Di Redazione (del 23/04/2018 @ 20:07:11, in NohaBlog, linkato 1703 volte)

“Con l'espressione Sindrome di Stoccolma si intende un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica.”

Cosi si legge sul vocabolario della rete, Wikipedia.

Oggi non abbiamo più dubbi, abbiamo superato il limite assoluto dell’ignoranza, basta chiederlo alla rete e la rete risponde. Peccato che la realtà sia ben altra cosa. Possiamo dire di essere più cafoni di quei poveri nostri avi che vissero nel medioevo, e per motivi risaputi, erano analfabeti e ignoranti, ma amavano coltivare il senso del rispetto e della dignità.

Protagonisti e fautori ditale della sindrome sono necessariamente quelli che generano la violenza e le vittime che la subiscono.

Tentando una schematizzazione, potremmo individuare la sequenza degli stati emotivi di un ostaggio come segue:

  1. Incredulità;
  2. Illusione di ottenere presto la liberazione;
  3. Delusione per la mancata, immediata, liberazione da parte dell'autorità;
  4. Impegno in lavoro fisico o mentale;
  5. Rassegna del proprio passato.

Alla prima fase (1. Incredulità) corrisponde la condizione dello scenario che ci si presenta davanti agli  occhi in ogni momento delle nostre giornate. Anche in momenti importanti quali potrebbero essere, per esempio, un giorno di festa, quello di matrimonio, o della laurea, o di una ricorrenza storico sociale, o di una passeggiata con ospiti che vengono a trovarci da lontano, ecc. Per cui davanti ai nostri occhi si spiaccicano visioni dure: mura dirute, sterpaglie, marciapiedi divelti, alberi bruciati, deiezioni di animali, auto ammucchiate davanti agli ingressi dei negozi, gente che ti entra in casa senza chiederti il permesso, vuoto assoluto educativo, rifiuti disseminati ovunque, bottiglie vuote di bevande consumate e buttate per strada, monumenti rotti e scarabocchiati, discariche concentrate abusivamente, per non parlare di fumi pestilenziali di plastiche bruciate o di veleni che non vediamo, ma che stanno nell’acqua e nella terra.

A questo punto, su Wikipedia leggiamo:  

“L'ostaggio reagisce come può all'estremo stato di stress cui è sottoposto, una delle prime reazioni, rifugio psicologico primitivo, ma emotivamente efficace, è la negazione”.

Per sopravvivere la mente reagisce tentando di negare quanto sta avvenendo, pensando così che le mura divelte sono storia e cultura, che i rifiuti sono l’esternazione di un profondo stato primitivo dei suoi amati fratelli e paesani (che in questo caso però diventano i suoi stessi sequestratori), che i marciapiedi divelti siano una specie di Novel - Arte, che insomma se in estate il Salento diventa terra ambita da milioni di turisti, in fondo saranno tutte cose belle e piacevoli, comprese discariche, deiezioni e maleducazione compresa.

Superata la fase della negazione, e che quindi ci rendiamo conto della realtà, al secondo punto, scatta la molla della ribellione morale per tanto degrado e vilipendio (2: Illusione di ottenere presto la liberazione).

Che si fa? Per questo nascono miriadi di associazioni, circoli culturali, veri e propri eserciti di volontariato che si disperano  per cercare di arginare la violenza di cui  al primo punto, chiedendo e offrendo aiuto all’Autorità. Non proprio tutti, alcuni si rassegnano subito e ritornano nella negazione di prima, assopiti in gloria sotto al vessillo del loro stesso circolo – che resta comunque culturale o colturale, tanto il risultato rimane invariato.

