Su “quiSalento”, anno VII, n. 7, 1/18 luglio 2007, troviamo nella rubrica “da leggere” la recensione al recente libro di Antonio Mellone dal titolo “Scritti in Onore di Antonio Antonaci”. L’articolo che vi proponiamo di seguito è a firma di Eleonora Carriero.Il libro del nostro Antonio Mellone verrà presentato nel prossimo mese di settembre. V’informeremo più dettagliatamente sull’appuntamento ovviamente da non perdere: per ora sappiamo (e ve lo diciamo) che avverrà a Galatina nella splendida cornice del Palazzo della Cultura.
LA PASSIONE DEL DISCEPOLO
La passione dello studio e lo studio della passione. La passione dello studio è quella di monsignor Antonio Antonaci di Galatina (classe 1920), riversatasi nella filosofia del cinquecento, nella biografia, nella storia e nell’arte locale, nel giornalismo, solo per citare i più importanti ma non unici filoni dei suoi interessi eruditi.
Lo studio della passione è questa raccolta di scritti realizzata da Antonio Mellone in onore del professore monsignore e che mette bene in evidenza la enciclopedica curiosità dello studioso, la capacità speculativa del filosofo, l’amore dell’uomo legato alla sua terra.
Anche questo libro, dunque, è fatto con passione: la passione dell’allievo per il maestro, riconoscente per il benefico contagio dell’amore per i libri, per la conoscenza, per il dialogo. Ha ragione dunque l’editore Michele Tarantino nella sua nota, quando definisce questo libro un saggio “appassionato”.
Una sintetica eppur completa conoscenza di Antonio Antonaci è già possibile soffermandosi sulla sua fotografia in copertina: seduto alla scrivania, in giacca da camera, lo sguardo attento su un grande volume, le mani pronte a voltare pagina e a seguire il pensiero, alle spalle gli scaffali di una libreria antica ma resa viva dall’uso.
Quelle dello studioso sono “opere di ampio respiro culturale costruite in base a pazienti e minuziose ricerche su codici antichi, documenti coevi e pubblicazioni varie, opere accessibili alla lettura di quanti, non facendo parte degli ‘addetti ai lavori’, sono spinti dal desiderio di conoscere vicende e uomini della propria terra”, opere di “grande impegno culturale e civico”, in cui la precisione delle citazioni si accompagna all’”arte del bello scrivere”. L’effetto è quello di una lettura “scorrevolissima e vorace”, con il “connesso rammarico di finire troppo presto”.
I saggi (in cui Mellone sembra aver interiorizzato stile e modi del maestro, con analoghi effetti sul lettore) si propongono nella forma di recensioni (edite ed inedite) alle opere, in cui si inseriscono piccoli racconti, stralci di conversazioni private, aforismi antonaciani in dialetto, ricordi di vita quotidiana.
Anche il lettore si appassionerà.
Eleonora Carriero
Antonio Mellone, Scritti in onore di Antonio Antonaci, con un saggio introduttivo di Zeffirino Rizzelli, pp.83, Infolito Group Editore, Milano, 2007