Se in campo scende la Carità, nessun obiettivo è precluso. La conferma arriva da Noha dove alle 18, in piazza San Michele, si inaugura «Casa Betania» , struttura di accoglienza per gestanti con figli a carico e adulti in difficoltà. Nell’edificio, oltre agli alloggi per gli ospiti, si trovano il centro direzionale ed un ambulatorio di medicina generale a disposizione degli ospiti stessi.
Si tratta di un punto di arrivo e contemporaneamente di un punto di partenza; anzi, di ripartenza. Perchè «Casa Betania: Centro aiuto alla vita di Noha» è attivo da tempo ed ha già aiutato concretamente 18 giovani madri in difficoltà. Le ragazze sono state ospitate in appartamenti presi in affitto per i mesi di gestazione e per i nove mesi successivi al parto. L’originalità dell’intervento di sostegno sta proprio nel prendere per mano le partorienti aiutandole anche ad imparare il mestiere di mamme. Un mestiere difficile soprattutto quando si è sole. Vitto, alloggio, assistenza medica, psicologica ed un contributo in denaro - per le necessità personali - di 160 euro al mese per 18 mesi. Un’idea rivoluzionaria alimentata soltanto dalla generosità di tanta gente che ha fatto sua l’iniziativa nata in parrocchia per volontà del parroco don Francesco Coluccia.
Un sogno, quello di realizzare una «casa» dove ospitare gestanti e adulti in difficoltà che prima si è messo alla prova e che poi ha visto nascere e crescere la struttura. Un bell’edificio, funzionale, che dispone di sei posti lette riservati ad adulti in difficoltà (primo piano) ed a gestanti e madri sole (secondo piano). Una struttura costata 104mila euro e realizzata, dicevamo, senza poter contare su alcun contributo pubblico ma solo grazie alla generosità dei volontari e della parrocchia.
Il centro ospitante occupa il primo ed il secondo piano con sei camere da letto (tre per piano) alcune dotate di culle ed accessori per neonati, una zona living, i servizi igienico sanitari, una cucina con pranzo, balconi e lavanderia.
Nella struttura ed intorno ad essa lievitano numerosi servizi come l’oratorio Madonna delle Grazie, sala riunioni, sale di formazione, teatro, sala convegni, sala ludica, campo di calcetto, caffè letterario, area interdisciplinare.
Ma è l’assistenza alle giovani madri, e quindi alla vita, il centro gravitazionale di Casa Betania. Un supporto garantito da decine di collaboratori volontari: 25 medi specialisti, 15 infermieri professionali, un’ostetrica, 15 educatori, 24 ausiliari, un assistente sociale, due pedagogiste, una psicologa. Il tutto sotto lo sguardo attento ed amorevole di don Francesco Coluccia, parroco e direttore generale della struttura.
Un piccolo miracolo sbocciato in punta di piedi e diventato faro luminoso di carità e amore per il prossimo. Alle 18, la benedizione impartita dal vescovo di Otranto, monsignor Donato Negro, darà nuova linfa ad una struttura nata cuore ed alimentata dall’amore per i più deborli.
Giovanni Delle Donne