La certezza di una salvezza “garantita” dall'Autorità, aiuta l'ostaggio nella propria difesa mentale, ma più passa il tempo senza che accada nulla (e questo sta accadendo da anni soprattutto a Galatina e frazioni, viste le inutili segnalazioni, richieste protocollate, e sostegno di tanti pseudo politici per nulla). In casi simili (3. Delusione per la mancata, immediata, liberazione da parte dell'Autorità), è facile perdere la cognizione del trascorrere dei minuti e delle ore e dei decenni, l'ostaggio tende inconsciamente a rinnegare l'autorità costituita che è diventata per lui, di fatto, un’incognita. Logica conseguenza è l'inizio del processo di immedesimazione, o di “identificazione”, con gli autori stessi della violenza. E qui La sindrome del nohano salentino è certificata.

(4. Impegno in lavoro fisico o mentale). Dalle nostre parti la fase del  punto 4 si dissolve nell’aria in men che non si dica, sarà per via del vento o del sottosuolo carsico, in cui tutto va a disperdersi.

Il timore di una conclusione tragica ci suggerisce l’ultima chance: o organizzare una bella festa, giusto per stordire l’eventuale neurone ancora integro, dell’ostaggio rompicoglioni che c’è in noi, oppure fingere che tutto ciò sia il nostro standard di benessere in cui amiamo crogiolarci.                 (5. Rassegna del proprio passato).

E quindi, a proposito del vettore della fatidica xylella fastidiosa che a detta di qualche benpensante sta seccando i nostri ulivi secolari, possiamo concludere che noi siamo molto peggio.

C.D. Fareambiente Laboratorio di Galatina-NOHA

 

 
Di Redazione (del 24/04/2018 @ 13:20:02, in Comunicato Stampa, linkato 1022 volte)

Mercoledì 25 aprile, nell'area antistante la Chiesa dello Spirito Santo (ex Convento dei Cappuccini) in via dei Platani, avrà luogo il secondo Memorial Don Fedele Lazari. Una giornata realizzata e pensata per tanti ragazzi e per le loro famiglie che avranno la possibilità di trascorrere qualche ora di svago all'insegna dello sport e del sano divertimento all'aperto.

Il programma della manifestazione, organizzata dal Comitato Famiglie via dei Platani e patrocinata dal Comune di Galatina, prevede diverse attività e momenti di interesse.

Nella mattinata dalle ore 10 alle ore 12 sono previste esibizioni di pallavolo con gli allievi della Showy Boys Galatina e una gara di aquiloni.

Nel pomeriggio i giochi ricominceranno alle ore 15 e andranno avanti fino alle ore 19 con tiro alla fune, corsa con i sacchi, corsa 50 e 100 metri, lancio del Vortex, un torneo di calcetto, una Gimkana ed altri giochi ricreativi a cura del CSI di Terra d'Otranto.

La manifestazione si concluderà con fuochi d'artificio e lancio di lanterne.

IL COMITATO FAMIGLIE DI VIA DEI PLATANI

 
Di Antonio Mellone (del 24/04/2018 @ 13:24:11, in NohaBlog, linkato 5801 volte)

Non ne augurerei la lettura nemmeno al mio peggior nemico. Sto parlando del decreto del cosiddetto Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, relativo a: “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa nel territorio della Repubblica italiana” [sic], pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì 6 aprile 2018, da pagina 29 a pagina 96. Non tanto per la forma (ché anzi il tragicomico elaborato potrebbe essere attribuito al Manzoni - Piero, dico, non Alessandro), quanto per il contenuto.

Il reggente del PD (acronimo che starà per Partito Decespugliatore) s’è messo d’impegno a combattere la Xylella fantasiosa con armi meccaniche, fisiche e chimiche al cui confronto quelle di Goldrake e Mazinga Z messe assieme (dall’alabarda spaziale al doppio maglio perforante, dal raggio antigravità ai disintegratori paralleli) sarebbero, come dire, convenzionali, oltre che spuntate. 

Nel decretino-Martina, invece, finalizzato alla salvezza di questa serva Italia, di dolore ostello c’è tutto un florilegio di prescrizioni (con sanzioni amministrative penali et corporali in caso di inosservanza) volte sconfiggere la povera Sputacchina, insetto untore del batterio che secondo gli “scienziati” de noantri farebbe seccare gli ulivi di Puglia. Peccato che questa correlazione di tipo deterministico (cioè Xylella-uguale-disseccamento) non sia stata scientificamente dimostrata, e che comunque vettori del batterio potrebbero essere molti, moltissimi altri insetti (tipo l’uomo, il più letale dei virus), ma pazienza.

