremo tutti questi “deceduti per malori improvvisi”) perché qualcuno totalmente manovrabile ha deciso che la mia vita deve garantire il fatturato per qualcun altro.

La storia, però, la si studia anche per un altro motivo. Perché basta inserire un elemento inaspettato nella vicenda che tutto cambia. Pensate ad esempio se tutti i Greci fossero andati in soccorso di quei trecento, cercando di chiudere ogni altro passaggio all’esercito persiano: Atene non sarebbe stata presa.

Ora mancano pochissimi minuti ma siete ancora in tempo ad andare in soccorso di quei trecento. Dopodiché Atene verrà presa dal nemico, con dentro i vostri figli. E sappiatelo: il prossimo attacco punterà proprio a loro.  Se volete, io sono qui: vi aspetto alle Termopili!

Fabrizio Vincenti

 

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