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Marco Montemarano presenta il suo romanzo "La ricchezza"
Di Redazione (del 22/04/2014 @ 16:51:43, in Comunicato Stampa, linkato 2777 volte)
Appuntamento con la letteratura, mercoledì 23 aprile 2014, ore 19.30 a Galatina(LE).  Marco Montemarano vincitore del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza 2013, presenta il suo romanzo La ricchezza, presso la Art and Ars Gallery, di Via Raimondello Orsini n.10.  Un incontro che nasce dall'esigenza di un confronto in linea diretta con un autore eclettico ed il suo romanzo, che  ha saputo cogliere gli aspetti più intimi di una generazione che voleva 'sognare'. L'ambiente è quello di una galleria di arte contemporanea, laddove è tangibile il senso del tempo in cui siamo, in un rapporto continuo tra le pagine del libro e la realtà dell'esistente. Dialoga con l'autore Paola Volante. L'evento è promosso dall'Associazione culturale il Mandorlo, in collaborazione con Art and Ars Gallery e libreria La Musa.  

Angela Beccarisi
Rappresentante legale
Associazione culturale il Mandorlo      

Info.  328.3890283

Note sull’autore e sul romanzo.

    Marco Montemarano è nato a Milano, cresciuto a Roma e vive da oltre 20 anni a Monaco. È scrittore, giornalista, traduttore e musicista. Il suo romanzo Acqua passata è tra i vincitori dell’edizione 2012 del concorso IoScrittore ed è stato pubblicato in e-book. I due album musicali Così sempre e The Art of Solo Guitar (RoBa/Zaraproduction) raccolgono sue composizioni per chitarra.

    La ricchezza - A quindici anni Fabrizio Pedrotti è già un gigante. A volte se ne sta in piedi in mezzo alla sua cameretta come se il suo corpo fosse un fantoccio ingiustificabile e lui non sapesse come disfarsene. È bello, è un leader. A scuola è attorniato da una folla di cortigiani, e il mondo gli si srotola ai piedi come un tappeto.
In un giorno del 1975, in un corridoio di un liceo romano, Fabrizio sceglie Giovanni come amico. Gli mette una mano in testa e lo elegge a suo scudiero. Poi lo ribattezza Hitchcock e lo accoglie nella cerchia più intima della sua famiglia.
Nel lussuoso appartamento dei Pedrotti, Giovanni-Hitchcock si muta nel testimone della vita dell’intero nucleo familiare. Riesce a scorgere il padre, un onorevole perennemente assente da casa, in una imbarazzante intimità; si rende subito conto della svagata cortesia ed estraneità della madre; stringe amicizia con Mario, il fratello minore di Fabrizio, un ragazzo gracile, un fantasma in pantofole che rasenta i muri aprendo e chiudendo in silenzio le porte; ha una relazione clandestina con la bella Maddalena, la sorella, una ragazza quasi adulta, coi ricci del colore di certe alghe marine; e infine apprende il lato nascosto, la zona d’ombra del rapporto tra Fabrizio e l’inerme fratello minore.
A volte Fabrizio sente un fremito tra il palato e la radice del naso, una specie di istinto a mordere. E allora lui, il gigante, tortura l’esile fratello minore, lo sveglia a morsi e lo sfinisce con il solletico. Finché Mario, che è in preda al panico al minimo tocco, smette quasi di dare segni di vita.
Al fianco dei Pedrotti, Giovanni abbraccia completamente l’identità di Hitchcock. Al punto tale che si convince persino di determinare la rovina e l’infausto destino di Fabrizio, Mario e Maddalena con un atto scriteriato e irresponsabile nell’acceso clima politico degli anni Settanta. Finché, con il trascorrere degli anni, e l’irrompere della maturità, la verità dei Pedrotti e  di Hitchcock, il loro scudiero, gli appare sotto una luce inaspettata e sorprendentemente diversa.
Con la sua scrittura asciutta e controllata, La ricchezza è un romanzo che narra dei ragazzi degli anni Settanta, di una generazione che ha consumato in fretta il proprio tempo nel sogno e nell’illusione, per esporre alcuni dei temi fondamentali della letteratura di ogni tempo: le grandi speranze e le fragili certezze della gioventù, l’impossibilità di accedere alle vite degli altri, gli inganni della memoria e dell’Io.

    Romanzo vincitore della prima edizione del Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, «un premio che è un unicum in Italia».
Corriere della Sera

    «La fugacità della giovinezza, l’inganno della memoria e di un’identità ritenuta inattaccabile. Sono queste le tematiche di Montemarano, affrontate in uno stile portato all’essenzialità».
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera

    «Un racconto asciutto e sagace di un pezzo della meglio gioventù dei tardi anni ’70, senza i drammi e le passioni di quei tempi turbolenti, ma capace di svelare il doppio registro dei ricordi».
Silvana Mazzocchi, La Repubblica

    «La ricchezza è un romanzo fitzgeraldiano con un testimone-protagonista che ci racconta la storia di un’età dell’oro che volge in caduta, un racconto in cui la bellezza fisica all’inizio seduce ma col passare del tempo più spesso isola».
Michele De Mieri, Domenica (il Sole 24 Ore)

    «Montemarano si riappropria del passato con sicurezza e sembra dirci a ogni pagina che lavorare sulla costruzione della propria identità è una fatica infinita e si corre il rischio di mettere in crisi il principio di realtà».
Brunella Schisa, Il Venerdì di Repubblica

 

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