Sta di fatto che il messaggio sopraliminale del decreto è: arginare quell’anarchica della natura, eradicando storia e geografia di una terra per compiervi ogni tipo di speculazione vetero-turistica (come quella dei filibustieri cementizio-briatoregni) o colonialistica-multinazionale (tipo quella di Tap).

E così, nel disposto legislativo, viene elencata tutta una serie di carinerie stocasticamente indipendenti dalla logica, come l’obbligo di eradicazione delle piante infette (arboree, erbacee e arbustive) nonché di quelle non infettate nel raggio di 100 metri, e così per una superficie pari a 3,14 ettari (pregasi ricordare dalle medie la formula dell’area di un cerchio: raggio al quadrato per ); obbligo di diserbo in ogni modo, incluso dunque l’utilizzo di diserbanti chimici; e, infine, obbligo di trattamenti insetticidi su tutta l’area (ma sì, muoia la Sputacchina con tutti gli scarabei).

State pensando che questa è paranoia? Pure io.  Roba che al confronto Attila sarebbe un coltivatore diretto.

Mo’ vai a spiegare al pro-secco Martina, agli altri Sterminator e ai Diciamo Scienziati dal pollice verso più che verde che vegetazione spontanea, erbe selvatiche, animali e insetti sono componenti essenziali della biodiversità; che le specie erbacee (pervinca, primula, anemone, ortica, aglio selvatico, gramigna, biada spontanea, papavero, rovo e rucola) sono ottimi disinfestanti naturali; che gli insetti che ospitano sono impollinatori anche delle specie coltivate e alimentari; che il mondo non può essere trasformato in una sala operatoria asettica; che api, bombi e altri insetti sono attirati dalle fioriture primaverili di erba medica, trifoglio, girasole, robinia, camomilla, eccetera, e che la loro presenza attira gli uccelli migratori che volentieri si fermano a rifocillarsi tra i cespugli (vettori pure loro, maledetti).

E meno male che il governo in carica poteva compiere solo atti di ordinaria amministrazione. Sennò, nel pieno dei suoi poteri, il Consiglio dei Sinistri Srl avrebbe già sganciato la bomba atomica sul Salento.

L’unico mezzo, a quanto pare, in grado di salvarlo.

Antonio Mellone

 
Di Raimondo Rodia (del 26/04/2018 @ 13:15:37, in Comunicato Stampa, linkato 1407 volte)

Basta con le metafore funzionali alla SPECULAZIONE
Ritorna la metafora della guerra e, sulla base di questa, come nel 2015, si invita a “fare presto, a lavorare tutti insieme, senza divisioni o inutili polemiche per fermare l’avanzata del batterio”. 
Dato il momento storico sarebbe opportuno un minimo di pudore nell’utilizzo dei termini. 
Si esagerano in maniera strumentale le cifre: ricordiamo che nel 2015 mentre il Commissario per l’emergenza, Giuseppe Silletti, a marzo, dichiarava alla stampa e trasmetteva alla prefettura stime di diffusione della malattia intorno a 1.000.000 di piante infette, a giugno il Ministero comunicava la presenza di 612 piante infette (con un’incidenza di casi positivi sui campioni pari a 1,90%). Ancora oggi la percentuale delle piante che ospitano il batterio rappresentano l'1,8% di quelle campionate.
Si grida all’epidemia e alla guerra: in modo da creare uno stato emotivo di tensione e paura per indurre le persone ad accettare qualcosa che altrimenti, il buon senso mai prenderebbe in considerazione (si pensi alla follia delle eradicazioni reintrodotta dal Decreto “Martina” che prevede l’abbattimento di tutte le piante presenti nel raggio di 100 metri, ovvero la desertificazione di 3,14 ettari di terreno per ciascuna pianta ospite, insieme all’utilizzo indiscriminato di insetticidi neurotossici).
Si invita a fare presto, in modo che la gente non abbia il tempo di riflettere, di vedere gli ulivi del Salento tornati in perfetta salute e in piena produzione, di prendere coscienza della perversione delle soluzioni imposte che sono peggiori di una (forse) possibile malattia batterica.

