dic092024
Abbiamo avuto modo di apprendere nelle scorse ore della visita di alti esponenti della destra locale e nazionale nel nostro Ospedale di Galatina e apprendiamo ancora una volta che non si perde occasione per fare continue passerelle sul palcoscenico del Santa Caterina Novella pur di acchiappare qualche stretta di mano, come per dire “noi ci siamo!” nella speranza che possa portar frutto, magari nella prossima campagna elettorale.
La Destra (destreggiando frasi retoriche e prive di significato politico) asserisce che il nosocomio di Galatina sia condannato a morte, come del resto è già successo in passato con la “visita pastorale” del Consigliere Pagliaro, vicino al Sindaco Vergine. Ma se da un lato gli esponenti regionali e nazionali della Destra (ma anche civici) non fanno altro che costituirsi a difensori di un ospedale che - a loro dire - è già condannato a morte a causa di locali inidonei e fatiscenti e carenza di personale, dall’altro lato la Commissione Sanità continua a difendere il suo lavoro, asserendo di aver salvato la struttura ospedaliera dalla chiusura.
Ad oggi ciò che possiamo asserire come Partito Democratico è che tutto questo rappresenta una dinamica di visibilità e scena da cui prendiamo nette distanze perché ci spiace constatare ancora una volta come l’ospedale venga utilizzato da chiunque per i propri bisogni elettorali, sfruttandolo e gettandolo nella Geenna al fine di un proprio tornaconto personale in qualunque situazione elettorale. Questo utilizzo spasmodico e ributtante inizia dall’ingresso nella politica locale dell’attuale Sindaco Vergine, il quale fonda la sua campagna elettorale del 2022 stracciandosi le vesti per il vergognoso stato di abbandono dell’Ospedale, gridando all’assenza della sinistra e promettendo una riqualificazione in caso di vittoria.
Ad oggi, tuttavia, nonostante siano trascorsi più di due anni dall’insediamento dell’attuale esecutivo, nulla cambia, se non le visite ispettive di noti esponenti vicini al Sindaco Vergine. Se da un lato l’on. Caroppo condanna l’ospedale a morte (non conoscendo minimamente il territorio per cui scrive che anche la terapia intensiva e la Neuropsichiatria Infantile sarebbero in chiusura, quando in realtà non sono mai state rese funzionali) dall’altro la Commissione Sanità voluta dal Sindaco Vergine per vincere al ballottaggio fa chiarezza elencando una serie di successi come l’avvento dello SCAP che altro non è che un servizio presente in tutti i distretti socio-sanitari e che all’epoca dei fatti mancava solo a Galatina e per questo l’apertura dello stesso si inserisce in una “normale” azione amministrativa regionale, tant’è che l’iter di accreditamento si concluse nel mese di Aprile 2023 (la Commissione speciale del Comune di Galatina nulla a che vedere, quindi, con queste nuova modalità di assistenza o con ripristino di unità operative che Antonaci si attribuisce poiché atto dovuto e previsto dalla Regione).
Ciò di cui ad oggi siamo certi e, ahimè, desolati è la totale assenza, tra le tante, dell’ambulatorio di Urologia, chiuso in seguito a pensionamento del Dirigente Medico che produce disagi alla popolazione soprattutto anziana dell’hinterland costretti a macinare chilometri di strada per la prescrizione di semplici dispositivi.
Ma ciò che più di tutto ci sorprende è l’operato pressoché assente del Sindaco Vergine, che a conti fatti sembra non aver trovato ancora una sua collocazione né nei disastri denunciati dalla destra che lo ha sostenuto, né nei successi pronunciati dalla Commissione Sanità da lui voluta per scambio elettorale. Ci chiediamo oggi quali siano le azioni del Sindaco - che ricordiamo essere la prima autorità sanitaria del territorio – per impedire disfatte e vergognose figure a livello regionale a causa di questa potenziale chiusura. O cosa ha fatto per difendere l’operato della Commissione Sanità voluta dallo stesso? A meno che non riconosca anch’egli l’inutilità della stessa.
Lo stesso Sindaco che ha concesso che si producesse allarme da Pagliaro prima e da Caroppo poi e che si denigrasse l’operato del personale sanitario. Ci duole costatare come il dato vero è che l’amministrazione sia inerme in balia di solidarietà politiche che non giovano a nessuno. Se ci fossero veramente i disastri annunciati il Sindaco perché non prende atto a distanza di due anni dal suo insediamento? Questa passerella continua a produrre solo la consapevolezza di avere un Sindaco che non reagisce e noi non possiamo continuare a pagare la sua ignavia.
Siamo sicuri della nostra azione politica di spinta e controllo affinché venga attuato tutto ciò che prevede il piano regionale e ovviamente evitando di sfilare come chi soffre di mero protagonismo ormai retorico. L’unione della politica tutta saprà dare forza ed energia al grido comune di difesa del nostro Ospedale, rinvigorendo la vocazione assistenziale attuale, ma solo mediante un coinvolgimento fattivo di tutte le forze politiche, evitando di attribuire meriti a chi ad oggi dovrebbe aver solo il buon senso di tacere.
Michele Scalese – Segretario PD Noha
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