 
Di Redazione (del 26/04/2018 @ 13:37:36, in Comunicato Stampa, linkato 817 volte)

E’ giunto al termine il campionato nazionale di 1° livello serie C. La gara casalinga di sabato 21 aprile con il Talsano-Pulsano ha chiuso la stagione agonistica della prima squadra della Showy Boys Galatina che, in veste di matricola della categoria, è riuscita a conseguire il suo obiettivo di inizio annata, vale a dire la permanenza nella massima serie regionale. Il risultato è stato raggiunto con largo anticipo rispetto alla conclusione del torneo e ha permesso a società e allenatore di festeggiare un altro traguardo con il debutto in serie C di sette allievi del settore giovanile aggregati alla squadra maggiore. Due obiettivi, quindi, entrambi importanti e per ragioni diverse. Di certo, una volta raggiunta la matematica salvezza, le attenzioni del tecnico Gianluca Nuzzo si sono concentrate ancora di più sull’inserimento tra le fila del roster di serie C dei ragazzi più promettenti provenienti dal vivaio. Un nutrito gruppo di giovani leve under 18 e under 16 che hanno preso parte alle sedute di allenamento della prima squadra per poi essere convocate dal tecnico alle ultime gare in calendario.

 

PREMESSO CHE:

  • con la deliberazione del Consiglio comunale n.17 del 26/03/2018 è stato approvato il documento unico di programmazione(DUP) periodo 2018-2020;
  • con la deliberazione del Consiglio comunale n.18 del 26/03/2018 è stato approvato il bilancio di previsione finanziario del triennio 2018-2020;
  • con la deliberazione del Consiglio comunale n.19 del 26/03/2018 è stata approvata la liquidazione dei debiti del Comune di Galatina nei confronti delle società Eni Gas e Luce Spa e delle cessionarie del credito SACE FCT Spa e Banca Sistema Spa, per un totale di 990.000 €;
  • con la Determinazione Dirigenziale n.414 del 28/03/2018 è stata data esecuzione alla liquidazione in favore di Banca Sistema Spa della somma totale di 8.217,56 € a titolo di rimborso spese di lite ed interessi, come indicato dal decreto ingiuntivo n. 21554/2017;

CONSIDERATO CHE

  • i cittadini non risultano responsabili dei debiti e soprattutto degli interessi maturati a causa della negligenza dei soggetti preposti al pagamento delle utenze dell’ente;
  • la situazione finanziaria in cui versa il comune di Galatina imporrebbe una più attenta gestione delle utenze a proprio carico e dei relativi pagamenti  al fine di evitare un aumento delle somme da liquidare.
 
Di Redazione (del 26/04/2018 @ 13:45:56, in Comunicato Stampa, linkato 983 volte)

Iscrizioni presso la segreteria didattica dell’Istituto sino al prossimo 31 maggio, e comunque non oltre il 15 ottobre 2018. I corsi si svolgono presso l’Istituto Professionale di Viale Don Bosco n. 48.

L’Istituto Superiore “Laporta/Falcone-Borsellino” di Galatina è, da sempre, attento alle esigenze di formazione continua degli adulti, offrendo una grande opportunità a tutti coloro che intendono completare gli studi, oppure, avendo già conseguito un diploma, desiderano comunque integrare le proprie conoscenze e competenze professionali.

L’offerta formativa dell’Istituto, infatti, comprende anche specifici corsi serali per adulti e lavoratori nel settore professionale, con la possibilità di scegliere tra i seguenti indirizzi:

  • Servizi socio-sanitari (con Qualifica O.S.S.);
  • Odontotecnico;
  • Manutenzione ed assistenza tecnica.

Tali corsi si articolano in tre periodi didattici: primo periodo (classi I e II), secondo periodo (classi III e IV) e terzo periodo (classe V). La frequenza del V anno consente l'acquisizione del Diploma equivalente a quello del corso diurno, spendibile sia nel mondo del lavoro che per eventuale proseguimento degli studi.

I percorsi formativi, attivati in convenzione con il C.P.I.A. di Lecce, presentano le seguenti caratteristiche:

 

Sabato 28 sul palco di Levèra suoneranno per noi i MISTURA LOUCA.
Un viaggio musicale tra colori e sonorità della patchanka. La traduzione letterale della band, infatti, "miscuglio pazzo", esprime al meglio la grande varietà degli stili musicali proposti (reggae, ska, gypsy punk e sonorità popolari della Grecìa Salentina).

 

 

 



Domenica 29 ci sarà il secondo appuntamento teatrale.
Sulla scena A.lib.i. - artisti liberi indipendenti che dopo il successo di pubblico di Muttura porta in scena da noi "VentOtene".
Il sogno europeo è un racconto all’incrocio tra la Storia con la esse maiuscola e le storie di amicizia, di lotta politica e d’amore di un gruppo di giovani antifascisti italiani che al confino, mentre la guerra brucia l’Europa, danno alla luce il Manifesto di Ventotene, il documento che a più di settant’anni dalla pubblicazione è guardato ancora come l’atto di nascita del processo di integrazione europea.
Altiero, Ursula, Eugenio, Ernesto e Tina sono i cinque personaggi in scena, colti in quel momento della loro vita in cui stanno per varcare la soglia che li avrebbe trasformati da persone in personalità storiche. Soglia che varcherà anche quello scoglio di due chilometri nel Tirreno che è l’isola di Ventotene, in cui il regime fascista relegava gli oppositori politici, che segna questa storia e ne è segnata. L’isola che per la distanza dalla terra e dagli eventi che alla fine degli anni Trenta portano al massacro della seconda guerra mondiale è stata la culla, periferica ma attenta, che ha reso possibile – dopo la guerra, dopo i totalitarismi e i razzismi – il progetto di un’Europa libera e unita.

 
Di Redazione (del 27/04/2018 @ 13:19:20, in Comunicato Stampa, linkato 1004 volte)

Sarà certamente un confronto aspro e ad alta tensione agonistica, quello che offrirà il PalaPanico, sabato 28 alle ore 18.00, quando scenderà in campo la capoclassifica BCC LEVERANO per incontrare l’OLIMPIA S.B.V. GALATINA.

Gli obiettivi delle due squadre , agli antipodi per risultati acquisiti , rispecchiano i percorsi programmati ad inizio stagione: play off per sognare la serie A2 per i ragazzi di mister Zecca, salvezza per la squadra del Presidente Santoro.

Mentre i gialloblu leveranesi hanno da tempo la certezza di disputare gli spareggi , affrontando nella prima fase la capoclassifica del giorne H (Lamezia)  e il cui esito comunque determinerà una promozione diretta per una delle due contendenti, il discorso per l’Olimpia S.B.V. è molto più complesso per una serie di probabilità che possono verificarsi.

Allo stato attuale, pur occupando l’undicesimo posto in classifica con 19 punti e distanziando l’Ostuni di 3(16 punti) e la Matervolley Castellana di 6(13 punti), la matematica lascia  a tutte e tre le compagini la possibilità della salvezza , soprattutto alla luce del turno di riposo che i ragazzi di mister Stomeo dovranno rispettare nell’ultima giornata.

La gara quindi contro Orefice e soci assume un aspetto determinante che potrebbe anticipatamente decretare , già sabato, la salvezza solo guadagnando tre punti; diversamente i risultati che maturerebbero sui campi di Potenza e Bari , dove sono ospiti rispettivamente Ostuni e Castellana, potrebbero rivoluzionare la classifica.

 

Canto notturno di un pastore ...

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